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Capitolo 5: Eredi di un Fato dipinto di Rosso.

Pov Kirin.

Garon: Uccideteli.

Non potevo crederci.
Davvero stava chiedendo di uccidere delle persone innocenti?
Ci stava chiedendo di compiere un Omicidio bello e buono.

Faccio per gettare a terra la spada e sbraitargli contro, ma Flyr mi ferma.

Flyr: non fare lo scemo! - mi sussurra - non possiamo permetterci passi falsi.

Grazie tante genio.

Kirin: no ma guarda? Però devi capire che questo non è più un gioco! Non ho intenzione di macchiarmi le mani del sangue di due innocenti.

La ragazza sbuffa e mi guarda male.

Flyr: e pensi che io ne abbia voglia? Però non possiamo fare altrimenti!

Detesto ammetterlo ma.. ha ragione. Se siamo qui non lo siamo per farci uccidere.

Con un movimento fulmineo scatto verso uno del soldati, e lo decapito con un colpo netto.

Okay, magari non è il momento... Ma cazzo che figata sta mossa!

Mi giro e vedo Flyr che ha conficcato la lama della spada nella gola del secondo soldato.
Lo sguardo di quest'ultimo è vitreo, ormai non fa trasparire più nemmeno un'emozione.

Sentiamo Garon ridacchiare soddisfatto.

Garon: Molto bene.. Iago, direi che si sono appena liberati due posti fra le file del mio esercito.

Iago: sono dello stesso preavviso Sire.

Entrambi ci guardano soddisfatti.
Disgustoso.

Garon: dal momento però che dovete essere istruiti, sarete alle dipendenze dei miei figli.

... Okay.
Questa cosa.
Sta prendendo una buona piega.

Non finisco nemmeno di formulare il pensiero che Flyr mi dà una gomitata, intuendo quello che stavo pensando.

Flyr: non partire per il pianeta Camilla.

Kirin: troppo tardi.

Tratteniamo a stento una risata, fin quando Garon non ci dà il permesso di ritirarci.

A quanto pare Xander ci allenerà nell'uso della spada, Camilla ci insegnerà come comportarci a palazzo e in battaglia, mentre Leo ci istruirà a dovere su tutto ciò che potrebbe tornarci utile.

Flyr: però mi chiedo dove sia Lady Co-

Non finisce nemmeno di parlare, che urtata da una donna dai capelli Albini e l'armatura d'argento, cade a terra.

Pov. Flyr.

Non finisco quella fottutissima frase che finisco faccia a terra, dopo che qualcosa mi ha urtato.

Flyr: FAI PIÙ ATTENZIONE A DOVE CA-....... LADY CORRIN!!

Senza pensarci due volte mi fiondo addosso alla ragazza, stringendola forte.

Non si nota che è più forte di me vero?

E mentre nel regno coperto da una fitta oscurità i due giovani erano riusciti a sfuggire alla crudele Sentenza del Re, nel reame in cui regnava la luce si festeggiava il ritorno di colei che sparì dieci anni prima.

Pov. Narr.

L'Hoshido era in festa per il ritorno della principessa perduta. Quando perfino la stessa Mikoto ha appreso del suo ritorno, non ha potuto fare a meno di versare lacrime di infinita gioia.

Hinoka aveva anche insistito, nonostante la sorella minore dissentisse in tutti i modi, al fare una festa per il suo ritorno.
Purtroppo per la castana, la sorella vinse quel confronto e organizzò una festa di ritorno coi controfiocchi!

La notizia presto si sparse per tutto l'Hoshido, fino ad arrivare alle guardie sul confine.
Ma si sa, più una notizia è di gran portata, più arriva lontano.

Tale notizia, dopo qualche tempo, giunse perfino alle orecchie di Garon stesso.
Il Sovrano, una volta appresa la notizia non esitò a chiamare una delle migliori indovine dei due regni.
Costei era una donna di grande fama, che abitava un'atollo disperso nel grande mare Nohriano. Molti, nel tentativo di raggiungerla e chiederle una profezia, morirono inghiottiti dall'oceano.
Tuttavia, sedici anni prima, la già anziana donna raggiunse due famiglie.
Le due famiglie erano quella dei Reali del Nohr, è quella dei Reali dell'Hoshido.

Entrambe erano sotto invito del Governatore di Cyrkensia, la cui moglie aveva alcuni giorni prima, dato alla luce un erede, e che l'uomo sperava le due famiglie avrebbero benedetto, e che magari in quell'occasione, anni di conflitti sarebbero riusciti a venire dimenticati.

Proprio la sera del ricevimento, l'indovina fece il suo ingresso nella grande sala della residenza del Governatore.

Non era particolarmente interessata a quest'ultimo o alla sua famiglia, manlo era ai rispettivi eredi delle famiglie reali.

La vecchia fece alcuni passi sul grande tappeto verde. Le lunghe vesti nere come le ali di un corvo, scivolavano sul ruvido tessuto, emettendo un flebilissimo fruscio.
I capelli bianchi quasi come il latte erano tenuti legati in uno chignon che a prima vista sembrava morbido e instabile.
Alcune perle erano sistemate fra quei pochi capelli che sfuggivano all'intreccio.
Al collo la donna portava diversi talismani, alle dita, altrettanti anelli.

Quando si fermò, fece passare i suoi occhi color del ghiaccio sugli eredi Delle due famiglie.

