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Papà!

Tony sentì una stretta al cuore al solo pensiero di lasciare il suo bambino per la prima volta. Erano passati quasi sei mesi dalla battaglia finale contro Thanos e dal conseguente rimpicciolimento di Peter, e quasi subito Tony si era trasformato nel classico padre ultra-protettivo. Per questo non aveva mai lasciato che il bambino fosse lontano da lui più di qualche decina di metri al massimo, rifiutando ogni missione per cui Fury lo chiamava. Ma questa volta non poteva, la minaccia era troppo vicina a lui, troppo vicina a Peter, non poteva rischiare la vita di quel bambino così piccolo che era diventato velocemente la sua maggiore ragione di felicità. Non l'avrebbe permesso. Ma questo voleva dire che avrebbe dovuto lasciare Peter con qualcuno senza che lui fosse nei paraggi, e il solo pensiero gli faceva venire il magone. Non aiutava il fatto che il piccolo si agitava e piangeva quando Tony usciva dal suo campo visivo. Tony avrebbe preferito fare qualsiasi altra cosa piuttosto di lasciare il suo bambino per più di qualche minuto, ma non c'era altra via, doveva andarsene per tre giorni. Mentre Peter stava facendo il suo riposino pomeridiano mise insieme tutto ciò di cui il piccolo avrebbe potuto avere bisogno in quei tre giorni, e a spiegare a Clint come prendersi cura del bambino, finché l'arciere non ne aveva avuto abbastanza e se n'era andato affermando di sapere come prendersi cura di un bambino dal momento che aveva tre figli. Tony razionalmente sapeva di stare esagerando, ma non poteva proprio farne a meno.
Non sapeva neanche se andarsene mentre il bambino dormiva oppure mentre era sveglio, dopo avergli spiegato la situazione, ma sapeva che se gli avesse spiegato cosa stava per fare il bambino non si sarebbe mai addormentato, e se lo avesse lasciato mentre era sveglio non sarebbe riuscito ad andarsene, perché i pianti del piccolo lo avrebbero trattenuto lì dov'era. Se però non gli diceva niente sapeva che Peter si sarebbe mai calmato, neanche quando lui sarebbe tornato. Pepper aveva provato a dire a un preoccupatissimo Tony che Peter aveva appena compiuto un anno e che probabilmente non lo capiva, ma il multimiliardario era fermamente convinto che Peter lo capisse.
Alla fine a malincuore decise di non dire niente e di andarsene mentre il bambino dormiva, anche se la tentazione di mandare tutto al diavolo e restare con il piccolo era alta. Ma era troppo importante, non poteva restare e mettere in pericolo Peter.

Come Tony aveva previsto Peter non la prese bene. Passò quasi tutto il primo giorno a piangere, inconsolabile, tanto che Clint temette che si sarebbe ammalato. Il secondo giorno fu un po' più tranquillo, e Peter iniziò a piangere solo quando qualcosa o qualcuno gli ricordava Tony, e questo problema fu abbastanza facile da risolvere, con grande sollievo di Clint. Il terzo giorno il bambino decise di preparare qualcosa per l'imminente ritorno di Tony, e i suoi babysitter appoggiarono con gioia questa sua iniziativa. Arrivò la sera, e poi la notte, e Peter tornò inconsolabile come il primo giorno. Passarono altri tre giorni d'inferno, in cui Peter pianse senza sosta, facendo disperare tutti i supereroi che erano rimasti con lui.

Finalmente Tony tornò a casa, distrutto e ferito, ma anche sollevato per aver scongiurato ogni possibile minaccia diretta a lui e, per estensione, a suo figlio. Non vedeva l'ora di avere il suo bambino, non voleva nient'altro se non stendersi sul divano, con il piccolo sul petto e qualche trasmissione a caso alla tv come sottofondo.

Ma quando entrò nel salotto la prima cosa che sentì furono i singhiozzi di Peter, e si precipitò dal bambino, prendendolo immediatamente tra le braccia e stringendolo al petto.
Il piccolo Peter ci mise qualche minuto per riconoscere la stretta del padre, ma quando capì chi lo aveva preso tra le braccia i suoi singhiozzi si quietarono, e piano paino il bambino iniziò ad addormentarsi, facendo rilassare Tony nel frattempo, complice anche la sensazione di calma e sicurezza che la vicinanza con il suo bambino gli portava sempre, ma in particolar modo in quel momento, in cui era stanco per missione ed era stato preoccupato fino a quel momento per il piccolo.
Tony indietreggiò e si sedette sul divano, con il bambino ancora stretto al petto.
Il piccolo Peter stava lentamente cedendo al sonno, quando mormorò qualcosa che Tony non riuscì ad afferrare, o almeno fino all'ultima parola del figlio. "Papà" Disse il bambino con tono adorante guardando l'uomo, che lo guardò molto stupito, con le lacrime agli occhi. "Che cosa hai detto, Petey?" Chiese piano Tony, e Peter fece un grande sorrise e gridò "Papà!" Tony si mise a ridere, stanchezza dimenticata, e si mise a girare per la stanza facendo volteggiare Peter, che rideva gioioso. 

Tony abbracciò stretto il suo bambino, in lacrime per la felicità. Essere chiamato 'papà' per la prima volta dopo una missione così stressante -emozionalmente, mentalmente e fisicamente- era il miglior regalo che potesse mai ricevere. Ma, rifletté Tony mentre si addormentava con Peter sul petto, Peter era sempre stato la cosa migliore della sua vita. 

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