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3.

Oggi mi sono svegliata con la luna storta, come quasi tutte le mattine, e mia madre non la smette di straparlare per la sfilata imminente, è su di giri da ieri e io non la sopporto più.

-...poi entreranno ad una ad una tutte le venti modelle...ci saranno un sacco di fotografi...i miei vestiti saranno magnifici agli occhi di tutti...- si esatto, è snervante.

Stiamo pranzando e mamma non la finisce di parlare fino a quando Marla non ci porta i piattini con il dolce. E' domenica e, come dice la tradizione di famiglia, io, mamma e papà siamo riuniti a tavola con un pranzo ricchissimo e il dolce non può mancare.

-Mamma, andrà benissimo come tutte le tue sfilate, è inutile che ripeti il programma mille volte.- dico, sperando che smetta di parlare.

- Lo so Fury, i miei abiti sono perfetti come sempre.- afferma convinta.

-Mamma, papà, per cambiare argomento, io oggi dovrei vedermi con delle amiche, starò fuori tutto il pomeriggio, posso?-

-Sì, vai e divertiti, ma non troppo- risponde sorridendo papà. Io ricambio il sorriso e finisco di mangiare. Così mi alzo, li saluto ed esco.

Vado in garage, prendo dei vestiti che avevo messo lì in precedenza e li indosso. Ovviamente sono tutti neri, maglia, pantaloni e i miei adorati stivaletti con il tacco, ho sempre adorato i tacchi...e gli stivali...e il nero. Indosso il casco e parto.

Sfreccio tra le vie della città, forse troppo velocemente, perché ogni tanto sento i clacson delle macchine che supero. Arrivo nel mio "ufficio", mi piace chiamarlo cosí, anche se è solo un vecchio garage abbandonato, dove tengo le mie armi e ricevo i clienti.

Oggi è giorno di indagini, quindi mi studio i fogli che mi ha portato quel signore l'altro giorno, ci sono elencate tutte le cose "cattive" che ha fatto la mia prossima vittima (se decido di accettare il lavoro). Perché tutti sanno che io uccido dei capi mafiosi solo con giusta motivazione.

Questo qui è un certo Mr.Wilson, capo di una delle famiglie mafiose più importanti d'America e diciamo che la sua fama lo precede. Mi è sempre stato antipatico, ha fatto saltare in aria così tante persone che neanche lui si ricorda quante sono.

Allora decido che va eliminato. Ma non oggi, oggi è domenica e io non lavoro mai di domenica, è il mio giorno di riposo. Qundi chiudo tutto, risalgo sulla mia moto e torno a casa.

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Oggi è martedì, inizio la mia solita routine, mi lavo, mi vesto, faccio colazione, metto un po' di trucco, mi guardo allo specchio e sorrido, poi esco di casa e vado a scuola.

Entro in classe e mi siedo al solito posto.
Le ore passano lente, ma finalmente suona la campanella che indica che la mattina è finita, quindi vado in mensa, prendo quello che non si può considerare cibo e mi metto a mangiare silenziosamente al mio solito tavolo.

Osservo tutta la mensa. Il tavolo centrale è occupato dai vip della scuola, i popolari (insomma il classico cliché), cioè i giocatori di football, le cheerleader e i modelli. Io non capisco perché si credono tanto importanti, prima o poi il liceo finirà e la loro popolarità non servirà più a niente.

Poi ci sono i tavoli dei secchioni, delle varie squadre della scuola e dei trasparenti (come me). Infine c'è un tavolo che in queste settimane non avevo mai notato, ci sono quei due che ho visto chiacchierare la scorsa settimana vicino al cancello e altri tre che non so chi siano, hanno tutti quell'aria misteriosa e noto che molte ragazze li stanno a guardare.

...beh in effatti non sono niente male tutti e cinque....
Ma che cazzo dici Fury?!
Ho solo affermato una cosa ovvia.

Uno dei cinque si gira dalla mia parte, non era mai successo che qualcuno guardasse verso di me, io distolgo lo sguardo, mi alzo e vado in bagno.

-Maddy hai visto i "mysterious boys"? Sono ancora più fighi dell'anno scorso!- dice una cheerleader ad una sua amica proprio quando entro in bagno.

Hanno dato loro perfino il soprannome "mysterious boys" ma stiamo scerzando?

- Sì, lo sai che Edward mi ha guardata!!!- dice l'altra. Quindi uno di loro si chiama Edward. Non so perché ma continuo ad ascoltare. Sono curiosa.
-Ahahah non ci credo, è impossibile, loro non guardano mai nessuno, non parlano mai con nessuno, sembra che si credano superiori...ma sono tanto fighi...- dice l'altra sfottendo l'amica.

Ah quindi si credono anche superiori?!
Ma poi io che sto facendo? Chiusa nel bagno ad origliare due galline che parlano di cose superficiali. Porca miseria io sono Fury Evans, sono Angel!!! Non perdo tempo così. Quindi me ne vado.

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È già notte e io devo portare a temine il mio lavoro. Mi preparo ed esco facendo attenzione per non svegliare i miei.

Arrivo al mio "ufficio" e prendo una pistola, che nascondo sotto il giubbetto di pelle e le mie scarpe con il tacco rimovibile che diventa un coltello (le ho costruite io) e ovviamente prima di partire metto il casco per coprirmi la faccia.

Arrivo davanti ad un castello, perché  chiamarla "villa" è riduttivo. Ci sono un sacco di guardie, un sistema d'allarme e le telecamere. Sarà difficile arrivare al Mr.Wilson, ma non mi faccio intimidire, ho accettato il lavoro e lo porto a termine.

Mi avvicino piano alle due guardie che si trovano davanti al cancelletto sul retro della "casa-castello" e senza fare rumore, in un attimo li stendo entrambi. Prendo le chiavi di una guardia ed entro. Sempre molto silenziosamente mi aggiro per la casa sapendo perfettamente dove si trova la camera da letto di Mr.Wilson, poiché ho studiato nei minimi dettagli la conformazione degli interni del "castello".
Apro la porta e si sente il russare dell'uomo, mi avvicino e prendo il coltello dal tacco, lo sveglio e gli lascio giusto il tempo di rendersi conto chi sono prima di piantargli il coltello preciso nel cuore.
Poi, facendo molta attenzione, riesco ad uscire da quella "casa-castello" e ad andarmene.

Molti si chiederanno perché prima di ammazzarlo l'ho svegliato visto che è molto più pericoloso, infatti avrebbe potuto mettersi ad urlare. È perché voglio che le mie vittime capiscano chi sono, sono l'angelo della morte, voglio che sappiano che la loro ora è giunta, che tutto il male che hanno fatto gli si è ritorto contro, io voglio che muoiano con la consapevolezza che la morte li sta prendendo e portando via, attraverso me, perché io sono solo il mezzo, è anche per questo che sono ancora in vita dopo tutti i mafiosi che ho ucciso, perché io sono il mezzo e loro se la prendono solo con il mandante.

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Spazio autrice

Questo capitolo è stato pubblicato un po' in ritardo perché mi si è rotto il computer e ho aspettato che lo riaggiustassero visto che non mi piace scrivere con il telefono.

Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e fatemelo sapere attraverso commenti o stelline.

Un bacione a tutti.♡♡

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