Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 7

La speranza fa vivere, ma come su una corda tesa.
-Paul Valéry


Una sensazione di vuoto, come quando si cade da un burrone e si sente solamente un vortice d'aria che ti sballottola ovunque facendoti del male. Lesionando ogni piccola parte fragile del corpo.
Mon-El si sente cosí, confuso,  preoccupato, arrabbiato, ferito. Durante il tragitto tra l'appartamento di Kara al DEO non fa altro che rivivere quella scena. I capelli biondi di Kara con il suo costume blu, il mantello rosso e quel portale che si richiude subito dopo senza nessuna spiegazione. Solo l'ultima carezza al polso e un vortice acquatico che la risucchia svanendo subito dopo lasciando l'appartamento vuoto, solamente con il profumo inebriante di Kara.
*Cosa è successo? Perchè Kara mi ha chiamato e poi è scappata? Forse voleva che la vedessi per ferirmi? L'avranno rapita?*
Domande senza alcuna risposta, troppo confuso e abbagliato dalle continue domande.
La porta del DEO si apre e il daxamita alza la voce avvicinandosi a J'ohn, il marziano verde.
- Kara è svanita nel nulla. L'hanno rapita!-
La voce di Mon-el quasi va nel panico J'Ohn si gira a guardarlo mentre Alex va ad affiancarlo.
- Cosa? Come è successo? Raccontaci tutto.- Alex non resiste e prende il sopravvento, vuole sapere cosa è successo a Kara, e chi l'ha rapita.
Il daxamita inizia a prendere aria gonfiandosi il petto per far uscire tutte quelle parole d'un fiato.
- Kara mi aveva mandato un messaggio che dovevamo vederci a casa sua...ed io ci sono andato.-
Lo sguardo di Alex soddisfatto di fronte a quella frase, quasi la fa scendere dalle nuvole, alla fine Kara aveva seguito il consiglio della sorella. A braccia conserte e lo sguardo serio di chi non sa niente, lo fa continuare a parlare.
-Ho sentito un rumore, e sentivo nell'aria che qualcosa era diverso, la porta era chiusa, e l'ho aperta. Ah, sí dovrete darmi il numero di un falegname.-
Muove le mani agitato come i terrestri, si stava abituando a quel mondo tanto che anche lui sembra prenderne gli atteggiamenti.
-Ho sforzato la maniglia e quando ho aperto Kara era nella sua divisa da eroina e stava oltrepassando una specie di vortice acquatico. L'ho chiamata e volevo tirarla fuori, sono riuscito a prendere il suo polso ma qualcuno l'ho tirata piú forte ed è sparita nel nulla.-
Aggiunge fermandosi a prendere respiro e guardare i volti dei due ascoltatori.
- Sparita.- Ripete J'Ohn alzando un sopracciglio mentre abbassa la testa annuendo.
- SI SPARITA, ANDATA, SVANITA!!! SWWWHIIU- Mon-El alza la voce e le braccia simulando con le mani qualcosa o meglio qualcuno che svanice alzando le sopracciglia e spalancando la bocca. Alex rimane ferma a pensare se fosse meglio ucciderlo con del piombo per quella presa in giro, o lasciarlo libero perchè seriamente preoccupato. J'Ohn e Alex si guardano intensamente quasi come in una connessione mentale, oramai sapevano parlarsi attraverso gli occhi, ed ecco che arriva una risposta.
- Barry!.- Alex abbassa le braccia tirando la testa indietro sospirando con sollievo.
- Ti sembra il caso di volere una Birra adesso, Alex? KARA è stata rapita da chissá cosa.- Aggiunge Mon-el quasi disgustato, infastidito dal fatto che Alex volesse una birra e che non si preoccupasse minimamente della sorella adottiva.
- No Mon-el, BARRY è un supereroe proveniente da un altro universo.-
J'Ohn quasi sogghigna e ritorna serio portando una mano sulla spalla di Alex che sbuffava imprecando qualcosa sottovoce, probabile il non saper di Mon-el ancora riconoscere alcune parole. Mon-El scruta prima Alex poi incrocia le braccia al petto e con l'indice indica la ragazza.
J'Ohn con tanta pazienza spiega al daxamita tutto.
- Diciamo che esistono tanti universi, e Barry è il super eroe piú veloce al mondo, riesce ad aprire dei portali tra cui uno sulla nostra terra. È giá stato qui, e ci ha aiutato, è un nostro amico, un caro amico di Kara.-
A quelle parole Mon-El sente rabbrividire la spina dorsale, se questo 'Barry' è un super eroe ed è amico del Deo, vuol dire che è un ottimo amico, come lo definisce J'Ohn un "Caro Amico" per Kara. Istintivamente chiude la bocca lasciando che la mascella si stringesse lentamente fino a sentire i denti strofinarsi tra loro e quindi seguire un movimento muscolare della mascella. Le braccia al petto di chi non vuol piú risposta, di chi gli basta aver sentito poche parole per chiudersi nel suo mondo. Gelosia.
- Ah. Quindi voi non vi preoccupate che Kara sia in pericolo o meno, perchè è con...questo...-
Cerca di rimanere con una voce neutra portando una mano in aria e agitandola non ricordando il nome sperando che qualcuno lo dica al suo posto.
-Barry.-
Annuisce al nome detto da J'Ohn mentre Alex lentamente si allontana mentre guarda il cellulare con viso tenero, probabilmente la sua fidanzata Maggie. Mon-El osserva Alex andare via, con il cellulare in mano, forse anche lui doveva chiamare Kara, magari riuscirebbe a parlarci.
- Mon-El, Supergirl è in buone mani, sará qui quando meno te lo aspetti.-
Una pacca sulla spalla di Mon-El suona pesantemente in aria. Il daxamita annuisce a J'Ohn e quando si allontana da lui Mon-El spinge le spalle indietro raddrizzando la schiena piú che può per poi lasciarsi andare ad un sonoro battito di mani.
Vuole lasciar andare quella notte fin troppo lunga alle spalle, cercando di ammorbidire la tensione della giornata. Si avvia lungo la sala esercitazione, poggia il palmo della mano per il riconoscimento del dna per aprire la sala addetta allo sfogo.
La porta si spalanca e si richiude quando lui entra in quell'abitacolo. Con il cellulare in mano si siede tra le scalette prima di scendere sulla pista d'esercitazione, preme il tasto chiamate veloci, KARA.
-"Questa è la segreteria di Kara Danvers, se volete lasciare un messaggio aspettate il Bip."-
La voce di Kara fa sorridere Mon-El, la immagina con quegli occhi​ da Kara Danvers, la dolce giornalista della Catco World Media che si aggiusta gli occhiali quando si imbarazza sbattendo le lunghe ciglia bionde.
Ritorna al presente quando sente il Bip della segreteria.
*Biiiip*
-Ahmm,Ehi..-
Il sorriso di quel ragazzo innocente si accende, lei riesce a far uscire il meglio del peggio in lui.
- J'Ohn mi ha detto che sei in un altro mondo, e non sanno quando ritorni, pfff...non so nemmeno se ritornarai e del perchè ti sto mandando questo messaggio, ad ogni modo..volevo dirti che...-
*Biiiiip Fine messaggio*
Mon-El sente di nuovo il Bip della segreteria e a quel punto lancia il cellulare contro al muro con tale violenza che lo smartphone si rompe in mille pezzi.
- Non riuscirò mai a capire questi cosi!-
Aggiunge arrabbiato scendendo completamente le scale della sala esercitazione, si toglie la maglietta restando a petto nudo.
Il sacco da box imbottito a prova di alieno è lí al centro della stanza e lui prima sgancia un destro leggero, poi un sinistro medio, un destro medio forte e veloci pugni seguito dalla contrazione dei suoi muscoli addominali e dei bicipidi fino ad un calcio rotante che fa cadere il box ben saldato a terra.
Lo guarda fissando il vuoto sentendosi cosí come una corda tesa decide di finire lí quell'allenamento, l'ora dell'orologio digitale della stanza lampeggia l'ora della notte e ciò vuol dire per Mon-El  deve andare a lavoro.
Una doccia fredda su quel corpo possente e ancora bollente dal post-allenamento, cerca di cacciare via con quell'acqua ogni pensiero. Si veste velocemente cercando il cellulare, ricordandosi solo quando arriva al Pub che l'ha lanciato al muro come se fosse una piuma, peccato che quella velocitá che gli ha dato avrebbe spaccato la testa di qualche umano se fosse stato presente alla sala allenamento.
Entra nell'oscuritá del locale anche se oramai è spuntata l'alba, ma per lui inizia il lavoro, e quindi  passa alla modalitá concentrazione.
Le ore passano e sembra che Mon-El abbia dimenticato l'accaduto, impegnato a servire quegli alieni pretenziosi tanto che adesso il suo turno è quasi finito. Si toglie le vesti da barista passando al lato opposto del bancone mentre arriva una ragazza che gli lancia uno sguardo intrigante, il daxamita ammicca alla ragazza per poi girarsi verso i bicchieri e riempirsi un bicchierino di Rum lui stesso.
-Posso avere quel che stai bevendo tu. Solo se è forte..-
Mon-El si gira verso quella voce da donna seduta al bancone, bionda con gli occhi intriganti e delle rigature al viso, una aliena con un vestito abbastanza attillato per farsi notare. Corpetto e pantalone di pelle nera che segnano le sue forme perfettamente.
Mon-El riempie il bicchiere porgendolo alla ragazza e lei lo affera buttandolo giú in un sorso. Il daxamita rimane sbalordito.
-Wow. Per essere una donna ti piace bere.-
Aggiunge Mon-el mentre la ragazza aliena indica il bicchiere per un altro giro.
-Beh a me sembra che per essere un uomo tu, non sai bere. Hai ancora lí il tuo. Sono Lyra e voglio qualcosa che mi porti fuori dalla terra-
Indica il bicchiere di Mon-El ancora mezzo pieno e lui alza lo sguardo verso il suo Rum. La ragazza si presenta, e Mon-El divertito porge il bicchiere riempito di altro contenuto alcolico.
-Mon-el, il mio bicchiere è leggero, ma ti consiglio questo contenuto super alcolico e fiammeggiante se vuoi partire con la mente.-
Spinge il bicchiere con un contenuto azzurro all'interno aggiungendo qualche altro ingrediente segreto, uno per lei e uno per lui. Una pausa mattutina post lavoro gli avrebbe fatto bene. Chiacchierano del piú del meno con in mano quel bicchiere da birra pieno di alcol, l'amico delle dimenticanze.
A suon di risate iniziano a conoscersi, lasciando che l'effetto di quel contenuto azzurro e forte abbia il sopravvento tanto che quella sconosciuta è cosí vicino a lui da provarci spudoratamente, e Mon-el non ha mai rifiutato le avance di una donna,specialmente adesso che è stato rifiutato, e lui doveva ritornare alla sua vita. Uno accanto all'altro dove i visi sono quasi vicini, per parlare piano e le mani di Lyra si poggiano sulla coscia di Mon-El dove lui la guarda attentamente lasciandosi distrarre solo per un attimo da una visione oltre alla spalla dell'aliena. Kara al Pub, con quegli occhiali che coprono gli occhi, le sue comete, una visione celestiale, forse, frutto della sua immaginazione, artefice tutto quell'alcool. Manca un battito al suo cuore, chiude e riapre gli occhi focalizzando davanti a lui, Lyra troppo vicina. Sta per sfiorare le sue labbra ma i suoi occhi si riposano nel posto di prima.
-Kara...-
Un suono agonizzante avvolge la sua voce, spostandosi da quella ragazza per accertarsi che fosse Kara.
Sí, lo è.

*To be continued*

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro