Capitolo 5
Mi morsi il labbro con ferocia guardando nella direzione della porta.
Ero stata così presa dal litigio con Justin da essermi dimenticata dell'arrivo di Cassie e sua madre.
Non avevo pensato a come avrei dovuto comportarmi, non sapevo nemmeno se avessi l'obbligo di rivolger loro la parola.
Justin avrebbe sicuramente preferito di no, ma che ci piacesse o meno Cassie era stata tutta la mia vita per un certo periodo.
"Ciao, Justin" disse la donna riportandomi alla realtà.
Guardava il figlio come se volesse abbracciarlo ma non potesse.
Cassie fece un passo in avanti schiarendosi la voce e gli posò una mano sulla spalla, "Come stai?""Non credo di essere mai stato meglio, sorellina" ripose lui e il tono fu così gelido e distaccato da farmi venire i brividi.
Mi sarei dovuta aspettare questo tipo di reazione, lui le odiava e ne aveva tutto il diritto.
Loro lo avevano lasciato, Cassie non aveva versato una lacrima per questo e sua madre non si era nemmeno preoccupata di farglielo sapere.
Ci avevo pensato io quella volta."Possiamo entrare?" domandò la donna stringendo le braccia sotto il seno.
Cassie sgranò gli occhi dopo aver puntato lo sguardo su di me e superò il fratello stringedomi così forte che per poco non caddi a terra.
"Oh, Ev!" singhiozzò sulla mia spalla.
"Mh, ehi" ricambiai la stretta ricordandomi dei bei momenti che avevamo passato insieme prima che se ne andasse.
Per quanto potevo provare rabbia per essersene andata prima che partisse era la mia unica amica e che io volessi o no era stata una persona importantissima per me.
Justin chiuse la porta e mi sembrò in un solo secondo che quello non fosse più un luogo sicuro, ma piuttosto un covo pericoloso dal momento che erano entrate quelle due.
Justin mi passò un braccio sulle spalle allontanandomi da Cassie.
"Volete un caffè?" domandò ma era evidente che non volsse offrirglielo sul serio.
Tuttavia sua madre annuì e lui dovette andare in cucina a prepararne.
Era proprio come la ricordavo, entrambe a dire il vero, anche se Cassie aveva i capelli più corti dell'ultima volta.
La madre di Justin contava solo qualche ruga in più sul bellissimo viso, pensai subito che Justin dovesse averlo preso da lei.
"Ti ricordi ancora di me?" domandò piegando la testa di lato lentamente e con un piccolo sorriso sulle labbra.
"Certo, Ruth" mormorai.
Per quanto forse avrei voluto non avrei mai dimenticato gli anni passati a casa di Ruth quando io e Cassie ci trovavamo il pomeriggio.
"Ho saputo del nuovo arrivo, congratulazioni" fece un passo in avanti e mi strinse la mano fra le sue.
Mi mordicchiai il labbro ed annuii, "E' tutto suo padre"
.I suoi occhi furono trafitti da un lampo a quelle parole e restò in silenzio annuendo debolmente mentre Justin richiamava la nostra attenzione.
Mentre lo raggiungevamo mi domandai cosa potesse pensare di questa situazione Ruth, alla fine suo figlio era diventato padre e lei lo aveva scoperto tramite una telefonata al suo ex marito.
Andai a sedermi in uno sgabello attorno all'isola della cucina mentre Justin appoggiava quattro tazzine di caffè.
Mentre prendeva la zuccheriera Danger iniziò a piangere, feci per alzarmi ma lui mi fece segno di restare ferma e che ci avrebbe pensato lui.
Sorrisi mentalmente, Justin avrebbe fatto qualsiasi cosa per passare il minor tempo possibile con sua madre.
"Evelyn, posso chiederti una cosa?" Alzai lo sguardo dalla mia tazzina di ceramica, gli occhi di Ruth erano leggermente velati mentre alle sue spalle Cassie restava in silenzio con lo sguardo basso.
Non le avevo mai viste così e la cosa mi agitava.
Annuii debolmente.
"Me lo avrebbe detto?"Restai in silenzio per un po' a guardarla negli occhi.
