RITRATTI (Lily Pov)
Il mondo non è qualcosa di pianificato.
È qualcosa che fai da te.
(xxxholic)
Lily's Pov
«Sono contenta di rivederti in salute» Bastet è in piedi davanti alla tenda, che cela al suo interno l'immenso palazzo di Anubis. Allarga le braccia per accogliermi e io mi immergo nel suo calore rassicurante, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal suo affetto. «Ci hai fatto preoccupare molto» si allontana di un passo, prende la mia mano e varchiamo insieme la soglia. Percorriamo il lungo corridoio dirette alla stanza centrale dove ci attendono per cena «Papà ci raggiungerà più tardi, è impegnato nell'ala ospiti in una riunione»
«Avete ospiti?» istintivamente volgo lo sguardo al corridoio di destra, l'unico chiuso con una massiccia porta. Solo le donne possono frequentare le stanze dell'harem, gli ospiti accedono ad un'altra ala del palazzo, dove sono anche situate le camere dei figli maschi che hanno ormai raggiunto la maggiore età. Bastet, essendo l'erede designata a succedere ad Anubis, è l'unica ad avere libero accesso in ogni stanza del palazzo.
«Si, ma frena la tua curiosità: non li puoi incontrare» la pupilla si stringe a mezzaluna «Papà sta stilando nuovi accordi con altri due governanti dei regni confinanti»
«Regni confinanti?»
Le vibrisse fremono mentre sul muso felino appare un sorriso irriverente «Pensavi che esistessimo solo noi in questa dimensione?» e riprende a camminare voltandomi le spalle.
Arrossisco vergognandomi della mia ignoranza, avevo realmente creduto che questo mondo fosse limitato a quel poco che ho visto.
Bastet improvvisamente fa una piccola deviazione abbandonando il corridoio centrale, ci inoltriamo in un'area che non conosco, superiamo una scultura di un pavone ed entriamo in una stanza. Ho la sensazione di immergermi in una foresta al chiaro di luna: le pareti sono ricoperte da disegni così realistici che se sfiorassi il tronco dipinto sentirei sicuramente il fresco e morbido muschio sui polpastrelli. Il pavimento è disseminato di cuscini con tonalità che variano dal blu all'azzurro e si ha l'impressione di camminare sulla superficie di un lago.
«Guarda» raccoglie dal pavimento un album da disegno, lo sfoglia fino a trovare il ritratto di un insetto simile ad una mantide religiosa: la figura indossa un mantello giallo e dei bracciali alla zampa sinistra. Ho la pelle d'oca, ho come l'impressione di aver già visto questi essere umanoidi simili ad insetti. Sbaglio o li avevo sognati tempo fa?
«Lui è Ankghet, uno dei governanti che ora sta ricevendo papà. Adesso viviamo in pace, ma un tempo eravamo in conflitto con loro. I nostri antenati hanno combattuto battaglie cruenti per molti anni. Il suo popolo ha la capacità di impossessarsi del corpo degli avversari, deponendo delle false uova al loro interno. Le definiamo false perché non contengono effettivamente la progenie, ma un liquido che corrode la volontà dell'ospitante rendendolo una belva assetata di sangue. Sono felice che ora i nostri rapporti siano così amichevoli»
Annuisco energicamente, ho la pelle d'oca al solo pensiero. Non riesco a non ripensare alla ragazza del sogno che veniva posseduta da queste creature. Possibile che io le abbia già incontrate?
«Lui invece è Krhtne, l'altro governante» volta il foglio mostrandomi il ritratto di una salamandra. A differenza dell'altro disegno non vi sono raffigurati accessori sull'anfibio, che è seduto con le gambe accavallate e lo sguardo ostile «Loro sono un popolo da sempre molto schivo, non amano entrare in contatto con gli altri abitanti. Eppure le stoffe che commerciano sono le migliori esistenti al mondo. I nostri vestiti sono opera delle loro manifatture»
«Hai fatto questi ritratti dopo averli intravisti oggi?» è bravissima a cogliere le espressioni.
