Cap.7
Urli mentre lanci contro il muro il libro che stavi appena leggendo, senti la maniglia abbassarsi con violenza, ma la porta non si apre, solo ora ti ricordi che l'hai chiusa ieri sera, con tutti quei ragazzi e uomini nella organizzazione dovevi pur 'difenderti' in qualche modo, non che una porta possa fermare dei Villain, infatti, la vedi marcire e la figura di Tomura estendersi dietro di essa, non ti ricordi quante volte avete rotto le porte di quel palazzo per colpa dei tuoi improvvisi scleri per colpa dei libri, ma sicuramente questa non è la prima volta, dopo un pò vedi il resto del gruppo arrivare di corsa, persino Dabi arriva di corsa per scoprire cosa stava succedendo.
-"Non avete mai visto una ragazza sclerare? Andate via!", dici mentre ripari la porta con il tuo Quirk e la sbatti in faccia a loro, riprendi il libro per poi rileggere quelle parole che ti hanno sconvolto in quel momento, 'Il conte si alzò quando entrai nella stanza. Bastò la sua presenza per lasciarmi quasi senza fiato. La luce entrava nella stanza da piccole finestre coi vetri colorati, sottolineando la sua carnagione luminosa e il suo volto scolpito - il piacere della notte prima mi tornò subito alla mente.', cerchi di non urlare di nuovo per poi buttare di nuovo il libro che stavi leggendo, o meglio, credevi di star leggendo, perché non ti ricordavi nulla di quello che vi era scritto, quelle parole ti avevano sconvolta e adesso la curiosità stava salendo come un mare in tempesta nella tua mente, ma odiavi rileggere i libri, quindi hai lasciato stare, sospiri per poi posare il libro, Dracula in love si chiama, ti aveva incuriosito quando lo avevi trovato nella stanza di una delle tue vittime, quando eri in missione, e lo hai preso con te, ricordi che lo hai iniziato l'altro ieri, o almeno credi, la tua memoria ti dà delle pecche nei momenti meno opportuni.
Nel mentre gli altri stavano parlando tra di loro, come se nulla fosse successo, lo stavano facendo tutti tranne due figure, il ragazzo dai capelli celestini e il corvino erano seduti dietro al bancone del bar, assorti nei loro pensieri, il primo stava, quasi, annegando nei ricordi di te e lui, a quando vi siete conosciuti ad adesso, mentre il secondo, anch'esso immerso nei ricordi, stava rivivendo l'esperienza di ieri, 'Ma cosa mi è venuto in mente?', pensò mentre voleva sprofondare nelle acque dell'Oceano, dove la sua Unicità non valeva nulla e dove nessuno poteva mai trovarlo, peccato che non poteva, aveva una missione personale da svolgere e mai si sarebbe arreso per una sciocchezza del genere, sempre se averti quasi baciato sia una sciocchezza.
-"Tomura!", sentono urlare mentre la porta del bar sbatte contro il muro, violentemente, quasi rompendola, cosa che sarebbe risultata strana ad occhio estraneo, ma non a quel bizzarro gruppo di super cattivi, corri verso il ragazzo dalla chioma azzurrina per poi scuoterlo in modo agitato.
-"Cosa vuoi?", chiede in modo annoiato il maggiore dei due.
-"Posso?! Posso?! Posso?!", tutti vi stavano guardando straniti alla tua richiesta, potevi giurare che il ragazzo avesse alzato un sopracciglio e accennato un sorriso, come sarebbe solito fare se fosse senza quella dannato mano in una situazione, di emergenza, per te, del genere, continui a scuoterlo fino a quando non ti afferra, con l'intera mano, con entrambe le mani, per precisione, facendoti fermare, con meraviglia di tutti il Quirk dell'azzurrino non aveva nessuno effetto su di te, cosa che rendeva molto facile il contatto fisico tra voi due, semplicemente attivi uno dei tuoi tanti Quirk, per precisare quello che consente di cambiare consistenza il tuo corpo, rendendoti un'ombra, solo materiale, prima di questa scoperta hai avuto molte ferite per colpa del ragazzo, cosa che lo faceva rendere 'depresso', lui voleva abbracciare o toccare in modo semplice la sua sorellina, quando lo avete scoperto siete stati molto contenti, quindi lo usi per la maggior parte dei casi che include l'azzurrino.
-"Ti fai accompagnare da qualcuno.", un grande 'Eh?', urlato con un'Unicità simile a quella di Present Mic, stona tutti coloro che risedevano in quel luogo.
-"Non puoi farmi questo!", continui ad urlare mentre rinizi a scuoterlo.
-"Certo che posso, ricordi l'ultima volta? Hai quasi rischiato di farti scoprire, solo perché il venditore non voleva abbassare il prezzo del libro.", immaginate quella scena dove tutti cadono perché credevano che fosse una cosa seria e invece è una stupidagine, ecco, poteva accadere in quel momento se solo non fossimo in un anime, il ragazzo stacca le tue mani dalle sue spalle.
-"E per di più sono tuoi fratello maggiore, quindi ne ho il diritto."
-"Non fare la parte del grande, che non ti si addice.", dici offesa.
(...)
Guardi il cielo mentre continui a sbuffare ogni due per tre, proprio quel giorno il tempo aveva deciso di far piovere, per di più non eri neanche in compagnia sopportabile, guardi il corvino che aveva le mani nelle tasche e il viso basso, coperto da alcune ciuffi di capelli neri, siete state zitti per tutto il tempo, fino a quando non ha iniziato a piovere e hai consigliato di ripararvi da qualche parte, non ti aspettavi di ritrovarti sotto un piccolo tempio proprio come facevano vedere negli anime che guardavi un tempo, per di più, se mai dovesse smettere, il mercato era anche lontano da quella zona, quindi dovevi arrenderti, sareste arrivati a orario di pranzo, ovvero di chiusura, riguardi il corvino, Tomura aveva scelto lui perché aveva il viso meno conosciuto tra i media, quindi non vi erano pericoli.
-"Come mai non hai detto il tuo vero nome?", chiedi mentre ti siedi sul freddo marmo di cui era composto il pavimento di quel luogo fatto in legno, potevi sentire il suo sguardo sulla tua colonna vertebrale, cosa che ti fece venire non pochi brividi, causati anche per il vento improvviso, ovviamente.
-"Secondo te potevo mai esser stato accettato se avessi detto che ero imparentato con un aspirante eroe?", sbuffi al suo tono sacente ma sarcastico, lo senti sedersi al tuo fianco, ci furono alcune discussioni per via di questa scelta da parte di Tomura, causate, indovinate un pò, dal piccolo Mustard, il ragazzino con la maschera a gas, sinceramente non ricordi nemmeno come era fatto il suo viso, portava sempre quella cosa al viso, sembrava una brutta copia di Tomura, solo più giovane, guardi il cielo, sembrava che non volesse smettere.
-"E perché hai scelto di diventare un Villain?", chiedi senza guardarlo, in quel momento il cielo sembrava più interessante.
-"Non vedo perché dovrei raccontarlo proprio a te.", ti giri verso di lui, arrabbiata, ma la tua espressione cambia quando vedi uno sguardo di determinazione mista a nostalgia e tristezza, dietro alle scelte, buone o cattive, vi sono sempre delle storie che nessuno vorrebbe mai avere.
-"Io non conosco i miei genitori, ho vissuto in orfanotrofio fino ai miei cinque anni, anno in cui venni addottata da un gruppo che si approfittarono del mio Quirk per commettere crimini non proprio consigliabili per una bambina. Non venivo trattata proprio bene da quella coppia, se non facevo come dicevano, cosa che accadeva molto spesso per via del mio carattere ribelle, mi torturavano, una volta rischiai pure di morire dissanguata. Quando ebbi compiuto otto anni vidi quella coppia morire davanti ai miei occhi, lì conobbi colui che io e mio fratello chiamiamo 'maestro', non furono gli Hero a salvarmi ma un Villain. Un anno dopo conobbi Tomura, sempre grazie a quell'uomo, da lì divenimmo una piccola ma grande famiglia.", racconti mentre guardi la pioggia cadere, ti venivano in mente quei anni da piccola schiava, dove sepperlivi morti, oppure uccidevi sotto ordine di quei due, non capivi la differenza tra cattivo e buono, ma sapevi che quelle cose una normale bambina non li doveva fare nella sua infanzia, quindi divenivi sempre di più ribelle, aumentando le torture corporeo e non su di te, senti il suo sguardo farti venire i brividi, o meglio, la pelle d'oca.
-"La mia storia è una barzelletta in confronto alla tua.", senti dire dal ragazzo, un tessuto caldo venne lanciato su di te, sposti il mantello per guardare il ragazzo che ora è rimasto in t-shirt, cerchi di ridarglielo, ma l'occhiataccia che ti lancia ti fà cambiare idea, 'Sà di cacao.', pensi divertita mentre ti avvolgevi nella sua giacca nera.
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