Sento tutto scivolarmi fuori dalle mani, la mia famiglia, i miei amici, la scuola, l'unica cosa ancora ancorata a me è la coperta del mio letto.

Ieri ho capito chi ero.

È stato il giorno più brutto della mia vita.

Ho sentito come se qualcosa mi cadesse addosso. Per giorni ho riflettuto e negato chi fossi, non volevo essere "Contro natura", eppure eccomi qui. Mi piaceva una persona del mio stesso sesso. Me ne vergognavo, non avrei mai avuto il coraggio di dirlo a qualcuno. 

Eppure ero in pace con la mia mente. 

Mi chiedevo più volte se amassi quella persona davvero, o fosse solo un forte sentimento d'amicizia. Avrei buttato giù il mondo per salvare la sua preziosa vita.

Delle lacrime mi rigavano le guance. Perché a me? Perché non a qualcuno a cui andava bene?

Forse sto sbagliando. Forse ho sempre sbagliato.

"Omofobia". "Omo", "Stesso", "fobia", "paura". Perché bisognava avere paura di qualcosa di uguale a te? Sono come te eppure non lo sono. Nessuno è come un'altro, eppure siamo tutti uguali. Siamo creature complesse, con molti bivi. Non ti puoi limitare solo alla strada principale.

NOTE D'AUTRICE:

Ok, non so perché mi sia venuta in mente proprio questo... però mi piaceva come idea. La copertina l'ho disegnata tutta io con la tavoletta grafica, e spero che questa piccola Drabble vi possa piacere!

Personalmente sono una sostenitrice della comunità LGBT+, anche se non ne faccio parte.

La storia partecipa all'iniziativa #Wattpride spiegata nell'introduzione della storia.