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Capitolo 3

"Non c'è inverno peggiore di quello che si ha dentro"


Sembra essere passato un secolo da quando Mon-El ha spiegato cosa vuole essere,un supereroe per lei. Kara.
Un silenzio intorno a loro seguito da un ticchettìo fastidioso di una sveglia che conta i secondi.
*Tic, uno, tic, due...*
- Non capisco, cosa vuoi dire? - chiede Kara interrompendo quel silenzio e Mon-El che conta il ticchettare delle lancette non distraendosi ma concentrandosi sul volto della ragazza davanti a lui.
-Che voglio essere un'eroe! - esclama Mon-El con l'aria di chi per un soffio ne sta uscendo indenne da una pericolosa veritá uscita dalle proprie labbra.
- Con tanto di costume e mantello e magari un soprannome! Non so...SuperBoy, o SuperMon-El!- aggiunge enfatizzando con le mani qualcosa di grande ed invisibile.
-Voglio far girare il mondo, KARA.-
Aggiunge con un tocco di energia spingendo in aria un pugno simulando un combattimento tra lui e l'aria stessa.
-Anche se devo ammetterlo, Supergirl.-
Alza lentamente un sopracciglio lasciando che il suo viso si trasformi in una smorfia ammiccante, dove le guance hanno le fossette in evidenza e le sue labbra ben disegnate in un sorriso ad angolo, lasciano che i suoi muscoli facciali si facciano notare.
-Il peso di tutti questi mondi sulle spalle.. ti rende ancora più meravigliosa.-
Il sorriso ammiccante di Mon-El rovina quell'atmosfera nel momento in cui gli occhi scuri del daxamita si incontrano con quelli celestiali di Kara. Occhi contro occhi e un silenzio assordante. È proprio vero, gli occhi sono lo specchio dell'anima.
*SBAAMM!*
Uno schiaffo dritto alla guancia, gli occhi chiusi e la mascella rigida mentre Kara aumenta la sua tonalitá di voce, rimproverandolo.
-

TUTTO QUESTO PER COSA? PER CONQUISTARMI?!-
Kara continua a parlare, ma il daxamita vede solo un angelo in escandescenza. Ne nota i dettagli.
Le iridi di Kara che si allargano, è arrabbiata, le guance rosee quasi ad averla imbarazzata e quella forza dello schiaffo che ancora sente bollire sulla propria guancia.
Nonostante tutto, Mon-El rimane fermo chiudendo le mani in un pugno fino a far diventare bianche le nocche cercando di intrattenere tutta quella verità dalle sue labbra.
-SI.-
Il suo tono freddo, quasi distaccato ma solamente perchè doveva combattere con il suo cuore al momento schiaffeggiato. *Codardo* Pensa, sospirando riesce a trovare le parole anche se guardando Kara nota la sua espressione confusa. Apre la bocca per dir qualcosa, e in quel momento lui non smette di parlare.
- Ti sembra così assurdo che io voglia impressionanti, Kara?! Che io voglia essere al livello di Supergirl?! Oppure ti sembra assurdo il fatto che io ti abbia baciata dopo il virus Medusa!? Andiamo, Kara... Anche tu lo volevi! Eri così in pena perchè stavo morendo! TU PROVI QUALCOSA PER ME!-
Accentua la voce per farla uscire dal suo mondo frastornato, Mon-El riesce a percepire che Supergirl è confusa o meglio combattuta come lui, solo che lui non è confuso è solo frastornato da una verità che prima non avrebbe detto ed ora si ritrova ad aver gettato quella valanga di sensazioni in men che non si dica.
Quanto gli è costato dire quelle parole...a tal punto che fa un passo avanti sicuro di sé. Vuole dimostrarle  che anche lei lo vuole, perchè in quegli occhi come comete non ha visto solo il cielo ma l'universo intero.
-Adesso te lo dimostro.-
Mormora appena, prendendola per il fianco e stringendola saldamente a lui così da non poter scappare mentre le labbra si fiondano su quelle di Kara.
Un bacio che sembra come nei film, a rallentatore.
Lui si avvicina a quelle labbra sospirando su quelle di Kara accogliendo con dolcezza e lieve desiderio le sue labbra. Sfiora con la lingua quella di Kara mentre cerca con la mano la sua guancia per accarezzarla e con il pollice della sua mano tocca la mascella di Kara fino al collo.
Labbra che al contatto sembrano parlare come i loro occhi, risposte che non avevano bisogno di parole. Un bacio che purtroppo dura poco, sperando fosse a rallentatore ma invece è un bacio fulmineo.
- No, io... Scusami Mon-el non posso-
Mon-El si ritrova ad essere respinto. *No* Pensa a quella parola solamente rimanendone deluso. Porta la mano alle labbra cercando di cancellare quel bacio ma è inutile oramai è impresso anche nel cuore. Deluso e spezzato come il piombo che può distruggerlo, scuote la testa giustificandosi.
-No. Ho frainteso io.-
Si schiarisce la voce con un colpo di finta tosse come se potesse togliere nell'aria quell'atmosfera creata.
-È meglio che vada.-
Un leggero sorriso prima di indietreggiare e di chiudere la porta dietro di sè.
*Cosa ho combinato? Perchè l'ho fatto. Lei odia i Daxamiti ed è per questo che odia anche me.*
Continua a ripetersi quelle parole fino ad arrivare al bar degli alieni, lì dove forse si sarebbe sentito a suo agio, tra una bottiglia di Rum mischiata con qualcosa di ancora più forte.
Seduto su quella sedia così scomoda con le mani poggiate al bancone mentre fissa il bicchiere davanti a lui come se ne potesse dare risposta.
Il ghiaccio all'interno del bicchiere nuota silenzioso gustandosi l'aroma dell'alcool. Ghiaccio, proprio come si sente lui adesso. Il suo cuore tempestato di gelido freddo formandone le  crepature, perchè è proprio vero che non esiste peggior inverno se lo si porta nel cuore.
Al pensiero di quel bacio Mon-El butta giù tutto ad un fiato quel liquido biancastro dall'odore forte, ma ancor più forte è l'odore che sente  sulle proprie labbra, l'odore di quel bacio breve ma intenso. Alza gli occhi verso il cameriere di turno lasciando un saluto e i dollari per bicchiere che non ha fatto altro che ricordargli la serata. Esce da quel locale facendo spallucce camminando come un comune mortale per le vie della città. Per un attimo alza il viso verso il cielo stellato e quella luna pallida e perfetta come il viso di Kara, luminoso per i suoi occhi e può percepire tra le stesse un movimento fulmineo.
-Oh Kara...-
Mormora con un suono dolce e agonizzante...
*Forse tu odi i daxamiti, ma non puoi negare a te stessa cosa provi, cosa proviamo guardandoci.*... Pensa assaporando l'aria fredda d'inverno intorno a lui mentre fa capolinea al DEO. Joh'n johns incrocia il daxamita proprio davanti l'ascensore.
-Hai una brutta faccia oggi Mon-El, va tutto bene?-
Dice con un tono serio notando nel ragazzo qualcosa che non andava.
Mon-El alza un sopracciglio sorridendo appena, classico modo per sfuggire alle domande senza rispondere.
-Peccato che io non posso mai avere una brutta faccia, sono bellissimo anche quando bevo troppo-
Annuisce alle sue stesse parole mentre entrambi sono nell'ascensore per andare nelle stanze proprie. John non risponde ed esce per primo dall'ascensore salutandolo, Mon-El con educazione saluta e assaggia le proprie labbra assaporando ancora il gusto di bacio e alcol della serata...
Non passa molto e anche lui arriva nella sua stanza dove i colori sono monotoni che non hanno niente del ricordo degli occhi di Supergirl, o delle labbra morbide e carnose. Sospira lasciando che i suoi pensieri si riavvolgano come un nastro di una cassetta prima di poter cancellare l'accaduto.
Domani è un nuovo giorno.

"Di fronte al mio letto la luna rischiara la terra come riflessi di brina.
Alzo lo sguardo alla fulgente luna,
poi chino il capo: la mia terra è lontana."

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