6.
-Ciano nonna, ciao nonno!- dico appena li vedo nel mio salotto.
-Ciao tesoro della nonna. Come va? A scuola tutto bene? Ce l'hai il fidanzatino?- comincia a sparare domande a raffica.
-Tutto bene nonna. Voi come state?- rispondo.
-Anche noi stiamo bene, vero Frank?- chiede al nonno.
-Sì Lucy, stiamo bene.- dice e poi si guarda intorno.
Loro sono i genitori di mamma, quelli con cui ho un legame più debole, ma sono comunque i miei nonni ed è da tanto tempo che non li vedo, quindi vado da loro e li abbraccio stretti.
-Come mai siete passati?- chiedo, non capendo il motivo della loro visita.
Loro si guardano con un'espressione strana e poi si voltano verso di me.
-È successo qualcosa di grave?- domando ancora, visto che non parlano. Mi sto preoccupando.
-Non è successo niente Fury. Ora non possiamo più venire a trovare la nostra nipotina?- dice nonna sbrigativa.
-E poi staremo qui per qualche giorno, da noi ci sono i muratori che stanno ristrutturando la casa.- continua nonna Lucy.
In quel momento sento il portone aprirsi e mamma e papà fanno la loro entrata, si mettono a parlare con i nonni, mentre io salgo in camera mia.
Mi butto sul letto e penso alla giornata di oggi, forse sono stata maleducata con Damian, dopotutto lui non mi ha fatto niente, voleva solo essere mio amico credo, anche se io non voglio avere amici. Mi sta anche simpatico, è buffo e scherza sempre, ma non è infantile, è autoironico.
Poi penso anche a quello stronzo dell'amico, "il tenebroso" come lo chiamo io, pensava veramente che con quel suo tono da burbero mi avrebbe fatto paura? All'inizio, quando ho conosciuto il suo gruppo, non ha mai parlato, non ha mai fatto un sorriso, è stato indifferente e poi mi fa gli appostamenti e mi strattona dietro un albero per minacciarmi di stare lontana dai suoi amici.
Ma siamo seri?! Sono ancora sconvolta.
Non so neanche quanto tempo è passato che Marla mi chiama per la cena. Entro in cucina e vedo che sono tutti seduti che aspettano me, quindi mi vado a sedere al mio solito posto e comincio a mangiare, rispondendo qualche volta alle domande di nonna Lucy. Nonno Frank non ha parlato molto, ma non me ne sorprendo, anche lui, come me, è di poche parole, forse è una delle poche cose che abbiamo in comune.
-Fury ti senti male?- mi chiede mamma, accorgendosi che sono rimasta seduta, mentre loro tutti si sono alzati a cena finita.
-No, no sto bene mamma, sono solo un po' stanca, vado a letto.- quindi vado in camera e mi vesto.
Stasera ho organizzato una gara e non voglio arrivare in ritardo.
Aspetto che mamma, papà e i nonni vadano a dormire e me la svigno. Entro nel garage, mi infilo il casco e metto in moto.
Arrivo nel luogo dove si svolgerà la gara e mi metto nel solito posto, al buio.
Dopo un po' vengono annunciati gli sfidanti e, come l'altra volta, partecipa questo 'Damon'. Mi incuriosisce quindi mi avvicino per vedere meglio tutto il circuito e lascio la mia moto lì parcheggiata.
Già dalla partenza si capisce che sarà una gara semplice per questo 'Damon', l'altro è un pivello. Infatti lo supera subito e sta in testa fino alla fine. Non è stata una gara appassionante, ha vinto troppo facilmente. Va a ritirare la vincita, mentre io me ne ritorno alla mia moto.
Sarebbe stata una bella serata se non fosse che la sfortuna mi perseguita, perché quando arrivo nel punto in cui ho parcheggiato la moto, vedo un gruppetto di persone che sono appoggiate su di essa.
Non sopporto che qualcuno tocchi le mie cose, ma non è questo che mi fa incazzare di più, sono i soggetti che stanno lì, li riconosco subito.
Ma che ci fanno qui? Me li ritrovo da per tutto, è una cosa esasperante.
Ovviamente sto parlando dei "mysterious boys", li individuo tutti, tranne il "tenebroso".
Faccio un respiro e mi avvicino a passo sicuro. Loro non possono riconoscermi visto che indosso il casco con la visiera oscurata.
Arrivo loro davanti e mi fermo a braccia incrociate.
-Tesoro, vuoi qualcosa?- chiede Dolcezza in tono provocatorio accorgendosi di me.
-Sì, voglio che vi allontanate dalla mia moto.- dico rabbiosa. Scoppiano a ridere.
Un giorno o l'altro li prendo a pugni.
Perché ridono sempre???
Mi irritano e sta volta, se non mi calmo, non rispondo di me stessa, dopotutto ora sono nei panni di Angel e indosso il casco, quindi non mi possono riconoscere.
-Di un po', come ti chiami?- dice sempre Dolcezza, dopo che finalmente ha smesso di ridere.
-Mi chiamano Angel.- rispondo secca senza perdere la calma.
I loro visi si fanno seri.
A quanto pare la mia fama mi precede.
-Non è possibile, tu sei una donna- dice stavolta Canestro sempre rimanendo serio. A quanto pare non ridono più.
Allora io, con molta calma, prendo una bottiglia di birra che avevano appoggiato sulla sella della mia moto e la metto sopra ad un muretto abbastanza lontano da noi, ritorno dove mi trovavo prima, tiro giù la cerniera del mio giacchino di pelle, con i loro sguardi che seguono attenti ogni mio movimento, probabilmente chiedendosi cosa io abbia intenzione di fare.
Prendo un coltello che porto sempre con me da dentro la giacca e in mezzo secondo lo lancio verso la bottiglia di birra ad una velocità altissima.
Loro non hanno ancora realizzato quando la bottiglia era a mille pezzi, si girano per vedere se effettivamente a fare quel rumore era la birra e poi si guardano tra loro, ma ancora non si spostano dalla mia moto.
In quel momento arriva quel 'Damon', ma, man mano che si avvicina, capisco in realtà chi fosse.
E chi poteva essere? Il tenebroso.
-Che succede qui?- chiede notando le facce sconvolte dei suoi amici, che hanno davanti il sicario più bravo di tutta New York. Non per vantarmi, ma è la verità.
-E tu chi sei?- chiede sospettoso notando me.
-Non ripeto le cose due volte- dico riferendomi alla mia moto e ignorando lo stronzo.
Loro si allontanano subito ed io soddisfatta faccio per salire sulla moto, quando il tenebroso mi prende per un braccio, come aveva fatto l'altra volta. La mia pazienza si è esaurita, quindi in un secondo mi giro verso di lui e gli tiro un gancio destro sullo stomaco, lui cade a terra.
Gli amici, prima restano fermi, forse sorpresi, poi lo vanno ad aiutare.
Io mi giro e salgo sulla mia moto.
-Ferma!- mi sento dire. A quanto pare è un osso duro.
-Che c'è, non ti è bastato, vuoi farmi perdere del tutto la pazienza?- chiedo, non capendo perché non mi lascia andare via.
Vedo che si massaggia il punto nel quale l'ho colpito.
-Se fossi in te la lascerei stare, è Angel.- dice Dolcezza sottovoce all'amico, ma io l'ho sentito.
-Angel, il sicario che uccide i boss mafiosi?- chiede.
Ma è stupido o cosa?
-Esatto, io darei retta al tuo amico, oggi sono molto irritabile.- rispondo io.
-Dicono anche che sei brava nelle corse, che ne dici di gareggiare contro di me?- mi chiede.
Scoppio a ridere, non so perché, io non rido mai.
-Se ci tieni ad essere sconfitto per me va bene.- mi guarda con sfida e, se non avessi il casco vedrebbe che anche i miei occhi lo guardano allo stesso modo.
Andiamo a registrarci e ci mettiamo in posizione.
-Attenzione a tutti, stasera potrete vedere una gara favolosa, da una parte c'è il nostro indiscusso campione Damon, che non ha mai perso una corsa e dall'altra una ragazza che dice di essere Angel, se fosse veramente lei la sua fama la precede.- annuncia un ragazzo al microfono.
Appena sento il 'via' parto come un razzo, è da tanto che non gareggio, io di solito guardo e organizzo le corse, ma non partecipo.
Mentre vado alla velocità della luce sento l'adrenalina che comincia a scorre dentro di me, conosco questa strada a memoria, sono a metà percorso quando il tenebroso mi si avvicina, ma mi trovo comunque in testa, tra poco c'è una curva difficile che, come ho notato dalle altre gare, lo ha sempre rallentato, io invece la so superare benissimo, quindi accelero e lo distacco, passo la curva, mentre lui rallenta un po'.
Arrivo al traguardo per prima, ovviamente, mi fermo vicino ai suoi amici e aspetto che lui arrivi.
-Prima di sfidare qualcuno assicurati di poter vincere.- gli dico quando si avvicina a noi, quindi me ne vado.
Sfreccio per le vie della città e, quando arrivo a casa, cerco di fare il minor rumore possibile, mi metto a letto e sperando di dormire almeno due orette, visto che è quasi l'alba.
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-Sveglia Fury!- mi chiama nonna Lucy.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, ho due occhiaie che farebbero invidia ad uno zombie, cerco di coprire questo obbrobrio, che è la mia faccia, con un po' di correttore.
Dopo aver fatto colazione vado a scuola e, quando scendo dalla macchina, noto il quintetto vicino all'entrata che confabula.
-...allora ha preso un coltello e lo ha lanciato...- sento quando passo loro vicino.
Faccio un sorriso, senza fermarmi, a quanto pare stanno raccontando al Tenebroso quello che è successo ieri notte, quando lui non c'era.
Entro in classe con il sorriso ancora stampato in faccia.
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Finite le lezioni torno a casa e mi metto a studiare.
Al mio ritorno mi accorgo di essere da sola, i miei genitori sono al lavoro, nonna Lucy e nonno Frank probabilmente sono usciti.
Allora ne approfitto per uscire di casa senza dare spiegazioni a nessuno.
Mi dirigo verso il mio "ufficio" perché oggi ho un appuntamento, spero sia una commissione, perché è da tanto che non faccio fuori qualche uomo merdoso.
Appena entro mi metto a tirare un po' di pugni al mio sacco da box, poi vedo una cosa sopra la mia scrivania che prima non avevo notato, mi avvicino.
C'è una busta di carta, di quelle che si inviano per posta, sopra ad essa c'è scritto 'Per Angel', la apro e tiro fuori il contenuto.
Quello che vedo mi fa gelare il sangue, ci sono delle mie foto nitide, non di Angel, ma di Fury con un foglio che dice: 'Io so chi sei'...
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Spazio Autrice.
Ecco a voi un nuovo capitolo.
Come sempre fatemi sapere se vi è piaciuto attraverso commenti e stelline.
Se ci sono degli errori di battitura fatemeli notare perché possono essermi sfuggiti.
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