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Maia e Daniel

Maia è concentrata nello studio dei documenti per il nuovo progetto.
Un lampo squarcia il cielo seguito da un tuono che la fa sobbalzare.
Il ticchettio della pioggia sui vetri diventa insistente, si alza e la guarda ipnotizzata; con l'indice traccia il percorso delle gocce disegnando meandri. Appoggia i palmi sul vetro, il freddo gli provoca un brivido lungo la schiena perché il pensiero corre a lui, sente il viso avvamparsi e lo avvicina alla vetrata.
La sua attenzione viene attirata dalla presenza di un uomo in strada, ma non riesce a vedere bene, complice la pioggia. Incolla la faccia alla vetrata per guardare meglio, è lui! Fermo sul marciapiede senza ombrello.
Nei pochi minuti che realizza la sua presenza, Maia è certa che i loro sguardi si siano incrociati.
Si precipita fuori dall'ufficio verso l'ascensore che trova occupato, preme il pulsante del piano con insistenza, batte i piedi spazientita perché le sembra che ci impieghi un secolo.
Gira i tacchi e corre verso le scale, a metà corridoio si scontra con Luisa:
- Maia, dove stai andando?
- È giù! In strada, l'ho visto...
- Ma sta piovendo!
La donna non ha il tempo di finire la frase che Maia è già sparita dalla sua vista.
Riflette che da un po' di tempo non la capisce più. La sua amica, che si vantava di essere una donna di grande raziocinio, ha perso la testa per un uomo. Potrebbe essere un evento normale, ogni donna ad un certo punto della vita può perdere la testa per un uomo, ma il problema è che quest'uomo non esiste. Scuote la testa pensando che per amor di precisione: se esiste, lo vede solo lei.
Maia esce come una furia in strada, la pioggia gelida la investe, ma non si ferma. Percorre il marciapiede correndo e si ferma sotto la finestra del suo ufficio, ma lui non c'è più.
Si guarda intorno cercando di individuarlo tra i passanti, lo vede camminare d'altra parte della strada. Vuole raggiungerlo, ma il semaforo diventa verde e lo scorrere veloce del traffico le impedisce di attraversare, ormai è sparito dalla sua vista. Improvvisamente si rende conto che è fradicia e sente freddo, i capelli si sono incollati alla faccia e anche il vestito non è in migliori condizioni.
Mogia ritorna sui suoi passi.
Entra nel palazzo e si indispone quando l'ascensore non tarda ad arrivare, e l'irritazione aumenta quando nota gli sguardi indulgenti dei presenti. Riflette se deve essere più arrabbiata per la sua stupidità, con la maledetta ascensore, che quando serve non c'è mai, o con il maledetto semaforo che cambia colore sempre nei momenti meno opportuni.
- Maia! Che hai fatto? - Luisa le va incontro.
- Una doccia veloce! - Le risponde ironica.
- Ah! Ah! Spiritosa, vieni ad asciugarti prima di beccarti un malanno. Chiamo la sartoria e ti faccio portare un abito.
- Fa' come ti pare, - apre le braccia e sul pavimento si forma una pozza d'acqua, - sfruttiamo il vantaggio di essere una rinomata casa di moda.
Cammina a testa bassa verso il suo ufficio.

Luisa osserva silenziosa Maia mentre beve il the. Poi:
- Secondo te è normale che oggi, tre Agosto, piova come se fosse tre Novembre?
Maia spezza il silenzio con questa riflessione perché sente nell'aria ciò che l'amica le vuole dire o ripetere per l'ennesima volta.
- Sono temporali estivi, come vengono così vanno via portano un po' di fresco che poi lasciano presto il posto al gran caldo, - risponde paziente.
Poggia la tazza sul tavolino, intreccia le dita poggiandole in grembo, in realtà sta pensando come introdurre il discorso.
Maia la fissa per un momento e con voce ferma:
- Lui è come un temporale estivo.
- Ma lui chi? Maia ti rendi conto che "lui" - e mima le virgolette con le dita, - non esiste?
Abbassa la testa e i lunghi capelli biondo cenere le coprono il viso.
- Ormai vado in biblioteca per sentire la sua presenza. Lì più che in altri luoghi sento più forte la sua presenza, poi il telefono ha squillato...
- Chi era? Sempre lui?
- Sì, ma non ho risposto. Sono stanca di sentire le solite vuote parole.
- Ascoltami, ti sei inventata quest'uomo invisibile per superare il trauma del tradimento di Giulio.
Maia continua a tenere la testa bassa e le lacrime le bagnano le mani poggiate sulle ginocchia. Luisa si alza e prende la scatola con i fazzoletti e glieli porge. Lei ne prende uno e si asciuga gli occhi, si soffia il naso rumorosamente.
Luisa le sorride teneramente, le siede vicino e l'abbraccia come una sorella maggiore.
Conosceva Maia fin da quando era una ragazzina con lo sguardo deciso accompagnati da modi calmi e misurati.
Quando aveva preso il posto del padre nella guida dell'azienda, il suo affiancamento alla giovane come segretaria personale era stato un fatto naturale e indiscutibile.
Agli occhi di Luisa, Maia era una giovane donna capace e la sua caparbietà l'aveva portata a ricoprire brillantemente il suo ruolo di guida nell'azienda di moda fondata dal nonno, poi passata al padre e ora a lei che con le sue idee innovative le ha procurato successo economico e personale. Eppure Maia è una donna fragile per molti versi e questa sua fragilità è diventata palese da quando la sua relazione con Giulio è naufragata.
- Perché non ti riconcili con Giulio? Potrebbe esserti d'aiuto. L'amore è anche perdonare. - le dice Luisa.
- Non piango per Giulio, oramai ho superato tutto. Piango perché voglio lui e non lo posso avere!
Daniel, l'angelo, è in piedi dietro di lei, le sue parole lo fanno vibrare e un pensiero prepotente si impadronisce di lui:
- Anch'io ti voglio!
Maia alza la testa di scatto e guarda alle sue spalle.
- Hai sentito?
Luisa la guarda stranita e guarda nella sua stessa direzione.
- No, che cosa?
- Era un sussurro, ma sono sicura che era la sua voce.
Intanto un raggio di sole penetra dalle tende.
Luisa si alza e le apre.
- È passata la tempesta.
Il vento spazza via i nuvoloni neri, gli ultimi raggi del sole prima della sera illuminano la città.
Maia la imita e guardando il cielo, si sente tanto stanca.
- Ho bisogno di tranquillità e di riflettere. Mi concedo qualche giorno di vacanza.
- Penso che sia una saggia decisione. Prenditi tutto il tempo che ritieni necessario.
Maia prende la borsa prima di uscire senza guardare Luisa:
- Ciao.
- Ciao, torna presto.
Maia chiude la porta dietro di sé.

Daniel osserva Maia dormire, la tentazione di accarezzare i suoi capelli e disegnare il contorno del viso è irrefrenabile.
Ecco... " tentazione " è un sentimento che un angelo non dovrebbe conoscere. Quando ha iniziato a provare sentimenti umani e a sentire il bisogno che Maia si accorgesse di lui?
Maia cambia posizione e aggrotta la fronte, Daniel con un dito le sfiora la fronte e vede il suo sogno.
Litiga furiosamente con Giulio perché l'ha sorpreso a frugare fra i suoi documenti.
Maia si rigira nervosamente, apre e chiude gli occhi, si riaddormenta.
Giulio messo alle strette le confessa i suoi problemi economici, stava rubando dei progetti per rivenderli alla concorrenza.
Era stato un periodo difficile che aveva affrontato coraggiosamente per il mondo, ma lui viveva la realtà del suo dolore. Giulio le aveva chiesto perdono insistentemente, ma non era tornata sulla decisione di troncare ogni tipo di rapporto.
Maia continua ad agitarsi, Daniel le accarezza la guancia per calmarla, poi cedendo all'istinto la bacia, lei apre gli occhi e lui svanisce, ma non tanto velocemente da non essere visto.
- Ti ho visto sai! - gli dice indispettita mentre si strofina gli occhi.
Daniel si sente confuso, ma che cosa gli sta succedendo? Non dovrebbe provare questi sentimenti.
Maia si alza, apre le tende.
- Che ne dici di andare a fare jogging?
Daniel riflette che il loro legame diventa ogni giorno sempre più forte ed è convinto che i sentimenti che prova lo stiano allontanando dalla sua natura.
Poco dopo Maia è pronta per uscire, guarda verso di lui e fa un sorrisetto.

Maia corre tra i viali alberati del parco, la luce e l'ombra si alternano dandole una piacevole sensazione; correre la fa sentire libera e l'aiuta a riflettere.
Ripensa a quello che è accaduto ieri nel suo ufficio, alle parole di Luisa: lui non esiste, è una sua creazione per superare il tradimento di Giulio.
Sorride amara pensando che doveva essere l'uomo della sua vita e lei aveva fallito miseramente non comprendendo che razza di persona avesse accanto. L'aveva sorpreso a frugare fra i suoi documenti e subito era crollato confessando i suoi vizi che l'avevano portato sul lastrico. Si era sentita tradita come donna, come persona; no! Non poteva perdonare.
I suoi pensieri si addolciscono ricordando la prima volta che ha sentito la sua presenza, che l'ha visto accanto a lei, in quel momento in cui tra il sonno e la veglia ha sussurrato il suo nome: Daniel.
Chi è Daniel? Un angelo, uno spirito, forse un fantasma, oppure la spiegazione più logica ed immediata: è pazza! Ma non le interessa, l'unica cosa importante è lui e il pensiero costante che vuole essere sua. Nonostante la sua parte razionale è consapevole che ciò è irrealizzabile continua a perseguire il suo desiderio.
Nel frattempo è arrivata al mercato e i profumi che provengono dal banco della frutta sono invitanti. Compra delle mele e ne mangia una mentre passeggia tra le bancarelle e improvvisamente si sente felice.
Daniel osserva il viso di Maia che gusta la mela e desidera sentirne il profumo e il gusto. Maia porge davanti a sé il frutto come ad offriglielo, lui lo sfiora con l'indice che gli passa attraverso, ma nello stesso tempo ne sente la consistenza, poi istintivamente si avvicina per sentirne il profumo chiedendosi che sapore ha. Si ferma sorpreso e anche spaventato perché lui è un angelo e non può assaporare i cibi o sentire profumi.
Rimangono così per un tempo che sembra infinito. Lo smarphone squilla e Maia non vuole rispondere perché la bellissima sensazione di averlo di fronte e vederlo non vuole che finisca.
Lo smartphone imperterrito continua con il suo fastidioso suono. Maia fruga nella borsa e quando vede il nome sul display si rabbuia:
- Ora basta, - dice quasi sibilando.
Risponde:
- Non voglio più avere nulla a che fare con te!
- Maia ascolta, voglio solo un'ultima possibilità. - Giulio le risponde con calma.
- Mi dispiace Giulio, ma non voglio. - Chiude la telefonata.
Il cuore le batte forte, si guarda intorno in cerca di Daniel, ma non riesce a vederlo. Invece lui le è accanto e non ha più dubbi, lei lo vede e questa consapevolezza lo riempe di gioia.
Alza gli occhi al cielo e ha la sensazione che è più lontano da lui, si guarda le mani che non hanno la solita luce. Maia si sta allontanando e improvvisamente si sente spaesato, si guarda intorno e vede la sua immagine riflessa nello specchietto di un furgoncino .
- Non è possibile! - dice, poi allunga la mano verso di lei, - Maia!
Maia sente il suo nome e si gira verso la voce e solo per un attimo vede Daniel e per istinto gli corre incontro.
Daniel vorrebbe muoversi, ma sente di nuovo ritornare la sua essenza e svanisce.
Lei si ferma delusa, ma è certa di averlo visto. Daniel esiste, non sa chi è, cosa è, ma esiste!
Poco lontano Giulio la osserva e pensa che se crede di liberarsi di lui così facilmente Maia si sbaglia...

10 Agosto.
Maia è sul terrazzo di casa con il naso all'insù a guardare il firmamento. Dal giorno in cui è stata al mercato non ha più visto Daniel e neanche sente la sua presenza. Certo non crede alle stelle cadenti e alla storia dei desideri, ma oramai è pronta a tutto e a credere in qualsiasi cosa.
Sul tavolino ha un libro di poesie di una nuova autrice e fra tutti i componimenti le è piaciuto uno in particolare:

Resurrection

Sfolgorante luce
di vero amore
che tutto dona,

nulla pretende,
e
tutto perdona.

