La battaglia finale
Peter non sapeva dove si trovava, sapeva solo che un attimo prima era su Titano a combattere con il signor Stark, e il secondo dopo aveva visto tutti ridursi in terra, prima di subire la stessa sorte presumibilmente. E adesso era di nuovo su Titano, con Doctor Strange che diceva "Sono passati 5 anni, hanno bisogno di noi." prima di aprire una specie di potale e trasportarli altrove. Lì vide l'esercito di Thanos, e capì che quella era la loro ultima occasione per sconfiggerlo. Appena gli fu possibile si avvicinò al suo mentore, che lo abbracciò di slancio, chiedendogli di stringerlo a sé. Quel momento non durò a lungo, ma a Peter andava bene. Dopotutto se avessero vinto avrebbe potuto farlo ancora.
La battaglia contro Thanos stava imperversando da molto quando Il guanto con le gemme dell'infinito aveva fatto la sua comparsa. Era passato di mano in mano, finché non era toccato a Peter, aka Spiderman, proteggerlo. Lanciò una ragnatela dopo l'altra, sia ai nemici che per spostarsi, finché non diede il guanto a Capitan Marvel. Quasi tirò un sospiro di sollievo quando lo fece, ma poi vide Doctor Strange interagire con Tony, e poi una strana luce negli occhi di quest'ultimo, e capì ciò che stava per succedere. Riprese dunque a muoversi più veloce di prima verso Thanos e Tony, lanciò una ragnatela e con essa prese il guanto. Il suo mentore capì subito quello che voleva fare. "No." Disse. "Non farlo." Aggiunse con gli occhi lucidi. "Devo essere io. Ragazzo non posso perderti di nuovo. La prima volta mi ha distrutto, cazzo ho persino inventato i viaggi nel tempo per poterti riavere qui con me." Peter chiuse gli occhi, non poteva vedere quello che era sempre stato il suo più grande eroe in quello stato per lui, li strinse e li riaprì di nuovo, la determinazione che bruciava sicura in essi. "Io ho più possibilità, guarigione accelerata, ricorda? Starò bene." Detto questo si voltò a fronteggiare Thanos. Questo lo guardava con un sorriso furbo. "Toh guarda." Disse "un bambino che osa sfidarmi. Pft, patetici umani." "È qui che ti sbagli." Ribatté Peter. "Io non sono umano. Io sono un essere geneticamente modificato. Io sono Spiderman." E schioccò.
Senza sapere come, Tony si ritrovò in un letto dell'infermeria della Stark Tower, con Steve seduto vicino a lui. Si alzò di scatto cercando di staccare le flebo dalle sue braccia, ma Steve non lo permise "Fermo." Disse il super soldato bloccandolo e costringendolo a sdraiarsi nuovamente. "Peter, Peter, oh mio dio Peter, come sta? Sta bene. Oh cazzo dimmi che sta bene!" Steve lo interruppe "il ragazzo è vivo." Disse, e Tony tirò un sospiro di sollievo. "grazie al cielo." "Ma..." Il multimiliardario si bloccò, come congelato da quella piccola parola. "Le radiazioni del guanto hanno infierito sul suo corpo. Nessuno sa come o perché questo sia successo, ma lui è..." "Lui è cosa Rogers?" Esclamò Tony preoccupato ed arrabbiato. "Lui è tornato un bambino. È come se gli ultimi 16 anni per lui fossero completamente scomparsi, facendolo tornare piccolo. Adesso sembra avere meno di un anno. Non sappiamo se abbia mantenuto o meno i suoi superpoteri." Tony si sentì mancare l'aria. Il ragazzo non aveva più nessuno, sua zia May era sopravvissuta allo schiocco ma era morta poco dopo, e adesso... Era solo un neonato. Tony non aveva alcuna esperienza con i bambini, ma quella gli sembrò essere l'unica soluzione. "Lo crescerò io. Già prima era come se fosse mio figlio e adesso... Lui non ha nessuno a parte me." Steve gli sorrise e disse "Sapevo che avresti fatto la scelta più giusta. Vieni a conoscere tuo figlio." Tony seguì l'altro senza alcuna esitazione, impaziente di vedere il piccolo. Steve aprì una delle porte dell'infermeria mostrando a Tony una nursley improvvisata, con un lettino contenente un bambino che piangeva. Al suo fianco c'era un Bruce distrutto, che appena li vide li aggiornò "Fisicamente sta bene, ho provato a fare di tutto, ma non riesco a farlo smettere di piangere. Tony allora si avvicinò alla culla, e prese in braccio il neonato, che smise subito di piangere prendendo a guardarlo con i suoi grandissimi occhi castani. "Non ti preoccupare piccolo mio." Disse dolcemente il multimiliardario. "Ci sono io qui con te, non ti accadrà nulla, te lo giuro.
Spazio autrice
Questa era una one shot introduttiva per altre one shot collegate a questa. Saranno contrassegnate da questi simboli **.
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