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Capitolo 20

Mi trovo vicino a casa di Jacob ,in un parchetto, ci siamo lasciati da un mese, ma io ne sono ancora follemente innamorata. Sono a chiacchierare con Matt un mio amico e si da il caso che è anche il migliore amico del mio ex. Gli ho detto che non volevo più rivederlo perchè ci stavo ancora male dopo la rottura dolorosa. Ma sembra che si siano messi d'accordo e ad un certo punto arriva Matt con dei suoi amici, mi sorride e io ricambio anche se sono molto in imbarazzo e agitata. Parla tranquillamente con i suoi amici e scherza con Matt, come se non avesse nessun problema ad avere davanti la sua ex che un tempo diceva di amare follemente. Me ne sto zitta ad osservare il tramonto, a pensare e a farmi i fatti miei. Ad un certo punto mi accorgo che tutti gli altri se ne sono andati e rimaniamo solo io e Jacob, mi guarda con un sorriso malizioso, uno di quelli che mi facevano impazzire. <Cosa vuoi Jacob?> gli chiedo con un filo di voce. <Un tuo bacio> mi dice avvicinandosi. Alzo lo sguardo verso di lui e le nostre labbra si scontrano in un bacio che mi fa sentire le farfalle nello stomaco. Continuiamo a baciarci e a scherzare come se stessimo ancora assieme e il mio cuore perde un battito per la felicità di questa bolla magica. <Vi va bene se andiamo a fare un giro?> mi chiede Jacob mentre Matt che è ritornato annuisce <Va bene> gli rispondo sorridendo. Iniziamo ad avviarci nella via di casa sua, io sono un po' titubante mentre vedo che Matt si ferma alla fontana a guardare il telefono lasciandoci da soli. <Jacob non voglio venire a casa tua...andiamo da Matt che è rimasto solo, lì alla fontana> gli dico<Tranquilla facciamo un giretto da soli, dai per ricordare i bei tempi> mi dice con un sorriso furbo. <No, voglio andare da Matt, non mi va di lasciarlo da solo mentre gli altri sono chissà dove> gli dico con un brutto presentimento, continuo a inventare scuse ma non cede. Mi giro per ritornare da lui, ma Jacob mi trattine per le spalle e mi trascina verso casa sua<No ti prego non voglio venire> gli dico supplicante<Dai viene vedrai che ci divertiamo> mi dice continuando a trascinarmi mentre io mi agito cercando di farmi lasciare dalla sua morsa, ma è troppo forte per me. Arriviamo a casa sua <Non fare casino che i miei dormono> mi dice sussurrando mentre mi trattiene per un braccio, annuisco mentre mando giù un groppo in gola. Saliamo le scale e ci dirigiamo nell'appartamento di sotto dove c'è una camera da letto matrimoniale e mi fa sedere mentre la paura mi attanaglia le viscere< Ti prego Jacob non voglio fare niente!> gli dico quasi urlando e supplicandolo con lo sguardo<Shhh> mi dice in un sussurro e mi tappa la bocca. Inizia a baciarmi in modo violento mentre io cerco di respingerlo,con scarsi risultati, mi fa stendere sul letto mentre continua a baciarmi da tutte le parti e i suoi occhi non sono più gli stessi pieni d'amore di un tempo, ma hanno qualcosa di primitivo e malvagio che mi fa accapponare la pelle. Mi libero dalla sua mano sulla bocca <No, non voglio farlo> gli dico<Shh, si che vuoi> mi dice in un sussurro e tappandomi un'altra volta la bocca mentre continua a baciarmi da tutte le parti, ogni suo tocco mi annulla sempre di più facendomi diventare una bambola di pezza nelle sue mani. Mi toglie i pantaloni mentre continuo a dimenarmi e mi infila una mano nelle mutandine mentre con la mano libera mi scopre un seno ed inizia a baciarlo. Mi salgono le lacrime agli occhi, non voglio farlo perchè so che non mi ama più, mi sta solo usando e mi sta forzando visto che io lo amo ancora e sa che primo o poi cederò, ma non voglio cedere. <No, non voglio Jacob> gli dico con le lacrime agli occhi <Shh si che vuoi perchè mi ami! E sento che sei tutta bagnata ed eccitata per me!> mi dice mentre si spoglia velocemente e senza neanche lasciarmi il tempo di respirare mi penetra violentemente, gemo ma non di piacere ma bensì di dolore.

Dolore perchè so che cederò.

Dolore perchè mi sento usata.

Dolore perchè io lo amo ancora dopo che ha abusato di me.

Dolore perchè mi sento debole e un guscio vuoto. Dolore perchè mi incolpo nell'essere stata violentata da lui.

Mi isolo completamente, lontano da questo dolore che mi fa soffrire e solo quando lui ha soddisfatto il suo piacere ritorno nel mio corpo, troppo scioccata anche solo per fiatare.

<Bene, ci ho messo solo un'ora per conviverti e un'altra ora per scoparti> esclama tutto contento quando ha finito, guardando l'orologio tutto soddisfatto mentre io sono stesa sul letto sotto shock. Vorrei solo morire in questo momento... è il primo pensiero sensato che riesco ad elaborare.



Mi sveglio di scatto, urlando silenziosamente mentre il sudore mi imperla il viso che si mischia con le lacrime. Era da tanto tempo che non sognavo così nitidamente tutto l'accaduto di un anno fa e non riesco a capire come mai proprio adesso mi si ripresenta. Cerco di alzarmi dal letto mentre la nausea mi fa piegare in due, quando ripenso al viso del mostro che mi ha violentata. Corro in bagno a rigettare tutta la cena con le lacrime che mi offuscano la vista e singhiozzi violenti mi percuoto tutto il corpo. Mi spoglio lentamente e fisso lo specchio con il mio riflesso, mi sembra ancora di vedere i lividi che mi aveva lasciato sulla pelle, marchiandomi a fuoco con il suo tocco maligno. Abbraccio il mio corpo scosso dai tremori al pensiero che quelle mani luride si possano posare ancora su di me e mi volto non riuscendo più a reggere la vista del mio corpo, che dopo la violenza ho odiato e distrutto in tutti i modi possibili. Mi butto sotto il getto ghiacciato dell'acqua e cercando di strofinare il più possibile via le sue impronte che sono peggio del marchio indelebile dei miei adorati tatuaggi. Sto un infinità di tempo sotto la doccia, ormai non sento più il mio corpo congelato e solo il suono della mia sveglia che mi avverte che oggi devo andare a scuola mi riscuote dal mio senso di vuoto e apatia. Velocemente mi asciugo e vesto con una felpa grigia extra-large che mi arriva quasi alle ginocchia e dei leggins. Lascio i miei capelli biondo-rame sciolti, non mi trucco neanche, non ne ho le forze. Prendo lo zaino e vado nel salotto dove mio fratello dorme ancora beatamente, cercando di essere silenziosa mi metto le scarpe ed esco dalla porta mettendomi il cappuccio della felpa. Appena esco il vento freddo di inizio ottobre mi fa tremare, ma con la mia voglia da bradipo non mi spreco neanche ad andare a prendere una giacca e decido che oggi patirò il freddo. Mi metto le mie adorate cuffiette, isolandomi dal resto del mondo e accendendo una sigaretta cammino verso la scuola. Non riesco ha capire se è l'incubo che mi ha lasciato l'amaro in bocca e un presentimento brutto o è il sesto senso che mi avverte che oggi succederà qualcosa di veramente brutto.

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