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Capitolo 9 "Sentimenti"

Nathan fece per alzarsi, ma Jackson lo trattenne. Si guardarono negli occhi e a Nathan scappò un sospiro. Erano ancora nudi, pelle contro pelle.

"Devo andare." mormorò.

"Dove?"

"A casa."

"Ti accompagno io, ho la macchina."

Nathan scosse la testa e rise, per poi alzarsi ed iniziare a raccogliere i propri vestiti.

"Solo perché abbiamo scopato, non significa che ora devi fare il carino con me. Davvero, lasciami in pace, Jackson. È meglio per entrambi."

Il biondo si accigliò e si alzò a sua volta, appoggiando una mano sulla spalla di Nathan per attirarne l'attenzione. Quest'ultimo lo ignorò e infilò i boxer, senza però avere la possibilità di fare lo stesso con i pantaloni. Jackson lo attirò bruscamente a sé e catturò le sue labbra in un bacio pieno di passione. Nathan mugolò per quell'assalto improvviso, ma non poté far altro che arrendersi e rispondere con altrettanta foga. Jackson portò una mano tra le gambe del più basso, sentendo già un principio di erezione attraverso il tessuto dei boxer. Iniziò a massaggiarlo, strappando a Nathan qualche mugolio soffocato nella bocca del biondo. Erano quasi sulla via del non ritorno, quando una voce fin troppo familiare, li interruppe.

"O. Mio. Dio. Cosa stanno vedendo i miei poveri occhi..."

Nathan e Jackson si staccarono di scatto, ma solo il moro si voltò a guardare chi fosse: Alexandra.

"Alexandra, p-posso spiegare..." balbettò Nathan, completamente sconvolto.

La bionda alzò un sopracciglio e rise, incrociando le braccia al petto.

"Spiegare cosa?" chiese, per poi guardare Jackson.

Nathan si rivestì in fretta e furia, per poi correre letteralmente all'interno della villa e lasciando i due da soli.

"Okay, cosa cazzo prende a quel ragazzo?" chiese Alexandra, ridendo.

Jackson sospirò e si sedette sul lettino in cui fino a qualche minuto prima era sdraiato con Nathan.

"Senti J, sei molto sexy, ma mi fa strano vedere il tuo...coso. Copriti, perfavore."

Jackson la ignorò e si coprì il volto con le mani. Alexandra tornò seria e si sedette accanto a lui.

"Ehi J, che hai?"

"Abbiamo scopato, ma per me è stato più di un semplice rapporto sessuale. È stato di più..."

"E che c'è di male in questo?"

Jackson guardò la sua migliore amica negli occhi e si fece scappare una lacrima.

"Che lui mi odia, Alexandra. Ecco cosa c'è di male. E so che è completamente sbagliato ed egoista da parte mia, ma inizio a provare delle...cose, ecco."

"Non c'è nulla di sbagliato nell'innamorarsi, stupido."

"Sì invece. Come posso pensare che lui voglia avere a che fare con me dopo che l'ho tormentato per anni."

Alexandra sorrise ed arruffò i capelli dell'amico, per poi alzarsi.

"Se non ci provi nemmeno non saprai mai se anche Nathan prova lo stesso per te." iniziò a camminare verso la porta finestra che collegava all'interno. "E mettiti qualcosa addosso o ti prenderai l'influenza." aggiunse, prima di andarsene.

~♡~

Il Lunedì mattina non era mai semplice. Ma a Nathan, quel Lunedì in particolare si prospettava come un incubo. Già il fatto di essersi svegliato tardi e con un forte mal di testa non aiutava. Arrivato a scuola, poi, si era scontrato con un tipo che stava correndo per il corridoio e tutti i libri che teneva in mano erano caduti a terra. Non solo l'idiota li aveva fatti cadere, ma non si era nemmeno degnato di aiutarlo o di chiedergli scusa. Magnifico.
Si chinò ed iniziò a raccoglierli, finché una mano non entrò nel suo campo visivo porgendogli uno dei libri. Nathan alzò lo sguardo e lasciò cadere nuovamente quelli che aveva già preso, arrossendo di colpo.

"Ti faccio questo effetto?" chiese Jackson, non potendo fare a meno di sorridere.

Nathan deglutì, poi si riprese e scosse la testa.

"Chiudi quella bocca Jackson, non è proprio giornata." borbottò, tornando a raccogliere i libri ancora sparsi a terra.

"Facciamo progressi: ora mi chiami per nome."

Nathan sbuffò e Jackson sorrise nuovamente, cosa che non fece altro che far innervosire l'altro ulteriormente.
Il biondo fece per prendere uno dei libri proprio nel momento in cui lo stava facendo il moro e le loro mani si unirono. Nathan sentì un brivido percorrergli la schiena e deglutì nuovamente, guardando gli occhi azzurri dell'altro. Non riuscendo a sostenerne lo sguardo, lo distolse, ma il biondo continuò a fissarlo.

