Meira Morgante
Nome: Meira Morgante
Il nome Meira ha un significato tanto semplice quanto dolce: luce. I genitori di Meira non sono particolarmente dediti alle ricerche dei significati dei nomi e lo avevano scelto semplicemente perchè piaceva loro il suono; Meira ha scoperto durante gli studi cosa volesse dire in realtà ma non vi pone molta attenzione, anche se il significato le piace.
Può essere banale, ma almeno è normale.
Suo padre, Paolo Morgante, è italiano, mentre la madre ha origini inglesi; non riuscendo a mettersi d'accordo avevano deciso di far studiare la figlia quattro anni a Castelbruno e quattro anni a Hogwarts, in Scozia, ma Meira sta negoziando per finire gli studi in Italia - riuscendo a vincere un anno dopo l'altro.
La madre è un'attrice mentre il padre un genealogista e un artista durante il tempo libero; nessuno dei due si sarebbe aspettato una figlia negli Argentum Narcissi, eppure Meira vi finì senza che potessero in nessun modo contestare la sua scelta.
Età e anno: 15, 4o anno.
Meira frequenta il quarto anno a Castelbruno con un entusiasmo dovuto anche alla lontananza dalla famiglia: le discussioni dei genitori, infatti, non fanno altro che acuire l'ansia della giovane sul proprio futuro, che vorrebbe legare a doppia mandata al paese dov'è nata e cresciuta. Per fortuna, il tempo passato a scuola è molto più che sufficiente a coprire la maggior parte dell'anno e la sua passione per gli studi offre un ottimo carburante per seguire le lezioni e imparare.
Casata: Argentum Narcissi
La casata dell'astuzia per definizione. La ragazza tentò in ogni modo di scegliere qualsiasi oggetto che non fosse quel maledetto specchio, siccome le ricordava troppo la madre, ma per pure fortuna o sfortuna fu l'unico con cui si attivò il legame. La casata in cui si trova presenta molti difetti, tra cui quello dell'altezzosità per alcuni studenti, ma Meira ha compreso col tempo il perchè di questo legame: la sua astuzia è pari solo alla sua sete di conoscenza e, a quanto pare, non era abbastanza saggia da far parte dei Malva. Chiede spesso agli studenti più grandi di farle ripetizioni nelle materie in cui non eccelle, ma per il resto si trova a suo agio nella sala e nella squadra dei Narcissi, senza per forza provare troppo entusiasmo o gioia nel sentire il nome della sua casata.
Sangue: Purosangue
I suoi genitori sono entrambi maghi e vi è ben poco altro da dire; inizialmente Meira tentò di nascondere i propri poteri perchè pensava di poter fare solo i lavori che facevano i suoi genitori, ma col tempo scoprì che ve ne erano tanti altri; la lettera per Castelbruno fu il colpo di scena finale per due genitori delusi che pensavano di aver avuto una figlia babbana.
Per quanto riguarda i babbani, questi ultimi la straniscono parecchio, dal momento che ella stessa si è sempre sentita inutile mentre nascondeva i suoi poteri; se dovesse incontrare uno lo tratterebbe ome un vaso di vetro che rischia di rompersi o che non sappia proteggersi, il che potrebbe essere spiacevole per alcuni.
Per quanto riguarda i mezzosangue non crede ci sia molta differenza con i purosangue e, anzi, si basa più sul legno delle bacchette per capire chi non far arrabbiare.
Aspetto: Jacqueline Emerson
Capelli rossi, pelle chiara, occhi grigi: i tratti del viso di Meira sono derivati principalmente dalla madre, scozzese, anch'essa con i capelli rosso fuoco e gli occhi chiari. La forma del viso, il naso e l'atteggiamento riprendono però principalmente il padre e questo, la madre, non glielo ha mai perdonato; perciò le due discutono spesso e litigano, anche perchè la signora Morgante avrebbe voluto avere una figlia che seguisse le sue orme nel mondo dello spettacolo e Meira non ne ha né la vocazione né la voglia.
È bassa, raggiunge a malapena il metro e sessanta ed è particolarmente mingherlina. Per questo ha scelto il Quidditch come sport: la sua scopa e la sua mente determinano le sue capacità e non il fisico, che ella stessa poco sopporta.
Darebbe qualsiasi cosa per altri dieci centimetri che non siano in tacchi.
Carattere: elusive
Si dice che Meira sia in grado di arrivare in totale silenzio e di andarsene allo stesso modo, un piccolo fantasma che vaga tra i corridoi di Castelbruno. Alle lezioni risponde poco alle domande ma, quando le vengono fatte, di solito non le sbaglia mai, a meno che non sia un argomento a lei estraneo. Le persone nuove spesso la trovano strana proprio perchè può passare molto tempo a fissarti in silenzio mentre parli, ma è il suo modo di esprimerti il suo rispetto e di dimostrare che ti sta ascoltando con attenzione.
Come detto prima, non è una gran chiacchierona: interviene quando deve e preferisce ascoltare, apprendere, facendosi conoscere più per le sue azioni e i suoi gesti che le sue parole. Il contatto fisico infatti è uno dei modi in cui dimostra più il suo affetto con abbracci, baci sulle guance e capelli scompigliati; è sempre pronta a metterti una mano sulla spalla e a guidarti quando ne hai bisogno, soprattutto se l'hai aiutata quando era in difficoltà - che fosse a lezione o mentre studiava.
Non correrebbe rischi, però, se la persona in difficoltà fosse qualcuno che non conosce o che l'abbia trattata male. Non è un'eroina: è una ragazza semplice, che vuole sopravvivere e diventare un Auror.
Qualcosa di molto, molto meglio dei suoi genitori.
Conoscenze: [da aggiungere]
Orientamento: Etero
Le relazioni non sono nella sua lista di interessi primari, ma sa ciò che desidera e sa che, un giorno, lo troverà. Non le serve un uomo per essere completa, a meno che quello non le spieghi come funziona un incantesimo che lei non riesce a comprendere.
Curiosità: quiet sunray
• La bacchetta di Meira ha il cuore in corda di cuore di drago, uno dei tre nuclei di Ollivander. È il nucleo che produce le magie più potenti, più spettacolari, ma anche il più incline a incidenti e ad abbandonare il proprio padrone una volta che egli viene sconfitto. Per questo Meira si allena con Daniele per quanto riguarda gli incantesimi ed evita i duelli per quanto possibile, diventando sempre più forte e imparando a combattere senza rischiare di perdere l'oggetto dal quale dipende il suo futuro.
• Il legno che compone la sua bacchetta è la vite, un legno conosciuto tra i maghi che perseguono uno scopo più grande e che, secondo le note di Ollivander, hanno un intuito stupefacente, fuori dal comune. Meira non crede di essere così tanto intuitiva, ma adora la propria bacchetta e i suoi componenti alla follia.
• Il Patronus di Meira è una quaglia. Quando lo ha evocato per la prima volta, è stata anche la prima volta che la ragazza abbia mai visto in vita sua questo animale.
• La ragazza si è portata dietro un gatto come animale da compagnia: chiamata Rarissa, la gatta si è guadagnata il nomignolo di Ricotta da quando ha cominciato a rubare questo specifico ingrediente dalla tavola dei Morgante, anche se veniva sempre recuperato (la ricotta fa male ai gatti). È una certosina, per la gioia di tutti coloro che la vedranno ogni giorno nella stanza di Meira.
• Meira ha una collezione di gemme e minerali in camera sua: le piacciono i colori e come luccicano. Sono un punto in più durante le lezioni di Divinazione; ne porta sempre alcune con sé e le mostra a turno al professore, studiandone così i vari effetti e le proprietà.
• Dal momento che è una cacciatrice ha una sua scopa sportiva: la Nimbus 2001.
Avrebbe potuto permettersi una Firebolt (non una Thunder IV ovviamente, quella se la può permettere solo un dipendente della Gringott o un milionario), ma la velocità è solo uno dei fattori in gioco: Meira voleva infatti una scopa sì veloce, ma anche agile, leggera e facile da manovrare. Sono le sue manovre infatti a permetterle di evadere gli avversari o di ingannare i portieri.
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