Il mondo dello scheletro sembrava esser distrutto tutto in quel solo momento,
'(T/N) è... Morta.', gli disse Undyne quando lo vide arrivare, non riusciva a sentire e a vedere nulla, era tutto ovattato, poi il buio, l'unica cosa che sentì e vide prima di svenire è la sua anima venir spezzata in milioni di pezzettini, quando si sveglio sperava che tutto fosse solo un sogno, che tutto fosse un brutto sogno, un'incubo, ma gli incubi li faceva e la realtà era ancora peggio, rimase chiuso in stanza a piangere per molti giorni, non riusciva a superare quella morte, proprio non ci riusciva, vedeva il fantasma del fratello stare accanto a lui e sperava che prima o poi sarebbe comparso anche il suo, per fargli compagnia, ma sapeva che ciò non sarebbe accaduto, ormai era andata a fare compagnia a Reaper.

Andava a vederla, al cimitero, ogni domenica, ormai contava i giorni per aspettare quello, dato che gli altri giorni non poteva andarci, le sedute erano aumentate notevolmente, soprattutto per lui, dopo la morte della ragazza non aveva osato prender cibo e parlare, era diventato simile a lei, in quel senso, i dottori non sapevano che fare, era un caso disperato ma lo capivano, superar la morte di una persona amata richiedeva molto tempo e lui non voleva dimenticare, lui voleva vivere i momenti e non ricordarli, non volle più vedere nessuno dopo un tot di giorni e si rinchiuse in camera, neanche la Dr. Frisk riusciva a farlo uscire o parlare, voleva solo che lei fosse al suo fianco.

-"Sans... ", avvertì la voce del fratello.
-"Ti stai rovinando, Sans.", continuò.
-"Io voglio lei.", sentì un sospiro da parte del fantasma che scomprave dopo un pò, l'aveva lasciato pure lui, si guardò le maniche della camicia per poi far uscire, da una di esse, il coltello che aveva usato lei quel giorno, lo conservava come se fosse un reperto storico molto importante, gli ricordava lei, avvertiva ancora il suo calore, lo alzò fino al petto, lo guardava ammirato, come se gli stesse spronando a fondare la sua lama nella sua gabbia toracica, proprio dove vi era la sua anima, ormai quasi in mille pezzi per la tristezza accumulta.
-"Sans, cosa stai facendo?"
Guardò verso la voce e la vide, in tutta la sua bellezza, davanti a lui, cercò di toccarla ma non poté, era un fantasma, dopo un pò comparve il fratello, non si ricordava che la sua voce fosse così soave e decisa allo stesso tempo.
-"Volevi guardare meglio il coltello."
-"Alzandolo come se volessi accoltellarti?", disse alzando un sopracciglio, lo scheletro sorrise divertito, l'avrebbe fatto solo se lei lo avrebbe voluto e sicuramente lo avrebbe voluto affianco a lui, vero? 
-"Non mi vuoi con te?", lo sguardo della ragazza divenne triste, così anche lo scheletro divenne come il suo stato d'animo, perché era triste? 
-"Devi vivere, Asylum." , disse.
-"Non senza di te.", le rispose, la ragazza sorrise felice di quella risposta, ma era anche triste per non esser in carne e ossa affianco a lui, non ci era riuscita e ha attraversato quella luce che l'affascinata tanto.

Il fantasma della ragazza accompagnò in ogni avventura lo scheletro, anche quello del fratello lo fece, ed era felice che il fratello adesso stava meglio di prima, ma le mancava ancora la ragazza e sapeva che colei che vedeva era solo e soltanto la sua immaginazione.