0.2
Non si è mai pronti a nulla nella vita, non si è mai pronti ad un momento felice o ad un momento di tristezza. Non si è mai pronti alla nascita o alla morte, non si è mai pronti a niente.
E quel pomeriggio Selene non era affatto pronta a presentarsi a quella riunione, lei non si sentiva come tutte quelle persone presenti in quella stanza, non si sentiva male, non odiava se stessa e soprattutto non si reputava un'alcolizzata.
Ma ormai erano già due giorni che si trovava in quel centro di recupero e nonostante ciò, solo allora si decise a partecipare ad una di quelle stupidi riunioni. Aveva accettato solo perché Mandy, aveva insistito davvero tanto.
Con passi pesanti e stanchi entrò nella piccola stanza, diverse persone erano sedute a cerchio, nessuno fece caso a lei, tranne un ragazzo di circa trent'anni, che come la vide si alzò in piedi e le andò incontro.
«Ciao, io sono Marcus» le sorrise cordialmente, e Selene si trovò quasi costretta a ricambiare quel sorriso.
«Selene» disse solamente con voce bassa e debole.
«Ti stavamo aspettando» Marcus la stava davvero aspettando, erano due giorni che aspettava che Selene si unisse a loro. Mandy gli aveva parlato di lei e del suo problema e lui non vedeva l'ora di incontrarla e magari di aiutarla.
Selene non rispose ma seguì Marcus e prese posto su una delle sedie vacanti, accanto ad una ragazza dai capelli con le punte blu.
«Oggi si è aggiunta a noi una nuova ragazza -Marcus prese parola- che ne dici di presentarti?» puntò i suoi occhi sulla ragazza dai capelli scuri, quegli occhi pieni di comprensione.
La ragazza con uno sbuffo iniziò a parlare «Mi chiamo Selene» ma venne interrotta da un coro «Ciao Selene» la ragazza iniziò a deglutire a fatica, non poteva credere di star partecipando ad una stupida riunione di alcolisti, ma provò a calmarsi facendo un lungo respiro «Ho diciannove anni e sono stata rinchiusa dai miei genitori in questa specie di prigione nonostante io non ne avessi assolutamente bisogno» le sue parole divennero sempre più dure non appena si trovò a pensare ai suoi genitori. Ai loro sguardi, alle loro parole dure, ai loro "È per il tuo bene".
Marcus vedendo il tono duro di Selene decise di spostare la sua attenzione sugli altri, sapeva che era la prima volta per lei, sapeva che non sarebbe stato facile e soprattutto sapeva che era ancora presto perché Selene capisse davvero il suo problema.
Ognuno iniziò a parlare e a raccontare dei propri problemi, c'era Josh che era un uomo sulla cinquantina, beveva da più di dieci anni, con il suo problema aveva perso sua moglie, i suoi figli, il suo lavoro, aveva perso tutto e si trovava in quel centro di recupero perché voleva cambiare, voleva ritornare l'uomo che era un tempo e riprendersi la sua famiglia, la sua vita.
Selene li ascoltava uno ad uno, e ogni volta che qualcuno raccontava di quello che l'alcol gli aveva fatto nel corso degli anni, lei si ritrovava a pensare sempre la stessa frase "Io non sono come loro." Lei non si vedeva a quello stato, lei non dipendeva dall'alcol, lei non dipendeva da nessuno, ma solo da se stessa. Lei non era un'alcolizzata.
Si riprese dai suoi pensieri solo quando la ragazza dalle punte blu iniziò a parlare, si chiamava Veronica ma tutti in quella stanza la chiamavano Nica, aveva venticinque anni ed era sola. O almeno così diceva di essere.
Lei si sentiva sola, senza nessuno al suo fianco, nonostante avesse una famiglia lì fuori ad amarla. Era stata portata in quel centro da un anno, non furono i suoi genitori a rinchiuderla lì dentro, ma il suo fidanzato, nonché padre di suo figlio.
Nica aveva un grosso problema con l'alcol, David, il suo ragazzo, la amava come nessuno mai, avrebbe dato la sua vita per lei, aveva passato anni ad aiutarla, a rialzarla, a credere alle sue promesse. Ma quando si rese conto che in realtà il problema di Nica con l'alcol stava aumentando e non dimuendo, quando si rese conto che il loro bambino stava iniziando a risentirne decise di portarla in quel centro di recupero, con la promessa di starle accanto sempre.
Ma ormai era un anno che Nica era lì e non migliorava, si sentiva sola e abbandonata e dava la colpa al suo David di tutto.
E per l'ennesima volta Selene si ritrovò a pensare "Io non sono così."
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SCIAO!
Onestamente non ho molto da dire, ecco a voi il terzo capitolo di questa mia nuova storia. Probabilmente non sarà la classica storia spensierata ma vi assicuro che ci saranno anche momenti felici e solari in questa storia quindi non lasciatevi ingannare da questo inizio così triste.
Spero di aggiornare prima del previsto e spero che ciò che state leggendo vi stia piacendo. Grazie per essere qui. 🙏
I love you ❤️
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