"Smettila." disse Nathan, in difficoltà.

"Di fare cosa?"

"Di guardarmi in quel modo."

"Io non ti guardo in nessun modo."

Nathan finì di raccogliere i libri e iniziò a camminare, ma naturalmente l'altro non si arrese e lo seguì.

"In che modo ti guardo, Nathan?" insistette, con voce bassa e roca.

Il moro mugolò dalla frustrazione e continuò a camminare senza una meta precisa.

"Come se volessi mangiarmi con gli occhi. È estremamente imbarazzante..."

"Eppure non mi sembravi così imbarazzato mentre ti scopavo."

Nathan si bloccò di scatto e sbiancò. Giusto, quello gli era quasi sfuggito. Era così stressato da essersene quasi dimenticato. Cioè, no, non se n'era dimenticato, ma aveva semplicemente cercato di non pensarci, fino a quel momento...

"Che c'è? Sei rimasto senza parole?"

"Bé sì, in effetti la tua delicatezza nel dire le cose mi stupisce ogni volta." rispose acido il moro.

Jackson rise e si avvicinò, andando a pararsi davanti a lui.

"Ecco che lo rifai. Fai lo stronzo perché sei in difficoltà, ma ricorda..." si accostò di più a lui e avvicinò le labbra all'orecchio di Nathan. "Un gattino rimane sempre un gattino, anche se tira fuori gli artigli."

Nathan lo spinse appena e lo guardò con rabbia. Come aveva fatto a cedere? Come aveva potuto scopare con un tale idiota?

"Fanculo." disse semplicemente, prima di andarse.

Jackson ridacchiò ed alzò gli occhi al cielo. Più Nathan lo respingeva e più lui lo desiderava. Lui era il predatore e Nathan la preda.

~♡~

"Nathan pensa che io ed Alexandra stiamo insieme." disse Jackson, sdraiandosi sul letto di Michael.

L'amico gli fece spazio e lo guardò con un sopracciglio alzato.

"Cosa stai blaterando?"

"È la verità, l'ho capito la sera del falò dopo che io e lui abbiamo..."

Oddio, si era dimenticato di dirlo a Michael. E ora come faceva? C'era un modo giusto per farlo? Oh doveva semplicemente sparare la bomba? Optò per la seconda, dato che non era da lui girare intorno alle cose.

"Dopo che abbiamo fatto sesso."

L'espressione di Michael divenne a dir poco scioccata e la sua bocca si spalancò. Jackson ridacchiò e si passò una mano tra i capelli biondicci.

"È uno scherzo." affermò dopo un po', l'amico.

Jackson si accigliò e scosse la testa, come per dire 'no, sono serio'.
A quel punto Michael tirò un sospiro e iniziò a fissare il soffitto.

"Okay." fu l'unica cosa che uscì dalla sua bocca.

"Okay? È l'unica cosa che hai da dire?"

"Scusa, ma devo digerire la cosa."

"Ma se fino a un paio di settimane fa ti divertivi a punzecchiarmi e a dirmi che avrei dovuto scoparmelo!"

Michael lo guardò e con un'espressione confusa.

"Ma non pensavo che...insomma, sì... Non avrei mai immaginato che Nathan avrebbe ricambiato."

"Oh ma grazie! E comunque dopo averlo fatto, ha continuato a ignorarmi."

"Forse non gli è piaciuto..."

Jackson si diede un colpetto sulla fronte, chiedendosi se Michael lo facesse apposta o se fosse semplicemente così.

"Credimi, ha apprezzato, ma per qualche assurdo motivo pensa che io ed Alexandra stiamo insieme."

Michael non parlò per un po', poi si mise a sedere a gambe incrociate sul letto e guardò Jackson con un sorrisetto malizioso.

"A te piace il gattino, giusto?" chiese.

Il biondo alzò gli occhi al cielo e sospirò.

"Sì o non ci avrei fatto sesso."

"Allora perché non fargli credere che stai davvero con Alexa? Alla fine sarà lui a correrti dietro, se davvero ricambia."

Jackson rifletté e in effetti l'amico aveva ragione. Sarebbe stato molto più semplice, anche se un po' ingiusto.

"E se continua a ignorarmi?"

Michael fece spallucce e tornò a sdraiarsi.

"Allora dovrai arrenderti. Non puoi mica obbligarlo a stare con te."

Stare con te. Non aveva mai pensato a una vera e propria relazione, in realtà voleva solo divertirsi un po'. Perché sì, Nathan lo attraeva e non poteva negarlo. Però ora che Michael l'aveva messa in quel modo, una piacevole sensazione gli aveva riempito lo stomaco. La stessa che aveva provato per tutto il tempo mentre l'avevano fatto.
Il biondo dopo un po', però, si accigliò e guardò il soffitto, mentre pensava ad piccolo particolare...

"Michael, chi chiederà ad Alexandra di fingere una relazione con me?"

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