OC per LoTR
Hello again! Dopo mesi di nulla, eccomi tornata con un nuovo oc, questa volta per la storia di _-sxuron-_
E comunque sono in ritardo lo stesso, perdonami.
- 𝐑𝐔𝐎𝐋𝐎:
Lord figlio di Arahael, scelto per la sua capacità diplomatica, essendo abile oratore e maestro d'eloquenza.
È orgoglioso di essere stato scelto per questa missione, ma allo stesso tempo ha paura dell'enorme responsabilità che gli è stata data. Insomma, per quanto lui sappia molte cose degli abitanti della Terra di Mezzo, le cose sono cambiate in tutto quel tempo, chi gli garantisce di riuscire nel suo compito? Su questo si sente molto insicuro, infatti, ha paura di poter rovinare tutto e mettere in pericolo chi gli sta intorno.
Non gli dispiace essere stato scelto come diplomatico, ma avrebbe di gran lunga preferito essere mandato come scorta armata, sempre a causa del suo timore: tuttavia è consapevole del fatto che, essendo l'unico figlio di uno dei Lord più importanti, il suo compito non può essere quello di semplice scorta.
- 𝐍𝐎𝐌𝐄:
Aro. È un nome in lingua Quenya, composto dall'aggettivo ara (nobile) e dal suffisso o (uomo che è). Letteralmente sarebbe "colui che possiede la nobiltà" (perché o significa uomo che ha), ma poiché ara è un aggettivo, traducendo più liberamente si giunge a questo significato.
Il nome fu scelto dal padre, in modo da ricordargli sempre il suo valore, sia come persona di buon cuore, sia come lignaggio. Quando era bambino non gli piaceva e avrebbe voluto cambiarlo, in modo da non sentirsi superiore agli altri (con la logica che spesso i bambini hanno). Ora non gli dà più peso, in fondo lui è molto più di un nome, che lo può definire solo in parte.
- 𝐏𝐀𝐓𝐑𝐎𝐍𝐈𝐌𝐈𝐂𝐎:
Figlio di Arahael.
È figlio unico, ma avrebbe sempre voluto avere un fratello, magari più grande, così da avere qualcuno di più vicino rispetto ai genitori a cui chiedere consigli o con cui crescere. Non vede questa cosa dell'essere l'unico figlio come necessariamente negativa, ma ogni tanto, se ci pensa, non può fare a meno di sentirsi un po' dispiaciuto.
- 𝐄𝐓À:
È abbastanza giovane, se così si può parlare (dato che gli elfi sono teoricamente immortali), ha 565 anni.
- 𝐒𝐏𝐄𝐂𝐈𝐄:
Elfo.
Più nello specifico è di stirpe Noldor, che fu divisa nell'antichità e parte di essa andò nella Terra di Mezzo, per poi tornare a Valinor alla fine della Quarta Era (dopo la distruzione di Sauron iniziò quest'era, che però si concluse quando tutti gli elfi presenti nella Terra di Mezzo partirono per tornare nelle terre dell'Ovest).
N.D.A: la stirpe l'ho dedotta cercando su Tolkienpedia e basandomi sul colore dei capelli, puoi lasciarla perdere se ti sembra incorretta.
- 𝐑𝐄𝐆𝐍𝐎 𝐃𝐈 𝐏𝐑𝐎𝐕𝐄𝐍𝐈𝐄𝐍𝐙𝐀:
Valinor.
- 𝐀𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐒𝐈𝐂𝐎:
La prima cosa che si nota di Aro sono gli occhi: grigio chiaro, presentano un anello più scuro all'esterno dell'iride e ricordano un po' il colore del cielo quando sta per piovere; non sono molto grandi, eppure non stonano con il resto del volto. Insieme alle sopracciglia sempre leggermente corrugate, essi conferiscono al viso un'espressione che è un misto tra la curiosità e la sfida. È sempre attento e coglie ogni dettaglio di quello che lo circonda, anche grazie al fatto che la sua vista, essendo un elfo, è più sviluppata.
Il suo viso ha dei lineamenti marcati, come la linea evidente della mandibola e del mento, che, insieme al naso dritto e alle labbra sottili, evidenziano ancora di più gli occhi; le orecchie, essendo un elfo, sono a punta. Tiene la testa lievemente inclinata verso sinistra, involontariamente, come se fosse sempre sovrappensiero, quando in realtà è solo un'abitudine che ha acquisito da bambino.
I capelli di Aro sono ramati, lunghi fino alla fine delle scapole. Di solito li tiene sciolti, dato che non gli danno fastidio, tranne che per una piccola ciocca sul lato sinistro della testa, intrecciata con dei piccoli anelli di metallo. Se deve fare qualcosa per cui ha bisogno che i capelli non gli vadano sugli occhi (tipo combattere), allora li lega in un'unica treccia, sempre che faccia in tempo.
È alto due metri, il che non è molto essendo di stirpe Noldor, dato che è l'altezza minima, ma la cosa non lo infastidisce, anche se ci sono elfi molto più alti di lui. Certo, questo lo fa sentire un po' in soggezione comunque, ma cosa ci può fare? Non è che può magicamente alzarsi e, anche se potesse, non lo farebbe, gli va bene così. La sua corporatura è slanciata e asciutta, cosa comune a tutti gli elfi, ma il suo aspetto non deve ingannare: è più forte di quello che sembra.
Ha una cicatrice sull'addome, che lo attraversa in diagonale, dovuta a un taglio inferto dalla spada del suo insegnante. È molto vecchia, risale a quando Aro aveva 273 anni.
- 𝐂𝐀𝐑𝐀𝐓𝐓𝐄𝐑𝐄:
All'apparenza Aro è una persona molto controllata e pacifica; in realtà è sempre stato una testa calda, fin dall'infanzia, ma ha dovuto imparare a controllarsi parecchio, sia per via della sua nobiltà (un figlio di un lord non può comportarsi come un monello comune) sia per il suo ruolo come diplomatico: insomma, non può certo mettersi a litigare nel bel mezzo di un accordo solo perché il suo interlocutore gli ha lanciato una frecciatina particolarmente velenosa!
Riguardo a questo, ogni tanto si permette anche lui di lanciare frasi particolarmente sarcastiche, ma essendo molto abile nell'arte oratoria sa come velare questi commenti con cortesia e leggerezza. Normalmente non si permetterebbe mai, ma quando trova qualcuno che proprio non gli piace non può farne a meno, è più forte di lui. È un'arte che non ha imparato da solo, ma ha avuto un ottimo insegnante, ovvero suo padre: non sono mai andati particolarmente d'accordo, ma non potevano farlo vedere al resto degli elfi, perciò Aro si è dovuto adattare e col tempo ha sviluppato questo sistema, osservando come Arahael gestisse le discussioni.
È un tipo molto riservato: non si fa problemi a parlare con gli altri, non è timido, ma preferisce non parlare mai di sé o delle cose che lo riguardano, a meno che non sia necessario (del tipo che potrebbe risultare maleducato se non lo facesse o situazioni simili). Non perché abbia chissà quali scheletri nell'armadio o chissà quale passato oscuro, ma gli sembra sempre di essere un po' altezzoso e arrogante se deve raccontare qualcosa su di sé. Non è che muoia se lo fa, ma preferisce ascoltare quello che hanno da dire i suoi compagni e imparare. Inoltre non ha mai avuto una vera e propria occasione di avere una conversazione leggera, basata sui propri interessi o tanto per parlare, perciò si sente sempre un po' impacciato.
