Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Abbandonato

~Peter ha 5 anni~

Tony Stark stava girando per le strade di New York cercando di sfuggire ai paparazzi che non gli lasciavano mai tregua quando si ritrovò in un vicolo oscuro e sporco. Stava rabbrividendo alla vista di un ratto quando sentì un lieve gemito che non avrebbe mai colto se non avesse teso le orecchie per capire se ci fossero ancora paparazzi nei dintorni. Pensò di esserselo immaginato quando lo sentì di nuovo. Allora, spinto dalla curiosità, si avvicinò all'origine del misterioso rumore, che sembrava provenire da una scatola di cartone capovolta; la sollevò pensando che sotto di essa avrebbe trovato un gattino o un cagnolino randagio, perciò la sua sorpresa fu grande quando i suoi occhi incontrarono la minuta figura di un bambino che ad occhio e croce non aveva più di 3 anni, che lo guardava tremante con i suoi enormi occhi castani. Si avvicinò lentamente, non volendo spaventare oltre il piccolo già terrorizzato; s'inginocchiò e disse piano. "Ciao piccolo, come ti chiami?" Il bambino lo guardò con gli occhi se possibile ancora più sgranati, ma non rispose. "Hey cucciolo... Non ti farò del male." Di nuovo non ricevette nessuna reazione dal bambino, e iniziò a pensare che per qualche motivo non riuscisse a capirlo. "Dove sono i tuoi genitori, piccoletto?" Chiese ancora, ma proprio mentre stava per chiamare i servizi sociali il bimbo indicò verso l'alto, dove il cielo si stava scurendo facendo spazio alla sera. Tony spalancò gli occhi quando realizzò che il piccolo era orfano, e che era rimasto a vagare da solo per la città per chissà quanto tempo. "Io sono Tony. E tu come ti chiami?" Provò di nuovo, sperando che dandogli informazioni su sé stesso avrebbe ottenuto qualcosa. Questa strategia si rivelò vincente quando il bambino rispose incerto. "Peter." "Ciao Peter." Gli disse sorridendo, e il suo cuore s'ingrandì di almeno tre taglie quando vide il piccolo sorridergli timidamente a sua volta. "Ti sei perso? Dov'è casa tua?" Chiese ancora Tony speranzoso, ma Peter scosse la testa dicendo "Zia May mi ha detto di non tornare più. Che non riesce a prendersi cura di me." Tony stava per chiedergli quanti anni avesse quando lo stomaco del bambino brontolò forte facendolo arrossire. Tony gli sorrise. "Hey, vuoi venire a casa mia per mangiare qualcosa?" Peter lo guardò profondamente, come se stesse cercando di leggergli dentro. Dopo quella che sembrò un'eternità Peter annuì piano, facendo sorridere ancora di più l'uomo. Tony si rialzò e allungò una mano che il piccolo prese timidamente. Però poiché più si avvicinavano all'uscita del vicolo più Peter si stringeva a lui, Tony ipotizzò per paura, l'uomo si fermò e gli chiese: "Va bene se ti prendo in braccio?" Peter rifletté per qualche secondo prima di annuire, ma sussultò lo stesso quando Tony lo sollevò da terra. Il multimiliardario si diresse verso la Torre a piedi, Happy avrebbe attirato troppo l'attenzione e non c'era tempo. Mentre si dirigeva verso alla Torre nessuno dei due parlò, e il bambino, cullato dal battito forte e regolare del cuore dell'uomo, si addormentò. Arrivati a destinazione Tony si accorse che il piccolo si era addormentato e sorrise vedendo la sua espressione pacifica. Entrò dall'entrata nascosta a lui riservata, e chiese a bassa voce a Friday di scansionare il bambino e di dirgli tutto ciò che poteva su di lui. L'intelligenza artificiale prontamente ubbidì. "Peter Benjamin Parker, figlio di Mary e Richard Parker, scienziati che stavano lavorando alla mutazione genetica sugli animali; l'ultimo esperimento conosciuto era sui ragni. Peter ha quasi 5 anni, il suo compleanno è tra due settimane, il 1 giugno, e sembra soffrire di una grave malnutrizione. È consigliabile che faccia un pasto sostanzioso." Tony annuì, e mentre stava ordinando dal suo ristorante preferito si bloccò rivolgendosi di nuovo a Friday. "Friday, cerca informazioni riguardo a una certa May Parker. E dimmi se il piccolo ha allergie." "Nessun allergia e/o intolleranza rilevata. May Parker, zia di Peter Parker perché sposata con il fratello di suo padre, Benjamin Parker, morto un mese fa..." "Ok, basta così. C'è qualche modo per contattarla?" "Sì, signore. Vuole che la chiami?" Tony rispose affermativamente mentre posava sul divano il bambino, che però si agitò appena lo staccò dal suo corpo, e perciò l'uomo fu costretto a sedersi soltanto. Dopotutto, il bambino sembrava avere davvero bisogno di dormire, e in più era tenerissimo; stava sorridendo come un ebete quando una voce femminile sconosciuta chiese "Pronto?" Tony rispose "Parlo con May Parker?" "Sì, ma lei chi è?" "Sono Tony Stark, e volevo parlarle di suo nipote." La donna esitò "Cosa c'è?" "Ho trovato suo nipote per strada e..." "Ne faccia quello che vuole. A me non interessa." Tony sentì il sangue ribollirgli nelle vene: come poteva qualcuno disinteressarsi così di un bambino? Sentì che Peter si stava svegliando e concluse in fretta la chiamata. "Avrà presto mie notizie." Disse prima di mettere giù brutalmente. Il bambino aprì gli occhi e fece un grande sorriso all'uomo, che sorrise a sua volta. "Ciao Tony." Disse timidamente sbadigliando, e il sorriso del multimiliardario si allargò ulteriormente. "Buongiorno piccoletto. Dormito bene?" Il bambino annuì, ma proprio in quel momento il suo stomaco brontolò forte, facendolo arrossire. "Cosa vuoi mangiare Peter?" Il bambino spalancò gli occhi e rispose "Uhm... Pizza? Se per te va bene?" Tony gli sorrise. "Proprio quello a cui stava pensando io. Pizza. È proprio vero che le menti geniali pensano allo stesso modo." Replicò, e Peter sorrise felice. Mentre mangiavano Tony decise di affrontare l'argomento 'futuro' "Allora, Peter. Adesso noi abbiamo due opzioni: opzione 1, domani ti porto in una casa grande e bella, con tanti altri bambini e successivamente andrai con una nuova famiglia oppure..." "Posso restare con te?" Chiese il bambino tutto d'un fiato e l'uomo sorrise annuendo. "Certo piccolo. Certo che puoi restare con me." Peter corse da lui abbracciandolo forte. "Ti voglio bene papà." Gli occhi di Tony s'inumidirono mentre rispondeva "Anche io piccolo. Anche io."

°°Spazio autrice°°

Cercherò di mettere meno spazi autrice  possibile in questa storia, perché mi sono accorta che sono molto anticlimatiche.

*Edit*

Avevo sbagliato a pubblicare la parte, mi dispiace. 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro