Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Chapter 16

Matt corre il più velocemente possibile con me al suo seguito. Non ho mai corso così veloce in vita mia, ma l'adrenalina impedisce alla stanchezza di farsi sentire. Per fortuna percorriamo tutto il corridoio senza farci vedere da nessuna delle guardie, troppo occupate a parlare tra di loro. Esultiamo entrambi quando superiamo la porta e ci ritroviamo sopra la torre.

Non sono mai stata così in alto. Mi sembra di volare. Guardo giù e come avevo immaginato le persone sotto di noi sembrano delle formiche. Caccio un piccolo urletto eccitato ma Matt mi trucida con lo sguardo.

«Vuoi farci finire in carcere per caso?» sussurra calmo.

«Scusa, era l'emozione.» mi scuso mentre lo guardo con un sorriso sicuramente da ebete. Anche lui inizia a sorridermi calorosamente, ma non sembra eccitato come me.

E come fai a stare calmo davanti ad un panorama del genere?
Come fai a guardare le persone sotto di te e non sentirti fortunato?
Perché non guardi anche tu il mondo sotto di te con occhi diversi?
Forse ci sei già stato con altre?
O solo non ti importa neanche di questo?
E a volte penso che i tuoi occhi così blu siano stati creati appositamente per non avere emozioni al loro intento, come una bella scatola all'esterno, ma vuota all'interno.
Ma a volte ti guardo e la vedo, quella piccola luce che appare nei tuoi occhi e risveglia anche i miei.

Continuo a fissare il panorama di Manhattan senza fiato ammirando il mare che mi sembra così vicino in questo momento, i grattacieli di New York da cui noi possiamo vedere il tetto e il cielo illuminato dalla luna che non é ancora del tutto spuntata all'orizzonte.

«Con quante altre ragazze l'hai fatto?» chiedo all'improvviso.

E si, credo che tu ci sia già stato con altre.
Forse perché non voglio illudermi di essere stata la prima o forse perché voglio pensare che un briciolo cuore almeno c'è l'abbia.
Perché non puoi guardare questo panorama e non emozionarti se anche per te è la prima volta.

«Cosa?» lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda stranito.

«Non intendo ciò che pensi tu stupido, intendo quante altre ragazze hai portato su questo tetto.» spiego io.

Lui non risponde subito e un specie di fitta al cuore nel sapere che mi ha portato qui per conquistarmi proprio come fa con le altre. Cerco di contenermi, ma non riesco a non fare una smorfia disgustata nel pensarlo.

Perché per te sono solo una delle tante.
Ma per me tu non lo sei, tu sei l'unico ed è questo il problema.
Il problema è che io per te darei la vita, quando tu per me non daresti neanche la tua preziosa felpa.
Il problema è che tu mi sei entrato dentro completamente, quando io non sono neanche riuscita a scalfirti.

«Gelosa?» dice guardandomi malizioso.

«No, solo schifata.» dico fingendo un conato di vomito.

Anche se in realtà avrei davvero voglia di vomitare.
Se potessi vomiterei tutta questa rabbia in eccesso che mi sta solo avvelenando, vomiterei tutto l'amore che provo per te, tutti i ricordi belli, tutto le illusioni e vomiterei anche tutta questa gelosia che mi porto dietro tutte le volte.
Vomiterei tutto se solo potessi, ma le emozioni non sono come il cibo in eccesso. Non se ne vanno così facilmente.

Lui se la ride sotto i baffi continuando a fissare il panorama.

«Facciamo una foto ricordo?» chiedo all'improvviso sorridendogli.

E si, sembra strano farti una richiesta del genere dopo quello che è successo tra di noi.
E forse dovrei smetterla di essere così gentile, ma non ci riesco.
Perché adesso che sembri così calmo voglio viverti del tutto prima che il tuo carattere cambi ancora.
Perché per un momento voglio dimenticare ciò che è successo e lasciarmi guidare dall'istinto.
Si, solo dall'istinto, senza mettere il cuore e la testa di mezzo che fanno solo casini.

«Certo, così quando sarai annoiata potrai sempre guardare quella foto e fissarmi imbambolata come poco fa.» fa un sorrisetto strafottente guardandomi con aria di superiorità.

Divento completamente rossa e istintivamente mi copro la faccia con le mani cercando di non farlo vedere a Matt, ma fallisco miseramente mentre lui se la ride. Che coglione!

«Ripensandoci non voglio fare nessuna foto con te, ne faccio una da sola e poi la invio a Marco.» gli dico cercando di sembrare sicura di me stessa. Avanti Emma, puoi farcela!