Non lo sapevo, Justin avrebbe mai detto a sua madre di Danger? Una parte di me sperava di sì, ma un'altra era certa che questo non sarebbe mai successo.
"Non lo so" mormorai infine.
Ruth annuì debolmente, "Mi dispiace di essermene andata così" sussurrò senza guardarmi.
"Justin ha sofferto tanto, anche se non lo da a vedere" dissi allungando la mano sopra il tavolo per afferrarle la sua, "Deve solo dargli tempo, in questo momento lei è una mina vagante che potrebbe far esplodere la sua bolla di vetro che si è impegnato a costruire"
.Ruth si asciugò una lacrima ed annuì, "Quando Jaxon mi ha detto che Justin aveva un figlio ho pensato che fosse solo un sogno, avevo in programma di tornare in città con Cassie alla fine dell'anno ma quando ho sentito di Danger ho deciso di partire subito"
.Cassie la passò un braccio sulle spalle e la strinse, "Sappiamo che ci odia ma vorremmo che sapesse quanto abbiamo sofferto anche noi"
.Strinsi gli occhi in due fessure, "Lo avete abbandonato".
Ruth sgranò un po' gli occhi trattenendo a stento le lacrime, "Lo so che abbandonare un figlio è la cosa peggiore che una madre possa fare, ma Justin era grande e io-".
"Non si è mai abbastanza grandi per essere lasciati soli, mi creda".
Ruth non rispose e non mi guardò nemmeno negli occhi, penso che se lo avesse fatto sarebbe scoppiata in lacrime.
Cassie sospirò debolmente bevendo l'ultimo sorso del suo caffè, strinse la mano alla madre e si alzò in piedi.
"Puoi parlargli?""Io?" mi indicai con l'indice.
"Sei l'unica che forse potrebbe fargli cambiare idea, insomma.." scosse la testa sbuffando, "E' mio fratello e non sai quanto è stato difficile andare via, lasciare lui, i miei amici e lasciare te" si morse il labbro carnoso mentre puntava gli occhi nei miei.
Non potete pensare che vi perdoni senza il minimo sforzo, lui vi odia e non posso nemmeno biasimarlo.
Quella volta hai lasciato anche me, Cassie" dissi ricordandomi della sua foto davanti al negozio di Ruth ormai chiuso.
Lei annuì e tornò a sedersi nel momento in cui Justin arrivò in cucina con Danger fra le mani, gli baciò la testa e me lo passò andando poi a sedersi sullo sgabello accanto al mio.
Bevve il suo caffè in un solo sorso, feci una smorfia senza farmi notare perchè al posto del caffè gli sarebbe voluta una camomilla in quel momento per non saltare addosso a sua madre e a Cassie.
"Quanto vi fermerete?" domandò piegandosi di poco in avanti.
"Il tempo necessario" Ruth si strinse nelle spalle divangando sulla risposta.
"Sarebbe a dire?"Lei si spostò una ciocca di capelli dagli occhi e scambiò un piccolo sguardo con Cassie che sorrise e si rivolse al fratello, "Siamo in un hotel qui vicino, domani mattina potremmo fare colazione insieme".
Mi si strinse lo stomaco, puntai lo sguardo verso Justin che aveva sgranato gli occhi alla proposta della sorella e aveva spalancato la bocca.
Mi chiedevo cosa gli stesse passando per la testa, credo non se lo aspettasse e che quindi non avesse preventivato una reazione.
Ma Justin era la persona più impulsiva che io conoscessi e se avesse avuto voglia di tirare un ceffone a Cassie beh, lo avrebbe fatto.
"Mi sembra un'idea-" serrò la mascella contraendo i pugni sul tavolo.
"Fantastica" m'intromisi scattando in piedi.
Justin roteò gli occhi su di me e mi guardò come se avessi appena bestemmiato.
"Sarebbe bello passare del tempo insieme, no?"Il suo pomo d'Adamo si mosse velocemente mentre Ruth faceva un passo nella mia direzione e sorrideva.
"Grazie, Evelyn".Justin scattò in piedi e sbattè i pugni contro il tavolo facendoci sobbalzare tutti.
Danger emise un fiato contro la mia maglia e scoppiò a piangere.
Justin aveva gli occhi innettati di sangue mentre si protendeva verso sua madre, il cuore mi batteva all'impazzata mentre osservavo la scena e cercavo di calmare Dan.
"Noi tre non faremo mai più colazione insieme, intesi?" alzò in aria l'indice e si indicò, non aspettò una risposta, forse perchè sa che Ruth non riuscirebbe nemmeno a respirare.Si girò verso di me a accerezzò con una mano la testa di Dan che in risposta iniziò a piangere più forte, "Lo porto fuori" disse stringendoselo al petto."Abbiamo bisogno entrambi di prendere aria" concouse sbuffando all'orecchio del piccolo che gli si era arrampicato contro la spalla.
Lo osservai mentre se ne andava sul retro sbattendosi la porta alle spalle, Ruth aveva gli occhi spalancati e Cassie la guardava senza parlare e senza sapere cosa fare con consolarla.
Forse nemmeno lei poteva fare niente quella volta, perchè Justin odiava anche lei.
"Mi dispiace" mormorai.
Ruth si asciugò le lascrime ed annuì prima di alzarsi per prendere la sua borsa e andarsene.
Capivo il dolore che stesse provando, ero una madre anche io, ma amavo troppo Justin per dire che aveva torto anche perchè lui aveva ragione fino a prova contraria.
Quale figlio avrebbe voluto rivedere la madre dopo che questa lo aveva abbandonato? Justin non sarebbe stata l'eccezione.
"Evelyn?"Alzai lo sguardo su Cassie, mi si avvicinò sistemandosi la gonna del vestito a fiori e chiuse gli occhi respirando profondamente.
"So che non ho alcun diritto di chiedertelo e so di essermene andata con mia madre ma tu cos'avresti fatto al mio posto?" puntò gli occhi nei miei con aria affranta, "Lei è mia madre, tu eri la mia migliore amica e mi dispiace di averti lasciata sola ma non potevo abbandonarla".
Sospirai, "Avevo solo te, Cassie e vederti andar via è stato come morire. Ero sola".
Cassie annuì stringendo le mani fra di loro, "Mia madre lo ama molto anche se non sembra possibile.
Una madre ama sempre suo figlio, lo sai meglio di me adesso".
"Cosa vorresti che facessi, Cassie?!" sbottai allargando le braccia, "Ruth lo ha lasciato senza nemmeno dirglielo, ha il cuore spezzato!"
Lei trasalì e si portò una mano alla bocca per trattenere un singhiozzo, "Mi dispiace così tanto".
Corse via tanto velocemente che anche se avessi voltuo fermarla non ci sarei riuscita.
Mi passai una mano fra i capelli e raggiunsi la porta che dava sul giardino sul retro.
Justin era seduto sull'amaca che aveva fatto portare qualche mese prima e si dondolava facendo pressione sulla gambe, mentre reggeva Danger in braccio.
Mi avvicianai timorosa senza sapere come comportarmi, Justin era una tormenta e non sapevo come avrebbe reagito.
Andai a sedermi accanto a lui, quando si accorse di me restò in silenzio a guardare al di la del recinto del giardino con lo sguardo immerso nel vuoto.
"Non voglio più vederla, Ev" mormorò di punto in bianco.
"Lo so" trattenni il fiato, "Lo capisco".
Justin sbuffò sonoramente passandosi le dita fra i capelli e mandando le ciocche bionde all'indietro, "Cosa dovrei fare? Dimmelo perchè ti giuro che io non ne ho idea".
Mi morsi il labbro e alzai le spalle, "Sai come la penso".
"Mi ha abbandonato, io non ci riesco" chiuse gli occhi e serrò la mascella, "Non è mai stata una brava madre" mormorò alla fine prima di baciare la testa di Danger.
Restai in silenzio sperando che continuasse a parlare, se c'era una cosa che sapevo di Justin era che sentirlo parlare di lui era un evento raro.
