27
Atterriamo in una pista diversa da quella di Monza e intuisco che si tratti di quella di Fiorano, la pista personale della Ferrari dove effettuano anche i drive test Carlos e Charles.
Carlos mi prende la mano e mi guida verso un box dove sono ad attenderci alcuni dipendenti
«Buongiorno signorina Bosi! Ciao Carlos! Innanzitutto buon compleanno.» Il meccanico che riconosco si gira verso un baule e prende una tuta a scacchi controllando la taglia «Carlos le mostrerà dove indossarla»
Sono sempre più perplessa. Cosa ci devo fare con quella tuta? Non vorrà mica farmi guidare una macchina sportiva? Sono un'ottima guidatrice ma ho paura di far danni a un'auto da migliaia di euro. Guardo Carlos perplessa ma il suo sguardo rimane imperscrutabile ma divertito. Lo seguo verso degli spogliatoi «Allora, vuoi dirmi qualcosa? Questo mistero mi sta uccidendo!»
«Dai manca poco!» Dice Carlos schioccandomi un bacio «Indossala e poi torna qui da me, così nel frattempo mi preparo anch'io!»
Rimango per un attimo con la tuta tra le mani e poi mi chiudo in uno degli spogliatoi. Che strana la vita, neanche nei miei sogni più fantasiosi avrei mai immaginato di trovarmi qui, con il mio ragazzo pilota di formula uno, nel giorno del mio compleanno. Sorrido tra me e me mentre chiudo la zip e mi guardo allo specchio. Devo dire che con questa tuta non sono niente male, mi dona.
Quando esco dallo spogliatoio, trovo Carlos con una delle sue consuete tute rosse da corsa e mi salta un battito. È bellissimo con il suo ciuffo spettinato e con il suo sguardo che sembra trafiggermi. Lui ha la stessa reazione quando vede me e sussurra un «Wow...»
Controlla che sia tutto in ordine sulla mia tuta e poi mi sussurra all'orecchio «prima che non riesca a resistere all'istinto di sfilartela, andiamo» mi provoca un brivido e di spalle appoggio la testa sul suo petto facendo un sonoro sospiro al pensiero di noi due.
Ritorniamo al box e davanti a noi romba una monoposto che fino a poco prima era coperta. Il mio cuore inizia ad accelerare. Guardando meglio mi sembra più larga rispetto alle solite macchine da corsa che ho visto durante le gare. Ci giro intorno incuriosita e quando vedo che oltre al posto del pilota ci sono dei piccoli posti uno a destra e uno a sinistra guardo Carlos con gli occhi che brillano «Non ci credo!» Dico in un gridolino.
Sono troppo emozionata. Non pensavo che esistesse un modello del genere, sarà un'esperienza unica.
«È un gioiellino della scuderia. Non potevo non approfittarne per guidarla con te al mio fianco.»
Ho un brivido lungo tutta la schiena e corro ad abbracciarlo «Sarà sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita. Grazie»
Mentre ci diamo un tenero bacio, sento una voce alle nostre spalle
«Allora, è qui la festa?» Ci giriamo entrambi verso la voce di Charles
«Auguri festeggiata! Mi dispiace fare il terzo incomodo ma dobbiamo essere in tre e Carlos non riesce a stare senza di me!» Ridiamo tutti e tre e nel frattempo mi mettono il casco tra le mani «Sono contenta che ci sei anche tu Charles!»
Dopo esserci preparati, entro nel piccolo abitacolo. Il cuore sembra uscirmi dal petto e ho il respiro corto. Sento improvvisamente una voce nell'auricolare e ho un sussulto
«Dafne se vuoi essere più tranquilla posso guidare io!»
«Ma smettila idiota!»
Sono Carlos e Charles che battibeccano e io rido di gusto divertita.
Il rombo è quasi assordante e quando raggiungiamo in rettilineo quasi smetto di respirare.
«Pronti... partenza... viaaaa!» Dice Charles a tempo con i semafori. Appena si spengono una velocissima spinta in avanti mi crea un vuoto nello stomaco. Lancio un gridolino, sono abituata all'adrenalina ma questa è del tipo del tutto diverso, una velocità estrema, l'emozione di essere qui, la sorpresa di poter fare qualcosa che non pensavo nemmeno fosse possibile la rendono sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita.
«Tutto bene Dafne?» Sento la voce calda e morbida di Carlos negli auricolari
«Mai stata meglio!» Dico io con un tono di voce decisamente più alto. Come fa a essere così pacato mentre guida a trecento chilometri orari?
Quando ritorniamo ai box esco piano dall'abitacolo aiutata da Carlos che mi porge la mano. Ancora con il casco indosso mi butto tra le sue braccia e lo abbraccio forte. Non penso ci sia bisogno di altre parole.
«Ragazzi, vi lascio soli! Vado a prendere Charlotte all'aeroporto. Ci vediamo stasera Dafne!»
«A stasera Charles!» Lo saluto io senza staccarmi da Carlos
Dopo essermi cambiata e dopo aver salutato e ringraziato tutti almeno un centinaio di volte, raggiungiamo il suv di Carlos per andare al suo appartamento prima di tornare in Svizzera.
«Sono ancora su di giri!» Dico io mentre salgo in macchina. Carlos mi guarda soddisfatto e divertito «Sono contento che la sorpresa ti sia piaciuta» quando mi sfiora la mano sento una scossa lungo tutto il braccio
«Mi piace tutto quello che fai Carlos...» dico con voce arrochita dall'emozione. Vedo i suoi occhi ardere «Adesso voglio stare un po' solo con te...»
Quando arriviamo al suo appartamento, Carlos mi precede per aprire la porta. Le luci dell'appartamento sono soffuse e proviene un profumo dolce e avvolgente. Quando entro rimango senza fiato, il salone è adornato con dei palloncini dorati e al centro la scritta Dafne 27 in un elegante corsivo, sul tavolo oltre la torta, c'è un'enorme composizione di fiori dai toni del rosa e del panna. Mi giro verso di lui, poi continuo a guardare l'allestimento stupita. Sento gli occhi pizzicare, non penso di aver mai vissuto un giorno così speciale e con così tante sorprese
«Hai fatto tutto questo... per me?»
Carlos accende una candelina sulla red velvet e lo porta piano verso di me
«Esprimi un desiderio»
Ci penso su, il mio desiderio? Vorrei che tutto rimanesse così perfetto.
Lo guardo intensamente «Al momento ho già tutto. Sono felice come non lo sono mai stata prima d'ora ed è soprattutto grazie a te» soffio piano chiudendo gli occhi e quando li apro vedo Carlos guardarmi con occhi ardenti
«Vieni con me» mi sussurra con voce arrochita
Lo seguo come una falena che segue la luce, stringo la sua mano come se fosse l'ancora che ogni giorno mi salva dall'abisso. Nella sua camera da letto aleggia il suo profumo muschiato, mi faccio spogliare piano e io spoglio piano lui, bacia con lentezza ogni centimetro del mio corpo.
Saranno tutte le emozioni della giornata, sarà che non mi sono mai sentita più felice di così, mentre sono avvinghiata a lui sento di non poter più tenere a bada i miei sentimenti
«Ti amo...» lo sussurro piano al suo orecchio, il mio cuore inizia ad accelerare più forte. Quasi ho paura che queste due parole così brevi ma ricche di significato potessero rovinare tutto. Sento il collo di Carlos irrigidirsi, poi mi passa una mano tra i lunghi capelli. Il suo sguardo è profondo, scorgo emozione nei suoi occhi magnetici.
«Ti amo anch'io Dafne...» la sua voce arrochita mi provoca un brivido e mi stringo ancora più forte a lui, fino a lasciarmi andare completamente alla passione.
Non mi sono mai sentita più nuda di così. I miei sentimenti a volte mi spaventano. Ho passato una vita a reprimerli. Con Carlos sento i miei sentimenti correre liberi come un cavallo selvaggio.
Non ho più paura di amare, non voglio più aver paura di farmi male. Voglio vivere la mia vita liberandomi dalle catene e Carlos sembra essere stato in grado di distruggerle tutte.
Raggiungiamo la scuderia quando ormai è quasi sera. Ho pochissimo tempo per preparami per la serata. Io e Carlos abbiamo passato il pomeriggio a sussurrarci parole dolci e fare l'amore e avremo voluto entrambi che il tempo si fermasse. Il viaggio verso la Svizzera lo abbiamo trascorso con Charles e Charlotte e una volta arrivati ci vengono incontro Ana, Blanca, Nicole e Achille. Alle loro spalle, vedo una figura familiare ma non riesco a credere ai miei occhi.
«Savannah!!!» Facciamo entrambe un gridolino e ci abbracciamo saltando in tondo
«Sei venuta fino in Texas a fare scalpore al gran premio e non hai nemmeno pensato di chiamare tua cugina!»
Savannah è la sorella che non ho avuto, il nostro legame si è evoluto con la nostra età: siamo passate dal giocare insieme con le bambole al fare durante l'adolescenza lunghissime videochiamate quando lei si è trasferita in Texas per raccontarci i nostri segreti. Ci siamo sempre state l'una per l'altra, anche se le nostre mamme hanno preso strade diverse siamo sempre rimaste molto unite. Condividiamo anche la passione per i cavalli, lei a differenza mia è una campionessa di rodeo ma ci accomuna comunque la stessa passione.
«Hai ragione, Carlos può confermare che sono stati pochi giorni e tanto frenetici.» Carlos si fa avanti per presentarsi e aggiunge scherzando «Dafne non sapevo avessi anche una gemella! La vostra somiglianza è sorprendente!» Sia io che lei ridacchiamo mettendo i nostri visi vicini e tutti ci guardano stupiti.
Mi giro verso di lei mentre ci teniamo le mani «Sono felice che tu sia qui. Grazie per questa bellissima sorpresa»
Io e Savannah ci guardiamo complici «Mi mancavate troppo tu e Achille!» Dice abbracciandoci entrambi. «Sono venuta a vedere il Mustang che sta allenando tuo fratello, vorrei ingrandire la scuderia.»
Achille si gira verso di me ed esclama «E quindi hai fatto anche una corsa su un'auto di formula uno. Carlos questo non te lo perdono!» Ridacchia mentre ci stringe in un abbraccio ad entrambi
«Achille tranquillo, quando verrai anche tu a Fiorano ti ci porto io!» Aggiunge Charles
«Ragazzi io vado a prepararmi o faremo tardi!» Raggiungo trafelata l'ingresso del mio chalet, con tutte le ragazze al seguito.
«Allora? Come è stata la giornata?» Mi chiede Nicole
«Nemmeno nelle mie più fervide fantasie avrei potuto immaginare una giornata così speciale!» Il mio sguardo sognante dice più delle mie parole e le ragazze ascoltano rapite il racconto della giornata. Mi perdo nei dettagli solo per quanto riguarda la folle corsa a Fiorano, per il resto Nicole dovrà aspettare. Anche Savannah mi sembra curiosa di saperne di più.
Decido di indossare un tubino nero e raccolgo i lunghi capelli scuri in uno chignon alto. Mi guardo allo specchio e osservo il mio viso radioso. È proprio vero che l'amore fa bene. Soprattutto imparare ad amare sé stessi.
Il blackmoon è un ristorante al centro di Lugano, con vista sul lago. Veniamo accolti nella sala arredata in maniera moderna dai soffitti alti e dai grandi lampadari, è un posto elegante e ricercato ma allo stesso tempo c'è un'aria conviviale, data dalla band che canta sempre canzoni di tendenza e quindi le serate si trasformano sempre in una sorta di karaoke. Ho sempre amato questo posto e sono felice di passare questa giornata speciale qui. Siamo come sempre accompagnati dagli sguardi incuriositi degli altri commensali. Ancora non riesco ad abituarmi ad essere al centro dell'attenzione tra bisbiglii concitati. Dopo esserci seduti al grande tavolo rotondo dai dettagli neri e un centro tavola di cristallo con i fiori freschi, vedo in lontananza Daniel. Mi alzo con un gran sorriso e gli vado incontro
«Buon compleanno!» Mi dice lui con uno dei suoi sorrisi contagiosi. Lo abbraccio brevemente e lo ringrazio «Sono contenta che tu sia venuto!»
«Mi faceva davvero piacere vederti...» mi dice fin troppo serio, scorrendo il mio sguardo sull'abito che indosso. Mi schiarisco la voce un po' in imbarazzo e raggiungiamo gli altri. La serata passa in un clima tranquillo e gioviale. Durante la cena facciamo sonore risate a qualche battuta di Charles e i battibecchi amichevoli tra Daniel e Carlos rendono l'atmosfera ancora più divertente. Noto Savannah e Daniel avere un feeling particolare, ma lo tengo per me. Conosco mia cugina, non si lascia mai ammaliare troppo dagli uomini ma so che la simpatia di Daniel è difficile da ignorare.
Io e Carlos ci scambiamo degli sguardi complici, anche se ogni tanto ho come l'impressione che qualcosa lo preoccupa. Il suo sguardo si incupisce per poi ritornare a sorridere appena nota che lo sto guardando in maniera interrogativa.
Vengo distratta da questi pensieri all'arrivo delle torte. Ne ho fatta preparare una al gusto preferito di Achille, cioccolato e nocciola adornata da ventisette candeline dal lungo stelo argento e una al mio gusto preferito, vaniglia e caramello con le stesse candeline ma di colore oro rosa. Guardo il gruppetto intorno a noi cantare Tanti auguri a voi e penso di non essere mai stata più fortunata di così. Ho scampato grosse conseguenze dall'incidente con Thunder, la mia carriera va alla grande, ho conosciuto amici stupendi, ho conosciuto un uomo che mi fa sentire unica e speciale, vedo mio fratello dopo anni davvero sereno e felice.
Non pensavo potesse esistere una giornata tanto perfetta.
Ma a volte, cara Dafne, forse la cosa migliore è tenersi la felicità per sé.
Mentre siamo ancora al locale a bere champagne e mangiare torta, sento il cellulare vibrare nella borsetta, penso a qualche augurio in ritardo e quindi prendo il cellulare.
Quando lo sblocco mi ritrovo davanti alcuni link di articoli con allegate alcune foto. Inizialmente penso a uno scherzo oppure a quei link che hanno all'interno dei virus. Poi però riconosco in una delle foto in caricamento Carlos e il mio cuore sembra per un attimo fermarsi per poi iniziare a battere più velocemente.
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