Capitolo 11 "Segreti"
Michael uscì da Ricky, facendo mugolare quest'ultimo. Si sdraiò accanto a lui e riprese fiato, sorridendo.
"Wow..." sussurrò Michael, passandosi una mano tra i capelli.
"Sei un animale a letto, quella faccina da angelo è solo una maschera." mormorò Ricky.
Michael rise e scosse la testa.
"Chissà come sarà stato tra Jackson e il gattino..." disse tra sé e sé.
Ricky sgranò occhi e bocca e si sedette, guardando l'amante negli occhi.
"C-Cosa hai appena detto?"
Michael fece un'espressione colpevole e si coprì la bocca.
"N-Niente, i-io stavo solo-..."
"Nathan e Jackson hanno scopato?!" sbottò Ricky, interrompendolo.
Michael si diede un colpetto sulla fronte e sospirò: quella volta era la fine. L'aveva combinata grossa e Jackson lo avrebbe ucciso.
"Forse..."
"Michael."
"Okay, okay! Sì, hanno scopato."
Ricky si alzò dal letto e sorrise, passandosi le mani tra i capelli.
"È incredibile. Jackson e Nathan. Wow, era ora! Devo assolutamente dirlo a Julia!" esclamò, afferrando il cellulare.
Michael si precipitò fuori dal letto e lo afferrò per un polso, facendo cadere il telefono a terra.
Ricky si accigliò e guardò Michael negli occhi.
"Non farlo."
"Ma Julia è la nostra migliore amica, lei deve sape-..."
"Ricky! Julia non sa tenere la bocca chiusa e lo dirà a Jackson alla prima occasione. Se lui scopre che te l'ho detto, mi ucciderà con le sue mani."
Ricky sembrò pensarci per un po', poi sospirò ed appoggiò la fronte sul petto dell'altro.
"Okay, hai ragione. Però toglimi una curiosità: quando è successo?"
"Al falò."
Ricky ripensò a quella serata e al cambiamento improvviso di Nathan. E improvvisamente, tutto aveva un senso.
~♡~
Nathan era nella biblioteca della scuola da più di mezz'ora, ma non era riuscito a trovare nemmeno un libro che lo ispirasse.
La biblioteca era quasi vuota, dato che era venerdì pomeriggio. C'era solo qualche secchione intento a studiare mattoni o qualche povero sfortunato costretto a restare per recuperare un esame fallito.
Nathan si strinse nella felpa nera di Jackson e sospirò. Non sapeva nemmeno lui, perché l'avesse indossata. Quel venerdì era freddo e quella felpa era calda e comoda.
Scosse la testa e tornò alla realtà. Salì al piano di sopra e continuò a curiosare tra i vari scaffali.
Improvvisamente si bloccò, spalancando occhi e bocca. Non poteva credere a ciò che stava vedendo: Alexandra con la schiena appoggiata al muro, che pomiciava con un ragazzo. E naturalmente, quel ragazzo non era Jackson.
Nathan indietreggiò e per sbaglio fece cadere un libro. I due si staccarono, guardandosi intorno, ma Nathan corse al piano di sotto della biblioteca, poi uscì.
Smise di correre solo quando fu abbastanza lontano dalla scuola.
Era confuso e frustrato, perché non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Jackson lo stava ingannando? Perché Alexandra si stava baciando con quello sconosciuto?
Troppe domande, ma nemmeno una risposta.
~♡~
Ricky e Nathan stavano guardando un film. Era venerdì sera e Julia li aveva abbandonati come dei cani, per andare a dormire da un'amica.
Ricky a volte guardava Nathan, come se lo stesse studiando e quest'ultimo se n'era accorto. Non disse niente, comunque. Non aveva voglia di parlare, era ancora scosso per ciò che era successo in biblioteca.
"Nathan, quella non è una delle tue felpe..."
Nathan chiuse gli occhi ed inspirò, stringendo i pugni. Quando li riaprì, guardò Ricky e forzò un sorriso.
"No, non è mia. Me l'ha prestata un...un amico."
Ricky ridacchiò, per poi alzare un sopracciglio. Nathan era in difficoltà e si vedeva dal modo in cui balbettava e dalle sue guance rosse.
"Non devi dirmi niente?" chiese improvvisamente l'amico.
"Cosa dovrei dirti?"
"Non so, non è successo nulla di particolare, in queste ultime settimane?"
Nathan si accigliò e rimase in silenzio. Perché tutto ad un tratto Ricky sembrava sapere qualcosa che non avrebbe dovuto sapere? Tipo che lui e Jackson avevano scopato...
Nathan scosse la testa e tentò di rimanere calmo. No, non aveva senso. Chi poteva averglielo detto?
"Ricky, chiudi quella bocc-..."
La frase di Nathan fu interrotta dal campanello che suonava. Ricky si alzò ed andò ad aprire la porta.
"Jackson? Che ci fai qui?"
"Ehi Ricky, Julia è in casa? Devo assolutamente parlarle di una cosa importante."
Ricky guardò il biondo dalla testa ai piedi e sorrise malizioso, pensando a lui e Nathan che lo facevano. Dio, quella notizia lo aveva scombussolato. Come poteva essere successo? Forse erano ubriachi quando l'avevano fatto...
"Ricky?"
"Sì?"
"Mi hai sentito?"
"Ehm, sì, Julia hai detto? Non è in casa."
Jackson sospirò e si passò una mano tra i capelli. Poi fece spallucce e sorrise.
"Okay, allora io vado..."
"No!" lo interruppe Ricky, afferrandolo per un braccio.
"Ricky, ma che ti prende? Stasera sei strano..."
Il moro sorrise forzatamente e lo trascinò in casa.
"Stavo guardando un film, ti va di restare?"
"Io in realtà-..."
"Per favore?"
Jackson guardò il ragazzo davanti a sé, chiedendosi cosa si era fumato per essere così strano. Poi annuì e si tolse la giacca.
Quando i due entrarono in sala, Nathan non li vide subito, dato che era seduto sul divano, di spalle.
"Ricky, chi è il rompipalle che viene a suonare alle dieci di venerdì sera?"
"Il rompipalle sono io." rispose Jackson, sedendosi accanto a lui.
Nathan arrossì di colpo e deglutì. Poi fulminò Ricky con lo sguardo: con lui avrebbe fatto i conti più tardi.
I tre iniziarono a guardare il film insieme, in silenzio. Nathan era in mezzo e si sentiva profondamente in imbarazzo.
Improvvisamente il telefono di Ricky squillò e il ragazzo si alzò, staccando la chiamata.
"Devo andare..."
"Ma non hai nemmeno risposto." gli fece notare Nathan.
"Ehm, sì, i-io... Devo andare!"
Ricky corse in corridoio, prese la giacca ed uscì di casa. Richiamò Michael e sorrise.
"Perché hai staccato?"
"Ero con Nathan, non potevo rispondere."
"Ho voglia di te."
Ricky sorrise e sentì il cuore battergli forte nel petto. Michael lo rendeva davvero felice.
"Sto arrivando."
Nathan guardò l'amico sparire dietro la porta d'ingresso e sbuffò. Poi guardò Jackson e deglutì. Perché aveva sempre quel sorrisetto malizioso stampato in faccia?
"Perché stai indossando la mia felpa?"
Il moro si morse il labbro inferiore e fece per togliersela, ma Jackson lo fermò, afferrandogli le mani.
"Puoi tenerla, se vuoi."
"Infatti non voglio..." rispose Nathan, poco convinto.
Jackson continuò a fissarlo negli occhi, finché il moro non fu costretto a sospirare ed arrendersi. Si lasciò andare sul divano, chiudendo gli occhi. Si chiese se fosse il caso di dirgli di Alexandra. Alla fine lo fece e basta.
"Oggi ho visto Alexandra pomiciare con un tipo..."
Jackson sembrava stupito, ma non più di tanto. Nathan alzò un sopracciglio e scosse la testa, per poi continuare a guardare il film. Si sentiva patetico: perché si era intromesso? Cosa gliene fregava a lui se Alexandra tradiva Jackson?
"E perché me lo stai dicendo?"
Nathan chiuse gli occhi e sospirò, per poi riaprirli.
"Guardami, Nathan."
Sembrava un ordine bello e buono quello e Nathan odiava essere comandato dalle persone. Eppure in quel momento, quella voce così calda e roca gli aveva mandato in tilt il cervello.
Lo guardò e mugolò, sorpreso da quelle calde labbra che avevano catturato le sue in un bacio fatto di pura passione.
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