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I giorni a Napoli sono stati strani e importanti allo stesso tempo. Avrei scommesso qualsiasi cosa che io e mio padre avremo finito per litigare dopo pochissimo e invece con mio stupore le cose tra di noi sono sempre state calme. Mi ha lasciato i miei spazi e sono riuscita a fare lunghe passeggiate per la città, sola con i miei pensieri. Ricongiungermi con la me del passato è stato bello, meno doloroso di quanto pensassi.

La sera quando tornava dal suo amato ufficio, andavamo a cenare insieme e abbiamo parlato un po' di tutto. Gli ho raccontato di Peter e di come il suo tradimento abbia in qualche modo influenzato la storia appena nata con Carlos. Ha voluto sapere di più su di lui, da grande fan della formula uno da sempre non vedeva l'ora che uscisse fuori l'argomento e mi ha raccontato di essere balzato giù dal divano quando mi ha vista ad Austin durante la premiazione. Mentre ridevamo nel pensare a quella scena, l'ho invitato in una delle due tappe italiane nella prossima stagione. Dopo un attimo mi sono resa conto che forse nemmeno io ci sarei andata più a un gran premio ma questo me lo sono tenuto per me.

Non pensavo di tornare in Svizzera con il cuore più leggero, dicendo a mio padre che potrebbe venire a trovarci. È rimasto sorpreso quando gliel'ho proposto ma non mi pento di averlo fatto. Avevo bisogno di far pace con me stessa e non mi rendevo conto che era più semplice di quello che pensassi. Sia ovvio, non posso mai dimenticare tutto quello che è successo, forse una parte di me non gli perdonerà mai di avermi privata della serenità che merita qualsiasi bambino o bambina ma sono felice di aver fatto questo passo. Sono felice di essermi tolta un masso sulle spalle che mi portavo dietro da troppo tempo.

Una volta tornata in scuderia il lavoro da fare è davvero tanto, la prima tappa della nuova stagione del global champions tour si avvicina e le iscrizioni alla nostra scuderia sono raddoppiate. Per questo motivo non ho tanto tempo per pensare a Carlos. Dal nostro incontro a Monaco non ci siamo più sentiti ma reciprocamente guardiamo i nostri aggiornamenti su Instagram, ogni volta che leggo il suo nome tra le visualizzazioni il mio cuore inizia ad accelerare ma nessuno dei due fa un passo verso l'altro. Forse non siamo pronti. Chissà se lo saremo mai.

Una sera mi fermo a pensare che tra poco inizierà anche la stagione di formula uno e il mio pensiero non può che andare a tutti i momenti passati insieme durante la precedente stagione.

Una sera, mentre sono presa a sistemare le fatture della scuderia, il mio cellulare inizia a squillare facendomi trasalire. Un numero che non conosco

«Pronto?»

«Ciao Dafne! Sono Daniel! È un pezzo che non ci sentiamo, come stai?»

Anche se sono contenta di sentirlo, devo dire che in me c'è stata una certa delusione, all'altro capo avrei voluto sentire una voce vellutata dall'accento spagnolo...

«Ciao Daniel! Molto bene. Sono un po' impegnata in scuderia e le giornate passano veloci!»

«Anche per me è un periodo frenetico, sai l'inizio della nuova stagione è vicino. Ricordi quello sponsor con cui avevo firmato a Lugano?»

«Certo!» Come posso dimenticare il periodo del mio compleanno. La giornata più bella e più brutta che abbia vissuto negli ultimi tempi, ma questo non lo dico.

«Devo venire a Lugano per un servizio fotografico. Sto lì due giorni. Visto che mi annoio a passare la giornata da solo, avevo pensato di prenotare al tuo chalet... è libero nel prossimo fine settimana?»

«Aspetta che controllo...» digito velocemente sul computer e controllo le date. Sono libere

«Daniel è libero. Ma sei mio ospite, non c'è bisogno di prenotare. Adesso tolgo la disponibilità per quelle date»

«No Dafne, insisto. Non voglio approfittare!»

«Non fare lo stupido... sono contenta di vederti!»

«Non sai quanto a me...» aggiunge lui con una voce roca

«Ehm... ok. Ci vediamo la prossima settimana. Ciao Daniel.»

