12
Ho dovuto mantenere tutto il mio autocontrollo per non farmi mangiare dalla gelosia a sapere che Nuria fosse stata a cena a casa di Carlos.
Non posso non mettermi nei panni della loro relazione seppur finita, complicata. Peter dopo avermi lasciata e molto probabilmente essersi divertito in giro, sta cercando in tutti i modi di riavvicinarmi. Seppur ridicolo, trovo che possa essere una sorta di modo di 'marcare il territorio', una non accettazione di vedere il tuo ex partner andare avanti. Ma quando si rompe qualcosa, difficilmente si torna indietro. Non credo alla tecnica del kintsugi, dove la ceramica rompendosi prende nuova vita ricomponendo i pezzi frantumati dell'oggetto riempiendo le sue crepe d'oro. Quando a frantumarsi è il tuo cuore, non basta il collante più pregiato per riempire le crepe, serve tempo e serve scrivere un nuovo capitolo. Io la vedo così.
Pur sapendo che la loro relazione è finita prima della nostra conoscenza, pensare di essere vista come quella arrivata a rompere gli equilibri mi disturba. Non voglio assolutamente ritrovarmi in questi drammi sentimentali, quindi mi riprometto di andarci ancora più cauta. Non vorrei mai ritrovarmi nella situazione in cui Carlos decida di fare marcia indietro e rimanere con il cuore spezzato, di nuovo. So bene di non meritarmelo.
La settimana prima dell'arrivo dei ragazzi, sembra passare lentissima, eppure le cose da fare sono tante.
Ho preparato lo chalet degli ospiti, che a differenza delle nostre abitazioni ha quattro camere da letto, due bagni e una piccola zona living con cucina e salotto. Solitamente ospitiamo famiglie e gruppi di amici che vogliono evadere dal caos cittadino quindi non è un problema per gli ospiti condividere gli spazi. Mi dedico minuziosamente, con l'aiuto di Nicole, a riempire la dispensa e lasciare tutto il necessario per la notte nelle stanze in cui aleggia un profumo di fresco e di lavanda.
«Direi che abbiamo fatto tutto. Domani mattina verrò ad accendere il riscaldamento così al loro arrivo sarà tutto perfetto.» Nicole nota che mi sto intrecciando nervosamente le mani
«Calmati. Sarà un weekend divertente.»
«Non riesco ad essere tranquilla. Non siamo mai stati così tanto tempo a stretto contatto. E quando è venuto qui l'ultima volta le cose si stavano evolvendo velocemente» mi sento avvampare. Solo a pensarlo mi sembra di sentire il suo profumo muschiato e le sue mani grandi e callose su di me. Cerco di reprimere il brivido che mi scorre lungo la schiena, ma ci pensa Nicole a distrarmi.
«Devo dirti una cosa.» Mi giro verso di lei mentre chiudo a chiave lo chalet e ci incamminiamo sottobraccio verso casa mia
«Dai, spara!»
«Ti ricordi di Edgar della festa?»
«Si, verrà anche lui no?»
Nicole annuisce imbarazzata «Beh... ci siamo sentiti parecchio in queste settimane, non ci vedevamo dai tempi del liceo e sembra essere scattato qualcosa... mi sa proprio che in questi giorni occuperò l'altra parte del suo letto...»
«Nicole!!! E me lo dici così? Perché non mi hai detto niente?»
«Perché non è niente di importante... ma vorrei approfondire questa conoscenza.»
Ridiamo complici e ci prepariamo per l'allenamento, solo un giorno e rivedrò Carlos.
Quando sento la macchina raggiungere il cortile della scuderia, sono intenta a sistemare i finimenti dei cavalli. Senza volere mi ritrovo davanti al piccolo specchio della selleria a controllare i capelli e se ho quel poco di trucco messo stamattina sbavato.
«Ti stai facendo bella per il tuo... com'è che si dice? Novio!» Mi dice Achille facendo capolino in selleria, gli lancio uno straccio appoggiato sul mio baule e lui lo schiva andando verso i ragazzi divertito.
Carlos, Charles e Charlotte sono arrivati tutti insieme da Maranello e li raggiungiamo mentre sono intenti a scaricare i bagagli.
«Benvenuti alla tenuta Bosi!» Mio fratello fa gli onori di casa e si presenta a Charles e Charlotte mentre io guardo imbambolata Carlos che è vestito casual con un maglione intrecciato blu e dei jeans, ha i capelli come sempre spettinati e ribelli e una leggera ricrescita della barba. Ogni volta che lo vedo mi sembra più bello. Quando mi viene incontro cerco di darmi un contegno, facendo un sorriso nervoso.
«Ciao Dafne!» Mi abbraccia e mi sussurra «Ero impaziente di vederti» spero tra me e me di non 'puzzare' di stalla e ricambio l'abbraccio.
«È merveilleux qui!» Charlotte si guarda intorno incantata, mentre è mano nella mano con Charles. Sono adorabili.
«Venite, vi faccio vedere lo chalet mentre aspettiamo Nicole ed Edgar»
«Wow, ma questo posto è proprio un gioiellino!» Dice Charles buttandosi sul letto della prima camera che ho aperto
«Aspetta! Non è questa la vostra camera» dico sistemando di nuovo il copriletto e facendo cenno a Carlos di poggiare la sua valigia.
«Ecco qui, questa è la vostra. Io e Nicole abbiamo pensando di renderla più romantica...» dico sorridendo soddisfatta.
Avevamo deciso di mettere qualche candela e dei petali sul copriletto, un po' per divertimento un po' perché ci sembrava carino fargli pensare a questo weekend come una fuga romantica.
Charlotte è su di giri e non smette di ringraziarmi, Carlos fa capolino nella stanza affacciandosi sulla mia spalla, sento il suo profumo pervadermi le narici e il mio cuore inizia a battere più forte
«Hey! Anche io volevo i petali e tutto il resto.» Mi fa un sorriso divertito e io non posso non immaginarci in camera con la luce soffusa e le candele accese. Cavoli Dafne! Ti eri appena ripromessa di andarci piano! Tieni a freno gli ormoni!
«Beh... non mi sembra che tu abbia una ragazza con cui condividerla!»
«Woooo uno a zero per Dafne» dice Charles divertito «Carlos, niente petali per te! Se vuoi ti sbaciucchio io» Charles si fionda addosso a Carlos fingendo di volerlo baciare, Carlos si ritrae cercandolo di spingere e io e Charlotte siamo piegate in due dalle risate. Sono davvero felice di averli conosciuti. Sono persone splendide.
Sentiamo la porta d'ingresso aprirsi e raggiungiamo la zona living. Sono Nicole ed Edgar. Ho l'impressione che si siano già scambiati qualche caloroso bacio di benvenuto perché Nicole ha i capelli leggermente spettinati e il rossetto sbavato.
«Allora, mentre vi rilassate un attimo e vi sistemate, io e Nicole andiamo a casa mia a sistemare per un aperitivo. Vi aspettiamo tra un'oretta, Carlos già sa qual è il mio chalet»
Dopo essermi fatta una doccia bollente e scelto un completo carino, raggiungo Nicole in cucina che è intenta a preparare delle tartine
«Che hai fatto con Edgar?» Chiedo a Nicole mentre prendo il vino bianco dal frigo. Si siede su uno sgabello in cucina e mi guarda con aria sognante
«Quando sono arrivata in stazione ci siamo dati un bacio degno delle più smielate commedie romantiche!»
«Me n'ero accorta!» Dico ridacchiando
«Com'è stato l'incontro con Carlos?»
«Vorrei saper tenere a bada le farfalle nello stomaco, ma è una dura battaglia.»
«Dafne, posso entrare?» Trasalisco nel sentire l'accento spagnolo che mi ha fatto perdere la testa, mi auguro che non abbia sentito la conversazione tra me e Nicole
«Vieni Carlos...»
«Io approfitto per andarmi a dare una rinfrescata, a tra poco ragazzi» Nicole si dilegua in un attimo e io e Carlos rimaniamo soli. C'è una strana aria di imbarazzo, né io né lui sappiamo come comportarci. Decido io di rompere il ghiaccio
«Allora... sei mai andato a cavallo?»
«Forse da bambino, ma non mi ricordo niente. Cosa hai in mente?»
Mi siedo di fronte a lui, questa vicinanza mi manda sotto sopra lo stomaco, non ero così nervosa da tempo
«Domani usciremo fuori in passeggiata, c'è un bellissimo lago a pochi kilometri da qui, pur avendo cavalli adatti a principianti voglio essere sicura che tu sia bravo a cavalcare...» Mi pento immediatamente di quello che è appena uscito dalla mia bocca, so quanto possono essere a doppio senso le frasi inerenti al mondo equestre, vorrei sotterrarmi.
