Capitolo 15 "Troppo tardi"
Julia parcheggiò l'auto davanti alla casa a due piani. Non era molto grande, ma sembrava davvero accogliente. Ricky, che stava accanto a lei, ne richiamò l'attenzione ed indicò i sedili posteriori, nei quali Nathan si era addormentato.
"Non è una delle cose più tenere che ci sia?" sussurrò la bionda, per poi prendere il telefono e scattare una foto.
Nathan si svegliò a causa del flash e mugolò infastidito.
"Cancellala, stalker!" borbottò, per poi sbadigliare.
"Mai e poi mai! Comunque siamo arrivati."
I tre scesero dalla macchina e si incamminarono verso l'entrata, con Nathan ancora un po' insonnolito.
Fu Jackson ad aprirgli la porta. Quando il biondo incrociò lo sguardo di Nathan, si accigliò appena. Nathan abbassò lo sguardo e si sentì come un ospite indesiderato.
"Ehi Jackson, come stai? Grazie ancora per l'invito!" lo salutò Julia, per poi abbracciarlo.
"Oh, ma di che. Grazie a voi per essere venuti. Perdonatemi, ma la casa è ancora un po' fredda, perché il riscaldamento non viene acceso da molto. Mia nonna ha lasciato la casa anni fa..."
"Oh, capisco. Non preoccuparti, non è un problema."
Jackson lanciò un'ultima occhiata a Nathan, per poi tornare agli altri due.
"Vi faccio vedere le camere. Gli altri dovrebbero arrivare a momenti, quindi è meglio che vi sbrighiate a scegliere le migliori!" continuò il biondo.
I quattro andarono al piano di sopra e Ricky scelse subito una camera, quella vicino alle scale. Julia optò per una delle camere che dava sul retro, dove vi era una bellissima vista di un bosco.
Quando Nathan e Jackson rimasero da soli, calò un profondo silenzio tra i due.
"Allora?" iniziò il biondo.
"Allora cosa?" rispose Nathan, un po' acido.
Jackson ridacchiò e scosse la testa.
"Devi scegliere un camera. Ce ne sono solo altre tre disponibili."
Nathan strinse i denti e si voltò, entrando nella prima stanza che trovò, per poi chiudersi la porta alle spalle. Odiava quel ghigno divertito di Jackson. Lo sfoderava solo quando lo prendeva per il culo e Nathan lo odiava!
Il moro si guardò intorno e notò che la stanza che aveva scelto era piena di trofei di gare di surf e foto di una ragazza, probabilmente la madre di Jackson.
Nathan ne prese una e guardò la bellissima donna: ora sapeva da dove aveva preso quegli occhi azzurri.
La porta si aprì e richiuse. Nathan si voltò di scatto e nascose la foto dietro la schiena, guardando Jackson.
"Questa era la camera di mia madre."
Nathan rimase in silenzio e non si mosse quando Jackson si avvicinò.
"P-Perdonami, se vuoi mi sposto in un'altra stanza..."
Jackson allungò una mano dietro la schiena di Nathan e prese la foto, per poi rimetterla al suo posto.
"Puoi rimanere, ma non toccare niente, per favore."
Nathan annuì e Jackson fece per dire qualcos'altro, ma fu interrotto dal rumore di una macchina che parcheggiava.
"Gli altri sono arrivati."
Giusto, chi erano questi "altri"? Nathan era curioso di scoprirlo, quindi seguì Jackson al piano di sotto. Quando il biondo aprì la porta, uno dei tre ragazzi che stavano alla porta, saltò letteralmente addosso a Jackson. Uno degli altri due ragazzi era Michael, l'altro un tipo che Nathan non aveva mai visto in vita sua. Inoltre c'era Alexandra, che stava scendendo dalla macchina.
"Ehi Max, come stai?" chiese Jackson, sorridendo appena.
"Bene, grazie! E grazie ancora per l'invito, pensavo ti saresti dimenticato di me." scherzò il ragazzo.
Nathan guardò Jackson e Max ancora avvinghiati l'uno all'altro e sentì una fitta al cuore. Chi era quel Max e da dove era sbucato fuori? E perché era così fottutamente bello, con quei capelli biondo cenere e gli occhi verdi?!
Nathan si sentì improvvisamente fuori posto e corse al piano di sopra.
"Chi è quello?" chiese Max, guardando il suo ragazzo negli occhi.
Jackson si diede dello stupido mille volte: aveva invitato anche Max, perché era sicuro che Nathan non avrebbe mai accettato di venire. Ora sì che le cose si facevano complicate. Jackson aveva deciso che forse nemmeno la gentilezza avrebbe funzionato con Nathan e aveva a poco a poco accettato l'idea che Nathan l'odiasse, così aveva deciso di dare una possibilità a Max. Ma perché ora Nathan era lì, perché aveva accettato l'invito? Ma soprattutto, perché era scappato al piano di sopra non appena Max l'aveva abbracciato?
"Ehi, tesoro?"
"Ah, sì.. L-Lui è solo un amico." rispose Jackson, per niente convinto.
~♡~
Nathan guardò Max, che non faceva altro che parlare, poi sbuffò. Durante la cena non aveva aperto bocca, se non per mangiare. Era circondato dai suoi amici, eppure si sentiva terribilmente a disagio.
"Comunque perdonatemi se non ho avuto l'opportunità di presentare a tutti mio cugino Greg. Si è da poco trasferito a Sidney e ho pensato di invitarlo."
Nathan spostò lo sguardo su Greg e poi su Jackson. Sembravano l'uno l'opposto dell'altro: Greg capelli neri ed occhi scuri, mentre Jackson biondo e occhi azzurri.
"Dio, questo Greg è anche più sexy di Jackson..." sussurrò Julia all'orecchio di Nathan, facendolo quasi soffocare.
Tutti si voltarono verso il povero Nathan, che ora stava bevendo un sorso d'acqua e tentando di riprendere fiato.
"Tutto okay?" chiese Ricky, preoccupato.
Julia ridacchiò e Nathan la fulminò con lo sguardo, per poi alzarsi.
"Benissimo. Ho solo bisogno di un po' d'aria fresca." disse, per poi uscire.
L'aria era fredda, ma non troppo. Si sedette sulle scalette del portico e guardò il cielo, sospirando. Perché il destino aveva deciso di essere così crudele con lui? Proprio quando si era deciso ad accettare i suoi sentimenti per Jackson, questo Max aveva deciso di spuntare dal nulla.
"Nathan?"
Nathan si voltò: era Alexandra. La ragazza si sedette accanto a lui e sorrise appena.
"Mi dispiace per il casino che io e Jackson abbiamo combinato. Era solo una piccola bugia a fin di bene..."
Nathan ridacchiò ironico.
"Sì, perché Jackson aveva voglia di scoparmi e ora che ci è riuscito se n'è trovato un altro."
Alexandra guardò Nathan e scoppiò a ridere, per poi dargli una pacca sulla spalla.
"Sei geloso!"
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
"No." mormorò, distogliendo lo sguardo.
"Sì invece..." lo canzonò la bionda, per poi circondargli le spalle con un braccio.
Quel gesto sorprese Nathan e non poco. Infondo Alexandra non era così male come aveva creduto in passato.
"Jackson è solo un grandissimo idiota e te lo dico io che sono la sua migliore amica. Credimi, lui è cotto di te, ma è troppo codardo per riuscire a mostrare i suoi sentimenti. Max è solo un diversivo per non farsi avanti."
"No, Alexandra, sembrano una coppia perfetta..." disse Nathan, con una nota di tristezza nella sua voce.
Alexandra sorrise appena per consolarlo e lo strinse di più a sé.
"Dai, ora non pensarci. Piuttosto, torniamo dentro che si gela!"
Nathan ridacchiò e si alzò, prendendola per mano per aiutarla ad alzarsi. Tornarono dentro e Jackson guardò subito Nathan, il quale gli regalò un bel sorriso per rassicurarlo che andava tutto bene.
Invece, la verità era un'altra. Ma era okay. Ormai era troppo tardi per rimediare.
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