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Al mattino mi sveglio sul divano di mio fratello. Sono frastornata ma ricordo esattamente cosa è successo ieri sera. Una sensazione di vergogna mi pervade. Alzandomi leggermente vedo Daniel appisolato sulla poltrona che aveva spostato il giorno prima per sedersi accanto a me.

Mi sposto nervosamente i capelli appiccicati alla faccia, avrò avuto qualche incubo. Mi capita sempre quando mi sveglio sudaticcia e accaldata. Faccio un lungo sospiro e vedo sottecchi Daniel stiracchiarsi

«Buongiorno raggio di sole!» Il suo buonumore mi fa trasalire, ma come fa ad essere così?

«Buongiorno...» mugugno io «Perché siamo qui a dormire?»

«Ieri sera hai farneticato che volevi stare con tutti noi e quindi siamo rimasti qui.»

Mi metto una mano sulla fronte, che continua a pulsare.

Daniel si alza dalla poltrona con un balzo «Abbiamo bisogno di un caffè... doppio» e raggiunge la cucina dopo avermi accarezzato una guancia.

Cerco il cellulare e lo ritrovo abbandonato tra i cuscini. Mentre aspetto il caffè, lo sblocco trovandoci all'interno centinaia di tag su Instagram, il mio cuore inizia ad accelerare quando leggo l'anteprima

"La bella amazzone Dafne Bosi, si consola tra le braccia di Daniel Ricciardo dopo la rottura con Carlos Sainz"

«Cazzo!» Dico sottovoce passandomi una mano tra i capelli alla visione della foto scura scattata da qualcuno nel locale di me e Daniel avvinghiati

«Che succede?» Dice Daniel porgendomi la tazza fumante di cui faccio subito un lungo sorso noncurante di quanto sia bollente. Gli porgo il cellulare senza aggiungere altro e per la prima volta vedo uno sguardo di Daniel diverso: è serio e risentito, per niente divertito dalla situazione.

«Mi dispiace Dafne. Odio i gossip, soprattutto di questo tipo. Cerco sempre di tenermene alla larga e non avrei mai voluto metterti in questa situazione scomoda.»

«Non è colpa di nessuno dei due Daniel. Siamo stati entrambi avventati e ci siamo fatti trascinare dagli eventi.» Il pensiero del nostro bacio mi fa avvampare. Sono stata veramente stupida.

«Adesso sicuramente Savannah non mi prenderà mai più sul serio.» Si siede accanto a me e io lo guardo attonita «Cosa c'entra Savannah?»

«Beh... stavo cercando di corteggiarla. Non che me ne abbia dato modo. Ma dopo questa penso di essermi bruciato tutte le carte in gioco.»

Il pensiero di aver potuto ferire in qualche modo mia cugina mi fa stare ancora più male. Mi riprometto di parlarle al più presto, anche se conoscendola minimizzerà ogni cosa.

Dopo due aspirine e una lunga doccia bollente, approfittiamo di questa domenica soleggiata per una passeggiata fino al lago. Daniel mi affianca per tutto il tempo e sento qualche volta Nicole e Achille bisbigliare alle nostre spalle. Mi concentro sullo scalpito degli zoccoli dei cavalli sulla terra umida e cerco di estraniarmi da tutto ciò che mi circonda. Avrei bisogno di una pausa anche da me stessa.

Sembra che sia tutto andato a rotoli, penso irrimediabilmente a Carlos. In molti articoli hanno taggato anche lui e per quanto sia poco social sono sicura che vedrà le foto. Non mi dovrebbe interessare, eppure il pensiero che mi pensa già tra le braccia di un altro e sopratutto che l'altro sia Daniel mi manda fuori di testa.

Quando arriviamo al lago, mi rendo conto che neanche la passeggiata con Thunder mi ha permesso di prendere una pausa dai miei pensieri. Daniel mi affianca e sento il suo sguardo su di me

«Sai che tra noi non potrà mai funzionare vero?»

Daniel guarda serio verso l'orizzonte, il sole gli bacia il viso ma il suo sguardo è scuro come la notte

«Ci avevo sperato per un attimo. Io sono sempre giocoso e sembra che stia perennemente scherzando ma voglio che tu sappia che non ho mai giocato con te e quello che ti ho detto ieri sera lo pensavo davvero.»

«Intendi quello che mi hai detto sulla sera a Monaco?»

Daniel annuisce senza aggiungere altro, quindi sono io a rompere il silenzio

«Forse nemmeno in quel caso le cose sarebbero andate diversamente. Carlos... beh, per quanto sia andato tutto uno schifo, io ero davvero innamorata di lui...»

«Lo sei ancora.» Dice Daniel.

Questa volta sono io a non aggiungere niente e rimaniamo in questo silenzio pieno di parole non dette.

Carlos, Monza.

Quella domenica mattina

I giri sul kart questa mattina mi hanno infuso una grande adrenalina, solo quando sono sulla pista riesco a svuotare completamente la mente. E riesco a prendere una pausa anche dal martellante pensiero di Dafne.

Manca veramente pochissimo all'inizio della nuova stagione del gran premio ma i pensieri che mi affollano la mente non mi rendono concentrato al cento per cento e questo mi innervosisce.

Mentre mi sfilo in casco vedo correre Charles verso di me, lo guardo con sguardo interrogativo, lui si ferma affannato portandosi dietro il ciuffo. Prende dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare

«Questo dovresti vederlo...»

Corrugo le sopracciglia e prendo tra le mani il cellulare. Mi ritrovo davanti una sfilza di foto scure, probabilmente in un locale. Guardando meglio riconosco gli arredamenti del locale di Lugano e subito dopo riconosco il profilo sinuoso del corpo di Dafne fasciato da un abito attillato. Ingrandisco la foto e quando mi rendo conto che è avvinghiata a Daniel mi sale la bile alla bocca.

Perché lo hai fatto Dafne? Perché con lui?

Me lo merito? Forse si. Posso almeno in parte sentire cosa ha provato lei a vedermi con Nuria, ma comunque non riesco ad accettarlo. Questo atteggiamento non è della Dafne che conosco.

O forse non la conoscevo affatto?

Porgo il cellulare a Charles senza aggiungere niente e a lunghe falcate raggiungo gli spogliatoi. Rimasto solo mi appoggio al lavandino e faccio lunghi sospiri profondi, quando prendo il necessario per la doccia dall'armadietto sbatto l'anta in acciaio più e più volte, con rabbia facendo un urlo liberatorio.

È andato tutto a rotoli.

Quando ho visto Dafne, con i grandi occhi color miele pieni di lacrime sulla soglia della mia porta mi sarei tolto il cuore dal petto.

È successo tutto in fretta, come sempre quando si tratta di disastri.

Nuria era arrivata a Monza quel pomeriggio assieme a suo padre, che ha firmato anche quest'anno per avere un posto pubblicitario sulla mia monoposto. Il loro albergo era a pochi isolati da casa mia quindi quando l'ho vista sulla soglia del mio appartamento non sono stato affatto sorpreso.

Ero veramente arrabbiato per tutto quello che era successo a causa sua con Dafne ma per prima cosa ero arrabbiato con me stesso. Per non essere capace di dire a Dafne che quella pausa era durata fin troppo, che era tempo di lavorare su di noi e smettere di distruggerci a vicenda. E invece continuo a tenermi tutto dentro, a rodermi il fegato pur di non tradire il mio orgoglio.

Io e Nuria abbiamo iniziato a parlare. Mi ha chiesto scusa, non faceva battutine, era seria e mi ascoltava. Dovevo già capire che era in modalità adulatrice ma ero troppo preso ad avere qualcuno che mi ascoltasse. Abbiamo aperto una bottiglia di vino, poi un'altra e un'altra ancora. Siamo finiti a letto senza nemmeno rendercene conto.

Quando è suonato il campanello, Nuria con un balzo è andata ad aprire con solo la vestaglia addosso. Mi girava la testa, non sono affatto abituato a bere ma quando ho sentito la voce di Dafne mi sono messo velocemente dei pantaloncini e mi sono sentito subito lucido.

Ferirla mi ha distrutto. Non sarebbero bastati i gesti più eclatanti per farla tornare da me, mi sono scavato la fossa con le mie mani. Nuria sembra bravissima a distruggere i miei piani. Io sono bravissimo a distruggermi.

Dopo che Dafne è andata via, tra me e Nuria c'è stata una furibonda lite e l'ultima cosa che mi ha detto è stata «adesso so che è finita davvero.»

Quando ho telefonato a Dafne dovevo capire che stava succedendo qualcosa. La sua voce allegra e divertita mi ha fatto pensare subito che in qualche modo era andata avanti. Ma non così, non con Daniel. Sarebbe uno scherzo del destino fin troppo eclatante.

I giorni passano in fretta e tutti uguali. Mi godo la presentazione della nuova monoposto, mi alleno duramente ai simulatori e aspetto con ansia l'inizio della nuova stagione di questo week end.

Quando io e Charles ci ritroviamo sull'aereo privato diretti in Bahrain è Charles a rompere il silenzio.

«Cosa farai quando vedrai Daniel?»

Guardo fuori dal finestrino e ci metto un po' a rispondere. Non so nemmeno io cosa farò, come reagirò. Non so nemmeno come stanno le cose tra lui e Dafne. E questo mi distrugge.

«Cercherò di evitarlo il più possibile, ci manca solo qualche altro gossip e non la finiamo più.»

«Io non penso che tra loro due ci sia qualcosa...» dice Charles serio

«Se sai qualcosa farai meglio a parlare.»

«Non voglio mettermi in mezzo Carlos, se ne vuoi sapere di più prendi quel cavolo di cellulare e chiama Dafne!»

«Ormai è troppo tardi.»

Mi farò valere sulla pista, devo assolutamente battere Daniel. Questa soddisfazione non potrà togliermela, mi sono allenato duramente e sono abbastanza incattivito, almeno tutta questa rabbia potrà portare qualcosa di buono.

C'è stata sempre una grandissima competizione tra di noi ma trascinarla nella vita privata è stato meschino. Aveva puntato Dafne sin dalla festa a Monaco e io l'ho praticamente buttata tra le sue braccia. Non che Dafne non sia capace di prendere decisioni da sola, anzi. Ha un carattere forte e se è successo qualcosa con Daniel lo ha voluto lei, ma sono sicuro che se non fosse successo tutto questo tra di noi, le cose sarebbero andate diversamente.

La prima gara della stagione è sempre avvolta da un caos misto a grandi aspettative. I giornalisti riempiono di domande ma quello che più mi infastidisce e che qualcuno si prende la libertà di chiedermi cose sulla mia vita privata. Non era mai successo prima, sono sempre stato molto riservato e questa cosa non fa che accrescere la mia stizza. Verso Daniel soprattutto.

Cerco sempre di sviare le domande, devo rimanere concentrato.

Le libere del venerdì vanno meglio di quanto mi aspettassi. La nuova monoposto è veloce, il motore è stato davvero migliorato e mi ritrovo a partire per le qualifiche al quarto posto, dopo di me c'è Charles quindi potremo lavorare di squadra per il podio.

Non mi sono passati inosservati gli sguardi di Daniel ma sono riuscito ad evitarlo, anche durante le interviste post corsa.

Questo finché passando davanti ai box Mclaren il giorno della gara non scorgo una chioma corvina. Sembra percepire la mia presenza e si gira di scatto.

Quando vedo Dafne il mio cuore perde un battito.

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