Carlos ovviamente coglie il doppio senso e scoppia a ridere, io mi porto una mano alla fronte rassegnata.
«Quello lo possiamo testare anche subito!»
«Smettila Carlos!» Gli do un pizzicotto sul fianco e lui mi stringe iniziandomi a fare il solletico
«Basta dai, non respiro!»
Mi appoggio a lui cercando di divincolarmi ma mi stringe più forte. Quando si ferma, sento che sta per succedere. L'aria sembra elettrica, i nostri visi si avvicinano sempre di più e il mio cuore inizia a battere sempre più forte.
«Hey! Ci ha fatto strada Achille! È permesso?»
Io e Carlos ci stacchiamo immediatamente, ho il respiro corto e tutti sembrano accorgersi di aver interrotto qualcosa, compreso Achille che mi sembra immediatamente teso.
«Venite ragazzi!» Mi schiarisco la voce ma mi sento le guance in fiamme, sento tutto in fiamme in realtà. Complimenti Dafne, siamo a un passo dal disastro.
Carlos cerca di sorridere ma percepisco la sua tensione. Dopo poco arriva Nicole, ignara di tutto e quell'atmosfera di imbarazzo sembra andare scemando.
La musica di sottofondo, le chiacchiere tra amici e un po' di alcol fanno dimenticare velocemente il siparietto imbarazzante, ma non a me e Carlos, che cerchiamo di tenerci a debita distanza tutta la sera, rimane spesso a parlare con Achille, Edgar e Charles con cui si scambia alcuni sguardi eloquenti.
Io e le ragazze facciamo gruppetto e decidiamo di uscire in veranda a bere un bicchiere di vino nonostante il freddo pungente.
«Posso sapere prima che è successo? Sembrava di aver interrotto un elogio funebre!» Io e Charlotte scoppiamo a ridere e poi sia lei che Nicole aspettano una mia spiegazione
«Io e Carlos stavamo scherzando come facciamo sempre, ha iniziato a farmi il solletico e a stringermi forte a lui e...» Nicole e Charlotte mi guardano impazienti «E...??» Dicono all'unisono
«E ci stavamo per baciare, ma è entrato Charles e ci siamo staccati subito»
«Cavoli, mi dispiace che siamo arrivati nel momento sbagliato!»
«Ma che dici Charlotte, mi avete fatto un piacere. Non sono sicura di volermi mettere nei casini con lui»
«Casini in che senso?»
Gli racconto di Nuria e dei suoi numerosi tentativi di riconciliarsi con Carlos, di quanto io non voglia assolutamente ritrovarmi con il cuore spezzato se lui dovesse avere un ripensamento. È terapeutico parlare con loro, riesco a cacciare fuori ciò che voglio sempre tenere chiuso in un cassetto della mia mente.
«Io non voglio sbilanciarmi troppo, non conosco benissimo Carlos. Ma da quando è in Ferrari lei c'è stata pochissimo durante le gare e lui passava spesso le serate da solo. Non penso che abbia intenzione di tornare con lei e detto tra noi...» Charlotte ci invita ad essere più vicine, si guarda alle spalle e aggiunge sussurrando «A me non è mai piaciuta. Quelle poche volte che è venuta aveva una puzza sotto al naso... e non mi sembravano affatto una coppia affiatata!»
«Ragazze ma che fate qui fuori?» Charles e Carlos ci raggiungono in veranda, il mio sguardo e quello di Carlos si incrociano e mi sento avvampare.
«Chiacchiere tra ragazze. Stavamo per entrare» dico passando davanti a Carlos e andandomi a sedere vicino a mio fratello, stasera sento il bisogno di sentirmi protetta. Ma nessuno può proteggerti dalla fragilità dei sentimenti.
Rimaniamo fino a dopo cena a parlare tutti insieme, c'è una bellissima atmosfera davanti al camino del mio salotto e guardando Charles e Charlotte abbracciati su una poltrona non posso evitare di pensare che piacerebbe anche a me avere quel tipo di calore, di complicità con una persona. Mi sono innamorata di Peter senza grandi gesti e senza conoscere questo amore che ti spappola le viscere. È stata una cosa molto graduale e calcolata tra di noi, non è mai stato un tipo da sorprese o da fantastiche frasi d'amore. Vedere loro così complici e ricordandomi i momenti con Carlos in Belgio, che sono stati tra i più intensi mai vissuti con un uomo, penso che non ritornerò mai più indietro. Che sia per Carlos, per qualcun altro o semplicemente rimanendo da sola. Si lo ammetto, se fosse con Carlos di certo non mi dispiacerebbe. Okay coscienza? L'ho ammesso!
Passata la mezzanotte, Charles e Charlotte iniziano a fare dei sonori sbadigli, Achille è già andato via e Nicole approfitta per andare via con Edgar.
Carlos indugia ad andarsene e si propone di aiutarmi a sistemare i piatti in cucina. Mentre carico la lavastoviglie, gli passo uno strofinaccio pulito per asciugare i calici
«Che pensavi, che non avrei preso alla lettera la tua proposta?» Sorride mentre ne asciuga uno e lo pone in credenza «Niente affatto. Mi piace il lavoro di squadra.»
Gli sorrido anch'io e una volta finito gli faccio segno di andarci a sedere ancora un po' davanti al camino.
Ogni volta che rimaniamo soli, la tensione sembra salire alle stelle, cerco di sembrare rilassata ma non sono sicura di riuscirci.
«La prossima settimana saremo a Monza, tu vai in gara o sei libera?»
«Le gare in inverno vanno man mano scemando e a parte qualcuna in Svizzera, per il Global Champions tour se ne parlerà la prossima primavera.»
Annuisce guardando il fuoco ardere e mentre osservo il suo profilo, si gira verso di me. Abbasso di scatto il mio sguardo giocherellando con le frange della coperta che ho sulle gambe
«Allora vuol dire che posso contare sulla tua presenza a Monza. Anche io avrò le ultime gare a dicembre e poi ci sarà lo stop per i prossimi mesi.»
«Non avrei mai immaginato che i nostri sport potessero avere così tante similitudini...»
«Io non avrei immaginato di avere tanto in comune con una persona conosciuta da così poco...»
«Carlos, ti prego. Già ne abbiamo parlato... non può funzionare.»
«Stai mentendo. Lo so io e lo sai tu. Sentiamo le stesse cose.»
«Non credo proprio.»
«Mettimi alla prova allora.» Carlos si sporge verso di me, siamo pericolosamente vicini. Non credo che riuscirò a far fede al mio autocontrollo per ancora molto. Poi penso a lui e a Nuria, a tutti i casini che ci portiamo dietro.
«Ci eravamo ripromessi di essere amici... gli amici non fanno così» dico indicando il poco spazio che ci divide. Carlos si avvicina ancora e io sento il mio respiro andare sempre più veloce
«Lo sappiamo bene entrambi che non riusciremo mai ad essere amici... per quanto ancora vorrai reprimere le tue emozioni Dafne?»
Mi metto seduta dritta per cercare di controllarmi e per aumentare la distanza tra noi «Hai una ragazza che ancora non si è rassegnata alla fine della vostra relazione. Io ho già avuto abbastanza casini, sono già stata presa largamente in giro. Chi me lo dice che non ti svegli una mattina e decidi di tornare con Nuria? In fondo è quello che ha fatto il mio ex con me.»
Carlos mi prende il viso tra le mani e si avvicina di nuovo a me
«Non paragonarmi a lui.» i suoi occhi sembrano ardere come il fuoco davanti a noi. Nei suoi occhi leggo più di quello che avrebbe potuto dirmi a parole. Sembra cercare un mio consenso annullando i pochi millimetri di distanza dai nostri volti. Mi sporgo verso di lui e le nostre labbra si incontrano, si intrecciano e intorno a me sembra sparire tutto. Sento la mia testa vorticare. Ci stringiamo forte, affamati di questo momento che desideravamo entrambi. Ho la sensazione di essere rimasti solo io e lui in questo mondo. Tutta l'energia è concentrata ed emanata dai nostri corpi.
«Carlos...» sussurro mentre mi bacia gli angoli della bocca. Continua a tenermi stretta a lui, sembra quasi abbia paura che da un momento all'altro io possa volatilizzarmi. Mi sento protetta, mi sento viva. Non penso più a nessuno dei mille problemi che macchinava la mia mente, c'è lui e basta.
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