La curiosità è un altro tratto che spicca molto nella sua persona: ha ricevuto un'educazione nella quale è stato formato a interessarsi un po' a tutto, e anche di suo ha sempre ricercato la conoscenza in svariati ambiti, quindi si interessa molto nell'imparare tutto ciò che non sa; che siano la storia e la cultura di un popolo, l'arte della guerra o semplici fatti botanici, sarà sempre molto propenso ad ascoltare. Certo, non è che gli interessi tutto allo stesso modo, ha anche lui delle preferenze, ma è dell'idea che più uno sa, più sarà interessato a conoscere. Per questo sa tante cose, anche se i suoi argomenti preferiti sono le stelle e le culture degli altri popoli che abitano la Terra di Mezzo, mentre la politica la trova meno interessante, per quanto conoscenza utile.
Nonostante lo nasconda bene, è purtroppo molto insicuro: nella sua vita non ha mai dovuto prendersi la responsabilità per nessuno se non sé stesso, quindi adesso che fa parte di un gruppo ha paura di prendere la scelta sbagliata e causare danni al gruppo intero. Per questo spera di non trovarsi nella posizione di leader, ha paura di fallire. Al contrario, seppure sembri un paradosso, preferisce dare consigli o pianificare insieme ai compagni, gli sembra che così la responsabilità ricada su tutti e ognuno abbia il suo peso nella missione.
A dispetto della sua insicurezza, non è un codardo: certo, preferirebbe non prendere decisioni affrettate per il gruppo, ma non si tirerebbe mai indietro nel momento dell'azione. Se necessario potrebbe perfino prendere l'iniziativa per tutti (se nessuno prendesse il comando eh). Non è abituato a tirarsi indietro una volta che inizia qualcosa, e la missione non fa differenza. Potrebbe non essere d'accordo sotto certi aspetti, ma non per questo lascerebbe gli altri per una sicurezza personale, sarebbe la più alta delle vergogne per lui.
Un altro difetto che ha è la fiducia: tende a dare troppo beneficio del dubbio a chi gli sta attorno. Non è stupido, si accorge se c'è qualcosa di insolito, ma pensa sempre sia una sua impressione. In fondo prima non ha mai avuto motivo di dubitare degli altri elfi, mentre ora è tutto nuovo, quindi è possibile che siano paranoie sue, no? Per questo motivo se si fidasse troppo della persona sbagliata potrebbe essere abbastanza manipolabile e la cosa non finirebbe troppo bene. Allo stesso tempo non è così incline al perdono se gli viene fatto un torto pesante, dopo di ciò gli riesce molto difficile dare fiducia a quella persona e probabilmente sarà quasi impossibile che il rapporto torni quello di prima. È il tipo di persona che pur di non interagire con chi gli ha fatto un torto si chiude nel mutismo più assoluto, rotto esclusivamente per offendere l'altro.
Ha un'altissima considerazione dell'amicizia, la ritiene uno dei valori maggiori di ogni essere vivente: è per questo motivo che cerca di tenersi gli amici che ha, senza però diventare appiccicoso o morboso. Lo spazio personale è molto importante per lui, perciò ha sempre il dubbio di essere troppo espansivo con le persone a cui tiene; proprio a causa di questo dubbio costante ha preso l'abitudine di chiedere il permesso per ogni singolo gesto affettuoso, anche se sa che di solito l'altr* non ha troppi problemi nell'accettare un abbraccio.
A sua volta, è molto sensibile ed empatico: capisce al volo come sta qualcuno e tende a reagire di conseguenza, mentre con le proprie emozioni non riesce a fare la stessa cosa, perché sa di stare in un certo modo, ma non sa distinguere le emozioni che lo tengono in questo stato, quindi alla fine viene sopraffatto da queste sensazioni e deve isolarsi un momento per "ricomporsi".
- 𝐂𝐔𝐑𝐈𝐎𝐒𝐈𝐓À:
1) conosce quattro lingue: Quenya, Sindarin, la lingua degli uomini e quella dei nani.
2) ha uno schifo incredibile per i ragni e, quando ha sentito i racconti del Bosco Atro e di Shelob, ha giurato di tenersi il più lontano possibile da quelle bestie malefiche. Vederli, vivi o no, gli fa senso e paura, ma ovviamente se sono morti è meglio.
