8.
LA SUA STORIA
Dopo quella figuraccia caddi in depressione. Non volevo mangiare né bere, volevo solo morire. Tentai perfino il suicidio, ma Cyborg, che era riuscito a sfondare la porta, mi salvò la vita. Subito dopo mi diede un gran ceffone. "Cosa diavolo ti è venuto in mente? Perché volevi ucciderti?" "Cy, mi dispiace e ti giuro che non cercherò di rifarlo. Mi sono dichiarato a Corvina e lei mi ha respinto: la mia vita non ha più alcun senso se lei non è con me." "BB, veramente non dovrei dirtelo, ma io sono sicuro che lei ti corrisponda. Sai perché? Non fa altro che litigare con le sue emozioni: Felicità e Passione non la lasciano in pace, controlla tu stesso." Mi precipitai davanti alla stanza di Corvina, mi trasformai in una libellula e passai attraverso la fessura della porta: vidi il mio amore discutere animatamente con le due emozioni dal mantello rosa e viola. Passione le chiese: "Posso sapere perché lo hai trattato in quel modo? Al cinema, probabilmente lui non se ne sarà accorto, ma avevi il mantello del mio colore, ed anche quando guardavate il tramonto. Perché lo hai rifiutato? Gli avrai come minimo spezzato il cuore!" "Te lo avrò ripetuto almeno dieci volte, non voglio soffrire di nuovo. Devo ricordarti cosa è successo un anno fa?" "Sì, sì, lo so. Acqualad ti aveva tradito dopo averti giurato amore eterno, lo so. Corvina, ha tentato il suicidio per te. Mi sembra abbastanza come prova d'amore..." Stentai a crederlo, si mise a piangere: il suo mantello diventò grigio. "Lasciatemi sola, devo riflettere." Le due emozioni obbedirono. Si mise a pensare ad alta voce: "BB, vorrei poterti raccontare tutto...ma ho paura. Ho paura che tu possa tradire la mia fiducia, spezzarmi il cuore. Mi è già successo una volta e non voglio ripetere lo stesso errore." "Adesso mi racconti tutto Corvina. Non puoi più scappare, io sono qui, vicino a te e non ti lascerò mai, se è quello che vuoi" le dissi. "BB, grazie. Siediti, parleremo più comodamente" mi rispose. Poi iniziò: "Il mio vero nome è Rachel Roth. Sono la principessa del regno di Azarath, Trigon e Arella Roth sono i miei genitori. Mio padre è il demone più potente del mondo e mia madre è stata uccisa da lui davanti a me quando io avevo cinque anni. Dopo mi mandò in un monastero dove imparai tutte le tecniche che conosco oggi. Appena compiuti i tredici anni, lui volle usarmi per sottomettere l'universo intero sotto il suo potere, ma io, a costo di ridurmi in fin di vita, mi ribellai a mio padre e riuscii a sconfiggerlo. Prima di diventare spirito, mise su di me un segno, la gemma che ho in fronte, che simboleggiava la mia parte demoniaca, che sarebbe stata sempre sotto il suo controllo: per questo medito molte ore ogni giorno e non voglio essere disturbata, perché basta che mi arrabbi un po' troppo per scatenare l'Apocalisse. Se Trigon rinasce, è la fine del mondo." Ascoltai affascinato tutta la sua storia: quando terminò iniziò a piangere e tra le lacrime mi disse: "Tempo fa giurai di raccontare la mia storia solo al ragazzo che sentivo di amare dal profondo del cuore. Acqualad, Stellarubia, Robin, Cyborg e tutti coloro che mi sono stati vicini non lo sanno. Ne sei a conoscenza solo tu e confido nella tua discrezione, Ti supplico, non raccontarlo a nessuno." "Dalla mia bocca non uscirà una sola parola, te lo giuro sulla mia vita: Rachel, io sono al tuo fianco, sono un appoggio, sono un tuo alleato." [Dame tu mano, BnK] "BB, Ti amo." "Chiamami Garfield, se lo desideri: è il mio vero nome. Anch'io ti amo Corvina e ti amerò per sempre." Ci scambiammo il più dolce dei baci, che durò parecchi istanti. Proprio quando stavo per unirmi a lei, con il mio vero aspetto, qualcuno bussò alla porta. Era Cyborg. Mentre io mi nascondevo, Corvina aprì la porta: "Cyborg? Cosa vuoi?" "Volevo chiederti se avevi visto BB. Non so se lo sai, ma qualche ora fa era andato ad impiccarsi." "Sì, me lo ha detto, ma non è nella mia stanza. Avvisami quando lo trovi, perché devo chiedergli una cosa" Appena il ragazzo-robot se ne fu andato lei mi disse: "Gar, non mi sento ancora di farlo. Puoi restare con me se vuoi, ma se mi tocchi un po' troppo fai una brutta fine." "Certo Rach, non ti farò pressione, ma cosa volevi chiedermi dopo il mio ritrovamento?" "So che hai una voce stupenda, ti ho sentito cantare qualche giorno fa. Potresti cantarmi una canzone?" Non chiedevo altro. Le intonai una delle mie canzoni preferite: ".....Ed io come uomo, ti proteggerò, dandoti il meglio che ho....Apro le ali ad una nuova esistenza, che voglio passare con te, mentre mi accorgo che nulla ha più senso se adesso il tuo abbraccio non c'è, sei un pensiero speciale, emozioni e colore, sei una notte orientale, la mia isola nel mare..." [Sei un pensiero speciale. Eros Ramazzotti] Quando finii stava già dormendo, appoggiata al mio petto, con un sorriso stampato sul volto. Un sorriso bello e dolce, come le parole di quella canzone.
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