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CIO' CHE IMPORTA DAVVERO

"Tutto bene?"

Accantonò il suo profumo in un angolo della mente

"Sì, è solo un graffio" affondò le dita nella terra umida e facendo leva sulle ginocchia si rimise in piedi
"Più che altro non me lo aspettavo"

QUALCHE MINUTO PRIMA
I suoi occhi neri, così intensi. Aveva capito la domanda ancora prima che gli desse voce.

"Ho solo bisogno di sapere che cambierà qualcosa. Domani non sarà tutto come prima vero?"

Ma perché non aveva semplicemente risposto? Sarebbe bastato un no. Un semplice no li aveva divisi per sempre? No, lui l'aveva fatto. D'altronde non se lo meritava. Eppure non poteva che essere egoista. In quella stanza vuota sentiva ancora il peso schiacciante dell'averlo fatto suo, quasi completamente. C'era così vicino. Si sciacquò' il viso. L'avrebbe riportato da lui. Osservò i suoi occhi spenti. Anche se non ne aveva il diritto. Incontrò l'aria fredda della notte. Anche se aveva sprecato mille occasioni. Aumentò la velocità. Gli avrebbe finalmente detto che non poteva vivere senza di lui. Si diresse verso casa sua. Loro due dovevano stare insieme.

PRESENTE

"Ho sentito un'aura potentissima all'improvviso. Hai visto chi era?" chiese senza guardarlo

"No, stavo volando e d'un tratto mi ha colpito" scandagliò il bosco circostante per cercare il nemico ed evitare i suoi occhi

I due Sayan erano nel mezzo della foresta, a nervi tesi. Non importava quanto successo. Erano pronti a far fronte comune se la situazione l'avesse richiesto. Cercarono di mantenere il silenzio e concentrarsi, pronti a captare qualunque forza intorno a loro.

"Mm, Goten, che diavolo è quella cosa?"

"Beh è... è un albero, no?"

Si, era un albero. Ma era davvero strano. Innanzitutto non l'aveva mai visto prima e conosceva quel territorio come le sue tasche; non poteva non aver notato una pianta di quelle dimensioni e poi...

"Ok, allora sai spiegarmi come fa un albero ad avere una simile...aura?"

Si sentiva stupido pronunciando quelle parole, ma aveva capito che Goten era altrettanto perplesso. Il che poteva significare solo che erano sulla strada giusta.

"Non ne ho idea Trunks. Non so cosa dovremmo fa..."

Trunks indirizzò un attacco di media portata proprio al centro della corteccia.

"Non gli hai fatto neanche un graffio" disse Goten sbigottito

"Cosa?" Chi diavolo stava ridendo in quel modo?

Non appena udirono quella risata inquietante, individuarono un'ombra nera sorgere dalla cima dell'albero sconosciuto. Un viso fin troppo famigliare si stava delineando nel cielo notturno.

"Ma non è possibile?!" Trunks indietreggiò di riflesso

"Pa...papà?" gli mancò il fiato.

"Io? Non so cosa tu stia blaterando ragazzino. Forse il mio attacco è stato più efficace di quanto non sembri!" esclamò lo sconosciuto accorciando la distanza con loro.

"Vogliamo provare a rifarlo?" sorrise sinistro

Si può sapere chi diavolo sei e soprattutto che cosa vuoi da noi?" Trunks era in posizione da combattimento, pronto ad attaccare. Era vero, avevano davanti una copia quasi perfetta di Goku, ma tutta quella cattiveria era abbastanza per essere certo che non fosse lui. Inoltre quei vestiti... erano praticamente identici alle loro divise di combattimento, ma non era possibile. Non poteva essere...

"Da voi? Oh direi niente, tranquillo. Io sono venuto qui solo per il vostro bel pianeta. Fortuna vuole che faccia proprio al caso mio"

"E per cosa esattamente?" rispose Goten iracondo. Il fatto che quel guerriero malvagio somigliasse così tanto a suo padre, gli stava dando decisamente sui nervi.

"Per questo" indicò orgoglioso l'albero mastodontico alle sue spalle

"Questo è l'albero dello Spirito. Una volta che avrà finito con il vostro pianeta, io, Turles, assaggerò i suoi frutti e nessuno potrà più contrastarmi"

Mentre ascoltavano quelle parole, l'attenzione dei due Sayan venne automaticamente catturata dall'ambiente circostante. L'erba, gli alberi, le foglie, il terreno persino. Tutto era annerito. I colori erano scomparsi. La Terra era completamente arida.

"Con finito intendi?"

"Finito!"

"Maledetto! Non ti permetteremo di fare questo alla Terra" cieco di rabbia, Trunks si scagliò contro l'avversario. Appena dietro di lui, avvertì Goten.

Calcio a destra, calcio a sinistra. Turles bloccò senza sforzo il loro attacco simultaneo. Un ghigno si disegnò sul suo viso. Goten gli sferrò un pugno in pieno volto, senza fargli neanche un graffio. Contemporaneamente Trunks lo colpì allo stomaco, ma il nemico diede l'impressione di non aver sentito nulla.

"Andiamo, vi farete male se continuate così" Turles colpì entrambi scaraventandoli a terra. I due ragazzi si rialzarono subito e richiamarono tutta la loro energia. La foresta si illuminò di una luce dorata.

"Che cosa? Siete dei Super Sayan?"

Li riconosceva? Allora senza dubbio,quell'uomo era come loro. Si scambiarono uno sguardo complice. C'era un altro Sayan sulla Terra.

"Bene bene, una lotta tra consanguinei. Chi l'avrebbe mai detto che fosse rimasto ancora qualcuno di noi in giro?" Turles sorrise, eccitato da quella scoperta. Poco dopo una raffica di attacchi combinanti lo investì.

Goten e Trunks si leggevano a vicenda. Nulla aveva potuto cambiare il legame che li univa. Nonostante quello strappo violento avesse indubbiamente lasciato il segno, i loro corpi agivano ancora come se fossero uno e insieme stavano avendo la meglio. Osservavano Turles indietreggiare sotto la raffica dei loro colpi. Ogni tentativo di risposta veniva messo a tacere da Goten che, svelto, lo neutralizzava. Trunks, sicuro di avere le spalle coperte, utilizzava la sua forza per annientare quel guerriero spietato.

"Che cosa? Come avete fatto ad aumentare la vostra energia così improvvisamente?! Maledetti!" la rabbia di Turles trasudava di disperazione. Ormai anche per lui doveva essere chiaro l'esito dell'incontro. Per questo, con grande sorpresa dei due vincitori, si allontanò.

"Che...?"
"Sta scappando? Sul serio?"

"Sarete voi a scappare!"

Prima che potessero impedirglielo, Turles afferrò un frutto rosso dall'albero che aveva raggiunto il suo sviluppo grazie alla rigogliosità della Terra. Il guerriero lo trangugiò e la sua aura aumentò a dismisura.

Non fecero neanche in tempo a metabolizzare quanto successo. Trunks vide Goten volare in mezzo agli alberi. Era sangue quello che gli aveva visto sputare? Doveva fermarlo, prima che sferrasse un altro colpo verso di lui. Intravide una sfera di energia formarsi sul palmo della sua mano. Se Goten fosse stato colpito, sarebbe stata la fine. Non aveva tempo di raggiungerlo. Raccolse una grande quantità d'aura e lo investì più e più volte. Attraverso il fumo generato dai suoi attacchi, lo senti ridere. Non si era fatto nulla. Per lo meno era riuscito a impedire che Goten ci rimettesse la pelle. Cosa? Un fascio luminoso attraversò la cortina di fumo. Incrociò le braccia davanti al viso e piegò le gambe, pronto a pararlo. Un'energia tremenda fece crollare tutte le sue difese. Si buttò a terra, deviando per un soffio quell'attacco micidiale.
"Voi due iniziate a darmi sui nervi. Da quando sono arrivato non mi avete dato un attimo di tregua. Ora è meglio che vi tolga di mezzo"

Un dolore lancinante lo spezzò in due. Il suo stomaco era completamente rientrato quando Turles vi aveva affondato il ginocchio. Provò a parare un pugno, ma gli sembrò di sentire le ossa degli avambracci sbriciolarsi. Uno, due, tre... Quante volte aveva intenzione di colpirlo? L'energia del super Sayan lasciò il suo corpo. Sentì il sapore del sangue inondargli la bocca. La faccia del nemico diventava sempre più offuscata. Era come poco prima. La confusione, il sangue... Era la sua punizione? Rivivere in eterno i suoi errori? Perlomeno lui stava bene. Era debole, ma riusciva ancora a sentirlo. Goten era vivo. Era tutto ciò che gli importava davvero. Una volta stabilito quello, poteva anche rilassarsi un attimo. Era davvero stanco di tutte quelle emozioni. Sentì i suoi occhi chiudersi. Il vuoto lo avvolse.

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