Sono passati esattamente cinque mesi,da quando Yon e Jimin avevano un rapporto non più amichevole ma bensì molto più forte.
I due vivevano ancora a Tokyo,in una villa.

Jimin era diventato un insegnante di danza,mentre Yon era riuscita ad avverare il suo sogno;la scrittrice.

Namjoon e Seokjin gestivano insieme una sala da bowling,mentre Nana possedeva un negozio come estetista.
I ragazzi avevano smesso di contattarsi,tranne Nana e Yon.

Di Taehyung,nessuno sapeva niente.
Forse,aveva abbandonato la città o forse era morto;diceva la gente.

Jimin era sempre molto allegro,come al solito,da quando fu spezzato l'incantesimo si godeva la sua vita da umano,senza dover schifarsi di dove mettere le zampe quando camminava.
O avere quel senso di "nudo" addosso.
Yon invece ,pochi giorni fa aveva ammmesso di preferire un Jimin gatto,invece che l'umano,e questo Jimin lo aveva preso come un insulto.
Ma si scherzava,chiaramente.

-

Jimin si trovava nella palestra di danza mentre insegnava ad alcuni ragazzi la danza kpop del momento.
Quando,a disturbarlo fu il suono del suo telefono che squillava.

Disse ai suoi alunni di aspettare e di fare una pausa.
Indossò un asciugamano sulla spalla e ricoperto di sudore,raccolse il telefono dalla borsa,per poi rispondere con il fiatone

«pronto...?»
Disse riprendendo fiato attendendo risposta

«Jimin»

«Yon...?Che numerò é questo?»

«Oh..quello di Nana,devi venire a casa,adesso,non mi importa cosa fai,devi venire»

Jimin,corrugò le sopracciglia,non capendo il motivo di quella fretta.
Ma decise di assecondarla e dopo aver accettato,la salutò ed attaccò.

Dopo aver avvertito i suoi alunni,uscì dalla palestra e raggiunse la macchina in tutta fretta;pensava fosse successo qualcosa.

Non appena arrivò a casa,entrò con l'ansia nelle vene,e dopo aver perquisito la casa scorse le due sagome femminili di Nana e Yon

«....allora??Che succede?»
Chiese preoccupato avvicinandosi a loro

Yon sorrise e si alzò,nascondendo qualcosa dietro la schiena

«..Yon non mettermi ansia,cosa succede?»

Yon prese le mani di Jimin,un po' timida e si morse il labbro aspettando qualche secondo,poi parlò

«Jimin...sono incinta»

-

«Aish.»
Sbuffò,accatastandosi fra le macerie di quella catastrofe avvenuta qualche anno fa,ancora da ristrutturare.
Si mosse i capelli biondo platino ed incurvò le labbra,in un'espressione delusa e frustrata.

nessuna traccia

«nessuna traccia..»
Sussurrò per convincersi,Yoongi,fissando l'accendino bianco che aveva tra le dita.
Un piano rotto,un negozio con un vetro spaccato,nient'altro.
Solo macerie.
Solo tristezza.
Solo solitudine,riaffiorata nei mesi di ricerca.

Yoongi aveva perso questi ultimi mesi a cercare la sua amata Lory,che era sparita a causa della rabbia e della gelosia di quell'albero possessivo a Tokyo.
Deglutì,ripensando alle sue radici,ai suoi rami,alle sue foglie..e alla sua voce.
Rabbrividì,un soffio di vento,gli alzò i capelli e gli accarezzò il volto con violenza.
Si riparò in una casa di legno,marcita.

Era tutto ciò che aveva,dopo di lei.

-

«c-cosa?!»
Esclamò ad occhi sbarrati il moro

«sì..»
Sorrise Yon,notando la sua reazione

Jimin,era da un po' che desiderava un bambino con lei.
E adesso il suo desiderio era stato avverato.
Jimin era al settimo cielo,aveva la vita perfetta,la ragazza perfetta e presto la famiglia perfetta.

Niente sarebbe potuto andare storto.

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