«Voi non vi eravate lasciati?» chiede  lui.

"Abbiamo chiarito e ci siamo rimessi insieme." dico io cercando di essere convinta delle mie parole.

E vorrei davvero tanto che fosse così.
E no, non parlo di tornare insieme, quello non voglio che succeda ancora, parlo di tornare ad essere i due migliori amici più scatenati e uniti della storia.
E vorrei tanto che Marco fosse qui e che mi perdonasse, ma so che non succederà.
Ci sono passata, gli ho lasciato una ferita troppo grossa per essere rimarginata così in fetta, ma non c'è giorno in cui mi penta di quello che ho fatto. Se potessi cambiare le cose lo farei, ma purtroppo non è possibile.

Per fortuna però le mie parole hanno il risultato sperato e vedo che Matt stringe i pugni cercando di sembrare calmo. Sorrido soddisfatta dalla sua reazione. Se c'é una cosa che ho capito di Matt nei mesi in cui ci siamo conosciuti è che è una persona fin troppo possessiva.

Ma adesso si vede che non sei calmo.
Perché stai stringendo i pugni e quegli occhi assumono la forma di uno zaffiro tanto che sono blu.
Perché il tuo sorriso sembra spento e perché sento la tua rabbia montare come un cavallo pronto al galoppo.
Mi spieghi perché sei così possessivo se poi non conto nulla per te?

«Certo che quel tipo è proprio un coglione. Rimettersi insieme ad una persona dopo che ti ha tradito è la cosa più stupida di fare in assoluto.» dice a denti stretti.

«Geloso, eh?» gli sorrido come lui ha fatto poco fa.

«No, solo disgustato.» dice imitando la mia voce. Fingo di essere arrabbiata e incrocio le braccia al petto, ma Matt si avvicina lentamente a me e inizia a farmi il solletico. Mi dimeno sotto il suo sguardo divertito e spero solo che questa tortura finisca il più presto possibile.

«Ci sentiranno se ridi così tanto.» mi sussurra all'orecchio senza smettere di farmi il sollecito. Ad un certo punto mi da un bacio sul collo e miliardi di  brividi mi percorrono tutto il corpo, ma ignoro subito quella familiare sensazione.

E come fa un leggero bacio sul collo a provocare brividi sulla mia pelle?
Come fanno quelle labbra a provocarmi ancora quell'effetto se hai usato quelle stesse labbra anche su altre donne?

«Se tu la smettessi di farmi il solletico magari io non riderei come una stupida.» dico tra una risata e l'altra con il tono più acido possibile.

Mi guarda intensamente incastrando i suoi occhi blu oceano nei miei e facendomi rimanere per la seconda volta in un ora senza parole.

E adesso perché mi guardi così?
Perché sembra che i tuoi occhi si stiano specchiando nei miei e che stiano dando vita a qualcosa senza precedenti?
Già, qualcosa di così bello e così sbagliato da essere il mix afrodisiaco per la follia... o per la libertà, dipende dai punti di vista.

«Solo te.» dice a un tratto senza smettere di guardarmi.

«Cosa?» dico non capendo dove voglia arrivare.

«Non ho mai portato nessun altro quassù, per la verità oggi ci sono salito per la prima volta anch'io.» mi dice non distogliendo neanche per un minuto il suo sguardo dal mio.

E non so neanch'io cosa mi prende, ma è come se le mie braccia si muovessero da sole verso il tuo corpo.
E so che non ti piace avere contatti così stretti con altre persone, ma al momento non mi importa.
Perché ho bisogno di sentirti addosso, sulla pelle e dappertutto, proprio come se fossi un tatuaggio.

Lui non reagisce subito all'abbraccio, ma dopo un paio di secondi in più ricambia l'abbraccio e nascondo la testa nell'incavo del suo collo beandomi del suo profumo di vaniglia.

«Sarai sempre e solo tu.» sussurra così piano che dubito abbia voluto dirlo ad alta voce.

E in questo momento mi sento a casa.
Si, proprio in questo tetto con te che mi cingi la vita dolcemente e solo il sole a farci da spettatore.
E sono sicuro che anche il sole sarebbe abbagliato da questa visione se solo potesse dircelo, perché noi due insieme siamo meglio di un fenomeno naturale, anche meglio di un tramonto o di un eclissi.
È questo il sapore della felicità che avevo tanto bramato?

Ma purtroppo la mia felicità dura solo qualche attimo perché sentiamo delle voci avvicinarsi a noi e poi una torcia  puntata sulle nostre facce. Un uomo sulla cinquantina si avvicina pericolosamente a noi e quando ci vede inizia a sbraitarci contro.

«Vi ordino immediatamente di venire con me e di uscire da qui.» urla l'uomo puntandoci nuovamente la torcia sulla faccia.
Ok, siamo ufficialmente fottuti!

Matt inizia a correre velocemente dall'altra parte della torre mentre io lo seguo a ruota. Riusciamo a uscire per non si sa quale miracolo dal tetto, ma quell'uomo continua a seguirci e a dirci di fermarci. Matt continua a correre, ma io sono stanca anche solo per fare un altro passo. Mi fermo a metà strada e inizio a respirare affannosamente mentre vedo che l'uomo mi sta per raggiungere.

E solo ora mi rendo conto di quanto sia stata stupida a voler seguire Matt in questa follia. Fra poco sarò arrestata e la mia piccola sarà sia senza una madre che senza un padre.
E la cosa più brutta è che non posso neanche dare la colpa di tutto questo a lui perché per un volta non mi ha ingannato, l'aveva detto che se ci avessero scoperti avrebbe pensato soltanto a se stesso ma io ho comunque scelto di salire fin qui. Sospiro rassegnata preparandomi già al mio destino quando due braccia mi afferrano per la vita e mi alzano a terra fino a un corridoio più nascosto.

«Mi spieghi che ti è saltato in mente?» mi urla contro Matt.

«Sono... Stanca...» dico tra un respiro e un altro. Non riesco a dire altro. Matt allora sospira frustrato e si guarda intorno alla ricerca dell'uomo che ci sta cercando. Dopo un po' lo vede nella direzione opposta alla nostra. Rilascia un sospiro di sollievo e mi nasconde ancora di più fra l'angolo di due pareti.

«Ok, al mio segnale corri più veloce che puoi sempre andando dritto e non guardarti mai indietro.» dice Matt autoritario.

«Lui mi vedrà.» dico io.
«Vuoi veramente farmi fare da esca?» mi altero. Matt invece non si smuove di un millimetro e mi intima di stare zitta.

Vuoi davvero che io sia l'esca per farti uscire di qui?
Per questo mi hai portata qui?
Era a questo che servivo?

«Non sarai l'esca, fa solo come ti ho detto e non ti succederà nulla.» mi guarda e mi fa un accenno di sorriso rassicurante. Annuisco senza fare storie e aspetto il suo segnale.

«Adesso.» sussurra lui prima di uscire completamente allo scoperto davanti alla guardia.

«Hey, sono qui, prova a prendermi.» urla Matt all'uomo iniziando a correre seguito da lui nella direzione opposta alla mia.

Stai veramente facendo da esca per farmi fuggire?
Sei davvero la stessa persona che mi hai detto che mi avresti lasciata da sola nel caso fossi stata scoperta?
E in questi momenti non ti capisco.
Non capisco perché ti ostini a odiarmi se poi rischieresti il carcere per me
Non capisco perché dici una cosa e ne fai un altra.
Semplicemente non ti capisco e vorrei tanto farlo.

Inizio a correre il più velocemente possibile cercando di non farmi vedere dalle altre guardie. Per fortuna nessuno si accorge di me, perché sono tutti occupati a cercare Matt.

Appena mi trovo fuori sa quell'edificio mi pento subito di quello che ho fatto. Non posso lasciare che Matt finisca nei guai a causa mia.

Rientro immediatamente nell'edificio e cerco un modo per distrarre le guardie. Rientro fra i corridoi per arrivare fino in cima e faccio partire la musica più forte che trovo nella mia playlist. La musica rimbomba nelle pareti e sento dei passi che si avvicinano. Inizio ad agitarmi nuovamente, ma mi calmo appena mi accorgo che é Matt.

Ha il respiro affannato, la maglietta tutta sudata attaccata al petto che fa intravedere i suoi pettorali e i capelli tutti spettanti. Per un attimo rimango imbambolato a fissarlo, ma poi mi riprendo e stoppo subito la canzone iniziando a correre verso l'uscita seguito da Matt. Continuiamo a correre fino alla sua moto e poi ci fermiamo per riprendere fiato.

«Perché non hai seguito i miei ordini? Ti avevo detto di correre senza guardarti indietro.» mi rimprovera Matt.

Non lo so. Questa sarebbe la risposta più giusta da darti.
Perché non lo so davvero.
Perché rischierei tutto per te e perché è come se il mio cuore non potesse pensare che tu sia in pericolo.
Ma potrei farti la stessa domanda.
Perché tu hai fatto da esca per me?
Ma non lo farò perché in realtà non voglio sapere la risposta, mi spaventa.

«Non potevo lasciarti li da solo a fare da esca contro chissà quante guardie solo per colpa mia.» gli dico cercando di fargli capire le mie intenzioni.
«E poi non ti avrei lasciato da solo contro di loro.» continuo.

«Grazie. Odio ammetterlo, ma mi hai salvato. Mi ero perso in quel posto» dice poi ridendo smorzando la tensione.

«Mi hai salvato anche tu. Grazie.» ammetto poi salendo di fretta sul morino e mettendo il casco che lui mi ha precedentemente passato al volo.

Il viaggio è abbastanza silenzioso, ne io ne lui parliamo. Lui perché troppo concentrato alla guida, io perché troppo stanca.

«Dove ti porto?» mi chiede mentre continua a tenere gli occhi fissi sulla strada.
Che gli dico adesso? Di certo non posso tornare da Maria a quest'ora. A quest'ora staranno sicuramente dormendo tutti e non voglio disturbare nessuno.

E solo adesso mi ricordo che ho lasciato Cleo da sola, senza nessuno a prendersi cura di lei.
Come ho potuto farle questo?
Che razza di madre orribile sono?
Ho parlato tanto male di Matt quando alla fine ho fatto la stessa cosa anche io appena ho potuto.
E più ci penso, più non faccio altro che rendermi conto che effettivamente gli somiglio molto di più di quello che penso.
E forse me lo merito tutto quello che mi ha fatto.

Inizio a piangere silenziosamente cercando di non farmi sentire dalla persona accanto a me, ma sfortunatamente lui mi sente e ferma il motorino.

«Cosa c'è? Perché piangi?» mi chiede confuso.

«Sono una... madre... orribile.» dico tra i singhiozzi. Lui mi asciuga le lacrime e mi stringe forte a se. Nascondo il viso sul suo petto e continuo a piangere ininterrottamente sul suo petto.

E non capisco perché mi abbracci di nuovo.
Non capisco cosa vuoi ottenere questa volta, perché i tuoi gesti mi sembrano così naturali che stento a crederci anche io.
Perché fino a pochi giorni fa ti odiavo e mi andava bene così, perché non avevi fatto nulla che potesse farmi cambiare idea.
Ma adesso... adesso non so più cosa provo per te.

«Shh, andrà tutto bene.» mi tranquillizza lui.

«No invece, l'ho lasciata tutto il giorno a casa di Maria e non ho pensato a nient'altro. Sono una madre orribile.» continuo a ripetere piangendo sempre di più.

«Non lo sei. Penso invece che tu sia una mamma bravissima.» mi sorride sinceramente. "E poi perché è casa di Maria? Non dovrete vivere a casa di quel tipo?" dice Matt alludendo a Marco.

«No, ci ha cacciato di casa quando ci siamo lasciati.» gli dico malinconicamente.

E so che odi quando le persone ti mentono, ma questa volta non dire nulla. Non c'è la farei a sorbirmi le tue urla adesso.

"Io lo uccido."sento sussurrare Matt.

«Tu non farai proprio niente. Era ovvio che ci avrebbe cacciate di casa dopo quello che gli ho fatto.» gli dici cercando di fargli capire le sue motivazioni. Anche lui probabilmente avrebbe fatto lo stesso se fosse stato al suo posto.

«Quindi tu adesso vivi da Maria con la piccola.» cambia discorso Matt. Io annuisco semplicemente.

«È quanti siete in casa?» chiede.

«Siamo 6 se contiamo anche noi due.» gli dico.

«E quanto è grande questa casa?» dice Matt.

«Hai finito con l'interrogatorio?» chiedo spazientita.

«Tu rispondi solo.» dice
Sono troppo stanca e triste per discutere con lui quindi faccio come dice.

«Non molto, è un appartamento in centro e non è molto grande.» dico io.

«Domani vieni a vivere con me con Cleo, non voglio sentire scuse.» mi ordina.

«Ma...» inizio a dire,ma lui mi ferma.

«Ma nulla, domani vieni a vivere con me. Per adesso ti porto a casa di Maria, ma domani verrai a stare da me.» mi dice con la stessa sicurezza di prima.

E perché proprio adesso hai deciso di aiutarci se fino a pochi giorni fa eri contrario all'idea?
Perché è tutto cosi improvviso con te?
A volte vorrei entrare nella tua mente e sapere ciò che pensi, ma credo che la dentro, con tutta quella confusione, mi perderei anche io e non posso permetterlo. Non più.

«Va bene.» annuisco solo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro