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Capitolo 1 "Il gattino"

Nathan incrociò le braccia al petto e sbuffò: come ci era finito in quella situazione?
Lui e Julia erano nella caffetteria della scuola ad aspettare che Jackson arrivasse: dovevano parlare della preparazione dell'evento, che alla fine Nathan scoprì essere una specie di Open day per inaugurare l'anno scolastico.

"Okay, è in ritardo di dieci minuti, io me ne vado." disse Nathan, alzandosi dalla sedia.

Julia afferrò un suo polso e lo fece risedere bruscamente.

"E che cazzo, mi hai fatto male!" si lamentò, massaggiandosi appena la parte inferiore della schiena.

"Con tutti i cazzi che saranno entrati in quel bel culetto, penso che questa botta non sia niente."

"Julia!" la riprese l'amico, alzando leggermente la voce.

In quel momento si alzò un brusio generale e qualche ragazza iniziò a fare commenti di apprezzamento per...

"Ecco, è arrivato quell'idiota." bofonchiò Nathan, guardandosi intorno.

Ma perché la gente era attratta da quel coso? Okay, magari con quei bei capelli biondi sempre tenuti in un codino alto, quegli occhi azzurri, la sua statura alta, i muscoli...No! Era sexy, sì, ma rimaneva sempre un completo idiota per Nathan.

"Oddio, quel ragazzo potrebbe farmi venire un'orgasmo con un solo sguardo." mormorò Julia, completamente presa da Jackson, che tra l'altro si stava avvicinando a loro.

"Chiudi quella bocca, mi sembri una di quelle oche in calore." disse Nathan, incrociando le braccia al petto.

"Ehi Julia, come stai?" la salutò il bellissimo dio greco che si era appena seduto al loro tavolo.

La bionda sorrise e lanciò un'occhiata a Nathan, prima di rispondere.

"Bene e tu?"

"Anch'io, grazie."

Nathan si mossé un po' a disagio sulla sedia e guardò Jackson, accigliandosi appena. Quest'ultimo incrociò il suo sguardo e alzò un sopracciglio.

"Che hai da guardare, gattino?"

Dio, quanto odiava quel soprannome! Sembrava che qualcuno avesse mandato Jackson nella sua vita, giusto per infastidirlo.

"Senti, se non la smetti di chiamarmi in quel modo, va a finire che ti graffio sul serio." rispose Nathan.

Julia rimase in silenzio a guardare il loro battibecco, divertita.

"Bé, non ho tempo per questo ora, iniziamo." disse Jackson, tornando serio.

Julia prese una penna e un quaderno, iniziando a scrivere qualcosa.

"Allora, facciamo una lista di tutto ciò che dobbiamo preparare, poi faremo dei gruppi di studenti che si occuperanno ognuno di un punto della lista. Ci state?"

Julia annuì, sorridendo come un ebete, mentre Nathan fece spallucce.
Jackson scosse la testa e ridacchiò divertito dalla reazione del ragazzo.
I tre lavorarono per una buona ora, prima che la lista fosse finalmente completa. Poi Julia si alzò di scattò e prese il suo telefono, che aveva iniziato a squillare all'improvviso.

"Scheiße! Ich habe total vergessen! [Merda! Me ne sono completamente dimenticata!]" esclamò. "Ciao ragazzi, devo scappare!"

Raccolse le sue cose, sotto lo sguardo confuso degli altri due e se ne andò. Jackson guardò Nathan e si accigliò appena.

"Ehmm... Cos'era quello?"

"Tedesco. Lo parla quando è incazzata o nervosa, oppure se vuole prendersi gioco di qualcuno, di solito."

Jackson annuì e guardò la lista, che Julia aveva lasciato sul tavolo.
Dopo un po' tornò a guardare Nathan, che intanto aveva iniziato a messaggiare con il suo telefono. A volte si chiedeva davvero da dove fosse iniziato tutto quello. Alle medie Jackson lo prendeva in giro a volte, questo doveva ammetterlo, ma poi alle superiori aveva cercato di farsi perdonare, tentando di farselo amico. Naturalmente, il gattino lo aveva rifiutato in tutti i modi umanamente possibili. Con gli anni, i due avevano iniziato una specie di guerra, fatta di frecciatine, sfuriate e delle volte arrivarono anche alle mani. Nathan non era un brutto ragazzo, questo Jackson doveva ammetterlo, ma il suo caratteraccio non lo sopportava proprio.

Nathan alzò lo sguardo dallo schermo del suo telefono e alzò un sopracciglio.

"Che hai da guardare? Ho qualcosa di strano in faccia per caso?"

Jackson tornò alla realtà e sorrise senza nemmeno accorgersene, scuotendo la testa.

"No, no." mormorò, prima di alzarsi e andare via.

Nathan rimase perplesso e lo guardò sparire dietro la porta della caffetteria. Cos'era quello? Un sorriso? Jackson Morgan gli aveva appena sorriso?

~♡~

"Le luci blu vanno sotto quelle gialle. Sotto!" esclamò Nathan, passandosi le mani tra i capelli.

Jackson se ne stava in un angolo a parlare e ridacchiare con Julia, mentre lui stava facendo praticamente tutto il lavoro. Mancava un solo giorno all'Open day e quei due non facevano altro che spettegolare come delle vecchie amiche. Nathan si voltò di scattò e guardò i due, sbuffando scocciato.

"Avete finito?!" sbottò, avvicinandosi.

Julia si sistemò un po' i capelli con le mani, mentre Jackson lo guardò con un sopracciglio alzato.

"Il gattino è nervosetto oggi." disse il biondino, sorridendo malizioso.

Julia scosse la testa ridendo divertita e se ne andò, lasciandoli soli, mentre Nathan si avvicinò a Jackson con fare minaccioso.

"Eppure mi ricordo di averti esplicitamente detto di non chiamarmi in quel modo!"

Jackson ridacchiò, gesto che fece incazzare ancora di più Nathan, che prese a massaggiarsi le tempie ed uscì dalla palestra, andando verso gli spogliatoi. Quando entrò, si avvicinò ad uno dei lavandini ed aprì l'acqua per sciacquarsi il volto. Era fottutamente stanco di quel ragazzo, la sua sola presenza lo irritava ormai.

"Sei davvero un coglione, lo sai?"

Quella voce, ormai fin troppo familiare, lo riscosse dai suoi pensieri. Si voltò di scatto e sospirò frustrato: ma che voleva da lui?

"E sentiamo, perché?" lo sfidò.

Jackson si avvicinò, ma Nathan non indietreggiò, perché non voleva dargli quella soddisfazione.

"Perché ti ostini a fare lo stronzo, quando sai che con me non attacca? Sei solo un piccolo ed indifeso gattino ed io sono la tigre, Nathan. Prima lo capisci, meglio è."

Nathan lo guardò dritto negli occhi, inclinando leggermente la testa all'indietro a causa della differenza dall'altezza. Sì, Jackson era decisamente troppo vicino in quel momento.

"F-Fanculo Jackson, lasciami passare."

Fece per superarlo, ma lui lo trattenne, intrappolandolo tra il suo corpo ed il lavandino. Nathan socchiuse la bocca e lo guardò sorpreso.

"Vuoi picchiarmi? Eh? Avanti, che aspetti?!" sbottò, appoggiando le mani sul suo petto.

Jackson guardò le sue labbra, ma poi si riprese e si scostò, come fosse stato scottato. Eppure c'era qualcosa di strano: uno strano calore gli aveva invaso il basso ventre. Abbassò lo sguardo e sgranò gli occhi: ce l'aveva duro e anche tanto. Scappò via e lasciò Nathan da solo, confuso e più arrabbiato che mai.

~♡~

Jackson andò nella camera di Michael. Si sdraiò sul suo letto e sospirò, sotto lo sguardo curioso del suo migliore amico.

"Ehi Jack-..."

"Nathan Young me lo ha fatto venire duro."

Michael alzò entrambe le sopracciglia e tossì ripetute volte, soffocando con la sua stessa saliva.

"Cosa?!"

Jackson girò la testa di lato e lo guardò con inespressività, annuendo.

"Hai capito bene."

"Nathan Young...?"

"Nathan Young." confermò, con una nota di frustrazione nella sua voce.

Michael si sedette sul letto e Jackson fece lo stesso. L'amico prese due sigarette dal pacchetto di Malboro rosse che stavano sul comodino e gliene porse una, accendendole poi con il suo accendino nero.
I due iniziarono a fumare in silenzio, mentre Michael cercava il modo più giusto o normale per chiedere qualcosa sull'argomento.

"E-..." iniziò, beccandosi subito un'occhiataccia da Jackson. "Quindi avete-..."

"No, l'ho semplicemente spinto ed accidentalmente mi sono avvicinato un po' troppo. Cazzo! Quel gattino mi fa impazzire!"

Michael sorrise ampiamente e diede una leggera gomitata all'amico.

"Ti piace!"

Jackson si accigliò e fu come se il mondo si fosse capovolto per un istante, nel sentire quelle parole.

"Ritira quello che hai detto." disse, in tono serio.

Michael scosse la testa e sorrise soddisfatto.

"Lo stai negando? Jackson Morgan, ti conosco da troppo tempo, non puoi mentirmi. E poi cazzo, una scopata vi farebbe bene!"

Jackson aprì la bocca per dire qualcosa, ma non sapeva davvero cosa dire. Doveva ammettere che forse Nathan un po' lo eccitava. Ogni volta che si insultavano o punzecchivao, una scossa gli percorreva la schiena.

"E va bene, forse una scopata con il gattino ci sta."

~♡~

Nathan entrò a casa e andò dritto in camera sua. La sua mente era in uno stato di confusione totale, ma allo stesso tempo non aveva proprio né la forza e né la voglia di capire ciò che era successo in quello spogliatoio.
Decise che si era solo immaginato di aver sentito l'eccitazione di Jackson premere contro il suo bacino. Sì, era stata solo la sua immaginazione.
Dopo aver fatto una doccia ed essersi vestito, tornò in camera e si sdraiò sul letto. Qualche istante dopo, sentì il suo telefono vibrare, segno che aveva ricevuto un messaggio.

da Julia: ehi tesoro, tutto okay?

Nathan alzò gli occhi al cielo e digitò velocemente qualcosa.

da Nathan: sì, tutto perfetto! La mia migliore amica fa l'oca pettegola con la persona che odio di più in questo mondo. Bello, no? Poi mi spieghi perché mi scrivi, se sei nella stanza accanto alla mia?

da Julia: non ho voglia di alzarmi. Comunque non stavo facendo l'oca pettegola, ma una civile conversazione con un ragazzo molto sexy e gentile.

Nathan non poteva credere ai suoi occhi: ma quanto era sfacciata quella ragazza?

da Nathan: basta, dopo questa non posso più considerarti mia amica.

da Julia: anch'io ti voglio bene♡♡.

Nathan si diede uno schiaffetto sulla fronte e scosse la testa: aveva davvero messo due cuori in un solo messaggio? Ma erano tornati alle medie o cosa?

da Nathan: dormi stupida, che domani c'è l'Open Day e dobbiamo finire ancora delle cose.

da Julia: notte amore♡, a domani.

Nathan iniziava ad odire quei cosi.

da Nathan: notte Julia.

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