Odiava parlare della sua famiglia, della sua infanzia ed io per quanto cercassi di convincermi che era tutto okay sapevo invece che avevo bisogno di sapere, di conoscere lui, perchè non era il mio fidanzato ma il padre di mio figlio.
"Vuoi parlarne?" mi morsi più forte il labbro sperando che dicesse di sì.Justin sospirò, "Non mi piace parlare di lei, Evelyn.
Ma so quanto per te sia importante tutto questo e anche per lui un giorno lo sarà quindi-" lasciò la frase in sospeso e inspirò a fondo, "Okay".
"Andava tutto bene, davvero.
Eravamo una famiglia felice ed ero certo che niente sarebbe potuto andare storto" sorrise sarcastico prendendomi la mano e io gliela strinsi più forte.
"Poi hanno iniziato a litigare, non erano più d'accordo su niente e io e Cassie stavamo lì in un angolo ad ascoltarli senza sapere cosa fare"
.Oh, il mio Justin.
"Poi, lei ha deciso di far uscire di testa mio padre e ha iniziato a uscire il sabato sera, a portare uomini a casa e a-" restò zitto per un po' ed io trattenni il respiro, "Hai capito".
"Ruth?" ero sconvolta.
"Già, l'amorevole donna che hai appena incontrato andava a uomini quando aveva un marito e ben due figli a carico.
Ironico, eh?" puntò gli occhi nei miei e capii quanto dolore gli avesse dato quella donna.
"Non è per niente ironico" risposi senza voce.
"Appunto" annuì.
"Di noi non le importò più niente, fino a quando mio padre non prese in mano la situazione e non le tagliò tutti i fondi dopo il divorzio.
Ero così felice, non potevo crederci che finalmente se ne andasse, credevo che saremmo tornati a vivere felici io e Cassie, al tempo mi bastava solo avere lei e mio padre, poi andò tutto a puttane di nuovo".
Fece una pausa accarezzando la testa di Danger che aveva iniziato a mugugnare qualcosa contro la sua maglia, sorrise e lo baciò di nuovo."
Il Tribunale ci disse di scegliere con quale genitore andare, ovviamente io scelsi mio padre, aspettai che chiamassero Cassie e la vidi piangere. Aspettavolo solo che dicesse quel fottuto nome, il nome di nostro padre, se lo avesse detto questo avrebeb cacciato Ruth per sempre dalle nostre vite".
Mi portai una mano alla bocca sgranando gli occhi, "E lei ha scelto tua madre".
"Già" annuì, "Quel giorno non è uscita solo Ruth dalla mia vita, ma anche Cassie".
Ero senza parole e decisamente sconvolta.
Ero sempre stata sicura che lui e Cassie avessero un buon rapporto, questo era quello che mi diceva lei almeno.
"Quando mi picchiavi - " mi morsi il labbro e Justin contrasse i muscoli, "Quando lo facevi io ne parlavo con lei e lei, lei ti difendeva" sbattei le ciglia e lui si passò una mano sugli occhi annuendo stanco.
"Già, quando ti picchiavo".
Oh, no.
Non volevo dire questo dannazione!"Ehi, non pensare a questo" gli presi il viso fra le mani e gli sorrisi, "E' tutto passato, quello che importa adesso è che stiamo insieme, abbiamo Danger e io ti amo okay?"Fece un piccolo sorriso, "Si, credo di si".
Annuii, "Mi dispiace di aver voluto che perdonassi tua madre, non potevo sapere tutto questo".
"Lo so, sono stato io che non te ne ho ormai parlato ma la verità è che odio parlare di lei.
Odio che siano tornate nella mia vita, non voglio avere niente a che fare con loro, non ora che ho trovato te, voi".
Annuii dolcemente, "Non le permetterò di rovinare tutto di nuovo.
Te lo giuro".
I ruoli si erano invertiti e se per un'eternità Justin mi aveva protetta adesso sarei stata io a pensare a lui, alla nostra famiglia.
Adesso avrei protetto io Justin dal suo passato, non avrei permesso a nessuno di dividerci.
*Nota autriceBuongiorno a tutte bellezze, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Vi adoro e non mi aspettavo tutto questo successo per il sequel, grazie mille. Un bacio. Lara.
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