scenario impensabile
Princess e Frank videro Marie correre via in preda a un'emozione incontenibile.
-Sai, quasi mi spiace per lei... -disse Princess con una nota di rammarico.
-Non farti prendere dal sentimentalismo... -rispose lui rimproverandola.
-Sì, ma sono tanti anni che ci vivo insieme e...
-Che c'è?! Stai cambiando idea?! Dillo subito, così faccio sparire anche te.
-No, no... Non preoccuparti. Facciamo come hai detto tu... Dopotutto a chi non piacerebbe restare giovani per sempre?
-Già, questo è quello che ti ho promesso. Se ti mostrerai fedele...! -disse prendendole i capelli e lisciandoglieli fino alle punte.
-...Anche lei ha una cotta per te... -lo fissò con un sorriso cinico. -...Non è che un giorno mi lascerai per quella bambina? -disse mentre con passo felino gli girava intorno.
-Come potrei? -la fermò lui bloccandola per i polsi. -...lo sai perché lei mi serve!
-Già... Tua madre. Pensi che ce la farai a riportarla in vita?
-Con l'aiuto di Marie sì. -disse avvicinandosi al viso di lei. -La ragazza perfetta! Mi serve solo lei... Anche se inizio a dubitare che sia così intelligente come diceva mio padre...
-Bè, se ci pensi ha scoperto quasi tutto da sola lasciandosi guidare da un diario...
-...E dai pipistrelli...! Su questo hai ragione... All'inizio non volevo che lo trovasse... ecco perché ho dato fuoco alla casa dei Sanders.
-Poverini... Per i tuoi loschi piani ci sono andati di mezzo loro.
-Sei sempre la solita... Ti lasci commuovere da tutto...!
-E poi perché gliel'hai dato?
-Quella sera ero andato ad appiccare il fuoco anche alla falegnameria... Ma poi ho visto che mi seguiva e così ho finto di essere andato lì per aiutarla.
-Però lo stesso poi hai appiccato il fuoco. Come mai?
-Ti ho mai detto che i Sanders mi sono sempre stati antipatici?
-A volte mi fai paura...
-Lo so... Ora tutto è finito comunque... Mio padre ha avuto quello che si meritava e noi... noi abbiamo lei! Ma non sarò precipitoso come Drave. Aspetterò pazientemente che raggiunga l'età adulta e allora mi servirò di tua sorella!
-Non chiamarla così! -lo spinse via lei. -...ti ho detto mille volte che non è mia sorella! Mia sorella è morta prima ancora di nascere! Quella ragazza è solo un esperimento... niente di più!
-Eppure qualche giorno fa mi hai detto di lasciarla perdere, o mi sbaglio?
-Solo perché provavo pena! ...Ma non la considero mia sorella... no... come tu non sei mio zio...
-Infatti... Ma lei crede che il mio padre naturale sia Drave... come lo credeva anche lui... il povero scienziato... ingannato da un figlio illegittimo! Non ha mai saputo che mia madre l'aveva tradito! ...Ha sempre pensato che gli fosse fedele... ed ha avuto ciò che si meritava!
Princess lo guardò fisso attendendo con un sorriso a metà.
-Tu cos'hai da guardare...?! Cosa vuoi...
-...Voglio solo te...!
-Bene. Perché anch'io voglio te. Ma dobbiamo cercare di non destare sospetti quindi... ora tornatene da quello stupido di tuo marito. Io ho da fare!
Princess si allontanò dalla calzoleria. Frank chiuse a chiave l'ingresso del negozio e la guardò da dietro i vetri finché non sparì dalla sua vista. Si diresse poi ad una porticina sul retro. Lì, in uno scenario impensabile, il corpo di una donna, o quel che ne restava, in una grossa incubatrice colma di liquido oleoso. Tanti cavi e fili legati dappertutto in un vortice aggrovigliato.
Frank posò la mano sulla grande vasca strepitante di mille bollicine.
-Tornerai in vita mamma... Te lo prometto...!
F I N E . . .
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