«Oggi ho partecipato alla prima parte della riunione, appena ho potuto sono corsa in camera a disegnare»
Sfioro col dito la carta e giro la pagina. La mano trema così tanto che quasi perdo la presa. Un uomo a petto nudo, con una stoffa legata in vita, è raffigurato nell'atto di urlare. Stringe il polso del suo avversario, il quale si morde il labbro ed è pronto a sferrargli un pugno. Le ali sono spalancate, come se fosse appena atterrato.
«Quando è successo questo?» sfioro il disegno, quasi mi stupisco di non sentire il calore della pelle mentre seguo i tratti del viso.
«Quando eri in ospedale, Sabbath e Marco hanno avuto una discussione molto pesante. Alla fine papà è riuscito a calmarli»
«Perché?» cosa li ha spinti a litigare così? Bastet mi fissa socchiudendo gli occhi.
Io sono la causa?
«Sabbath ha incolpato Marco della tua malattia, secondo lui non si è preoccupato della tua incolumità. Gli ha rinfacciato quello che era successo nell'ultima vita»
«Ho una vita passata in comune con Marco?»
Bastet annuisce. «Da quello che ho compreso eravate su un pianeta gemello della terra e tu sei stata uccisa. Non so molto, papà mi ha fatto uscire dalla stanza e non ho più osato chiedere cosa fosse successo. Tu hai già incontrato Sabbath dopo che sei guarita?»
Scuoto la testa.
«Era sconvolto, davvero. Non l'ho mai visto così»
Certo. Erano entrambi così preoccupati per la mia salute, che uscita dall'ospedale, non sono venuti a trovarmi. Dovrei comunque ringraziare Sabbath per i magnifici fiori che ha spedito, e magari posso approfittarne per chiedergli informazioni su quanto accaduto in quel passato che non ricordo.
«Lilith ora andiamo» Bastet prende l'album da disegno dalle mie mani e lo ripone su un piccolo tavolino colmo di carboncini e fogli «raggiungiamo le altre per la cena»
Torniamo sui nostri passi e mi fermo ad osservare la scultura del pavone. «Sai, prima di ammalarmi ho visto uno strano pavone. Aveva la coda gialla e sembrava possedere degli occhi veri su ogni piuma, ho avuto la sensazione che non appartenesse alla mia dimensione» avevo scordato di quell'incontro dopo gli ultimi avvenimenti.
«mmm...» la coda si muove nervosamente «non conosco un esemplare simile. I Pavoni sono animali multidimensionali. Possono vivere ovunque, e spesso vengono allevati come animali da compagnia. Ti è sembrato ostile?»
«Si, abbastanza. Sembrava volesse attaccarmi.»
«Cercherò informazioni nella biblioteca di papà, ti farò sapere se trovo qualcosa»
Annuisco e la seguo per i corridoi.
(◍•ᴗ•◍)♡ ✧*。
Ciao! Vi ricordate i sogni di Lilith? Immagino di no perché sono passati un po' di capitoli da allora.
Il primo sogno è ambientato in un luogo dove le piante sono ostili e uccidono gli esseri umani. Nel sogno Marco è un Vescovo di una struttura simile alle nostre chiese, dove si custodisce l'acqua purificata. In quel mondo non è possibile berla dalla fonte.
Vi ricorda qualcosa? Secondo voi la religione della dimensione attuale di Lilith non è un ricordo di quel mondo?
Nel secondo sogno lei viene rapita da questi insetti e deportata in una specie di lager. Secondo voi era un sogno o un ricordo?
Nel primo capitolo Lilith, giunta al villaggio, nota degli affreschi particolari nel porticato della piazza:
"Per essere un villaggio di costruzione recente i portici della piazza sembrano appartenere ad un'epoca antica, i capitelli delle colonne sono arricchiti da immagini alquanto singolari: riconosco alcune divinità egizie che combattono contro strane creature a forma di insetti umanoidi. Le raffigurazioni della lotta ricordano molto l'arte greca, culture differenti sono mischiate tra loro creando un'opera affascinante senza risultare pacchiana. "
Tutto è collegato (◍•ᴗ•◍)♡
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