PASSIONE
Com' erano arrivati lì? Tutto era estremamente confuso, ma benché camminasse su un sentiero incerto non poteva avere paura finché il suo migliore amico era lì con lui e in quel momento non avrebbero potuto essere più uniti. Sentiva i capelli di Goten arruffarsi tra le sue dita. Erano stati resi morbidi dall'acqua ed era una sensazione stupenda. Ancora più morbide erano le sue labbra. Le loro lingue si intrecciavano di continuo mentre i loro corpi insistevano nell'avvinghiarsi come a volersi fondere. Ricordava il fuoco e quella strana forza di gravità che l'aveva fatto letteralmente scontrare con il suo migliore amico. Dopo veniva il buio. Trunks non riusciva a ricostruire tutti i passaggi. Era solo capace di vivere il momento, impotente contro il tempo. Incapace di muoversi avanti e indietro tenendo tutto sotto controllo. Sentiva il suo sapore dolce in bocca, il suo profumo invadergli le narici. Sentiva le proprie gambe farsi largo tra le sue mentre le mani cercavano di toccare ogni centimetro del suo corpo in un impeto di passione. Questo era completamente diverso da quanto successo la sera prima. Era qualcosa di travolgente e irresistibile e nuovo e assolutamente strano, ma naturale. Così naturale che Trunks non riusciva a intravedere una fine. Di quel passo sarebbero andati avanti in eterno.
Goten era rimasto di sasso quando aveva sentito le parole di Trunks. Purtroppo o per fortuna però non aveva avuto molto tempo per metabolizzare lo shock. Un secondo dopo aver appreso il significato di quanto sentito, alcune ciocche di capelli lilla e due occhi di ghiaccio avevano invaso la sua visuale. Sopraffatto dagli eventi aveva assecondato qualcosa che non capiva fino in fondo, ma era come se il suo corpo agisse di sua spontanea volontà. Aveva dischiuso le labbra permettendo al suo amico di farsi spazio e quella era solo la prima delle tante concessioni che gli stava facendo. Stava lasciando che le mani di Trunks scorressero su tutto il suo corpo. Aveva iniziato accarezzandogli i capelli, ma ora stava battezzando ogni suo muscolo con quel nuovo modo di toccarlo. Nessuno l'aveva mai fatto così. Sentiva le sue dita sulla schiena, sui fianchi, sull'ombelico. Erano calde e delicate, ma forti abbastanza da farlo sentire senza via d'uscita. Tuttavia era una prigionia inaspettatamente piacevole. Forse era per quel tocco caldo o per quegli avidi baci che Goten si stava lasciando totalmente sopraffare. Anche quando Trunks aveva spinto il ginocchio tra le sue gambe non aveva opposto resistenza. Aveva assecondato il movimento e si era lasciato scivolare verso di lui, annullando il poco spazio che li separava. Ora poteva sentire una parte di lui che fino a quel momento non gli era mai appartenuta, forse l'unica ad essere stata esclusa da quell'amicizia secolare e ora stava imparando a conoscerla. Sentiva l'erezione di Trunks spingere contro la sua. Il fuoco della passione e dell'imbarazzo lo stavano divorando. Non era pronto ad andare oltre, specie quando non aveva la minima idea di che cosa fosse l'oltre. Aveva appena dato il suo primo bacio e ora doveva già confrontarsi con queste nuove reazioni. Non aveva mai fatto discorsi di questo genere con nessuno e aveva sempre pensato che al momento opportuno sarebbe stato proprio il suo migliore amico a guidarlo, ma di certo non credeva che sarebbe stato quello il suo ruolo. Goten fece quello che era più naturale per lui nei momenti di difficoltà. Cercò il sostegno di Trunks affondando la testa nella sua spalla e stringendosi a lui bisognoso di conforto e protezione.
Trunks aveva abbandonato del tutto la politica di raziocinio appresa dal padre e si era lasciato sommergere da quell'uragano emotivo. Sapeva solo che lo voleva sempre più vicino, sempre più stretto a sé, sempre più suo. Aveva toccato quel corpo che conosceva come il proprio in modo del tutto nuovo e fin troppo spontaneo. La pelle di Goten era liscia e ogni suo nervo rispondeva alla sfiorare delle sue dita. Poteva sentire i muscoli agitarsi sotto la sua presa. Quando finalmente gli sembrava di aver raggiunto un nuovo livello di soddisfazione sentendo i loro ventri unirsi in un tutt'uno, tra le sue gambe si era ravvivato un bisogno ancora più intenso e primordiale. Così aveva stretto a sé il suo migliore amico, contento di sentire che anche dentro di lui spingeva lo stesso tipo di istinto. In quel momento però il flusso energetico che aveva guidato entrambi come due marionette si interruppe. Ancora sovrastato da quegli impulsi sconvolgenti, Trunks si era ritrovato Goten stretto al suo petto. Aveva il viso affondato nella spalla per non farsi osservare e i suoi pugni sostavano dolcemente sui pettorali, mentre con le gambe era rimasto a cavalcioni su di lui, circondandolo in una piacevole stretta. Sentiva il suo corpo tremare, ma era un'agitazione diversa rispetto all'eccitazione di poco prima. Era come quando era piccolo e aveva abbracciato suo padre prima che tornasse nell'aldilà. Ricordava come Goten si era stretto a lui e ora gli sembrava di rivedere quel bambino. L'aveva sconvolto così tanto? Effettivamente temeva che avesse fatto tutto di propria iniziativa senza dargli scelta. Era stato così stupido da concentrarsi solo sui suoi desideri e aver completamente dimenticato una delle persone più importanti per lui? Si sentiva un vero schifo.
- "Goten, va tutto bene"
– "Mi dispiace".
Quelle parole pronunciate con un filo di voce l'avevano spezzato. Aveva davvero messo in quella situazione il suo migliore amico? Non avrebbe mai voluto fargli del male e ora era sconvolto, per colpa sua e cosa più grave si stava scusando, come se dipendesse da lui.
-"No, Goten, non hai niente di cui scusarti. Sono io che...non so cosa mi sia preso, perdonami".
Pronunciare quelle parole fu terribile perché una parte di lui continuava a pensare che l'unica cosa che voleva davvero era prendere quel ragazzino impaurito e soffocarlo di baci e carezze finché il suo corpo avrebbe retto. Tuttavia sapeva bene che le conseguenze sarebbero state atroci. Non voleva rovinare la sua vita né la loro amicizia. Aveva perso il controllo e messo a rischio una relazione fondamentale. Non avrebbe mai più permesso che accadesse. Aggrappandosi a quel barlume di sanità mentale raccolse le forze e mise a tacere tutti i suoi desideri. A poco a poco gli sembrò di ritornare ad una temperatura umana, nonostante i nervi fossero ancora a fior di pelle. Rimase immobile con le mani sulle spalle di Goten, lasciando che fosse lui a decidere il da farsi. Avrebbe accettato qualunque decisione. Se l'avesse pestato non avrebbe risposto. Era pronto a pagare per le sue colpe. Non restava che attendere.
NOTA: Vedremo come reagiranno i nostri Gotenks a questa cosa inaspettata. Se la storia vi sta piacendo, non dimenticate una stellina o un commento ❤️
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