Babbo Natale segreto '22
Cara _-sxuron-_,
Quest'anno sono io il tuo babbo natale segreto, come ormai potrai aver intuito. Non ti dirò che sia stato un regalo semplice da fare, ma a noi non piacciono le cose semplici; perciò ho deciso di fare questo piccolo incipit, spiegando un pochino cos'ho tentato di fare (riuscendoci, o almeno spero).
Sappiamo bene che Erwin è conosciuto come un personaggio da antagonizzare: le sue azioni lo hanno condotto ad essere considerato uno dei villain della storia, anche se la maggior parte delle sue azioni non è mai stata per avere il potere o spodestare la dinastia di Lance - bensì per l'amore di sua figlia. Ho deciso quindi di presentarlo da una prospettiva diversa, una prospettiva che neanch'io avevo avuto il coraggio di sperimentare prima, qualcosa che forse sarà in grado di cambiare la percezione di lui come personaggio.
Sooo... Enjoy :3
■•■
Mio tenero germoglio,
che non amo perché sulla mia pianta
sei rifiorita, ma perché sei tanto
debole e amore ti ha concesso a me;
o mia figliola, tu non sei dei sogni
miei la speranza; e non più che per ogni
altro germoglio è il mio amore per te.
La mia vita mia cara
bambina,
è l’erta solitaria, l’erta chiusa
dal muricciolo,
dove al tramonto solo
siedo, a celati miei pensieri in vista.
Se tu non vivi a quei pensieri in cima,
pur nel tuo mondo li fai divagare;
e mi piace da presso riguardare
la tua conquista.
Ti conquisti la casa a poco a poco,
e il cuore della tua selvaggia mamma.
Come la vedi, di gioia s’infiamma
la tua guancia, ed a lei corri dal gioco.
Ti accoglie in grembo una sì bella e pia
mamma, e ti gode. E il suo vecchio amore oblia.
(Umberto Saba)
"Mio signore, Lance Baratheon ha sconfitto Rhaegar Targaryen e le sue forze. A nord del Tridente, qualche mattina fa; la notizia ci giunge solo ora perché i messaggeri sono stati intercettati dagli uomini di re Aerys, fino ad oggi."
Erwin Lannister alzò il capo dalle sue carte, la cascata di capelli d'oro a incorniciare il suo viso stanco. Da entrambe le parti arrivavano corvi e proposte, lettere e minacce: i Lannister dovevano prendere posizione o la loro casata sarebbe rimasta sepolta sotto le ceneri della guerra, odiata da tutti per non aver alzato la bandiera a favore dell'una o l'altra parte.
La sua indecisione sarebbe stata la loro rovina: l'amicizia con Lance lo chiamava, lo torturava con le sue promesse di gloria e di sicurezza, ma il fuoco...
Vedeva fiamme verdi nella sua casa: nell'angolo bruciavano, imperterrite, inghiottendo ciò vi era di più caro a lui.
"Mandate i corvi a entrambe le parti, chiedete quali vantaggi ci possono offrire se l'altro dovesse attaccare Castel Granit-"
"Papà!"
La vocina che si fece largo nelle sale di Castel Granito apparteneva a una bambina: poteva avere due anni al massimo, i capelli di un biondo dorato, lucente, gli occhioni azzurri e un sorrisone tutto miele e sole. Zampettava a piedi nudi sul marmo freddo, le braccine protese verso Erwin; allora non appena fu vicina abbastanza il capofamiglia la prese in braccio, attento a non farle male, scompigliandole la chioma con la mano libera.
"La mia bambina, il mio tesoro. Come stai? Che ci fai qui?"
"Papi!", gli rispose Myrielle, abbracciandogli il collo.
"Ti voglio bene..."
Gli mise un broncio all'improvviso, le braccia incrociate sul petto.
"Nana mi ha regalato un dlago. Non lo voglio il dlago! È brutto. Sembra una lucettola!"
"Una lucertola amore?"
"Shi, una lucettola brutta!"
Erwin rise, camminando fino al camino con la bimba in braccio, avvicinandosi al calore perché si potesse scaldare i piedi. Fuori non faceva freddo, la primavera imperversava su Westeros, ma il marmo freddo quanto incantevole di Castel Granito non avrebbe di certo evitato un raffreddore alla sua pargoletta. Nana era il nome affettuoso affibbiato dalla bambina alla Septa al loro servizio, la quale a quanto pare le aveva regalato un draghetto di legno.
Il suo tempismo era stato a dir poco ironico.
"Myrielle, lo sai che non puoi dire queste cose. Anche io nostro Re è un drago."
Le guance paffute della bambina si gonfiarono ancor di più.
"Nana ha detto che, un giorno, giocherò con il re. Ma io non voglio giocare con un dlago! Sono blutti e cattivi! Ogni volta che guaddi il dlago sul tavolo diventi triste, papà!"
Il volto di Erwin si incupì, al che gli occhioni della bambina si ricoprirono di grossi lacrimoni. Tentando di tranquillizzarla, Erwin le diede in mano una delle figure che aveva disposto sulle mappe, a segnalare la presenza dei vari eserciti.
"Coraggio amore, sono sicuro che troveremo una soluzione."
Myrielle annuì, sconsolata, distraendosi poi con la figurina che aveva in mano.
"Ecco, lui si è che carino!"
E se la ficcò in bocca.
Riuscendo a riprendersela, Erwin vide che le corna di un cervo spuntavano dal suo pugno chiuso. Dorate, svettavano come sulla bandiera dei Baratheon; l'occhio gli cadde sul falco degli Arryn, poco più in là, e sulla trota dei Tully - posizionata assieme ai suoi compagni, ormai anch'essa complice della ribellione.
Il drago, invece, sorgeva solo sulla capitale; le sue ali gli sembrarono improvvisamente strapazzate, lo sguardo perso, spaurito, un'ombra dei suoi grandi antenati e nulla più.
Erwin ridiede il cervo alla bambina, i passi affrettati della Septa che risuonavano in corridoio; Myrielle non riuscì a nascondersi nella sua spalla dalla tanto temuta Nana, la quale si profuse in mille scuse prima di portarsela definitivamente via.
Ed Erwin rimase solo, con i suoi pensieri, le due figurine tra le mani.
Nelle ore successive lo raggiunse il sovrintendente di Castel Granito: era un uomo giovane, sui trent'anni, ma con quasi dieci anni di esperienza sulle spalle nella gestione del castello e dei suoi affari. Si inchinò al suo signore, vedendolo assorto, e gli si avvicinò con cautela.
"Mio sire", lo richiamò.
"I messaggeri dei ribelli e di re Aerys diventano sempre di più. Si accalcano alla porta, chiedono di entrare; finiremo le camere nell'ala Ovest tra poco, come li divideremo poi? Hanno bisogno di una risposta."
Gli dispiaceva affrettare Erwin: conosceva la sua mente, la sua astuzia, sapeva quanto il suo signore fosse cauto nel prendere le sue decisioni. E questa avrebbe deciso le sorti della guerra.
Erwin alzò le figurine di fronte agli occhi: si immaginò il viso di Myrielle, molto più grande, che si illuminava alla vista di Lance Baratheon. La immaginò amici, forse qualcosa di più, un velo bianco sui capelli dorati di sua figlia...
Alzò invece la figura del drago: fiamme verdi avvolsero il sorriso di Myrielle e le sue grida, le sue urla riempirono la mente del Lannister...
La figura del drago cadde. Non lo avrebbe permesso.
"Farò qualsiasi cosa per te, amore mio", sussurrò.
"Qualsiasi cosa."
Avrebbe bruciato lui stesso chiunque si mettesse sul cammino di sua figlia, della sua piccola; per lei sarebbe diventato un Targaryen, per lei avrebbe distrutto Westeros e le sue torri.
Avrebbe ucciso il drago, per lei.
"Manda un messaggio ad Aerys. Digli che lo sosterremo, e che il mio esercito sarà alle porte di Approdo del Re. Raduna l'esercito: dobbiamo arrivare prima di Lance Baratheon."
Il sovrintendente sgranò gli occhi.
"Ma mio signore..."
"Il drago cadrà, non ti preoccupare. Ma solo con un trucco si possono tagliare le sue ali; un trucco di cui io e te, fratello, saremo gli unici custodi."
Il sovrintendente si inchinò, rapido, capendo al volo le intenzioni del suo signore; aveva già voltato i tacchi quando Erwin posò il cervo sulla mappa, vicino ad Approdo del Re.
La figura del leone, invece, posò le proprie zampe sulla città stessa.
"E aprirò le mura di questa città e tornerò vivo da lei, mia cara", sussurrò, immaginando sua moglie di fronte a sé.
Probabilmente riposava nelle sue camere, stanca dopo tutti quegli avvenimenti tanto quanto lui.
"Hai vinto per questa volta, Lance. Mio vecchio amico...
Ci rivedremo presto in battaglia."
E l'immagine di sua figlia accanto al cervo, improvvisamente, si fece chiara come una visione nel sole nascente.
Tag:
peculiarpeeps -Biskj -sandprince metts_ MDCproduction dangershindoulover Piccolastella9605 Corvy_Ilcorvetto _thecryofMadness
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro