Cap.9
Guardi il foglio che è davanti a te, la richiesta per accedere al dormitorio, non ci avevi fatto caso, ma era proprio tra i fogli dell'iscrizione, sospiri per poi appoggiarlo sulla scrivania, avevi una camera da ordinare, senti la porta aprirsi ma non ci dai peso, fino a quando non senti qualcuno leggere per poi scrivere qualcosa, ti giri per poi vedere tua madre compilare il foglio per la richiesta di entrata al dormitorio, sono passati tre settimane, fra poco è la fine del primo mese, che stai frequentando la U.A. e non hai mai notato questi dormitori, anche se, dal foglio vi è scritto chiaramente, che sono a cinque minuti dalla struttura scolastica, guardi la donna che ti porge il foglio sorridendo.
-"Così non rischi di arrivare in ritardo.", ti dice comprensiva, sorridi di rimando per poi mettere il foglio dentra ad una delle tasche dello zaino, la vedi uscire, non senza apprezzare il tuo sforzo per mantenere in ordine quel casino di esseri animati che era la tua stanza, ti metti stesa sul letto, mettere via alcuni pezzi di ricambia verso il terzo piano era faticoso, potevi mettere tutto nel laboratorio della scuola, certo, se non fosse che vi era al comando l'adorabile professore Starck, 'Odioso Avengers.', pensi mentre senti la suoneria della notifica, prendi il telefono a conchiglia, tinto del tuo colore preferito, lo apri e guardi chi ti abbia mai messaggiato mentre accarezzi la pelle roboficata di Sebas, un messaggio da Hizashi e Yagi, guardi lo schermo stranita prima di aprire la chat del tuo amico d'infanzia, 'Ho sentito dire che i dormitori sono stati aperti, voglio fare richiesta di entrata? Almeno così non facciamo tardi.', sorridi per la coincidenza della situazione per poi digitare la risposta, poi apri quella con Yagi, non avevi molti messaggi con lui, li si potevano contare con le dita della mano, 'Io e Aizawa-san stiamo andando alla sala giochi, Yamada-san ha detto che si stava preparando per i dormitori quindi non poteva venire, tu invece?', sala gioco, un luogo dove i ragazzi di ogni età spendoni yan solo per soddisfare quel dannatissimo record che mai riusciranno a superare, o almeno nelle gran parte dei casi, sospiri, però non sarebbe brutto facci un giro, avevi curiosità su quel luogo, buio ma illuminato dalle play, silenzioso ma rumoroso per via delle risate e delle voci, insomma, era un luogo il cui il controsenso non aveva fine.
Accetti all'invito, alla preparazione per i dormitori ci avresti pensato un'altro giorno, o persino domani, ti cambi, mettendoti una felpa con disegnatoci sopra metà faccia di un coniglio bianco, mentre il resto della maglio è nera, lasciandoti scoperte le spalle, ti metti dei pantaloncini di jeans neri e delle parigini nere con due striscie ai lati sinistri, rispettivamente di colore celeste e bianco, prendi il telefono, infilandolo nella tasca dei pantaloncini, e esci dalla stanza per poi scendere le rumerose scale mobili, avvisi tua madre che stavi per uscire, ella ti guarda sorridendo per poi annuire, varchi la porta d'ingresso, trovando i due ragazzi che parlano tra loro, appena ti notano ti salutano, il biondo con un sorriso l'altro con un cenno del capo, ti avvicini ai due.
-"Dove si trova questa saletta?"
-"Dovremmo prendere la metro, dato che è vicino alla nostra scuola.", dice Yagi mentre inizia ad incamminarsi, tu guardi il corvino che semplicemente alza le spalle, ma nessuno dei due aveva notato del rossore estendersi sulle guance del biondo alla tua vista, tu e il corvino iniziate a seguire il biondo, passate per diverse vie fino a quando non trovate un passaggio sotterraneo e vi entrate, vedete diverse persone scendere e salire, con valigette e non, finire una giornata lavorativa, il venerdì pomeriggio, con la consapevolezza che poi il giorno successivo potevi restare quanto volevi a dormire e con la tua famiglia era una grande soddisfazione, fate passare il tesserini per il riconoscimento e andate a prendere i biglietti, 'binario 6', leggi sopra al pezzo di carta, tu e i due vi dirigete lì per poi aspettare con pazienza l'arrivo della metro.
-"A quale play volete giocare?"
-"Io non sò quali giochi ci sono li, Yagi?", chiede il corvino, abbastanza annoiato e impassibile.
-"Neanche io sò nulla, volevo solo farci un salto con amici.", risponde.
-"Quindi prima volta per tutti."
-"Già.", dicono entrambi proprio quando sentite lo sbuffo del treno, entrati notando che a quest'ora vi erano poche persone al suo interno, cosa strana per un venerdì pomeriggio quasi sera, i due ti fanno sedere sui sedeli e, anche se vi erano posti, hanno insistito sul rimanere in piedi, hai cercato di farli sviare da questa scelta, ma non vi fù niente da fare, quindi ti sei messa a guardare fuori dal finestrino, con la metro ci avrebbe messo un pò dato che c'erano anche altre fermate per arrivare alla vostra, nel mentre i due ragazzi si guardano con sfida, il biondo perché, dopo quelle settimane, aveva capito che gli piacevi, anche se eri piuttosto introversa e, all'apparenza, seria, eri anche una gran bella persona, non solo di aspetto, il corvino perché non vuole che qualcuno gli rubi l'obbiettivo da superare, 'Niente di più niente di meno', pensò mentre incrociava di nuovo gli occhi del biondo, ovviamente il tutto senza che tu lo noti, o chissà cosa sarebbe succeso.
-"Siamo arrivati.", dici mentre ti alzi e nel momento esatto che il treno si ferma.
(...)
23:54
Leggi sulla schermata del telefono, Yagi si è separato da voi prima del dovuto, per via di un imprevisto, mentre tu e il corvino avete continuato a camminare per le strade di Tokyo e parlare fra di voi, quelle poche volte ovviamente, il silenzio era una cosa sacra nel vostro 'rapporto' a quanto pare, il silenzio era come mille parole, il silenzio era come urli mai ascoltati, il silenzio era come pianti mai notati e il silenzio era come cuori infranti da mille schegge di merdoso destino che non appartiene a quella determinata persona, anche sé, in una frase che hai letto, diceva che Dio dava il destino più difficile al guarriero più forte, e se non lo era? Se era solo un falso sorriso? Lo avrà notato, ma perché continuare?
-"Stai guardando quella schermata come se ti fosse essenziale, a cosa pensi?", chiudi il telefono, non dopo aver notato le tre chiamate di tua madre, l'avresti richiamata dopo questa chiaccherata.
-"Stavo pensando al silenzio e al destino.", dici mentre calci via un sassolino dalla tua strada, il corvino annuisce per poi guardare il cielo.
-"Vuoi, per caso, venire nella mia stanza del dormitorio? Non mi sembra adeguato lasciarti da sola fino a casa.", ti chiede mentre continua a guardare il cielo, lo guardi meravigliata, inutile chiedervi se non vi siete fatte mille domande e paranoie come se fosse delle fan accanite su qualcosa, egli nota il tuo sguardo, puoi aver giurato di aver visto un accenno di rossore sulle sue guance.
-"No, no, no! Non è come pensi! Solo che la scuola è più vicina di casa tua e non posso accompagnati per via del copri fuoco.", dice velocemente mentre scuote le mani con agitazione, rilassi i muscoli per poi sospirare e sorridere al buffo comportamento del ragazzo, da lui non te lo saresti mai aspettata, egli si gratta il retro del collo, adesso puoi notarlo bene, è arrosito.
-"Chiedo a mia madre se posso dormire fuori casa.", egli annuisce per poi sussurrare qualcosa che non riesci a capire, alzi le spalle per poi prendere il telefono e digitare il numero di tua madre.
-"Oddio, (T/N), stai bene?! Non sai quanto mi sono preoccupata! Non è da te non rispondere alle mie chiamate! Sei ferita? C'è stato un incidente? Devo venirti a prendere? O...", tua madre è decisamente fuori strada quando inizia ad agitarsi, dice cose senza senso, a volte, e tuo padre si diverte a vederla in quello stato, non sai il perché ma ti dice sempre che lo faceva anche con lui quando erano fidanzati, perciò lo diverte.
-"Mamma calma, stò bene, nessun pericolo, ero solo in un luogo troppo rumoroso.", le spieghi, senti un sospiro di sollievo dall'altro capo del telefono, guardi il corvino che si è piegato per accarezzare un gattino radagio, sorridi a quella vista.
-"Volevi dirmi qualcosa?"
-"Mhh, si, posso dormire a casa di un mio amico?", chiedi senza troppi giri di parole, non era da te.
-"Amica o amico?", chiede lei.
-"Amico.", rispondi semplicemnte.
-"Anni?", alzi gli occhi al cielo.
-"È nella mia classe.", rispondi.
-"Nome?", sbuffi a quell'interrogatorio non voluto.
-"Aizawa Shouta.", rispondi facendo girare il ragazzo che, vedendoti al telefono, ritornò a giocare con il gattino.
-"Ah! È il ragazzo di cui parla Hizashi! Sembra un ottimo ragazzo, un giorno portalo a pranzare da noi mi raccomando. Comunque puoi, ricordati, non voglio nipoti, per adesso.", stacchi in faccia a tua madre quasi troppo velocemente e cerchi di non rompere l'ennesimo telefono, si, ne hai rotti un bel pò, il ragazzo si alza per poi avvicinarsi a te, alza un sopracciglio.
-"Posso venire a dormire da te.", il ragazzo annuisce per poi sorridere lievemente.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro