Cap.13
(L'ho notato solo ora, cioè il cambio di stagione improvviso, mi sono ricordata che la puntata in cui la 1-A è andata al campo per migliorare il loro Quirk era in estate e io avevo ambientato la storia in inverno, mi scuso per l'errore. Detto questo... Buona lettura!)
'Espira, ispira, espira, ispira, stai tranquilla (T/N), nessuna chioma corvina ti ha buttato nella vasca piena con tutti i vestiti...'
-"Dabi!", urli trovando i tuoi modi di calmarti abbastanza inutili in quel momento, il corvino nel mentre se la ride vedendoti in quella situazione, lo guardi male per poi stannutire, è pure fredda, sicuramente ti si alzerà quel poco di febbre che hai, il corvino si avvicina a te per poi sorriderti innocentemente, con un movimento della mano lo fai entrare anche lui, appena riemerge, sorridi innocentemente e lui in risposta ti butta dell'acqua contro.
-"Sei morto!", urli mentre con il Quirk dell'acqua, fai uscire essa dal rubinetto e spruzza contro il corvino, che cerca di proteggersi con le mani, qualche minuto dopo ti fermi, adesso è completamente zuppo, ti guarda male per poi ridere, alzi gli occhi al cielo.
-"Tu hai bisogno una visita dal psicologo.", dici mentre esci dalla vasca per poi coprirti con il tuo accappatoio, si, quello era il tuo bagno, in poche parole stavi andando al bar, non avevi più bisogno di aiuto, e non ti ritrovi più la terra sotto i piedi, il corvino ti ha presso a sacco di patate per poi buttarti nella vasca.
-"Parla colei completamente sana."
-"Non sono colei che ha iniziato questa sceneggiata.", dici mentre gli lanci un asciugamano, che prontamente riesce ad afferare.
-"Però ammettilo che ti sei divertita, in questi giorni sei sempre così seria.", dice accennando un sorriso, alzi un sopracciglio.
-"Forse perché devo ripetere il piano? Manco fossi di nuovo a scuola, odio Tomura quando fà così.", alzi il cappuccio del accappatoio e ti dirigi verso la tua stanza, ad un piano sopra a quello in cui vi trovavate, senti dei passi seguirti, segno che il corvino era alle tue spalle, senti le sue mani su i tuoi fianchi e ti solleva di nuovo.
-"Lasciami andare, brutto colosso!", dici mentre ti dimeni, lo senti ridere, a testa in giù guardi che stava scendendo le scale, forse voleva andare al bar e tu non volevi farti vedere in quella situazione, se ti fossi teletrasportata, avresti portato Dabi con te, per via del contatto, e sarebbe inutile, non ti rimaneva altro che farti lasciare con la forza, però lo vedi fermarsi a quello che sembra il primo piano.
-"Aspetta un attimo, che vuoi fare?!", dici mentre ti dimeni, ti posiziona in braccio, come si fanno con i bambini, avevi il suo viso a pochi centimetri dal tuo, la cosa ti fece riscaldare le guance.
-"È stata colpa mia, devo scusarmi in qualche modo, dopotutto tu l'hai fatto due volte. Ti presto i miei vestiti.", ti informa mettendoti a terra, avevi quasi paura di avergli scambiato la febbre, ma non poteva averla, mancava un giorno dall'inizio della missione.
-"Dabi, ti abbassi un attimo?", chiedi al ragazzo, egli alza un sopracciglio per poi fare ciò che gli hai chiesto, appoggi la mano sulla sua fronte e confrontarla con la tua, ti eri dimenticata che per via del suo Quirk poteva cambiare temperatura corporea, lo guardi male quando lo senti gelato, sorride divertito per poi ritornare 'normale', non scottava come avevi previsto, togli la mano, il corvino si dirige verso l'armadio e inizia a scavare in esso, lo vedi prendere diversi vestiti, poggiarli sul letto per poi venire verso di te per aiutarti ad asciagare il corpo, 'Qui c'è qualcosa che non quadra.', pensi mentre ti toglie l'accappatoio e lo mette sulla sedia della scrivania, ti porge i vestiti che ti ha prestato per poi girarsi.
-"Sei strano oggi.", dici mentre inizi a cambiarti, ti aveva dato quello che considerava il jeans più stretto, ti andava un pochino largo ma non dava fastidio, mentre la maglia era una delle sue solite t-shirt, solo blu scuro e non bianco o nero, ella ti andava tipo a vestitino, coprendo alcuni buchi, fatti casualmente o di produzione, del jeans, che era nero, sembravi Dabi al femminile con quei vestiti, mentre per i calzini ti accontenti di rimanere senza, anche se per andare al bar ti servivano essi, mica volevi mostrarti senza scarpe in un luogo pubblico?
-"Tu dici?", ti chiede, lo vedi togliersi la maglietta, allora tu ti giri, con il rossore sulle guance più evidenziato, senti la sua mano scompigliati i capelli, la togli infastidita per poi alzare lo sguardo per incrociare il suo, era troppo alto, ti dava tremendamente fastidio quella differenza.
-"Io dico.", affermi dopo un pò.
-"A me sembra che io mi stia scusando mentre tu hai accettato le mie scuse, o non saresti rimasta qui.", dice sorridendo divertito, mormori qualche offesa verso di lui mentre guardi altrove, lo senti ridacchiare, ti venne in mente una cosa, forse potevi fare qualcosa di impossibile, giusto ieri ti aveva accennato che sua madre era in un ospedale psichiatrico per via che aveva ferito 'il figlio prediletto' e venne ritenuta pazza, potevi aiutarlo a farsi accettare, almeno, dalla madre, 'Spero che funzioni'.
-"Hey, Dabi.", dici mentre stringi la sua mano tra le tue, il corvino vide il tuo sguardo illuminarsi, cosa che non aveva mai fatto quando era con lui, di solito i tuoi sguardi erano pieni di rabbia o indifferenza, quello sguardo, stranamente, lo rendava un pò felice.
-"Che ne dici se ti aiuto a riconciliare con tua madre?"
-"Scordatelo.", 'Come non detto.'
-"Ma... Perché?", chiedi con voce bambinesca, il corvino storce il naso mentre distolse lo sguardo dal tuo.
-"Perché non voglio più niente a che farci con quella famiglia."
-"Sapevo che sarebbe stata una cosa impossibile!", il ragazzo spilla vide il tuo sguardo illuminarsi di più, pensava che avresti dimenticato quella storia e invece, ti vide sorridere e non poteva fare altro che ritrovarti carina in quella situazione, avvicinò, di puro istinto, il suo viso al tuo, che cambiò espressione, da felice a stranito.
-"Non smettere di sorridere.", sembrava quasi una supplica la sua, si avvicinava sempre di più, fino a sfiorare le sue labbra con le tue, ma non le unì per via dell'improvvisa apertura della porta che vi fece separare velocemente.
-"Ho rovinato qualcosa?", chiese con un sorriso malizioso Toga, scuoti velocemente il capo, con le guance in fiamme, guardi il corvino, aveva le mani in tasca e non guardava né te né la castana, che ti prese sotto braccio e ti trascinò fuori.
-"Allora tu vieni con me, ti stavo proprio cercando, mi devi aiutare con gli allenamenti. A dopo Dabi!", il corvino non ricambiò il saluto e prima che la porta si potesse chiudere, ricambiò il tuo sguardo, non lo avevi mai visto così, era freddo, come il valore delle sue fiamme.
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