COS'È SUCCESSO? (Pov Lily)
Alzati e cammina ,
hai le gambe per farlo.
(Fullmetal Alchemist)
Lily's POV
«Lily sei in casa?» un lieve bussare.
«La porta è aperta» ho riconosciuto Alberto dalla voce, non ho voglia di accoglierlo come si deve, preferisco restare sul balcone assorta nei pensieri.
L'uomo con la bombetta non sembrava umano, ancora rabbrividisco nel ricordare il tocco gelido, e lo strano luogo senza ombre né sole? Ho il dubbio di aver avuto delle allucinazioni eppure non posso negare che qualcosa sia realmente accaduto vista la fasciatura alla caviglia.
«Ciao» con un paio di passi mi è accanto «hanno detto che non sei scesa a fare colazione, ti ho mandato dei messaggi e non rispondevi così mi sono preoccupato. È successo qualcosa a Pisa? Non ti senti bene?» si piega per guardarmi negli occhi, ha i capelli raccolti in uno chignon. È la prima volta che vedo un uomo con una pettinatura simile, su di lui non stona affatto.
«Come sta Elisabetta?» abbozzo un sorriso, il mondo ha perso colore, sono triste e tanto stanca. Sfinita. Mi sento come se fossi appena guarita da una forte influenza, forse dovrei prendere degli integratori, magari lo stress di ieri è stato eccessivo per il corpo.
«Bene. Alla fine il braccio non era rotto, però ha una gran brutta distorsione, dovrà tenere un tutore per qualche settimana» continua a guardarmi con un'espressione corrucciata «Lily ti senti bene? Vuoi dirmi cosa è successo?»
Mi sfiora appena il braccio ed è come se premesse un interruttore: la Lily di due secondi prima non è mai esistita e ora una nuova me si è risvegliata «Di tutto. Il pacco l'ho consegnato. Sai che a Pisa ho trovato Marco? Credo che mi abbia accompagnato a casa lui» sparo tutto d'un fiato. L'apatia è scomparsa definitivamente e la curiosità ha preso il sopravvento: voglio sapere la verità.
«Che significa credo?» Alberto mi guarda perplesso.
«Significa che non ricordo come sono tornata» e chi mi abbia messo il pigiama... dettagli.
«Cosa? Non è che ti hanno somministrato qualche droga?» e così dicendo appoggia i pollici sotto gli occhi aprendomeli e li ispeziona attentamente, inaspettatamente questa volta non reagisco al suo contatto. È seriamente preoccupato per me e mi fa piacere, vorrei davvero essere la sua sorellina. Se riesce ad essere così affettuoso con un'estranea con lei sarà meravigliosamente protettivo e dolce.
«No, non credo proprio. Ricordo di essere svenuta»
«Sei svenuta? Ma adesso come stai?»
«Sto bene sto bene!» rientro in camera, sono super carica e attiva «Sai dove abita Elisabetta? Voglio andare a trovarla, ho bisogno di capire cosa è accaduto ieri sera»
«Certo, ti accompagno e strada facendo mi racconti tutto» sorride aprendo la porta e inchinandosi come un maggiordomo.
«Ahahahah» la risata di Alberto riecheggia per tutta la via «Davvero pensi di esser diventata un corriere della droga? Pfff. No no scusa, non ti offendere, è troppo divertente»
Incrocio le braccia al petto e lo guardo torva, credo di esser diventata rosso peperone nel frattempo «Smettila di prendermi in giro, non è affatto carino! Io sono davvero preoccupata!»
«Lily davvero non ne hai motivo» torna serio e mi accarezza i capelli, anche questa volta non mi scosto e rimango stupita da me stessa «Tu non conosci assolutamente il serio e diligente Marco, credimi non diresti mai una cosa del genere altrimenti»
Continuo a fissarlo accigliata «Che vuoi dire?»
«Credimi, Marco è veramente una brava persona e poi collabora con la polizia. È molto improbabile che possa essere invischiato in qualche affare losco. Inoltre Dozenith è molto severo riguardo alla droga: se qualcuno viene beccato a farsi anche solo una canna è espulso immediatamente» il suo cellulare suona, lo ignora e continua il discorso «credo che si sia preoccupato vedendoti aggredita da quel tipo e per questo si è comportato in quel modo. Sulla faccenda del pacco e di Elisabetta credo anch'io che ci sia qualcosa di strano ma non li reputo delle persone pericolose né capaci di azioni deplorevoli» guarda il numero sul telefono «ora perdonami ma devo rispondere»
Cammino accanto lui ripensando alle sue parole, forse ho travisato quanto è accaduto e alla fine Marco mi ha riaccompagnato a casa... e spogliata per infilarmi il pigiama, possibile che abbia una doppia personalità che scorgo solo io?
«Lily, mi dispiace ma devo tornare in agenzia» appoggia la mano sul mio capo come se fossi una bimba piccola «La casa è quella lì in fondo sulla sinistra, non ti puoi sbagliare ha il giardino più spettacolare della via»
Lo saluto controvoglia, non voglio affrontarla da sola. Tutta la mia spavalderia è scomparsa, quella nuova Lily è tornata nell'oscurità del mio IO lasciandomi esposta al mondo esterno senza alcuna difesa. Lo osservo ritornare sui propri passi senza avere il coraggio di esprimere le mie paure, senza riuscire a richiamarlo indietro.
Una fitta al petto. Chiudo gli occhi cercando di controllare il respiro ma stavolta c'è qualcosa di diverso: percepisco una creatura aliena prendere forma all'interno del mio corpo, i suoi artigli grattano dolorosamente contro la cassa toracica.
Assurdo Lily è solo la tua immaginazione sovraccaricata dalle emozioni.
Inspira ed espira.
Dieci.
Non voglio stare da sola.
Nove.
Sento che scava una via d'uscita dal corpo, mi lacera i muscoli.
Otto.
Lo sento, lo percepisco, lo riconosco come parte di me. Ho paura.
Inspira ed espira.
Lily calmati. Non è reale. Stai solamente andando a trovare una persona che conosci, che consideri tua amica, lavori con lei tutti i giorni, non devi aver paura. Eppure vorrei che Alberto tornasse indietro, la sua presenza era confortante. Rassicurante. Saporita.
Inspiro ed espiro.
Pian piano quella sensazione di freddo nel cuore scompare e il mio battito torna regolare. Per una frazione di secondo, mentre riapro gli occhi, scorgo un filo nero uscire dal mio petto e sfiorare la schiena di Alberto. Sbatto le ciglia ed è scomparso.
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