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"Gemelli Ten" e l'inizio di tutto

È da più di un'ora che sono nella mensa, ad attendere il mio turno per la sessione privata con gli Strateghi.
I distretti si susseguono lentamente: 1,2,3,4,5,6,7, fino ad arrivare all'8.
- Selene Price - una voce metallica di donna mi chiama: il mio turno è arrivato. Mi alzo e Adam mi sussurra un "in bocca al lupo".
Quando entro trovo gli Strateghi seduti su una platea tutta per loro, alcuni che siedono attenti e prendono appunti, altri che pensano solo al buffet.
- Selene Price, Distretto 8 - uno di loro si segna le mie informazioni su un foglio mentre mi volto verso le postazioni: lo ammetto, questa notte non ho dormito per escogitare questa genialata (se così si può chiamare).
Prendo un arco e una faretra e mi dirigo verso il muro usato per le lezioni di arrampicata. Metto in spalla le armi e inizio a salire, attaccandomi agli appigli più sporgenti che trovo lungo la parete. Vado su per una decina di metri e individuo i manichini usati come bersagli per il tiro dei coltelli «perfetto» penso.
Estraggo una freccia dalla faretra, carico l'arco e faccio un respiro profondo. Lascio andare la cordicella e la freccia si conficca dritta dritta nel cervello del manichino. Riesco a sentire alcuni commenti meravigliati e sorpresi degli Strateghi.
Salgo di dieci metri e tiro la freccia che si va a conficcare nel braccio del bersaglio.
Arrivata a trenta metri decido di scendere e concludere qui la mia sessione, ma avendo un'ultima freccia nella faretra, faccio quello che non mi sarei mai sognata di fare.
Con un balzo mi stacco dalla parete, atterro con una capriola e scaglio la terza freccia, che si conficca nel cuore del manichino.
Uno stratega mi congeda e torno al mio alloggio.

All'ottavo piano del Centro d'Addestramento sono tutti in fermento per vedere i nostri punteggi; io non mi aspetto granché, anzi.
Cesear Flickerman appare sul nostro schermo alle 19:00 esatte, annunciando i punteggi dei tributi; i Favoriti hanno stranamente un nove e solo uno di loro ottiene un dieci. Gli altri punteggi vanno sotto al sette.
Quando arriva il turno del Distretto 8 stiamo tutti con le orecchie praticamente attaccate allo schermo
- Adam Williford - Cesear crea sempre un attimo si suspense - dieci - Adam sbarra gli occhi mentre Alyssa e la sua stilista gli danno pacche amichevoli sulla schiena.
- Selene Price - eccoci. È il mio turno. Mi aspetto un voto né tanto basso ma neanche troppo alto: massimo un sette.
- ... dieci - rimango di stucco davanti al televisore e abbraccio Adam - Ce l'abbiamo fatta - sussurro.

Anche questa mattina i raggi del sole mi accarezzano il viso, ma non voglio alzarmi: oggi inizieranno i 54esimi Hunger Games.
Rifiutò la colazione e mentre mi avvio verso l'hovercraft cerco di togliermi con una salvietta offertami da Jenny i quintali di trucco che ieri il mio staff mi aveva applicato per l'intervista.
Salgo sul l'hovercraft e appena mi metto seduta vengo immobilizzata da una cintura metallica.
Una donna con una siringa in mano mi prende il braccio e mi inietta il localizzatore: fa un po' male, ma è sopportabile, considerando quello che passerò nell'arena.
Durante il volo, una mano mi tocca il polso. Mi giro sperando che sia Adam, che per qualche oscuro motivo mi hanno vietato di vedere, ma è il ragazzo del Distretto 1, l'unico favorito che ha ottenuto un dieci in addestramento
- Sappi che non mi 'importa niente del tuo dieci in addestramento - ringhia - ti farò fuori subito il primo giorno, stronzetta! - uno strano istinto mi pervade e mi costringe a stringere il polso del ragazzo - e tu pensi che un'ammasso di muscoli senza cervello mi intimidisca? Ma fammi il favore! -
Lascio andare il suo polso e per tutto il viaggio il ragazzo in questione mi guarda male: scommetto che starà pensando ai più svariati modi per uccidermi.

Nella mia Camera di Lancio ho chiesto di avere solo Alyssa, per i consigli finali - Se ce la fai, cerca di prendere uno zaino e almeno un'arma - dice - cerca assolutamente dell'acqua e... - scuote la testa come per far capire che non è una cosa importante - e...? - la incalzo.
Mi mette le mani sulle spalle - so che ce la puoi fare. Tu e Adam ce la potete fare- la abbraccio e sussurro
- dobbiamo farcela -
Allo scadere dei secondi vado a posizionarmi sulla pedana che mi porterà nell'arena. Un tubo divide me e la mia mentore e il cerchio metallico mi spinge verso l'alto. Il cuore accelera i suoi battiti, le mani cominciano a sudare e io spero di non fare la fine che ho fatto alla mietitura.
L'aria mi scompiglia i capelli e gli alberi ci riparano dei forti raggi del sole.
Mi guardo intorno in cerca di Adam e lo vedo: proprio sulla piastra davanti alla mia.
Sessanta secondi. L'arena è un bosco simile a quello che c'è nel mio distretto, diviso a croce.
Quaranta secondi. La Cornucopia è al centro di questa croce.
Venti secondi. Adocchio uno zaino verde scuro e un set di coltelli poco distante da questo.
Dieci secondi. Ce la posso fare. Ce la devo fare.
Cinque secondi. Sono spacciata.
Tre, due, uno...
Con un balzo scendo dalla piastra metallica e corro diretta alla Cornucopia.

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