Domani dopo settimane ho finalmente una giornata libera. Mi sento davvero stanca e una giornata per me ci voleva davvero. Mi sto allenando duramente e il corpo ne sta risentendo. Mentre mi rilasso sul divano dopo l'allenamento e guardo il sole calare dalla finestra, apro distratta Instagram e inizio a guardare con poca attenzione le storie. Quando mi imbatto in una storia di Carlos torno indietro per guardare con più attenzione, è a Maranello, tra pochi giorni inizierà il campionato.

Tra poco inizierà anche il mio campionato, potrei raggiungerlo prima che iniziamo di nuovo la nostra vita frenetica.

La vocina nella mia testa si fa sempre più insistente. Domani nel pomeriggio potrei partire, vorrei vederlo, vorrei parlargli. Decido che ho bisogno della mia migliore amica per un consiglio.

Le mando un messaggio e Nicole arriva allo chalet dopo cinque minuti, entra come sempre trafelata e dopo aver tolto gli stivali all'ingresso va dritta in cucina ad accendere il bollitore

«Allora... cosa dovevi dirmi? Mica riguarda Daniel?»

Faccio una risatina, avevo completamente rimosso che questo week end verrà qui

«Sei proprio fuori strada. Ho visto dalle storie di Carlos che è a Maranello. Vorrei andare da lui domani visto che sono libera.»

Vedo gli occhi di Nicole illuminarsi. Da quando avemmo la discussione in scuderia non ha mai più cercato di darmi consigli se non espressamente richiesti

«Approvo assolutamente! Avete tenuto il punto per fin troppo tempo e poi tu da quando sei tornata da Napoli sei diversa. Ti vedo più serena.»

«È così. Ed è per questo che mi sento pronta a fare questo passo verso di lui. Voglio solo capire se c'è ancora speranza per noi due...» abbasso lo sguardo contrita. Ho paura di scoprire la sua reazione. Ho paura di guardare in faccia la realtà.

Nonostante le mille paure, dopo aver dedicato la mattinata a me stessa con un po' di shopping e dal parrucchiere, decido di mettermi in viaggio verso Maranello. Mentre digito l'indirizzo sul navigatore la mia mano trema, sento bussare al finestrino e lo abbasso vedendo Achille

«Mi raccomando, vai piano e stai tranquilla. Se hai bisogno di qualunque cosa chiamami.»

«Grazie Achille. Tranquillo, cercherò di cavarmela da sola ma sono felice di avere il tuo appoggio.»

«Ti meriti di essere felice Dafne. Che sia con lui o senza di lui. Non dimenticarlo.»

Annuisco e mi lascio alle spalle il cancello della scuderia. Il viaggio scorre tranquillo e tengo impegnata la mente cantando la mia playlist preferita. Quando arrivo a Maranello è ormai scesa la sera, abbasso il volume e sento il mio cuore battere più forte. Alzo lo sguardo verso il palazzo in cui vive Carlos e vedo le luci accese nell'appartamento.

Bene, almeno c'è. Non ho fatto il viaggio a vuoto.

Dopo aver parcheggiato faccio un profondo respiro e prendo l'ascensore. Sono pochi piani eppure la salita mi sembra lentissima. Un brivido mi attraversa la schiena. Quando l'ascensore tintinna, ho un sussulto e rimango bloccata per qualche secondo. Con uno slancio grazie all'adrenalina busso il campanello. Inizialmente c'è silenzio, i secondi sembrano passare inesorabili, come se il tempo si fosse dilatato. Improvvisamente sento dei rumori e una voce femminile che esclama qualcosa che non capisco.

Il mio cuore inizia a battere più forte, vorrei scappare ma rimango immobile sul pianerottolo.

Quando la porta si apre non riesco a credere ai miei occhi che traditori iniziano subito a pizzicare.

Davanti a me c'è Nuria, con una vestaglia addosso che lascia poco spazio all'immaginazione.

«Bene, bene. Guarda chi c'è qui!» Il suo sguardo è soddisfatto, fiero. Io non riesco a dire nulla ma quando vedo Carlos arrivare alle sue spalle faccio un passo indietro, voglio andarmene.

«Dafne!» Sentire la sua voce fa scendere copiose le lacrime. Sono delusa, ferita e incredula. Sarebbe stato meglio trovarlo qui in compagnia di una sconosciuta, avrebbe fatto meno male.

«Nuria lasciaci soli.» Dice Carlos serio, lei fa storie, parla in spagnolo e lui risponde alzando la voce

«Non c'è bisogno. Me ne vado.» Dico io alzando lo sguardo, per non sentirmi ancora più mortificata.

Carlos si chiude la porta alle spalle «Dafne, mi dispiace.»

«No dispiace a me! Di essermi fatta un pomeriggio di viaggio per scoprire che tutte le mie incertezze su di te erano fondate!»

«È stato un periodo difficile per me. Non voglio giustificarmi ma non dovevi scoprirlo così.»

«Tra di voi forse non è nemmeno mai finita. Ma sai che ti dico? Forse una come lei è la persona adatta a te. Adesso scusami, ma penso che non abbiamo più niente da dirci!»

Quando mi trattiene per un braccio sento una scarica elettrica e me lo scrollo di dosso, odio il fatto che nonostante tutto provi ancora qualcosa per lui e che il mio corpo reagisca ancora così al suo tocco. Odio tutto quello che sta succedendo.

«Dafne, io ho cercato di capirti. Ho lottato veramente per te ma era una battaglia continua con i tuoi ripensamenti e i tuoi tentennamenti.»

«E giustamente hai ben pensato di prendere la strada più facile. Furbo sicuramente, ma non me lo sarei mai aspettato da te.»

Finalmente l'ascensore alle mie spalle tintinna, mi rifugio dentro sollevata dal poter fuggire via.

Quando mi giro le porte si stanno chiudendo e lo sguardo di Carlos sembra trafiggermi

«Dafne... io...»

Le porte si chiudono e io mi lascio cadere a terra, tenendo la testa tra le mani. Non mi interessa cosa aveva da dire. Non si merita nemmeno un minuto di più del mio tempo.

Avrei immaginato tutto. Avrei immaginato che mi dicesse che no, le cose tra noi non si sarebbero rimarginate. Avrei immaginato un suo rifiuto per qualsiasi altro motivo, ma trovarlo con lei mai.

Sono delusa perché ancora una volta una persona in cui ho cercato di riporre fiducia, una persona su cui avevo tante aspettative si è rivelata tutt'altro.

Un uomo come gli altri.

Decido di tornare in Svizzera nonostante l'ora tarda. Non voglio rimanere qui un minuto di più.

La vecchia Dafne avrebbe pianto tutte le sue lacrime. La nuova Dafne si è asciugata l'ultima lacrima una volta ritornata a casa e non ha pianto più.

Non perché non ci tenessi, non perché non volessi con tutte le mie forze che le cose tra me e Carlos fossero tornate come prima ma perché ho sofferto abbastanza. È stato un anno pieno di delusioni, di cambiamenti e di emozioni fin troppo forti.

Il destino ha voluto così, forse siamo stati noi a scrivere questo destino. Poco importa ormai ma non posso stare qui a piangermi addosso o addossarmi colpe che non ho.

Sono felice di quello che è stato. Carlos mi rimarrà sempre addosso, come un tatuaggio sul cuore ma mi impongo di andare avanti.

A volte le più travolgenti storie d'amore non durano tutta la vita.

Ci deve bastare quell'attimo eterno di felicità.

Mi rifugerò nei ricordi quando sarò nostalgica ma sento il bisogno di prendere in mano la mia vita e andare avanti, anche se fa male.

Non ho dato troppe spiegazioni ad Achille e ho pregato Nicole di tenere la bocca chiusa. Non voglio che Achille perda stima in Carlos e non voglio che si intrometta in questa situazione.

Anche Nicole è sorpresa dal mio atteggiamento, lo sono anch'io ma quest'anno mi ha cambiata. Mi ha fatta maturare.

Sono un'atleta professionista, ho una mia attività e quindi posso ritenermi un'imprenditrice e non starò lì a disperarmi per un uomo. Volevo essere indipendente sentimentalmente ed è quello che farò.

L'arrivo di Daniel questo stesso week end porterà sicuramente una ventata di aria fresca.

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