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Cap.3


Stava guardando la figura del fratello svolazzargli attorno, come sempre stava camminando felice tra i corridoi dell'ospedale, diretto verso l'ufficio della Dr. Frisk, aveva chiesto di andare da lei il prima possibile, aveva alcune cosa urgenti da dirgli, non gli importava di cosa stessero per parlare, l'importante era uscire da quelle quattro mura bianche e decorate da dei cuscini, anch'essi bianchi, non gli piaceva l'atmosfera circostante, sembrava fin troppo triste, arrivato davanti alla porta, con felicità mai vista prima, bussò su di essa per poi entrare dopo aver sentito l'"avanti" della donna, era una giovane donna umana, dai lunghi capelli castani e due occhi ambrati con alcune sfumature celesti al suo interno, il suo fisico era coperto dalla camicia bianca che portavano sempre i dottori, fin troppo lunga per capire il fisico della persona indirizzata, ma poteva capire che era sulla norma, la camicia lasciava intravedere una piccola parte di stoffa celeste.

Si sedette davanti alla scrivania, la donna stava rovistando nella piccola libreria della stanza, cercando di trovare qualcosa che non conosceva, gli stava dando le spalle, quando, finalmente, riuscì a trovare ciò che stava cercando, prese il libro e si sedette dietro alla scrivania, facendo vedere che non era un semplice libro, ma un contenitore, gli passò alcuni fogli, lasciandogli vedere ciò che stava scritto su di essi, ciò che lo incuriosí fu la foto che vi era su uno di essi, era uno scheletro da ciò che aveva capito, gli sembrava di riconoscerlo, ma non ricordava chi fosse, quando lesse il nome poté dire di sapere chi era, sgranò le orbite, colui che gli ha rovinato l'esistenza, colui che gli ha rovinato tutti i sogni a cui ambiva, colui che faceva di nome D. W. Gaster, perché glielo aveva fatto vedere questo modulo? Cosa significava? 

"Lo conosci, Sans?"

Deglutí per poi annuire piano, doveva ancora formulare la notizia, continuò a leggere, "modulo di ammissione", non poteva crederci, se questo essere sarebbe arrivato qua sarebbe stata la fine di molti pazienti, altro che curarli, quello lì li avrebbe solo peggiorati, continuò a leggere, rimase arrabbiato in un punto preciso, aveva scritto di non avere figli, era proprio un bastardo, riconsegnò il modulo, avrebbe rischiato di strapparlo, non voleva averci a che fare, di nuovo, con lui.

"Chi è veramente, Sans?"

A quella domanda gli vennero in mente ricordi che aveva nasconto nella sua mente e che non voleva rivedere, ricordi in cui c'era sempre lui come protagonista fino a quando non vide più la figura materiale del fratello, erano rari i momenti in cui era lucido, personalmente pensava che era meglio così, voleva vivere nel suo mondo fatto di gioia, senza problemi, ma, alquanto pare, il destino non era dalla sua parte, colui che lo aveva creato stava ritornando e sicuramente non lo avrebbe risparmiato come l'altra volta, questa volta avrebbe finito il suo lavoro, non era più nella pelle di rivederlo, guardò la donna, doveva formulare una frase in fretta, non voleva farsi vedere debole, ma, il suo viso lo tradì, aveva uno sguardo freddo, indifferente, e la voce gli uscì piuttosto piatta e seria.

"È colui che mi ha ridotto in questo stato, vi consiglio, Dr. Frisk, di stare il più lontano da costui...", si alzò per poi dirigersi verso la porta, guardò il 'fratello' che aveva uno sguardo preoccupato, sapeva meglio di lui come ci si finiva se ci si metteva contro di lui, avevi una fine orrenda e senza scrupoli, si girò proprio quando aveva afferrato la maniglia, "...Non vorrei vederla fatta a pezzi, letteralmente." , detto questo uscì dalla stanza, camminò velocemente verso la porta che indicava il numero 911, guardò prima la porta che era affianco alla sua, al suo interno vi era la ragazzina, se non erra si chiamava (T/N), non era bravo con i nomi ma sperava che questa volta ci fosse riuscito, entrò nella sua stanza proprio quando sentì la ragazza umana uscire, non la conosceva bene ma aveva la sensazione che si poteva fidare di lei.

(...)

Guardò il posto vuoto davanti a lui, la ragazza non era ancora arrivata e la Dr. Frisk sembra molto agitata, aveva un brutto presentimento, si alzò di scatto quando sentì delle urla provenire da fuori l'enorme stanza, corse verso il gruppo che si era formato davanti alla porta, vi era la ragazza che teneva per i capelli la n°347, una delle sorelle che sono indipendenti dal sesso, molti se ne andarono, sapevano come sarebbe andata a finire, con la ragazza sedata e l'altra portata da Asgore, nessuno voleva andarci, quel luogo era fin troppo scuro e tetro da metter paura persino al più coraggioso di tutti in quel luogo, chissà cosa avrà detto per far scatenare la sua furia, sorrise per poi appoggiarsi allo stipite della porta, attento ad ogni azione della ragazza, era curioso di sapere come sarebbe andata a finire, la guardò meglio, aveva uno strano luccichio negli occhi ed essi erano di un rosso cremisi, gli venne in mente due simili occhi ma non riusciva ad associarlo ad un viso.

Guardò come la malcapitata venne schiantata al muro, creando una 'piccola' crepa su di esso, da lì iniziarono i calci e diverse frasi che, da quella distanza, non riusciva a capire, venne spinto da diverse guardie che sono state informate dei fatti, doveva capirci meglio sulla faccenda, la vide agitarsi, Undyne, la guardia dai capelli rosso fuoco e con l'aspetto di un pesce, riusciva a tenerla a stento mentre ella urlava all'altra di essere una 'brava ragazza', ghignò, se aveva questo spirito, forse, poteva farla partecipare al suo progetto, doveva solo trovare il luogo e il momento per dirglielo, la zona in cui trascorrevano i loro giorni era completamente circondata da telecamere, dotate anche di microfoni, e gli orari di visita non coincidevano con i suoi, mmhh, questo si che è un gran problema, guardò il fratello, aveva capito le sue intenzioni e gli disse di stare attento mentre lo guardava serio.

Spostò lo sguardo sulla ragazza che cadeva addormentata tra le braccia di Undyne, vide uno dei medici umani aver una siringa in mano, l'hanno sedata, la trasportarono nella sua camera, doveva dar inizio al suo piano il più velocemente possibile e un'aiuto non graverebbe la situazione, soprattutto se si trattasse della ragazza, a quanto aveva visto la determizione e grinta non le mancavano, perfetto, pensò, si poteva dar inizio al piano di fuga nel minor tempo possibile, possibilmente fra un mese.

Angolo ⓜⓔⓔ

*Sospira soddisfatta* . Halleluja!!!  Non potete capire cosa ho dovuto fare per entrare nella mente di Asylum!Sans, ho cancellato e riscritto per tre giorni interi, scrivere i pensieri di un 'pazzo' non è facile, tralasciando Horror!Sans, quello sì che è stata una vera tortura!
Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è no.... Boh! Procedere voi a come procedere.
Detto questo...

Bay bay!!!

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