@paroleemusica

La legge a bassa voce e poi guarda il cielo e meraviglia! Una stella cadente illumina il cielo,
è velocissima e scompare subitaneamente nella notte. Maia scruta il firmamento e sente emozioni contrastanti, si sente felice perché ha assistito ad un evento straordinario, si sente triste perché è stato bello ed esaltante, ma è finito troppo in fretta e non è riuscita a goderne appieno la bellezza.
Sente una mano leggera che si appoggia sulla spalla, sorride pensando che finalmente lui è qui. Si gira lentamente e il sorriso si spegne quando vede Giulio.
Maia spalanca gli occhi e nota i capelli biondi in disordine, gli occhi azzurri hanno una luce alienata.
- Come sei entrato? - si sposta in malo modo, - vattene!
- Fammi spiegare... vedrai che dopo tornerà tutto come prima... io ti amo!
Maia lo guarda sdegnata, lui l'abbraccia e lei gli punta le mani sul torace spingendolo.
- Ti ho detto che sei mia!
La prende violentemente per un braccio e la trascina in casa. Maia si batte per liberarsi, quando si rende conto che la sta trascinando in camera da letto, urla e si oppone con tutte la sue forze, ma è tutto inutile.
Giulio la spinge sul letto e le blocca le mani con le sue. Maia gira la testa quando tenta di baciarla e il respiro comincia a mancargli per il peso che la schiaccia. Ha paura, si sente sconfitta e le lacrime le impediscono di vedere, sta perdendo le forze e sente le mani di Giulio su di lei, la sensazione di essere frugata fuori e dentro è insopportabile.
Chiude gli occhi e per sfuggire a tutto l'orrore che sta vivendo pronuncia il suo nome:
- Daniel... - un singhiozzo sembra esploderle dentro.
Improvvisamente non sente più il peso schiacciarla, fa un profondo respiro ed è libera, non capisce cosa stia accadendo, sente un trambusto nella stanza. Si siede e fra le lacrime intravede due uomini che si picchiano.
Si strofina gli occhi e tenta di coprirsi e vede Giulio a terra tramortito e su di lui un uomo dai capelli scuri, alza il volto e i suoi occhi grigi sembrano trapassarla.
Maia rimane senza fiato, la sua mente si affolla di domande, di congetture. Daniel le sente tutte, con due passi è vicino a lei, si guardano per un attimo e poi l'abbraccia protettivo.
Giulio rimane sopraffatto dalla luce che emanano i due innamorati.
Sconfitto va via.
Continuano a baciarsi e ad accarezzarsi esistono solo loro in tutto l'universo.
Daniel comprende che deve fare una scelta:
- Devo andare ora, - svanisce, ma lei, ora, ha una speranza.

Maia si sveglia e sente ancora la presenza di lui nella stanza, l'angelo la guarda ciò che era accaduto nel sogno lo ha fatto decidere definitivamente. Le dà un bacio leggero sulle labbra, lei le tocca con l'indice e poi sussurra :
- Ti aspetto...
L'angelo vola sul grattacielo più alto, le sue ali sono spiegate, riflette la luce del sole, il vento gli sfiora il viso e sente tutto l'amore dell'universo e non c'è momento più bello per lui.
Sul punto più alto del grattacielo, tra il cielo e la terra ringrazia e dice addio alla sua natura di angelo. Il volto, la voce, l'amore di Maia è il suo universo e si lascia andare... cade e cade e non apre le ali. Chiude gli occhi e si schianta al suolo...
dopo poco riapre gli occhi, è dolorante, ma riesce ad alzarsi.
È l'alba quando bussa la porta. Maia apre e vede l'uomo che ha sognato per mesi, l'uomo che l'ha salvata e che ha amato nel sogno e nella realtà, non ci vogliono spiegazioni, lei già sa. Gli accarezza il viso e lo bacia dicendogli:
- Finalmente sei qui!

Maia sente le mani di Daniel che accarezzano i contorni del suo corpo e le calde labbra che la baciano. Apre gli occhi e sorride perché intorno a lui vede la sfolgorante luce del vero amore che non pretende nulla e tutto perdona.

One shot scritta per il contest sogno di una notte d'estate di magicartist2018
La storia di Maia e Daniel e ispirata alla poesia di paroleemusica dal titolo Resurrection.
Il vero amore è sfolgorante come l'essenza di un angelo e una donna dona, non pretende.
L'amore tutto perdona e permette.

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