Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6. Il secondo ingrediente

Sono su una passerella in legno di un moletto, cammino dritto, senza fermarmi, lo scricchiolio del legno sotto i piedi.

Intorno a me c'è il mare, soltanto il mare.

Una distesa azzurra che riflette il sole che sta tramontando.

Mi fermo esterrefatta ad ammirare il paesaggio che ho davanti a me, quando mi accorgo di una cosa.

C'è una figura di spalle, là in fondo al moletto, in piedi, le braccia penzolanti lungo i fianchi.

A giudicare da qua dietro, sembrerebbe un ragazzo.

Continuo a camminare, accompagnata dal rilassante suono dell'acqua.

Non so come sono finita in questo posto così tranquillo, fatto sta che non mi sono mai sentita più rilassata in vita mia.

Mh... però potrei chiedere informazioni a quel ragazzo là in fondo, forse lui sa qualcosa.

Mi avvicino lentamente, con l'intenzione di toccargli leggermente una spalla per attirare l'attenzione (sempre che ci arrivi, questo tipo più mi avvicino più in confronto a me sembra un gigante).

«Ehi, scusami»

Ma, prima che io possa dire altro, lui fa per girarsi.

Si volta, lentamente.

E mi sorride come solo lui sa fare, facendomi battere forte il cuore.

Chanyeol.

Chanyeol, a grandezza naturale.

Un Chanyeol di 185 cm.

Proprio lui, Park Chanyeol degli EXO.

«Hae Jung-ah, finalmente sei arrivata. Ti ho aspetto da un po' sai?»

«Cha-cha... Chanyeol...?» balbetto, senza parole.

Ce l'ho qui davanti a me, in tutta la sua altezza e bellezza, e tutto ciò sembra così reale che il mio cuore si sta già sciogliendo.

Non credo ai miei occhi.

La distanza fra i nostri visi sta lentamente diminuendo.

«Channie...»

Ma, prima che possa succedere altro, tutto si dissolve.

Apro gli occhi.

Aish! Era soltanto un sogno!

Tanto per cambiare.

«Oh, diamine, Hae Jung-ah, vuoi svegliarti o no?!»

Una figura sfuocata, che poi identifico essere mia madre, mi scuote per il braccio, facendomi trasalire.

«Ma-mamma?!» esclamo, incredula, indietreggiando.

Ma non ci riesco. Infatti poi capisco di essere stesa sul divano, tutta stravaccata.

Il mio sguardo si sposta pauroso verso l'orologio appeso in salotto.

Le 18:30.

Ho... ho dormito tutto questo tempo?

Guardo la finestra.

Fuori il sole sta tramontando veramente.

E mia madre... è qui che mi sta fissando!

Ma aspetta un attimo... i ragazzi!

Dove sono i ragazzi?!

Oh, no.

«Shin Hae Jung! Che ci fai già a casa, non dovevi tornare alle 20 come tutti i giorni?» mi chiede mia madre, a braccia conserte.

«Mamma...» farfuglio, poi faccio finta di tossire, portandomi una mano alla bocca. «Mi sono sentita male... e allora mi hanno permesso di tornare a casa prima» invento poi, su due piedi, sperando che mi creda.

«Mh... beh, la febbre non ce l'hai» constata, mettendomi una mano sulla fronte. «Ma, se ti senti male, allora vai a letto, tesoro» mi dice poi, chiamandomi di nuovo con quel nomignolo odioso.

Beh, però poteva almeno chiedermi che mi era successo!

Faccio finta di alzarmi a fatica, camminando lentamente con lo zaino in mano e con l'altra mano alla testa, anche se in questo momento vorrei andare più veloce che mai.

«La cena te la devo preparare?» mi chiede mia madre, mentre sto entrando in camera.

«N-no, non sto bene...» rispondo, dato che poi rischierei che mia madre irrompesse in camera mentre sto cercando i ragazzi.

Mangerò i cracker che mi ero portata per merenda oggi, anche se non ho poi così tanta fame.

Entro in camera e chiudo la porta a chiave, in ansia.

«Ragazzi...? Ragazzi, dove siete...?» li chiamo, iniziando a tremare con agitazione.

Ma dove si saranno cacciati?

Shin Hae Jung, pensa, fai lavorare i neuroni del cervello!

Sono tornata a casa poco prima di pranzo, li ho nutriti e ho curato loro le ferite.

E, dopo aver visto il telegiornale stravaccata sul divano, devo essermi addormentata proprio di sasso.

Cosa avranno fatto per tutto questo tempo?

Ma soprattutto... dove saranno?!

«Miseriaccia, ragazzi, rispondete!» dico, questa volta un po' più forte di prima.

Aish! Come li perdo d'occhio un attimo, mi spariscono nel nulla, e lo sanno che poi io vado in ansia!

No, okay, effettivamente sette ore non sono proprio un attimo, però potrebbero anche farsi vedere, diamine!

Sicuramente si sono nascosti da qualche parte.

Già... ma dove?

«Ragazzi?!» chiamo ancora, ma nulla.

Saranno dentro un cassetto?

No, negativo.

Nascosti fra qualche libro?

Nemmeno.

Sotto il letto?!

Immediatamente mi blocco in una posizione piuttosto scomoda, a gattoni, e per un pelo non batto la testa contro lo spigolo del letto per lo stupore.

Mi avvicino ancora di più, e nella penombra serale scorgo finalmente i miei quattro piccoli EXO, stesi addormentati sul freddo pavimento sotto il mio letto.

Oh mio Dio, che pucciosi!

Il primo a sinistra è Kyungsoo e noto che ha un po' di bavetta alla bocca, ahahah, è troppo carino!

Il secondo è Sehun, che dorme tutto rannicchiato su un fianco, con le mani giunte sotto la testa, neanche stesse pregando.

Poi Baekhyun, con le braccia intrecciate sotto la testa, in una posizione rilassata, con l'immancabile suo sorrisone stampato in faccia.

Chissà cosa starà sognando...

E infine... lui.

Chanyeol.

Mi sento arrossire visibilmente mentre mi ritorna in mente il sogno di prima.

Aigoo... L'ho chiamato veramente Channie?!

Oh mio Dio, che imbarazzo!

Chanyeol-ah... di solito ti sogno spesso, ma non mi è mai successo di provare questa sensazione di imbarazzo che sto provando adesso.

Forse perché adesso... è diverso?

Ti ho qui con me, in carne ed ossa, e non mi sembra ancora vero.

Ragazzi, cari ragazzi... Vi ho qui con me da ormai due giorni, ma mi sembra che siano passati già anni.

Eh sì, li adoro troppo.

«Chanyeol... stai russando più rumorosamente di un macchinario di fabbrica» sorrido, accarezzandogli la testina.

Che tenero!

Improvvisamente, quando sono ancora immersa nei miei pensieri, sento squillare il mio cellulare.

Aish! Chi è che viene a turbare i miei momenti di relax proprio adesso?!

«Chi è?» rispondo svogliata al telefono, senza nemmeno guardare chi mi ha chiamato.

«Shin Hae Jung, da quanto tempo»

Santo cielo.

Cosa... cosa ho appena sentito?!

La voce mi è suonata incredibilmente familiare.

Non sarà mica... Choi Hye Seong?!

«So a che stai pensando, e sì, sono proprio io! Choi Hye Seong in persona» ridacchia la stronza, dato che evidentemente ci prende gusto a infastidirmi.

Oddio... poi sembra assai incazzata.

Vuole forse minacciarmi?

«Che c'è?» chiedo, facendo la finta tonta.

«Come sarebbe a dire che c'è?! Prima mi molli uno schiaffone, mi rubi lo zaino e poi fai tutta l'indifferente?! Sappi che la pagherai cara, per questo!»

«Ahahah, e dovrei aver paura?» la provoco, ridacchiando, anche se in realtà sto già iniziando a tremare.

«Ho già avvisato la preside, che domani ti convocherà in privato con tua madre, per punirti riguardo alla violazione della legge "diritti e doveri dello studente: qualsiasi tipo di violenza psicologica o fisica verso gli altri sarà considerata come mancanza disciplinare, e di conseguenza punita coi dovuti provvedimenti". Ci si vede, Shin Hae Jung» è tutto ciò che mi dice, con aria soddifatta.

Sto per risponderle a tono, ma lei mi chiude il telefono in faccia.

Oh. Mio. Dio.

E adesso come faccio?!

Veramente mia madre e anche il resto della scuola verrà a sapere di tutto questo?!

Inizio a sudare freddo.

Ho bisogno di una camminata rinfrescante, sto ancora più male se resto qui a pensarci troppo.

Sono ormai le 19, e mia madre starà cenando di là in cucina come al solito.

Senza farmi vedere, silenziosamente, dopo essermi messa una giacca, prendo le chiavi ed esco in punta di piedi.

Mentre cammino, mi sfrego le mani per l'agitazione.

Pensa, Shin Hae Jung, pensa.

Choi Hye Seong ha intenzione di farmi convocare dalla preside... per un semplice schiaffo?!

Ma neanche i bambini delle elementari!

Se mia madre poi lo scopre, come faccio?

Mi toglierà per sempre la paghetta, sarà per sempre incazzata con me per questo e non potrò più vivere serenamente!

Nella peggiore delle ipotesi mi caccerà di casa perché ho disonorato la famiglia!

Per questo, se non trovo un'alternativa, andrò lì e negherò tutto, a testa alta.

Posso farcela.

Devo farcela.

Mi siedo sull'erba di un parco vicino a casa mia, e inizio a spremermi le meningi per farmi venire un'idea decente.

Ma improvvisamente adocchio per caso una cavalletta gigante fra l'erba, poco distante da me.

Devo ucciderla.

Ora.

Io ho il terrore delle cavallette.

E poi ho uno spirito abbastanza insetticida, mi piace ammazzare i poveri insetti indifesi, ma solo perché sono tremendamente schifosi.

Mi avvicino e la schiaccio.

Ahà, ben ti sta, stupida cavalletta che ha interrotto i miei pensieri!

Poi mi avvicino cauta e la osservo.

È tutta spappolata. Bleah, che schifo!

Mentre sto per coprire il mio delitto con una foglia, però, mi blocco istintivamente.

Ehi, aspetta...

A pochi centimetri di distanza, neanche lo avessi programmato, noto un quadrifoglio.

Santo cielo, un quadrifoglio!

Un quadrifoglio verde sgargiante.

Devo subito tornare a casa e metterlo via.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro