Capitolo 8 "Passione"
In un modo o nell'altro, i due finirono su uno dei lettini a bordo piscina, a divorarsi le labbra a vicenda. Erano baci pieni di passione e che sapevano di vodka alla ciliegia.
Jackson voleva di più, così iniziò a strusciare il proprio bacino contro quello di Nathan, che gemette nella sua bocca, stringendosi ancora di più a lui e divaricando maggiormente le gambe. Erano ancora bagnati, ma poco importava: di quel passo, i vestiti non sarebbero più serviti.
Jackson fece una piccola pausa dal baciarlo e gli sfilò la maglietta, buttandola a terra, facendo la stessa cosa con la propria. Poi il biondo si chinò nuovamente su di lui. Nathan lo guardò negli occhi e gli accarezzò una guancia, per poi lasciarsi scappare un sospiro e baciarlo nuovamente. Jackson continuò a muoversi, mentre faceva scontrare la propria lingua con la sua.
Il biondo andò ad infilare una mano nei pantaloncini del ragazzo ed iniziò ad accarezzargli l'intimità attraverso il tessuto dei boxer.
A quel punto il moro si staccò dalle sue labbra, inclinando la testa all'indietro e chiudendo gli occhi, lasciandosi andare a dei lievi sospiri e gemiti.
Jackson ne approfittò per baciare il suo petto liscio, che ora iniziava ad alzarsi più velocemente e irregolarmente. Andò a leccare un capezzolo e lo mordicchiò giocosamente, guadagnandosi un gemito un po' più forte degli altri da parte di Nathan.
"A-Ah! Jackson..." ansimò, accarezzandogli i capelli.
Il biondo alzò lo sguardo e Nathan si morse il labbro inferiore. Jackson capì e si sfilò i pantaloni, per poi fare lo stesso con i suoi pantaloncini, con l'aiuto del moro che alzò leggermente i fianchi per facilitargli le azioni. I boxer finirono a terra poco dopo e finalmente i due poterono sentirsi ancora più vicini, pelle contro pelle.
Continuarono a baciarsi, poi Jackson avvicinò le labbra all'orecchio di Nathan.
"Non ho un lubrificante con me, penso che dovremo fare alla vecchia maniera."
Nathan, sentendo quelle parole, sentì l'eccitazione salire alle stelle. Socchiuse le labbra e lasciò che l'indice e il medio del biondo entrassero nella propria bocca. Iniziò a succhiarli lentamente, mentre Jackson lo guardava con occhi pieni di desiderio.
Quando il primo dito entrò in lui, Nathan si irrigidì di colpo e strizzò gli occhi. Il biondo lo baciò per distrarlo dal dolore ed evidentemente ciò funzionò, perché il moro si rilassò leggermente, accarezzandogli una spalla. Quando il secondo dito entrò, gemette nella bocca di Jackson. Ma stavolta non fu per il dolore, perché subito dopo mosse i fianchi verso l'alto per incitarlo a muoverle. Dopo un po', Nathan afferrò il polso di Jackson e mugulò, chiudendo gli occhi.
"Pronto?"
"Pronto."
Jackson sfilò le dita e si chinò, per lasciargli un veloce bacio a stampo.
"Spero che tu abbia dei preservativi."
"Ehm..."
Nathan sospirò frustrato.
"Scherzavo certo che ce li ho." si affrettò ad aggiungere Jackson.
Il moro lo fulminò con lo sguardo e gli diede un leggero colpo sul petto.
"Non mi sembra proprio il momento di scherzare. Ma perché riesci ad essere così idiota anche in certe situazioni?"
Jackson ridacchiò e si allungò leggermente a sinistra per afferrare i suoi pantaloni. Prese il portafogli, dal quale estrasse un rattangolino di alluminio. Lo diede a Nathan e tornò ad inginocchiarsi tra le sue gambe.
"Non posso credere che li tieni nel portafogli..." mormorò il moro, aprendolo.
"È pratico."
Nathan lo srotolò sull'erezione del biondo e si leccò le labbra. Jackson si chinò nuovamente su di lui, appoggiando il peso sugli avambracci. Entrò lentamente in lui, aiutandosi con una mano. Sentì subito la sua carne bollente stringere la propria erezione e gemette rocamente, per poi lasciare un bacio umido sul collo del moro.
"Cazzo, sei così stretto Nath." sussurrò.
"M-Muoviti..." quasi lo supplicò l'altro, aggrappandosi alla sua schiena.
E Jackson non se lo fece ripetere due volte. Uscì lentamente e rientrò, facendolo ansimare. Iniziò a ripetere l'azione, prendendo un ritmo costante. Ogni affondo era un passo in meno che li divideva dall'orgasmo.
Jackson aumentò il ritmo e Nathan incrociò le gambe dietro alla sua schiena, iniziando ad andare incontro alle sue spinte e gemendo. Non riusciva nemmeno a controllarsi, forse era l'alcool. Sapeva solo che ora si ritrovava a gemere in modo quasi osceno, mentre il biondo gli torturava un capezzolo con la lingua, facendolo impazzire.
"J-Jackson, t-ti prego..."
"Ne vuoi di più?"
Nathan annuì, gemendo a causa dell'ennesima spinta. Jackson invertì le posizioni e fece posizionare il moro a cavalcioni su di lui. Ora Nathan riusciva a sentire il suo membro fino in fondo. Si morse il labbro inferiore e iniziò a muoversi, appoggiando le mani sulle spalle del biondo.
Bastarono pochi affondi, per farlo venire con un gemito acuto e spezzato. Quella visione mandò in tilt il cervello di Jackson, che venne nel preservativo. Il biondo appoggiò una mano dietro alla nuca del moro e lo attirò a sé, coinvolgendolo in un bacio un po' goffo, a causa dell'affanno.
Il biondo uscì da lui e tolse il preservativo, lasciandolo cadere a terra. Nathan rimase sdraiato sopra di lui, in silenzio.
"Cosa diavolo abbiamo appena fatto?" mormorò il moro, dopo un po'.
Jackson ridacchiò ed accarezzò i suoi capelli, per poi lasciarvi un bacio. Ne inspirò il profumo e sorrise: sapeva di vaniglia.
"Non lo so, ma mi è piaciuto e anche molto." rispose il biondo.
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