Capitolo 2
~ Holding on and letting go ~
"È tutto quello che volevi, è tutto quello che non volevi. È una porta che si apre e una porta che si chiude. Alcune preghiere trovano risposta, altre invece no. Noi ci stringiamo e ci lasciamo andare"
Kara è ancora distrutta dopo quell' indimenticabile giornata trascorsa su Maldoria. Non riesce ancora a credere come tutto possa essere successo in una frazione di secondo. E c'erano così tante cose che non riusciva a spiegarsi. Si sentiva irrequieta, eccitata, ma nel contempo libera e felice di aver finalmente aiutato quelle persone disperate a trovare i loro cari.
- Dopo questa giornata, un po' di relax è quel che ci vuole - dice accoccolandosi sul divano, insieme alla sua inseparabile copertina rossa.
Pochi minuti dopo, un suono richiama la sua attenzione.
*Toc toc*
Aguzzando la vista raggi-x e concentrandosi attraverso la porta di ingresso, Kara nota quella familiare sagoma maschile appollaiata timidamente sulla sua porta.
- Mon-el? -
Nel pronunciare quel nome, una strana sensazione le invade il petto. Non aveva mai provato una tale agitazione prima, neanche con...
Decide di alzarsi velocemente. Eliza le ha insegnato fin da piccola che è da maleducati far aspettare le persone, specialmente davanti la porta di ingresso.
Dopo una veloce sistemata agli occhiali, apre la porta trovando subito i suoi occhi, scuri e profondi come il cratere di un vulcano. Caldi, dolci, intensi. Era impossibile non perdersici dentro, e di conseguenza sorridere.
- Posso entrare? - chiede il daxamita con un lieve sorriso imbarazzato.
- Certo, accomodati - risponde la ragazza richiudendo la porta dietro di sé e facendo strada verso il divano. Ripresa la sua posizione naturale, invita il ragazzo a mettersi comodo, e cosa mai fatta prima, decide di condividere la sua magica coperta rossa con lui.
Mon-el accetta, pieno di sè, serio e... *Rao, ma perché ha quest'espressione così corrucciata!? È così serio, e...Sexy* pensa Kara mordendosi leggermente il labbro. L'atmosfera era stranamente carica di tensione. Fin da quando erano stati catapultati su Maldoria, Kara sapeva che qualcosa era cambiato fra di loro. In loro. Ma mai si sarebbe aspettata un'atmosfera così... Carica di elettricità.
- Sono venuto per ringraziarti, e per dirti che avevo ragione... Se cerchi guai, guai avrai -
Entrambi scoppiano in una fragorosa risata, una di quelle dove devi portarti la mano alla bocca per mantenere una certa classe. Nel abbassare le braccia, le mani dei due ragazzi si sfiorano, e se per un attimo con quella battuta l'aria fra loro sembrava essersi calmata, in un nanosecondo era di nuovo mutata.
Kara era molto frustrata da questa sensazione che continuava a torturarla internamente. Riusciva solo a guardare Mon-el nel suo tipico outfit, maglia attillata e jeans, e sentirsi totalmente ridicola nel suo logoro pigiamino grigio. Non le era mai importato che i suoi amici la vedessero o meno conciata male, erano la sua famiglia. Ma lì in quel momento, si sentiva come in imbarazzo.
Dopo una breve pausa, che sembrava eterna, Mon-el ricomincia il suo monologo.
- No scherzi a parte, sono venuto anche per dirti che ho preso una decisione... Voglio cambiare, essere importante, per il mondo, e... -
Kara non riesce a comprendere appieno le parole del ragazzo. È come se in quel momento i due si trovassero in due realtà alternative parallele, e l'uno avesse intrapreso una conversazione con il doppleganger dell'altro. Era inverosimile la facilità con la quale Mon-el riusciva a mutare il suo umore. Da scherzoso, a serio, da timido a categorico. E mentre Kara rimurgina sul filo del discorso da lui intrapreso, eccolo finire e giungere al punto.
- Voglio essere importante per il mondo, e per TE -
Kara strabuzza gli occhi. Non è una battuta. Mon-el non sta scherzando. Cercando di mantenere la calma, e di non turbare il daxamita cambiando espressione, decide che proferire parola sia la cosa più giusta da fare in questo momento.
- Non capisco, cosa vuoi dire? - chiede speranzosa in una chiara spiegazione.
- Che voglio essere un'eroe! - esclama lui con gioia, gesticolando animatamente - Con tanto di costume e mantello e magari un soprannome! - continua arrossendo lievemente - Voglio aiutarti, a far girare il mondo. - dice serio.
Kara era stupita da questo ritrovato coraggio, dalla scoperta della nuova intraprendenza di Mon-el.
- Anche se devo ammetterlo, Supergirl. Il peso di tutti questi mondi sulle spalle.. ti rende ancora più meravigliosa - aggiunge il ragazzo con un sorriso ammiccante, rovinando così in un attimo l'intero momento.
D'un tratto il mondo cade addosso alla fragile Supergirl, in un lampo tutto diventa chiaro. E il suo cuore perde un battito. La furia inizia a farsi strada dentro di lei. E trova sfogo in uno spettacolare schiaffo in pieno viso del ragazzo.
- Tu! Tu pezzo di... TU RICORDI TUTTO!! - urla Kara arrabbiata più che mai, andando più vicino al ragazzo per fronteggiarlo e guardarlo dritto negli occhi. - Ecco perchè sei stato così strano in questi giorni! Perchè hai rigato dritto, perchè mi seguivi... Ecco il perchè sei stato un po' meno "Pippo" e un po' più "Topolino"- continua infuriata - Tutto questo per cosa!? PER FAR COLPO SU DI ME, PER CONQUISTARMI?! -
- Si - la risposta di Mon-el arriva fredda e tagliante come il ghiaccio. Il suo viso mutato in un'espressione indecifrabile, i pugni stretti fino ad avere bianche le nocche, segno che anche lui era sconvolto per la reazione eccessiva di Kara.
Di contro lei non riesce più a respirare. Quella risposta è mille volte peggio di un ceffone, un pugno o una testata messi insieme. Che cosa sta succedendo!? Stava veramente avendo quella conversazione surreale con Mon-el o stava solo sognando?!
- Ti prego dammi un pizzicotto perchè mi sa che sto sognando - sussurra frastornata.
- Ti sembra così assurdo che io voglia impressionanti, Kara?! Che io voglia essere al livello di Supergirl?! - adesso era Mon-el quello infastidito. Kara era solita reagire in modo sproporzionato in relazione a ciò che le accadeva ma quello era troppo.
- No, io...- è senza parole. Legata, come un lupo in gabbia. Con il cuore che le martella nel petto e un continuo ronzìo nella testa che non accenna a rallentare.
- Oppure ti sembra assurdo il fatto che io ti abbia baciata!? Andiamo, Kara... Anche tu lo volevi! Eri così in pena perchè stavo morendo! TU PROVI QUALCOSA PER ME! - urla esausto il ragazzo. Anche a lui è costato tanto dar retta al suo cuore e fare il primo passo. Ma ormai non ha più senso tirarsi indietro. Anche questo lo aveva imparato da Kara, mai smettere di lottare.
- Sai che c'è?! Adesso te lo dimostro...- Senza darle il tempo di riflettere Mon-el si fionda sulle labbra della ragazza. Cingendole i fianchi con una mano, e attirandola verso di sè.
*È così forte, è così buono...* Pensa lei estasiata. Ma in un attimo torna in sè. Non può permettersi di abbassare così la guardia. Di essere così coinvolta emotivamente con un suo amico, un suo partner, con un...Daxamita.
- No, io... Scusami Mon-el non posso - dice ad alta voce spingendo via, quel meraviglioso dolcissimo ragazzo, che le aveva letteralmente strappato il cuore.
Gli occhi di lui sono attraversati da mille emozioni. Delusione, shock, disprezzo, tristezza e rabbia.
- Io...Devo aver fraintenso... Forse è meglio che vada - dice abbassando lo sguardo e portandosi la mano alla bocca come a voler cancellare a forza quel bacio appena dato.
Kara annuisce, alzadosi dal divano e guardando il ragazzo alzarsi lentamente ed andare via.
Sta volta aveva fatto davvero un casino.
Lo aveva distrutto ne era certa, perchè un pezzo di quella distruzione la sentiva proprio dentro di sé.
Ma se era la cosa giusta da fare, perchè faceva così male!?
Senza neanche accorgersene Kara era nuovamente sul divano, a stringere a la copertina, che ad un tratto si iniziò a macchiare di umide chiazze bagnaticce. Stava piangendo. E in un attimo si ritrova il telefono tra le mani, scrivendo un messaggio :
"Alex, ho fatto un casino! Ho bisogno di te, sis"
Kara continua a girarsi il telefono fra le mani, sperando e aspettando con ansia, la risposta della sorella che tardava ad arrivare. È irrequieta, schizzata, pallida e super ansiosa, come mai era stata prima. Logorata dai dubbi e dalle preoccupazioni. Era davvero avvenuta quella conversazione!? Il suo rapporto con il suo amico, confidente e daxamita preferito, era davvero minato per sempre?!
Senza più aspettare oltre la risposta di Alex, la ragazza si precipita su per il balcone. Sfruttando il suo costume per volare veloce alla finestra della sorella. Supergirl irrompe nella cucina illuminata di Alex, borbottando a gran voce qualcosa sullo spreco di energia. Entrando a testa bassa non si accorge subito del fatto che, non erano sole nella stanza.
- Ehilà, Supergirl! - esclama Alex imbarazzata e totalmente sorpresa di vederla lì - C..c..cosa posso fare per te?! Problemi con la legge!?-
La vera domanda di Alex era "Cosa diavolo ci fai qui?!", e Kara poteva intuirlo semplicemente dal suo sguardo sbigottito.
- Tesoro, non devi davvero far finta che lei non sia tua sorella - Maggie Saywer, la nuova ragazza di Alex, nonché favolosa e cazzutissima Detective della polizia di National City. Oltre che essere bellissima, Maggie era davvero astuta ed intelligente, quindi le due ragazze non erano poi così stupide di essere state smascherate.
Kara, che fino ad allora non aveva proferito parola, esordisce.
- Tu lo sapevi? -
- Piccola, i tuoi occhiali non sono un muro per il tuo docile viso...E poi riconosco una Danvers quando ne vedo una. Siete rare e troppo preziose per lasciarvi sfuggire - la giovane Detective ammicca un dolcissimo sorriso ad Alex, stringendole ancora di più la mano già stritolata fra le sue. Le due ragazze erano comodamente abbracciate sul divano, immerse in un film strappalacrime che continuava rigoroso sullo schermo.
Supergirl, che fino ad allora era riuscita a trattenersi e a mascherare la sua angoscia, finalmente crolla stremata sul pavimento in un pianto isterico. Colmo di tutto il peso di quella giornata macrassante. Alex preoccupata, scatta verso di lei, cercando di calmarla, di prenderle il viso tra le mani mentre la sorella scuote insistentemente la testa e urla di stare bene. Vanno avanti così per una decina di minuti, fin quando Kara versa le ultime lacrime, tira su con il naso e torna finalmente in sé.
Accoccolata sul divano tra le braccia di Alex, si sente finalmente tranquilla, a casa, protetta da tutto e da tutti, persino da sè stessa.
- Vuoi dirmi cosa ti è preso adesso che siamo sole, per favore? - chiede la sorella in tono amorevole e dolce.
Maggie se ne era andata già da un pezzo. Comprensiva come sempre, aveva intuito la necessità di Kara di stare con la sorella in piena privacy. Aveva dato un lieve bacio sulle labbra ad Alex ed era sgattaiolata via durante la crisi.
- Io... Te l'ho scritto... Ho combinato un bel pasticcio - sospira Kara.
- Che consiste in...? - chiede insistente e molto impaziente la ragazza.
- Mon-el - sussurra - Lui... Tra le altre cose vuole diventare un eroe. Ma la cosa più grave è che... - dirigna i denti, deglutisce perfino per farsi forza - che vuole farlo Per Me -
*To be continued*
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