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Carlos

«Non so che fine abbia fatto. È vero, io tendo a chiudermi quando sono delusa ma lui non fa un passo verso di me, l'altra volta sono volata fino in America per lui e c'era sempre Nuria di mezzo, adesso sono stanca. Quante altre volte devo sentirmi dire che non è colpa sua?»

So bene che non si dovrebbe origliare, eppure rimango all'ascolto

«Dafne, forse le vostre vite non sono destinate a intrecciarsi. Non potete rincorrervi per sempre. E poi diciamocelo chiaramente, le cose si fanno in due. Avrebbe potuto evitare di vederla, ormai dovrebbe essere un capitolo chiuso» È Daniel, è ancora qui. Il mio respiro inizia a farsi più pesante. Come può approfittare di questa situazione tra me e Dafne? Sono furioso.

Sento Dafne singhiozzare e apro la porta quando vedo Daniel stringerla tra le braccia.

Dafne sembra irrigidirsi, Daniel mi sorride soddisfatto. Gli darei volentieri un pugno.

«Dafne.» Dico io, carico di tensione

«Carlos, che ci fai qui?» Cerca di estrarre nervosamente un fazzoletto dal pacchetto e Daniel la aiuta, guardo la scena infastidito.

«Forse sarebbe meglio spiegarmi perché sei qui... con lui.» Dico guardando verso Daniel freddamente

Lo sguardo di Dafne si incupisce «Hai il coraggio di farmi una scenata di gelosia dopo tutto quello che è successo?»

Faccio un profondo sospiro per evitare di sbottare

«Possiamo parlare da soli?»

Daniel guarda Dafne in cerca di approvazione, poi se ne va dandomi una pacca sulla spalla. Lo guardo storto mentre esce dalla scuderia.

«Dafne, ti prego ascoltami. Ho sbagliato a non dirti di aver incontrato Nuria. Ti giuro che volevo farlo ma non trovavo mai il momento giusto.»

Dafne fa uno sbuffo «E non l'avresti mai trovato se non mi fossero arrivate le foto.»

Cerco di prenderle il viso tra le mani «Non sfogare la tua rabbia con me, non così. Io non sono Peter»

«Forse non ancora, forse mi deluderai in altri modi. Come è già successo.»

Queste parole mi feriscono e mi irrigidiscono al tempo stesso.

«Pensi davvero che ti farei una cosa del genere? Che ti potrei tradire?»

Dafne si stringe nelle spalle e abbassa lo sguardo, decido di continuare a parlare approfittando del suo silenzio

«Vuoi considerarmi uno stronzo qualsiasi solo perché in questo momento, con la tue percezione distorta delle cose, è quello che ti serve per allontanarti da me.» La mia voce è calma ma Dafne percepisce tutta la mia rabbia e mi guarda dritto negli occhi

«Tutti gli uomini possono diventare stronzi, c'è chi ci mette qualche anno e chi pochi giorni o mesi.»

«Sai cosa credo?» Faccio un passo verso di lei con aria arrabbiata, Dafne solleva il mento sostenendo il mio sguardo.

«Credo che Peter sia stato un figlio di puttana sin dal principio ma tu eri troppo accecata per accorgertene!»

«Non è così. Questo è il motivo per cui non permetterò mai più a nessuno di prendermi in giro!» Sbotta Dafne

«Ti ha fatto credere per anni di non essere abbastanza, sminuiva i tuoi successi, era aggressivo e ti ha pure tradita. Io non ti permetto di paragonarmi a una persona del genere Dafne!» Sento le vene del collo pompare il sangue velocemente

«E chissà cosa hai tu in serbo per me!»

La prendo per le spalle, esausto da questa discussione

«Perché mi vuoi rendere così difficile amarti, Dafne?»

Vedo il suo labbro inferiore tremare, lo fermerei volentieri con le mie labbra ma mi trattengo

«Forse sono io a non essere pronta per amare, non sono pronta a essere esposta sentimentalmente, mi sento sopraffatta. Tu non sei capace di chiudere per sempre con lei, a prescindere da quello che è successo!» Urla, ma la sua voce è rotta da un pianto che non riesce più a trattenere, vederla così fragile mi spezza il cuore

«Io non volevo che succedesse tutto questo. Con lei è un capitolo chiuso da prima che conoscessi te.»

«Non ci credo più Carlos. Forse è meglio che stiamo per un po' lontani.»

Mi si gela il sangue nelle vene. Non può finire così.

«È davvero quello che vuoi?» Le dico con voce grave

«Per ora si.» I suoi occhi color miele sono velati di lacrime. Non rimarrò qui a pregarla, non le imporrò la mia presenza. Se è quello che vuole, accetterò la sua scelta, anche se il solo pensiero mi distrugge.

«Sappi che non ho amato mai nessuna quanto ho amato te.» Mi giro prima che potesse rispondermi e lascio la scuderia con un masso sul petto.

Dafne

Quando lo vedo andare via, sento qualcosa dentro di me spezzarsi. Forse non sono capace di amare, forse non sono capace di mettere completamente il mio cuore nelle mani di un'altra persona. Per quanto mi sforzi, per quanto cerchi di abbattere questi muri che mi attanagliano, sono sempre lì. Non potrò mai sapere se Carlos mi stava dicendo la verità, se davvero l'incontro con Nuria non è stato niente, eppure c'è stato, eppure erano lì e lui me l'ha tenuto nascosto. La nostra storia è, anzi era destinata ad essere principalmente a distanza e io non posso continuare se non mi fido di lui. Guardo assorta la porta della scuderia da dove se n'è andato, senza mai voltarsi, con le spalle dritte e le mani strette a pugno, penso che ricorderò questo momento per lungo tempo.

A volte la vita è così: pensi che il ciclone sia passato e invece ti rendi conto ben presto che eri al centro del suo occhio. Pur arrancando mi trovo a sopravvivere all'ennesima burrasca. È faticoso, ci vuole forza, sento i miei nervi che stanno cedendo, il mio cuore mi chiede pietà. Una cosa la so, ognuno di noi combatte la propria battaglia e so per certo che si riesce a sopravvivere.

«Hey Dafne...» Daniel interrompe i miei pensieri, cerco di fargli un sorriso poco convinto e lui mi stringe tra le sue braccia «Non mi piace vederti così...»

«È finita...» dico in un sussurro, più per ricordarlo a me stessa che a lui

«Sono qui per te. Fino a quando vorrai.» Mi sussurra Daniel

Annuisco piano tra le sue braccia, delle braccia che mi stringono sconosciute, non mi sento al mio posto, non mi sento in un incastro perfetto come con Carlos. Eppure rimango lì, perché so di aver bisogno di una spalla su cui appoggiarmi.

Sono passati solo tre giorni dall'ultimo momento in cui ho visto Carlos eppure il tempo sembra essersi dilatato: la lentezza con cui compio ogni gesto non mi appartiene ma oggi mi sono imposta di non rimanere a piangermi addosso.

«Dafne! Sei sveglia?» Mia cugina Savannah fa capolino alla porta della mia camera da letto, mi trova immersa nelle coperte con solo la luce del cellulare a illuminare il mio viso

«Mhmh» mugugno tirandomi le coperte sul viso. Savannah le tira giù con forza e apre le tende oscuranti, facendomi strizzare gli occhi

«Adesso o ti alzi o ti faccio scendere da quel letto a calci!» So che ne sarebbe capace, pensando alla promessa che mi ero fatta poco prima, mi alzo facendo un risolino

«Ho sentito bene? Ti ho fatto ridere? Allora devo minacciarti più spesso!» Mi stringe forte e mi dà uno schiaffetto sul sedere «Dai, vai a vestirti, usciamo a cavallo.»

Come in ogni momento della mia vita, riconnettermi con la natura e stare nella pace e nel silenzio del bosco sembra rimettermi al mondo. In passeggiata con me e Savannah si è aggiunto Daniel che ha una discreta familiarità con il mondo equestre. Sento i due ridere e scherzare ma non riescono a coinvolgermi, voglio avere il mio tempo e voglio godermi la mattinata.

Verso sera accompagno sia Daniel che Savannah all'aeroporto. È stato davvero bello essere in loro compagnia questi giorni, nonostante non sia stata il massimo della socialità, hanno sempre cercato di tirarmi su il morale ed assistere ai loro battibecchi mi ha strappato più di una risata.

«Ragazzi, sono stata davvero felice che vi siete trattenuti qualche giorno, scusate se non sono stata molto di compagnia ma credetemi, l'ho apprezzato moltissimo!»

Entrambi mi stringono in un abbraccio

«Ti aspetto in Texas!» Mi dice Savannah

«A me non mi inviti?» Aggiunge Daniel, strappandomi una fragorosa risata vedendo Savannah guardarlo di traverso

«Sareste una bella coppia!» Sussurro a Daniel mentre lo saluto, dandogli un leggero pugno sul braccio

«Ci sto lavorando...» dice lui mentre si allontana facendomi l'occhiolino

Savannah scuote la testa infastidita «Che noia, si sente il padrone del mondo!» Dice sbuffando

«Lo conosco quello sguardo. A me non puoi nascondere che un po' ti piace!»

«Non è proprio il mio tipo. Non sono una tipa da piloti, mi piace cavalcare i cowboy!»

«Savannah!» Dico io ridendo per la sua schiettezza.

Quando anche lei si allontana verso la zona dei controlli, mi sale il magone. Faccio un respiro profondo e ritorno alla scuderia.

Chiudere un rapporto non è mai facile, il rapporto mio e di Carlos poi, così breve ma così intenso è difficile da cancellare dai miei pensieri. Ho cercato di riprendere la mia routine, sono andata per due weekend di fila in gara e mi sono immersa nel lavoro che c'era da fare in scuderia.

Nicole e Achille sono stati preziosi per me dopo la partenza di Daniel e Savannah, mi hanno sempre sostenuta e Achille mi chiedeva aiuto anche per le cose più basilari per tenermi impegnata, l'ho apprezzato molto.

«Se si facesse risentire, come reagiresti?» Mi chiede cauta Nicole mentre spazzoliamo i cavalli dopo l'allenamento.

Faccio un sospiro, in realtà non lo so. So che provo qualcosa di forte per lui, non si è mai spento. Ma so anche che se prima avevo difficoltà a fidarmi delle persone, adesso sono peggiorata.

«Non penso di essere più capace di fidarmi di lui...»

Nicole fa uno sbuffo «Dafne, tu sei troppo cocciuta! Lui ti ama tantissimo, io sono sicura che non ti abbia mancato di rispetto in alcun modo, dovreste solo ritrovarvi. Tu l'hai lasciato, è ovvio che vuole in qualche modo rispettare la sua decisione.»

«Avrebbe potuto fare qualcosa! Invece è facile dire "ok rispetto la tua scelta, ti lascio i tuoi spazi" se mi avesse amata davvero e se davvero fosse ormai storia chiusa con Nuria, avrebbe cercato di lottare per il nostro rapporto!»

«Ha lottato parecchie volte» borbotta Nicole e a questo punto perdo la pazienza

«Ma tu da che parte stai?» Dico alzando la voce facendo alzare di scatto anche la testa di Thunder «Scusa Nicole, è un argomento ancora delicato per me.»

«Lo so, tranquilla. E comunque sono dalla tua parte, vorrei vedervi insieme e felici ed è per questo che insisto.»

Annuisco senza aggiungere altro e continuiamo a spazzolare i cavalli in silenzio.

Perché tutti credono di sapere cosa voglio? E soprattutto, perché non riesco mai a cacciare fuori tutte le emozioni? A volte mi piacerebbe riuscire a piangere, urlare, disperarmi con la mia migliore amica come in questo caso ma rimane tutto bloccato nella gola, come un boccone che non si riesce a mandare giù.

Vorrei che Nicole sapesse quante notti ho passato sotto le coperte a leggere il suo nome sullo schermo, non riuscendo a premere quel dannato tasto invio. Ogni volta che ci provo mi vengono in mente le sue foto con Nuria e blocco stizzita il cellulare.

Vorrei andare avanti, ma come si fa ad andare avanti quando rimani ancorata a quel pensiero.

Mi manchi così tanto Carlos.

I suoi occhi scuri, la sua pacatezza, le risate gioiose, i momenti di passione. Tutto.

È una fredda giornata di fine Febbraio quando ricevo una chiamata inaspettata. Sono nella mia cucina a bere un the, guardando la neve bianca che ha attecchito al suolo. Il cellulare inizia a vibrare e lo prendo distratta, senza vedere chi stava chiamando

«Ciao Dafne!» Quando sento la voce di Charles ho un sussulto

«Ciao Charles, che bello sentirti!»

«Anche per me. È parecchio che non ci vediamo tutti insieme, tra una settimana è il mio compleanno e volevo festeggiare a Montecarlo prima di iniziare la nuova stagione di gran premio. Spero tanto che tu ci sarai!»

Rimango per un attimo in silenzio. Andare al suo compleanno può voler dire solo una cosa: io e Carlos ci rivedremo. Il solo pensiero mi mozza il respiro.

«C...certo Charles. Ti do conferma tra qualche giorno.»

«Ci conto! Non azzardarti a dare buca!»

Decido di chiamare subito Nicole che risponde assonnata dopo il secondo squillo

«Pronto...»

«Nicole, sei da Achille?»

Sento il fruscio delle coperte e Nicole si schiarisce la gola «Sono da te tra un secondo.»

Nicole è davvero una persona speciale. Nonostante i miei sbalzi d'umore, nonostante i nostri battibecchi c'è sempre per me. Dopo due minuti la vedo attraversare il cortile con un pesante plaid in lana come mantello, le apro velocemente la porta e la abbraccio

«Scusami ancora per l'altro giorno. Sono stata una stronza!»

Nicole si avvia in cucina ad accendere la macchina per il caffè e sbuffa portando gli occhi al cielo

«Ancora ci stai pensando? Tutti abbiamo giornate no. Io ci sarò sempre per te, lo sai.»

«Anche io per te...»

Mi sorride dolcemente e prende due tazze dal mobiletto sul lavandino

«Allora, cos'è successo?»

«Charles mi ha invitata al suo compleanno.»

Vedo il sorriso di Nicole soddisfatto, come se già sapesse

«Ieri sera ha telefonato ad Achille, voleva consiglio su come comportarsi. Tu come ti senti a riguardo? Ti senti pronta a rivederlo?»

Sento un vuoto nello stomaco. Sei pronta Dafne?

«Mi fa piacere rivedere tutti. Sarà strano rivedere lui. Ma non penso di voler evitare tutti a causa di come stanno le cose tra noi.»

«Così mi piaci! Allora tra qualche giorno si va a Monaco!»

«Dove tutto è iniziato...» sussurro io.

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