3) gli elfi non sono esattamente noti per avere buoni rapporti coi nani (salvo eccezioni) e, anche se cerca di mantenersi al di sopra di questa ostilità, non conoscendoli di persona, potrebbe presentarsi in modo ostile nel rapportarsi con loro, perché non saprebbe come fare. Ha letto racconti e sentito voci, ma dal vivo è tutta un'altra cosa, specialmente per il fatto che sono passati tantissimi anni.
4) non è una cima nella pittura, ma è molto bravo a intagliare il legno. Dategli anche un piccolo rametto e dopo poco ve lo ritroverete perfettamente decorato, con qualsiasi figura abbiate richiesto. Per questo si porta sempre anche un coltello che, più che per combattere, usa per questa specifica ragione. Il suo arco se l'è decorato interamente da solo, con piccoli disegni di foglie e rune di protezione.
5) detesta la poesia, quindi la maggior parte dei canti elfici non la ascolta. Fa eccezione solamente per quelli che parlano di eventi realmente accaduti, che comunque non sono pochi, dato che la storia è una cosa che lo interessa molto.
6) una delle sue peggiori paure è quella del fallimento: ora che non deve prendere decisioni solo per sé deve essere estremamente cauto e tenere conto delle possibili conseguenze, perchè se succede qualcosa l'errore ricade su tutti e non più solo su di sé. L'altra è quella dei ragni che ho detto sopra.
7) è molto interessato alle costellazioni e, più in generale, agli astri: sono particolari e di notte possono guidare la via ai viaggiatori, senza contare il fatto che è bellissimo guardarle; quando guarda in alto di notte si sente un piccolo vuoto all'altezza dello stomaco al pensare quanto lui sia piccolo e insignificante in confronto a tutto ciò che vede.
8) è mancino, impugna la spada (e l'arco) con la mano sinistra, cosa che gli dà un discreto vantaggio in battaglia, perché questo disorienta il nemico, dandogli più possibilità di vincita.
- 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀:
Aro nacque in una calda giornata estiva, verso il pomeriggio tardi, figlio unico di Lord Arahael, poiché entrambi i genitori pensarono che un figlio solo fosse più che abbastanza. Il bambino crebbe adorato dalla madre, ma non aveva ereditato da lei la sua stessa pazienza, mentre aveva preso dal padre tutta la sua testardaggine, perciò fu più difficile per i due andare d'accordo.
Crebbe solo per gran parte dell'infanzia, dato che non solo era figlio unico, ma non riusciva a stare con gli altri bambini per più di mezz'ora senza che qualcosa scatenasse un litigio, spesso causato da lui tra l'altro. Poteva capitare che nel bel mezzo di una corsa qualcuno facesse uno sgambetto agli altri, come di solito accade quando i bambini fanno i dispetti, e quando accadeva a lui, Aro iniziava subito a discutere finché spesso, purtroppo, non si arrivava alle mani, soprattutto se il "colpevole" continuava a negare l'accaduto.
Per questo motivo al bambino fu subito impedito di stare con gli altri finché non avesse imparato a gestire il proprio brutto carattere e gli fu immediatamente affiancato un precettore, Tulyano (colui che conduce/guida), così che potesse imparare non solo a regolarsi, ma anche le arti e le discipline importanti. Così Aro passò anni praticamente solo studiando, con anche momenti di tempo libero, che però venivano impiegati dal ragazzino per isolarsi un momento e togliersi di torno la fastidiosa presenza del suo insegnante, che vedeva praticamente a ogni ora del giorno.
I momenti passati in famiglia non erano tanto meglio, in realtà: ogni volta che provava a fare conversazione con suo padre finiva per litigare o non sapeva cosa dire, le uniche cose che avevano in comune erano l'aspetto e il temperamento, solo che Arahael pareva sempre pacato in ogni discussione e la cosa lo faceva innervosire tantissimo. Iniziò quindi a osservare il modo in cui il padre si comportava in ogni occasione, pensando che, se avesse usato la stessa strategia di dialogo, sicuramente prima o poi avrebbe avuto qualche vantaggio nelle discussioni con lui.
Nel frattempo aveva iniziato anche ad allenarsi con le armi, come la gran parte degli elfi, e la prima arma che dovette usare fu la lancia. Ben presto si accorse che non era affatto tagliato per essa, quindi il suo insegnante gli fece provare l'arco e la spada, con le quali scoprì di essere migliore, anche se preferiva usare la spada. Oltre al nuovo allenamento, che praticava ogni giorno, si aggiunsero lezioni per imparare l'arte oratoria e la diplomazia, così che un giorno potesse seguire l'esempio di suo padre; questo tipo di lezioni gli diede un ulteriore aiuto nel gestire il proprio carattere, perché man mano che imparava comprendeva l'importanza di mantenersi pacato e calmo pur cercando di far valere la propria opinione.
Durante il suo tempo libero, specialmente di notte, si metteva a studiare le mappe stellari e le costellazioni: gli astri lo affascinavano e voleva sapere tutto su di essi, soprattutto perché erano sempre state importanti nella loro cultura. Inoltre appena poteva si recava a osservare il lavoro dei fabbri, incuriosito dalla loro maestria nel creare oggetti magnifici da semplici pezzi di metallo. Ispirato da loro, dato che non sapeva in alcun modo lavorare i metalli, prese a intagliare il legno, ritenendolo un passatempo utile e allo stesso tempo piacevole. Fu così che decise di farsi un arco tutto da solo, aiutato dal suo istruttore, e ne decorò il manico, rendendolo unicamente suo.
Un altro dei suoi interessi era la storia. Come molte altre discipline, come la cultura delle diverse razze della Terra di Mezzo e la politica, anche questa aveva iniziato a studiarla molto presto, ma aveva sviluppato una curiosità particolare per essa: leggere di come Melkor fosse stato una delle cause di tutti i mali accaduti nella storia era interessante e allo stesso tempo gli metteva i brividi, soprattutto perché anche la storia più recente si legava a un evento così antico come il tradimento del Valar. Le storie della Terza Era gli interessavano particolarmente, forse perché suo padre, ora che si erano abbastanza riappacificati, gli raccontava di come avesse vissuto quegli eventi in prima persona. Certo, non aveva mai fatto parte della Compagnia dell'Anello, ma era lì quando tutto era accaduto e, in qualche modo, questo rendeva gli eventi ancora più reali di quanto già non fossero agli occhi di Aro, che altrimenti avrebbe quasi potuto credere che fossero solo leggende.
Nella sua vita non ci furono mai eventi particolari che lo scossero, tranne forse un incidente che avvenne quando aveva 273 anni: durante un allenamento, Aro si distrasse un attimo, credendo di aver sentito qualcuno che lo chiamava, così non fece in tempo a parare il colpo del suo istruttore, che lo ferì con un taglio all'addome. Fortunatamente la ferita non era così grave come pareva, ma lo era abbastanza da formare una cicatrice. Aro non aveva mai visto suo padre così infuriato, fino al punto da voler mandare il più lontano possibile il "colpevole", ma al sentire la storia di come era andato l'accaduto, il Lord si calmò e decise di non cacciare l'istruttore, dato che la colpa alla fine era solo della disattenzione del ragazzo.
Se durante l'infanzia era stato costretto, in un certo senso, a stare da solo, ormai non aveva quasi più tempo per provare a socializzare con altri. Inoltre, seppure una volta avesse provato ad aggregarsi a un gruppo di altri giovani, si era accorto che la loro compagnia era già molto salda e che, non importava quanto tempo avesse passato con loro, non sarebbe mai stato davvero parte del gruppo; rinunciò quindi a qualsiasi tentativo di approfondire le conoscenze che aveva con altri, ritenendo che ormai fosse una perdita di tempo, e che, per l'appunto, avere semplici conoscenze bastasse. In realtà sentiva molto questa solitudine, ma non essendo abituato a parlarne con qualcuno, non disse niente e continuò così.
Una delle cose che Aro preferiva era camminare da solo nel bosco, circondato solo dalla natura, senza nessuno intorno: aveva scovato una piccola radura nascosta, dove poteva meditare in silenzio e, qualche volta, raccogliere i suoi pensieri se qualcosa non andava. Certo, la cosa non aiutava la sua mancanza di contatto con gli altri elfi, ma quando era in presenza di qualcuno si sentiva costantemente inadeguato, mentre in questi momenti di pace poteva rilassarsi e pensare, circondato solo dal rumore del vento e dal fruscio degli animali e delle foglie.
Quando divenne ancora più grande, iniziò a partecipare alle riunioni del consiglio che avevano una minore importanza (e quindi alle quali poteva essere permesso che un non membro, in via eccezionale, partecipasse) così da avere ancora più esperienza sul campo di ciò che volesse dire essere un diplomatico.
Tutto procedette più o meno allo stesso modo, finché non venne scelto per andare in missione nella Terra di Mezzo, cosa che lo rese allo stesso tempo estremamente felice e pieno di preoccupazione: felice perché finalmente il suo sogno di vedere le terre dove per così tanto tempo il suo popolo aveva vissuto e dove così tante cose erano accadute si stava realizzando, preoccupato perché la missione affidatagli era una cosa molto importante e non voleva deludere le aspettative che si erano create.
- 𝐀𝐑𝐌𝐈 𝐄 𝐀𝐁𝐈𝐋𝐈𝐓À:
L'arma che preferisce usare è la spada, perché gli permette di essere nel mezzo dell'azione e la sa usare meglio. Se dovesse capitare, saprebbe usare anche l'arco, ma ovviamente la sua tecnica non sarà così avanzata. In teoria la sua stirpe è portata più all'uso delle lance, ma non si trova particolarmente comodo a usarne una; ci ha provato, si è addestrato, ma proprio non ce la fa.
L'impugnatura della spada è a una mano e mezza, così può usarla sia tenendola con entrambe le mani, sia tenendo anche uno scudo se servisse. È un'arma molto semplice, senza alcun decoro e dall'elsa ricoperta di pelle nera, come anche di pelle è il fodero, ma funziona perfettamente e non c'è mai bisogno di affilare la lama.
- 𝐃𝐎𝐌𝐀𝐍𝐃𝐄:
- Cosa pensa della guerra tra i regni degli uomini?:
Non ne è affatto sorpreso, purtroppo: gli uomini non sono capaci a vivere senza combattersi costantemente, per un motivo o per l'altro, è una storia vecchia che va avanti da fin troppo tempo. La parte più negativa di quest'ultima guerra è che si sono divisi in due schieramenti precisi, cosa che prima non era mai successa, quindi la faccenda deve essere davvero grave. Ovviamente il fatto che siano in guerra tra loro non gli piace, ma una piccola parte di lui è curiosa di sapere come andrebbe a finire se gli elfi li lasciassero fare senza intervenire in alcun modo.
- Quanto sa delle storie della Terza Era? Crede in una nuova collaborazione tra uomini, elfi e nani?:
Conosce bene le storie della Terza Era, perché non solo le ha dovute studiare insieme al resto della storia della Terra di Mezzo, ma ha potuto anche parlare con elfi che erano presenti durante gli eventi maggiori di quell'era. Anche se gli piacerebbe crederci con tutto sé stesso, purtroppo non è così sicuro che si possa giungere a una collaborazione tra le tre razze, sono passati troppi anni dal momento in cui gli elfi hanno lasciato per sempre la Terra di Mezzo: non è nemmeno sicuro che si ricordino di loro, figuriamoci pensare addirittura a una riunione di popoli.
- Cosa pensa di Sauron? E di Elmen e Kóthit? Crede che a Mordor vi sia un nuovo Signore Oscuro?:
Considera Sauron un orribile traditore ed è immensamente contento che sia stato sconfitto, ma ogni volta che pensa a quello che sarebbe potuto succedere se l'Anello non fosse finito nel fuoco del Monte Fato gli vengono i brividi.
Ha più o meno la stessa opinione per quel che riguarda Kóthit, anche se non sa quasi niente a parte il suo tradimento, ma questo gli basta per avere una pessima opinione sul Maia.
Per Elmen la cosa è diversa, invece: certo, lo reputa ugualmente un traditore al pari di Sauron, ma lo teme maggiormente, perché, mentre le intenzioni di Sauron erano ovvie, Elmen invece è più subdolo, quindi non si può mai sapere cosa aspettarsi da lui.
Pensa che sì, a Mordor ci sia un nuovo Signore Oscuro, altrimenti non si spiegherebbero le sparizioni, il nero cancello e compagnia. Il problema è che non sa esattamente se fidarsi di questa supposizione o no, perché ci sono comunque voci che negano la possibilità di un nuovo Signore Oscuro e Aro vorrebbe crederci con tutto il cuore, negando la probabile verità.
- Che pareri ha sugli uomini e sui nani?:
Ritiene che gli uomini siano, sotto certi punti di vista, molto simili agli elfi, solo con meno capacità di mantenere la pace tra loro e con il dono della mortalità. Allo stesso tempo sono molto più rozzi e volgari di loro, forse perché in un certo senso sono i secondogeniti. Comunque ha un grande rispetto per loro, specialmente per il fatto che conosce la loro storia, perciò, nonostante li ritenga di un passo indietro, non avrebbe alcun problema nel relazionarsi con loro.
Al contrario, non sa cosa pensare dei nani. Non li detesta, li ritiene comunque una razza nobile e coraggiosa, ma allo stesso tempo è ben cosciente dei frequenti scontri tra i due popoli, quindi si sente anche un po' infastidito dalla sua indecisione, perché da una parte sa che dovrebbe stare assolutamente dalla parte degli elfi, dall'altra vorrebbe provare a risolvere i conflitti tra loro e i nani. In ogni caso non crede che nessuno di essi abbia voglia di avere alcun tipo di dialogo con un elfo, quindi il problema di doversi relazionare con loro sparisce quasi del tutto.
- Crede nella magia, nei Valar e nei Maiar o per lui è solo leggenda?: //
- Con i giusti mezzi sarebbe possibile corromperla/o? Se è dalla parte del male potrebbe pentirsi? Se è dalla parte del bene, potrebbe cambiare schieramento?:
L'unico motivo per il quale potrebbe cambiare schieramento sarebbe se al prezzo del suo tradimento i suoi compagni fossero al sicuro qualora fossero in pericolo, altrimenti non ci sarebbe nessuna ragione per la quale potrebbe essere corrotto. È molto leale verso la causa, perciò l'unico modo per corromperlo e fargli cambiare schieramento sarebbe costringerlo a scegliere tra la propria salvezza personale o quella dei (o del) propri compagni.
- SUGGERIMENTI E PROPOSTE:
- Se deve morire in che modo volete che muoia? Penso in battaglia, oppure di molte ferite (tipo tortura, per intenderci)
- Volete farlo passare al lato oscuro? Se è necessario alla trama non avrei problemi, ma preferirei di no.
- Volete farlo innamorare? Non necessariamente: nel senso, sarebbe carino ma non per forza deve succedere, solo se qualcun altro esprime interesse. Altrimenti it's fine like that.
- Volete fargli avere traumi? Siccome adoro "rompere" i personaggi, dico di sì: è un modo che trovo utile per vedere quello che sono davvero, quindi ti do il via libera su questo.
Oh beh. Era da un sacco che non scrivevo, e si vede. Spero comunque che l'OC ti piaccia, nel caso qualcosa non andasse bene provvederò a cambiarlo immediatamente.
Enjoy!
Chiarafrost16
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