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Carlos, Madrid.

Quando ho qualche giorno libero dalla frenetica vita da pilota di Formula 1, faccio di tutto per tornare a casa. Amo la mia famiglia, siamo molto uniti e mi auguro un giorno di costruirmene una tutta mia.

Io e mio padre siamo molto legati. Lui è un campione mondiale di rally, porto con fierezza il suo stesso nome. Mi ha tramandato l'enorme passione per i motori, ho preso una strada diversa dalla sua ma la nostra passione comune ci ha legati ancora di più.

Mi ha sempre sostenuto in questo percorso, anche se mia madre si dannava al pensiero di "poter morire di batticuore" oltre che per suo marito, anche per suo figlio.

Durante le mie visite a Madrid, io e mio padre ci ritagliamo del tempo insieme per giocare a golf o a tennis. Oggi abbiamo optato per il golf.

Raggiungiamo il club e prendiamo una golf cart per raggiungere il campo.

Inizialmente siamo entrambi silenziosi. Ho la testa affollata da molti pensieri che prevalentemente riguardano Dafne. Quello che abbiamo vissuto la scorsa domenica è stato intenso. Ci siamo connessi su un altro livello e pur non avendo avuto ancora nessun avvicinamento fisico mi sento emotivamente molto legato a lei. Ha così tante sfumature nel suo carattere: è testarda da farmi impazzire ma sa anche essere dolce, è molto razionale, anche a causa delle sue esperienze passate ma so nel profondo che se vuole sa essere passionale e non nego di desiderare di scoprire questo suo lato presto.

Quando mi guarda con quegli occhi color miele, quando si morde involontariamente le labbra carnose quando è nervosa, quando sento il suo profumo che mi ricorda il bergamotto o il gelsomino, mi sembra di impazzire dalla voglia di stringerla a me e baciarla.

«Non sei concentrato come al solito... secondo me mi devi raccontare qualcosa.» Mio padre fa interrompere i miei pensieri e lo guardo annuendo

«In realtà c'è qualcosa...»

Lui aspetta silenzioso facendo il suo tiro, so che sicuramente Blanca gli avrà raccontato qualcosa dell'incontro con la 'misteriosa ragazza italiana della festa' e ancora dobbiamo parlare dell'attacco di panico avuto da Nuria a casa mia, davanti ai miei, pochi giorni dopo quella serata.

Faccio un rumoroso sospiro e cerco di aprirmi con mio padre

«Ho conosciuto questa ragazza... è un'atleta di equitazione, pratica salto a ostacoli...» pur tenendomi vago mio padre mi ascolta con pazienza e aspetta che faccia anch'io il mio tiro sul Green

«Ci siamo conosciuti in Portogallo, era anche lei in gara lì. Tra di noi non c'è niente, ci stiamo solo conoscendo. Eppure c'è qualcosa che non mi fa smettere di pensare a lei. Scusami, so che siete affezionati a Nuria. Ma la nostra storia era già finita da un po' e sono pur sempre un uomo.»

Mio padre annuisce guardando l'orizzonte, poi aggiunge

«Carlos, le storie finiscono. Non ti devi giustificare. Tu e Nuria vi siete allontanati negli anni e tutti ce n'eravamo accorti ma rispettavamo la vostra privacy e nessuno, forse a parte Blanca... Si è permesso di intromettersi. Ti ho sempre detto che avete intrapreso una relazione seria troppo giovani e non sempre durano tutta la vita. Sei giovane, sei un bravo ragazzo e sicuramente questa ragazza...» mi incita a dire il suo nome

«Dafne»

Annuisce e continua «...Dafne sarà una ragazza in gamba per fare breccia nel tuo cuore.»

Gli sorrido sollevato e lui mi dà una pacca sulla spalla «Lo è.»

Decido di organizzare un aperitivo con Blanca, per parlare in campo neutro di quello che è successo a Monaco. Durante il tragitto verso il centro, è molto silenziosa. Sin da quando eravamo bambini, era capace di tenere il punto anche per giorni.

Raggiungiamo plaza mayor dove concedo qualche foto ai fan prima di sederci ai tavolini di un bar.

«Allora, abbiamo finito di fare il gioco del silenzio?»

Mi guarda fingendosi nervosa e sbuffa sonoramente

«Che devo dirti Carlos? A causa tua mi sto sorbendo le lamentele di Nuria ogni giorno. Non fa che disperarsi perché dice che subito hai voltato pagina.»

Faccio un sorso di birra per prendermi tempo per rispondere, so che parlare di Nuria con Blanca è un campo minato perché sono molto legate

«E non ti sembra strano? Ci siamo lasciati durante la mia pausa estiva quindi da quasi tre mesi e lei decide di tornare improvvisamente, soprattutto si scopre disperata solo perché ha fiutato nell'aria un'altra ragazza.»

«Forse per lei la vostra era solo una pausa...»

«Io penso che lei si senta solo in competizione, vuole in qualche modo che rimanga suo ma non ha fatto niente per coltivare la nostra relazione e tu lo sai bene!»

Blanca non risponde, ma so che la pensa come me anche se non lo ammetterà mai.

«Io sono tuo fratello, non ho mai mancato di rispetto a Nuria, ci siamo lasciati di comune accordo e vorrei che tu fossi non dico dalla mia parte ma almeno neutra. Capisco che è una delle tue più care amiche ma non potevamo rimanere insieme per tutta la vita se non andavamo più d'accordo solo perché siete amiche.»

«Mi dispiace essermi intromessa...»

Sgrano gli occhi, Blanca difficilmente ammette le sue colpe, è una ragazza molto orgogliosa.

«Sono contento che accetti il mio punto di vista, non voglio che litighiamo. Voglio solo che non vengano contestate le mie scelte.»

Blanca annuisce e fa un sorso del suo spritz

«Cercherò di farle capire che non voglio più parlare di te e lei. Gli farò capire che tu sei mio fratello e come ben sa per me vieni prima di tutto e ne voglio stare fuori.»

«Grazie Blanca, lo apprezzo davvero tantissimo.»

Quando verso sera raggiungiamo casa, mia madre ci viene incontro mentre scendiamo dall'auto.

La saluto con un bacio e noto la sua espressione preoccupata, quindi le faccio uno sguardo interrogativo

«Stasera abbiamo un'ospite a cena...»

Blanca si porta una mano alla fronte e io capisco subito «Scusa Carlos, le avevo già dato appuntamento e mi sono dimenticata di disdire»

«Grazie tante!» Raggiungo nervoso l'ingresso e mi riprometto di non rendere la situazione pesante.

Nuria appena mi vede si alza dal divano per venirmi incontro

«Ciao...» mi stringe in un abbraccio che non ricambio, rimango con le braccia tese e con i pugni chiusi lungo il busto «Dopo possiamo parlare?» Aggiunge lei. Mi limito ad annuire, questa situazione mi ha stancato.

Lei e Blanca salgono al piano superiore bisbigliando tra loro e io raggiungo mio padre in salotto che è in piedi davanti alla vetrata.

«Tua sorella è incorreggibile»

«Lo so, però almeno abbiamo chiarito.»

Mio padre annuisce soddisfatto dandomi una pacca sulla spalla.

La cena scorre lentamente, le conversazioni sono forzate e non c'è la solita aria che si respira a casa mia. Spero tanto che dopo questa esperienza Nuria si renda conto che le cose non possono andare come quando stavamo insieme, è imbarazzante.

Dopo cena mi raggiunge in giardino, stiamo in silenzio per un po' poi si siede ai piedi della sdraio dove sono seduto con il mio cane Piñon

«Mi manchi Carlos. Sto veramente male, non riesco ad immaginarmi senza di te...»

«Non dovrebbe risultarti così difficile, in fondo non ci vedevamo mai, tu avevi sempre di meglio da fare.»

«Tu saresti tornato con me se non ci fosse un'altra, avevamo solo bisogno solo di un po' di pausa»

Mi alzo innervosito, non ho l'abitudine di perdere la pazienza, ma questa storia mi sta portando veramente al limite

«E tu non saresti mai tornata a cercarmi se non ci fosse stata un'altra!» Mi giro di spalle, ho l'affanno dal nervoso

«Allora lo ammetti, c'è un'altra! È quella puttana della festa!»

Mi giro di scatto, non la riconosco veramente più, insultare gratuitamente una persona che non conosce e per di più che non le ha fatto niente.

«Nuria, per piacere, vattene da questa casa. Non voglio vederti più.» Lo dico con un sibilo, lei scoppia in lacrime, ma invece di andarsene viene verso di me.

«Non voglio rinunciare a te, non riesco...» dice tra i singhiozzi. Io e lei abbiamo condiviso davvero tanto, siamo cresciuti insieme e le sue lacrime non mi sono indifferenti.

La stringo a me per calmarla ma mi rendo conto che per lei ormai nutro solamente affetto. L'amore è un'altra cosa.

Lei interpreta male il mio abbraccio e mi dà un leggero bacio sulle labbra.

«Nuria... non fare così, ti prego.»

«Non posso costringerti, ma ricorda tutto quello che abbiamo vissuto. Fermati a pensare e se sarai sicuro che un noi non esiste più, io ti lascerò andare.»

Decido di non risponderle, mi limito ad annuire.

«Voglio stare solo adesso. Buonanotte Nuria.»

Il mattino dopo mi sveglia un forte mal di testa, accompagnato dal tintinnio del cellulare.

«Pronto» dico con la bocca ancora impastata

«Buenos dias! Stavi ancora dormendo?»

Mi alzo di scatto sentendo la voce di Dafne, provocandomi un capogiro

«Buongiorno Dafne! Si, stanotte non ho dormito granché, non ho passato una serata tranquilla in famiglia come avevo immaginato. Sono felice di sentirti»

Dafne dall'altro capo rimane per un po' in silenzio, poi aggiunge

«Ti va di parlarne?» Dalla sua voce capisco che è tesa, ma voglio basare la nostra conoscenza sulla sincerità, quindi le parlo a cuore aperto come quando lei mi ha parlato del suo ex

«Ieri sera c'era Nuria a cena e le cose sono un po' degenerate.»

«Mi dispiace che è stata rovinata la tua serata in famiglia...»

«Non sai quanto anche a me... ma spero che questa sia l'ultima volta che succede.»

«Anch'io» la sento imprecare dall'altra parte del telefono e me la immagino a pentirsi delle parole appena pronunciate «Cioè voglio dire... lo spero per te!»

Faccio una risata roca e poi mi schiarisco la voce «Allora... state preparando per il nostro arrivo il prossimo week end?»

Dafne cambia tonalità di voce, alza sempre un po' più il tono quando è emozionata o allegra. Adoro questo suo lato: cerca di fare la dura e la distaccata ma non riesce a pieno a controllare le sue emozioni.

«Assolutamente si! Non vedo l'ora che veniate, abbiamo un programma fitto fitto di impegni.»

Sento i cavalli nitrire in lontananza e mi immagino lì con lei tra qualche giorno

«Non vedo l'ora.»

«Anch'io Carlos.»

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