I più piccoli, si nascosero sotto le vesti dei padri, guardando la vecchia dal loro nascondiglio sicuro.

~Quanti giovani eredi... Giovani destinati a grandi cose.. lo vedo...~

Gracchiò la donna.
I suoi primi, gelidi sguardi andarono ai due principi ereditari.

~ Anime valorose, al regno devote,
Seguiranno gli ideali, scritti in pagine vuote.~

Recitò. Poi i suoi occhi si spostarono sulle giovani principesse, le secondogenite di ogni famiglia.

~ Donne potenti, per amor combatteranno
Ma una lama nel cuor, di dolore periranno.~

Le parole della vecchia iniziavano ad inquietare le regine, e tutti i presenti in sala.
Poi la donna si fermò sui principini.

~Giovani uomini, molte vite salveranno...
Tuttavia un giorno, traditi verranno.~

La Regina del Regno di Hoshido, Ikana, e l'Ultima regina del regno di Nohr, Livilla, fecero un passo indietro, accarezzando ogniuna il proprio grembo.

~ Le Ultime eredi,lacrime amare piangeranno... Entrambe periranno, per gli amati fratelli che un giorno salveranno.~

Terrorizzati. Ecco come erano gli invitati al ricevimento.

Ormai, perfino Re Sumeragi e Re Garon iniziavano ad averne abbastanza.
Minacciarono la donna di andarsene, e di non farsi più vedere.
Ma ella non si mosse.
Ancora una bambina mancava, e altri due piccoli, a cui un giorno sarebbe stata legata.

~Una storia celata, un vessillo nascosto, eredi di un fato dipinto di rosso, un libro si apre, su una pagina bianca, una spada incombe, sulla tua anima candida.
Due regni vicini, guerra infinita, disegno di pace, vita per vita.~

La vecchia parlò alzando lo sguardo al cielo. Poi alzò le braccia, e cominciò a recitare ad alta voce.

~Lame si scontrano, sibilano nel vento, tra milioni di soldati, uno vale per cento!~

~Per strada cresciuta, obbligata a rubare, un ladro nell'ombra, ti ha saputa ingannare.~

Dalle mani della vecchia uscirono dei lampi neri.
Poi Puntò le mani contro la più piccola delle eredi Hoshidesi, e urlò:

~Al padre strappata, notte crudele, scegli ora, tradisci il tuo regno, o resta fedele!~

La bambina si strinse al padre, spaventata, mentre la donna terminava la sua profezia.

~Ricordi confusi, dal tempo oscurati, alla luce torneranno, se con forza richiamati.
Siede sul trono nuova follia, tornano i lupi, i cani cacciati via.
Nel sangue si cela un legame che, svela la Dinastia di un Antico Re.~

Il Re del Nohr attendeva paziente.
Ricordava bene la profezia, ma fino a quel momento, aveva pensato fossero solo i deliri di una vecchia pazza.
Si era reso conto tardi, che quella donna non mentiva.

"Al padre strappata"...

Sembrava scritta apposta.

"Tra milioni di soldati, uno vale per cento"

Anche qui Garon aveva avuto una dimostrazione.

L'unica cosa che non gli tornava era..

Il suo pensiero venne prontamente interrotto dal portone principale che si apriva.

Soldato:.. Milord... È qui..

E proprio quando il Re del Nohr si apprestava a ricevere il suo misterioso ospite, in Hoshido, giunse un ragazzo.

Pov. Narr.

Il ragazzo giunse nella capitale del Regno per caso.
Non aveva una meta precisa. Si era ritrovato in quel mondo, che mai aveva visto dal vivo, ma che conosceva quasi come se ci avesse vissuto per anni.

Si fece spazio fra la gente del luogo, cercando un posto tranquillo dove potersi riposare, quando tutto d'un tratto sentì una melodiosa voce, provenire da un luogo alle sue spalle.

Come incantato da quel canto, smise di cercare una locanda e si diresse nella direzione dalla quale sentiva provenire la voce.

Superando una piccola entrata, fra due alberi di ciliegio, si ritrovò sulle sponde di un lago, alle cui spalle si ergeva maestoso il castello di Shirasagi.

Più si avvicinava al palazzo, più la voce diveniva forte, ma non per questo meno dolce.

Si nascose dietro ad un salice, e osservò le figure di due ragazze, sedute su un piccolo ponticello in riva al lago.

Avevano entrambe i capelli molto lunghi, quasi fino alle ginocchia, solo che una li aveva castani, mentre l'altra azzurri quasi come l'acqua che veniva riflessa dal sole che ormai stava lentamente calando.

Le due sembravano in armonia, ridevano e cantavano.
O meglio.. l'azzurra cantava, mentre la castana la ascoltava, proprio come la stava ascoltando lui.
Rapito.

Il giovane, cercando di vedere meglio le due, fece un passo avanti, andando però a calpestare un rametto secco, e producendo uno scricchiolio che attirò l'attenzione delle due donne.

Entrambe si voltarono.
Solo allora fu in grado di notare gli occhi dorati della ragazza dai capelli azzurri.
Appena però le due si voltarono, riuscì a nascondersi di nuovo dietro l'albero, nonostante questo non servì a molto.

Dopo qualche secondo, infatti, sentì una voce dura, ma allo stesso tempo estremamente dolce che gli si rivolgeva.

???:.. chi è là?! Fatti vedere!

Non potendo più nascondersi, quindi, uscì allo scoperto, e fece un piccolo inchino alle due.

???2: Signorine..

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