Capitolo 4 - un incontro ravvicinato
<<Stavi parlando di me, ragazzina?>>
<<sì, stavo giusto parlando di te>> dissi senza paura, guardando Ryan negli occhi con fare di sfida
<<Potevi almeno presentarti>> aggiunsi
<<io non ho bisogno di presentazioni ragazzina>> mi disse con fare canzonatorio <<tutti sanno chi sono>>
<<Beh, io non so chi tu sia>> gli risposi a tono, lanciandogli frecciatine con gli occhi
<<Senti, parliamoci chiaro>> disse lui guardandomi negli occhi come se volesse vedere tutti i miei segreti <<qui a nessuno frega chi tu sia e benchè meno a me. Io sono il capitano della squadra di football, tutti mi adorano, tutti mi conoscono e mi rispettano. Quindi, ragazzina, se non vuoi fare una 'brutta fine' e ci tieni alla tua reputazione, ti consiglio di rispettarmi>> disse lui, col suo atteggiamento da sbruffone
-Ora però ha esagerato, qui c'è bisogno di qualcuno che lo rimetta coi piedi per terra-
<<Guarda che a m...>> stavo dicendo quando la sua voce suave mi interruppe
<<Basta, smettila di parlare>>
<<come scusa?!?!>> dissi a voce molto alta
<<Hai capito benissimo. Stai zitta. Tu non sei nessuno>>
Allora in quel momento mi alzai imbufalita: ne avevo abbastanza di quella messinscena. Mi diressi alla porta semi sbattendo i piedi e aprendola mi girai a guardarlo fulminandolo con lo sguardo.
Solo allora notai che tutti ci stavano osservando con una faccia allibita mentre quello stronzo di Ryan rideva sotto i baffi, come se avesse già la vittoria del nostro scontro in pugno. Ma non finiva li. Non ero una tipa che si arrendeva facilmente.
Girandomi un ultima volta verso Ryan dissi:
<<Ma vattene a quel paese>> e così facendo, sbattei la porta dell'appartamento di Liam senza farmi troppi problemi.
Entrai nel mio salotto e mi diressi verso la mia camera. Mi buttai sul letto e iniziai a prendere a pugni il cuscino. Ma come si permetteva quello lì di parlarmi così? Ma chi si credeva di essere? Non si doveva neanche permettere di urlarmi di star zitta...
I miei pensieri furono interrotti da un bussare frenetico e continuo alla mia porta, così infastidita andai ad aprire.
<<Senti, non sono dell'umore adatto, quindi...>> iniziai a dire
<<Alis. Sono io, Liam>>
<<ah ciao >> dissi tutta imbarazzata
<<Volevo scusarmi per il comportamento scorretto e poco educato di Ryan. Dovevo immaginarmi che un tipo come lui avrebbe attirato l'attenzione su di sè come al solito. Ogni occasione è buona per sbattere in faccia agli altri il suo ruolo di 'capitano' e di quanto sia rispettato e venerato dagli altri... >> mi spiegò Liam
<<Vedo che non corre buon sangue tra voi due>> dissi io
<<Siamo amici, ma non morirei per lui. Ovviamente siamo in confraternita insieme quindi ho imparato a sopportarlo e a non ascoltarlo seriamente quando parla. Devi prendere per vero solo 1/3 di quello che dice, il resto son cazzate>> aggiunse lui
<<Capito>> dissi io <<a me invece dispiace per la scenata che ho fatto a casa tua. Mi dispiace tantissimo! Quella che doveva essere una serata da passare in compagnia si è trasformato in un litigio tra me e quel cretino. Mi spiace davvero tantissimo Liam>>
<<Non ti preoccupare bellezza. Piuttosto penso tu possa essere molto stanca, quindi ora vai a dormire e non preoccuparti per quel che è successo stasera.>> disse Liam sorridendomi dolcemente
<<grazie mille, sei un tesoro>> dissi dandogli un bacio sulla guancia <<buona notte!>>
<<buona notte dolcezza>>
****
Dormii piuttosto bene, senza preoccuparmi della sera precendente, ma quando mi svegliai un altro pensiero occupò la mia mente :
quella mattina sarebbe stata l'inizio del mio primo vero giorno di università.
Alla reception mi avevano dato tutto ciò di cui avevo bisogno per le lezioni : libri, orario dei corsi e nomi delle aule, ma non sapevo assolutamente dove si trovassero quest'ultime. La donna alla reception mi aveva solo preannunciato che erano nell'ala est del campo, esattamente nella parte opposta a dove stavo io.
Decisi di uscire di casa un pò prima, per avere del margine di tempo nel caso mi fossi persa per strada. Avevo optato per un outfit piuttosto semplice: maglietta monocromatica, jeans e sneakers e avevo messo solo un filo di mascara per risaltare i miei occhi. Volevo, piuttosto, coprirmi col fard la quantità industriale di lentiggini che avevo sul naso e sulle guance, ma per mancanza di tempo decisi di lasciar perdere.
Alla prima ora avevo il corso di scrittura creativa livello avanzato che si trovava nello stabile A7. Giunta nella zona, iniziai a cercare indicazioni per le varie classi,ma non trovai niente.
<<Tesoro ti sei persa?>> disse una voce conosciuta
<<Ehm, sì>> dissi girandomi a guardare Liam <<potresti darmi una mano?>>
<<Certo, però non deve diventare un'abitudine il fatto che ti faccia da guida>> disse ammiccandomi riferendosi al giorno precedente
<<Non ti preoccupare. Se vuoi dopo ti offro un caffè per sdebitarmi>> dissi facendogli un sorriso sincero
<<Affare fatto dolcezza>> mi rispose <<che lezione hai alla prima ora?>>
<<Scrittura creativa avanzata>> dissi io <<si trova nello stabile A7 ma non ho la più pallida idea di quale sia>>
<<Non ti preoccupare. Il tuo Caronte è arrivato. Guarda a caso anche io ho questa lezione>> disse facendomi una linguaccia
Così, prendendomi a braccetto, ci avviammo a lezione come due vecchietti. Mi fece sedere vicino a lui e la lezione passò molto velocemente, tra chiacchere e spiegazioni varie del professore. Era un tipo in gamba sulla cinquantina, occhiali tondi, barba poco folta e occhi attenti da lettore. Era molto simpatico e ci sapeva fare coi ragazzini. Finita la lezione, io e Liam ci avviammo verso la caffetteria del campus per prendere quel caffè che gli avevo promesso. Durante il viaggio mi arrivò un messaggio da Cindy :
-Ma che ti è preso ieri sera?
-Niente ero solo stanca e molto stressata. Mi dispiace essermene andata così senza dirti niente. Quel tipo mi manda fuori testa...
-Non ti preoccupare, capisco. Che lezione hai dopo?
-Adesso niente. Sto andando in caffetteria con Liam. Alle 11 ho economia
-perfetto ce l'ho anche io!ci vediamo là. Xx
Misi via il telefono poichè eravamo arrivati. Liam prese un cappuccino mentre io presi un mocaccino. Stavo portando le tazze al tavolo quando qualcuno mi sbattè contro e mi fece rovesciare tutto il caffè che avevo in mano sulla sua camicia BIANCA. Sentii un 'Ma che cazz...' e subito due occhi ghiaccio che la sera prima avevo potuto ben osservare mi fulminarono come se mi volessero uccidere.
<<Eh no, questo è troppo ragazzina>> disse il bastardo davanti a me <<prima mi manchi di rispetto e poi mi rovesci il caffè addosso?>>
<<Senti, sei stato tu che non guardavi mentre camminavi e mi sei venuto addosso. Quindi tecnicamente la colpa è tua>> aggiunsi io, alzando un sopracciglio
<<Non me ne frega niente di chi sia la colpa. Intanto hai macchiato la mia camicia BIANCA più costosa che avevo e adesso posso buttarla nel cesso>> disse lui digrignando i denti <<smamma ragazzina>> aggiunse, voltandosi e uscendo a grandi passi dalla caffetteria.
Mi lasciò lì in piedi senza parole. Senza neanche dirmi un 'scusa se ti sono venuto addosso'. Figuriamoci. Andai a sedermi di fianco a Liam e mi scusai con lui per il fatto accaduto. Ero totalmente in imbarazzo: tutta la gente nella caffetteria ci aveva guardato battibeccare e ora stavo facendo solo la figura della stupida...
Quello scontro con Ryan mi riportò con la mente a quel giorno che sbattei contro di lui la prima volta
Ero in ritardo per la lezione di chimica e mi stavo affrettando per il corridoio cercando di non far cadere i libri che avevo in mano. Svoltando l'angolo velocemente non mi accorsi che c'era qualcuno e andai a sbattere contro un corpo massiccio. Tutti i miei libri finirono per terra e pure io, sbattendo il sedere sul pavimento per l'impatto. Il ragazzo allora si voltò: <<stai più attenta ragazzina a dove vai>> e così dicendo se ne andò senza aiutarmi ad alzarmi o a raccogliere i miei libri. Anche lì tutta la scuola assistette alla mia scena e mi presero in giro per oltre un mese per essere andata a sbattere contro Taylor, il ragazzo più fico e popolare della scuola.
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