Bozza
Annoiarsi e scarabocchiare sul libro durante la lezione serve a qualcosa...
Foto:
Nome: --------
Cognome: ---------
Soprannome: Bozza
Età: 9
Compleanno: --------
Altezza: 1.49
Altro: Al posto del sangue ha dell'inchiostro nero.
Aspetto
Occhi: Nero pece.
Capelli: Lunghi, lisci, e neri.
Carnagione: Pallida.
Vestiti: Camicetta nera a quadri bianchi, collettino bianco a strisce nere, gonna blu, pantaloncini grigi, calze blu, e scarpette nere.
Altro: Quando piange non versa lacrime, ma inchiostro, e quando arrossisce, non si colora di rosso, ma di grigio.
Carattere
Silenziosa e curiosa, è sempre stupita dalle cose che ha intorno, anche se non lo mostra, è taciturna, non che non le dispiaccia parlare, ma si sente a disagio non avendo niente da dire, è molto timida, con le persone assume aspetti curiosi o confusi.
Caratteristiche
• Le cose che la tranquillizzano sono la solitudine, il buio, il silenzio, e rare volte, qualcuno che si occupa di lei.
• Ha paura del mare.
• Le piace disegnare, scrivere e leggere.
• Le piacciono gli animaletti piccoli, come i gatti, i topolini, i criceti, e gli uccellini.
• Non ha bisogno di mangiare o di bere, può recuperare le energie dormendo.
• Di solito dorme 4 ore al giorno.
• Le piacciono le bambole e gli animaletti di pezza.
Storia
Era una fredda giornata di tempesta.
Un uomo, di circa mezza età, stava armeggiando con il computer e diversi fogli di carta attorno a lui.
Intanto, in un angolo della stanza, su un lettino, si vedeva il corpo di una bambina, ormai senza vita.
L'uomo cercava in tutti i modi di rianimare sua figlia, ovvero la bambina.
Cercava soluzioni, o le creava lui, era disperato, aveva perso la moglie, e ora sua figlia.
Dopo giorni... mesi... anni di tentativi... decise di arrendersi, ormai non c'era più nulla da fare.
Prese in braccio il corpo della bambina, e si diresse verso lo scantinato della casa, un tempo stanza da giochi della bimba.
Appoggiò il cadavere sul divanetto mezzo distrutto, prese un foglietto, una penna nera, e un nastrino blu di seta.
Disegnò una bimba, colorata tutta di inchiostro, e col nastro legò il disegno al polso destro della bambina.
"Ricordi...?" Disse l'uomo. "Dicevi di avere un'amica immaginaria... ed era fatta così, da come l'hai descritta... Mi dispiace, è solo una bozza... non ho i colori per finirlo..." Sul suo volto solcarono alcune lacrime. "P-Perchè sei andata via anche tu...? Tua madre... uccisa... tu... suicidata..." Il suo lacrimare, si trasformò presto in un pianto disperato. "P-Perchè l'hai fatto?! A-Avevi promesso che n-non mi avresti a-abbandonato! Solo... p-per le prese in giro... e l-la morte di t-tua madre..."
Alcune lacrime caddero sul nastrino blu.
L'uomo si avvicinò alla porta con passo svelto.
"M-Mi dispiace figlia mia... m-ma ci sono troppi ricordi qui..."
Uscì dallo scantinato, e chiuse la porta a chiave, appendendola ad un muro.
Intanto, le lacrime sul nastro, scivolarono lungo in disegno, dividendolo in due da una striscia invisibile.
Il disegno, si smaterializzò in piccoli pezzi di cenere nera, e si appoggiarono sulla mano della bimba, che gli assorbì al suo interno.
L'aspetto della bimba stava cambiando...
E dopo una settimana era diventata come la bimba nel disegno... la bozza.
Dopodiché aprì gli occhi, erano nero pece.
Si guardò intorno, non provava paura vedendo di trovarsi in quel luogo sporco e buio... provava solo confusione... e curiosità.
"Dove mi trovo...?" Si chiese a bassa voce.
Poi si guardò le mani. "Chi sono io?"
Guardò ancora per un po' le sue mani, curiosa, poi come un lampo le balenò in testa un nome.
"Io sono... Bozza."
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