Qualcosa che sembra poesia
Dedicato a chi mi a voluto bene e a chi ho fatto del male
Ci sentiamo come se stessimo per morire, proprio ora che eravamo entrati in noi , proprio ora che stavamo per scoprire a cosa serve la nostra vita
Ciò che cerchi non se n'è mai andato, sta passando
Incuniabile dolore d'un bambino senza madre, spontanei pianti. Morbida pelle bagnata da lacrime salata s'arrossisce, piccoli occhi e bocca urlante, calci e pugni feriscono l'aria. In cerca di una tetta grida senza fine ma se nulla arriva dorme. Piccolo bambino innocente. Prima o poi crescerà
Deluso dalla realtà cerchi un posto migliore dove esistere. Ubriaco vaghi dondolando per le vie di nuove città. Pessimismo persistente. Sempre più deluso non sai dove andare, dove scappare per dimenticare ancora cosa non sai. Accasciato ad un marciapiede piangi paura. Buchi allo stomaco non per fame ma per dolore. A casa torni ciondolando, ubriaco di pensieri, ubriaco di domande mai risposte
Forse è meglio dormire
Ormai in un mondo spento sempre più difficile diventa ricerca di una luce
Sempre qualcuno distruggerà qualcun'altro per poi diventare ciò che ha combattuto. Se proprio è nostra natura autodistruggerci speriamo qualcuno esca dagli schemi
Sempre attenti a non scoppiare. Fredde mani tremano
Troppe cose ci sono passate davanti e noi, con indifferenza, abbiamo perso pezzi di vita che mai torneranno. Andate senza salutare. Non sapremo mai cosa avremmo potuto essere se solo ci fossimo fermati
Dove vai? Hai ancora tanto da darmi. Vendimi il tuo cielo dove non ci sono nuvole ed imparerò a volare. Vendimi la tua terra sempre fertile e rigogliosa e metterò solidi radici. Vendimi il tuo cuore così grande e generoso e sempre sarò con te. Vendimi il filtro con cui vedi chiara ogni cosa e anch'io comincerò a sorridere. Non puoi andare, ho ancora tanto da imparare, non puoi andare così
Mi piace pensarmi un tulipano nero in un campo di margherite, solitario e confusionale. Mi piace pensarmi una pozza d'acqua in un caldo deserto, utile, falsa allucinazione. Mi piace pensarmi un albero rimasto dopo una tempesta
C'è un cane che ulula ma non alla luna, ulula forte ha tanta paura. La macchina ormai si sta allontanado, pensa: il mio padrone dove sta andando? Non so dove sono, legato ad un palo, ho tanta paura, c'è troppo silenzio. Sento un vuoto dentro mai provato, aspetterò qui, lui tornerà. Non posso pensare mi abbia abbandonato, aspetterò qui, lui tornerà
Fanculo alla paura, al limite vomiterò
Non c'è più quel sentimento che mi lasciava amarti come l'unica. Non c'è più nel mio cuore quella stretta morsa quando non ci sei
Mi hai perso amore mio
Ho saltato ostacoli ben più grandi cadendo sempre in piedi o in ginocchio ma con te non riesco
Non riesco ad amarti più. Non riesco a starti vicino sapendo che il tuo cuore batte per me, so che ancora ti deluderò
Cambiare è difficile quando non sei convinto, è come smettere di fumare
Tutto muta se lo si vuole cambiare
Spera soltanto di star ad ascoltare un gatto raccontarti le sue vicende ed avere un cane affianco per smentirle deridendolo
Correndo da bambina pensavi che il resto del mondo si fermasse, addormentandoti pensavi che anche il mondo dormisse
Lasciamo passare la vita accontentandoci di restare a galla, senza sapere che basta poco per liberarsi nell'aria
Se solo imparassimo ad ascoltare
Se solo imparassimo a sognare
Se solo imparassimo a vivere
Si capiscono tante cose guardando una persona negli occhi
Non ho mai capito cosa sto aspettando, non ho una spiegazione al vuoto che c'è dentro di me
Ho amore da dare, ma non ho tempo ne forse per salutare chi non ne vuole. Ho semplicità da proporre ma in pochi ormai ascoltano il vento fra gli alberi
Quando un istante d'ispirazione porta la forza di centinaia di sogni le persone scompaiono sotto terra e si è soltanto noi ed il cielo
Il mondo va sempre più a puttane. Gli zoccoli di un'infermiera come tuoni nel corridoio. Un matto giudica la gente. Un matto crede la gente. Senza una luce da seguire come punto di riferimento. Senza un baratro dove cadere quando tutto va male
E quando il pianeta avrà finito con te non rimarrà neppure un ricordo quindi non temere la morte, ma vivi la vita abbracciandola ogni giorno
Quanto tempo è passato dall'ultima volta che avevi una voglia e te la sei tolta? Lasci che il mondo ti si scaraventi addosso mollando subito la presa senza rimorso. Quando hai chiuso gli occhi e svuotato la mente pensando davvero alla vita e a questo presente? Lascia che il mondo faccia il suo corso ma prendine parte e bevine almeno un sorso
Perchè quando non mi sei vicina ti cerco dall'alto di queste mura e guardando oltre l'orizzonte della collina ti immagino seduta su quella panchina che mi racconti della tua giornata ed io già scivolo nel sangue veloce, mentre d'un tratto arrossisci imbarazzata per sentire il senso della mia voce abbattere ogni barriera
Sempre più cose nelle nostre tasche centinaia di oggetti distraggono i pensieri che come piccole navi nelle burrasche puntano alla cieca la direzione di ieri
Rallentate, ve lo chiedo perfavore, non ha senso tutto questo dolore
Vorresti sempre essere certo che ogni passo sia quello giusto, anche senza capire il motivo
Lotti dentro te stesso per rispecchiarti nel giusto riflesso ma è davvero così importate l'apparenza della gente?
Senza illusioni, capricci, misteri, senza raccontarci balle per piacerci, semplicemente allegri, spensierati, liberi, così come siamo, contenti di averci
Perchè la vita lo sai, è fatta di alti e bassi, e spesso non si può tornare sui propri passi, quindi scegli con coscienza e pensaci bene: qualunque cosa fai per sempre ti appartiene
A volte mi chiedo come posso esser contento e ridurmi fino all'osso, quando vedo tutti voi correre senza testa per raggiungere velocemente un'altra festa
Non vorrei vivere in mezzo ad una strada, non vorrei essere una ruota bucata, seconda mano, seconda scelta, non si può ricominciare un'altra volta?
Farei scelte diverse, errori diversi, ascolterei davvero coloro che parlano, rispondendo in rima a coloro che burlano e salutando gli amici che partono
È davvero questa la vita che volevo fare?
Anche se adesso non sei qui al mio fianco io non mi stanco di sognar quel sorriso che ti illumina il viso
Sento che ciò presto avrà fine, come una rosa senza spine, ma il tempo passato non è stato sprecato
Svogliatamente superi l'ossesione del cantare ancora la stessa canzone
Oggi il mio sole sei tu
Vorrei viverti spensieratamente, stringendo tra le mie braccia, dandoti l'unica cosa che ho: me stesso
Dammi la mano e fidati di me
Seguimi e fidati di me
Non sono migliore di nessuno, quindi ti capirò se non vorrai
Non saprà indicarti la scelta più adatta ma se mi terrai la mano potremo sbagliare e rialzarci insieme
A volte aspettare può servire, a volte no
Titolo: Qualcosa che sembra poesia
Autore: Carlo Capotorto
Anno: 2015
Genere: Poesia
Valutazione personale: ⭐⭐⭐⭐⭐
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