Capitolo 18 - la lettera
RYAN'S POV
Stupido. Stupido. Stupido.
In quel momento riuscivo a ripetermi solo quelle parole. Ero proprio un coglione: ero riuscito a rovinare un momento perfetto. Tutta colpa del mio atteggiamento da playboy e del mio debole per le bionde formose. Se solo non mi avesse lasciato lì in mezzo alla pista da solo, in questo momento sarei stato totalmente da un'altra parte.
Ma cosa mi era preso?
Sbattei la testa una, due, tre volte contro il muro della camera. Ero riuscito ad avvicinarmi a lei e ora ero punto a capo. Ero proprio uno stupido. Dovevo trovare un modo per farmi perdonare, e al più presto. Con i suoi sorrisi e i suoi gesti mi aveva fatto tornare il sorriso dopo tanto tempo. Dopo Brooklyn. Mi piaceva perchè era una ragazza in gamba, sveglia, non la solita matricola impicciona. Era schietta e non aveva paura di sbatterti in faccia la verità: questo lato di lei mi aveva fin da subito attratto, attirando la mia attenzione su di lei. Era passata una qualche settimana dalla prima volta che avevo visto la sua chioma rossa mentre ero sulla porta dell'appartamento di Liam e già non riuscivo a resistere un giorno intero senza vedere il suo sorriso. Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa affinchè tornasse a fidarsi di me, per lo meno ad essere mia amica.
Gli amici non si baciano- mi ricordò la mia coscienza. Dettagli.
Poi, però, ebbi un'illuminazione: sapevo esattamente che cosa fare.
1 settimana dopo:
Era ormai una settimana che non mi facevo vedere da Alis, che cercavo di evitarla nei corridoio o che evitavo di andare alle cene o agli appuntamenti organizzati da Liam. Avevo però trovato un modo per farmi perdonare, sempre se si potesse chiamare tale. Grazie a Liam ero riuscito a scoprire gli orari delle sue lezioni e ogni giorno alla prima ora che aveva, le lasciavo qualcosa sul suo banco.
Il primo giorno le avevo lasciato una margherita, il suo fiore preferito, poi il secondo e terzo giorno le avevo lasciato rispettivamente dei biscotti al cioccolato e un cupcake. Al quarto giorno le avevo lasciato un cappuccino caldo e oggi, l'ultimo giorno, avevo intenzione di lasciarle la cosa migliore di tutte. Le prime volte, a vedere i regali, Alis era stata perplessa, forse un po' triste, ma agli ultimi due aveva sorriso amorevolmente.
Come facessi a saperlo? Facile, l'avevo spiata. Volevo proprio vedere la sua reazione alle mie 'scuse'. Avevo passato un pomeriggio intero a scegliere il mazzo di rose migliore, solo per lei. Avevo, inoltre, passato tutta la notte a scegliere le parole migliori per quella dannata lettera che le avrei consegnato. Mi ero ridotto davvero male per una ragazza, non mi era mai successa una cosa simile. Per prendermi ingiro Liam aveva detto che la amavo, ma non era vero. Io non credevo nell'amore e mai ci avrei creduto. Non avevo intenzione di sistemarmi e mettere su famiglia. Io sarei stato uno spirito libero per l'eternita: senza pensieri, senza vincoli e senza problemi. Questa era l'unica certezza della mia vita. Quella mattina mi alzai prima del dovuto perchè ero parecchio agitato e non riuscivo a stare fermo. Entrai nella sua aula senza farmi vedere da nessuno e le lasciai una dozzina di rose rosse sul banco una decina di minuti prima dell'inizio delle lezioni. Poi, mi accertai fosse uscita dal suo appartamento e le infilai sotto la porta la lettera, facendola entrare completamente nel suo salotto. Bene, il grosso era fatto. Ora dovevo solamente aspettare.
Facile da dirsi, difficile da farsi.
ALIS' POV
Era ormai una settimana che ricevevo regali tutte le mattine ed era quasi diventata un abitudine trovarmi qualcosa sul banco. Inizialmente ero molto titubante perchè non sapevo chi fosse il mittente, poi però non ci avevo più prestato attenzione. Ero curiosa di sapere che cosa ci sarebbe stato oggi e quando entrai in classe una dozzina di rose rosse era adagiata sul mio banco in 3 fila. Okay, lo sconosciuto non mi aveva mai fatto un regalo così importante.
Strano. Molto strano.
Ora vi starete chiedendo: e Ryan? Che fine ha fatto? Ci pensi ancora a lui? Beh, diciamo che ho cercato il più possibile di non pensarci, di evitarlo e di non farmi coinvolgere in tutto ciò che lui faceva. Insomma, di andare avanti con la vita vita: daltronde di trattava di una banalissima cotta passeggera. Avevo evitato il più possibile di andare alle cene a casa di Liam, cercavo di evitare il parco pubblico e il campo dove si allenava solitamente la squadra di football da lì a una settimana. Non ero persino andata alla prima partita della squadra del college. Fortunatamente ero riuscita a pieno nel mio intento e non avevo avuto la sfortuna di incontrarlo.
Ritornando al sodo, quando tornai a casa dopo le lezioni ero raggiante come un sole, contenta di quel mazzo di rose: mi avevano sollevato la giornata, non sapevo il perchè. Aprii la porta della stanza e andai in cucina per mettere i fiori in un vaso con dell'acqua. Poi mi buttai sul divano con l'intenzione di fare un pisolino e aspettare la sera. Non mi accorsi, però, di una busta bianca vicino alla porta: chissà come era arrivata lì, prima non ci avevo fatto proprio caso. La raccolsi e tornai sul sofà, la scartai e tirai fuori un foglio di carta giallognola dove c'erano molte parole, scritte con una calligrafia ordinata.
Cara Alis, (forse è un po' troppo formale per una lettera di scuse)
durante questa settimana ho avuto modo di pensare, non in modo superfluo, bensì in modo serio. E ho compreso molte cose su me che prima non volevo ammettere: sono uno stronzo. Sì, lo sono. Ma solo dopo aver combinato dei guai, ci si rende conto della cazzata che è stata fatta. Quante volte ho litigato coi miei, sono scappato di casa o facevo il playboy con le ragazze? Infinite: però non ho mai smesso di farlo. È come se fosse nel mio DNA, come se ce lo avessi marchiato a fuoco nel mio animo, come se ce lo avessi tatuato sul cervello. L'unico problema è che queste situazioni non riesco ad evitarle. Quando ero con te, domenica scorsa, mi sono sentito finalmente in pace dopo tantissimo tempo, quasi avessi recuperato quella parte di me che avevo perso tanto tempo fa. Quando, invece, mi avevi lasciato da solo per andartene in bagno, il mio animo 'cattivo' si era risvegliato e da lì era stato tutto una Spannung. Un punto di non ritorno.
Durante questa settimana ho cercato di scomparire dal tuo mondo per lasciarti pensare,per lasciarti vivere la tua vita, sebbene io non abbia resistito all' idea di farti dei piccoli regali ogni giorno. Ebbene ero io, non so se tu l'avessi già capito. Oggi, passata quasi ormai una settimana, sono qui che, attraverso una lettera, mi spoglio davanti a te, mi libero dei miei mali e mi confido affinchè tu possa capire le mie azioni e tu possa perdonarmi.
Tanto tempo fa non ero così cattivo: ero un bravissimo ragazzo, andavo bene a scuola, avevo tanti amici e una ragazza stupenda. Poi però la situazione è degenerata velocemente e mi sono ritrovato ad essere ciò che sono oggi. Uno stronzo di prima categoria: tratto le ragazze come fazzoletti e non mi interessa il loro piacere personale, solo il mio. Poi però sei spuntata tu, un raggio di sole in mezzo alle nuvole, un punto interrogativo nella mia vita, una persona che mettesse in discussione tutto ciò che per me prima era banale. Hai saputo riportarmi coi piedi per terra (almeno un po') e mi hai fatto sciogliere il cuore con i tuoi sorrisi e le tue risate. Hai avuto il coraggio di puntare i tuoi occhi verdi nei miei e di dirmi di 'no', di contraddirmi.
Perciò, sono qui ora in ginocchio, a chiederti scusa e ad implorare il tuo perdono. Probabilmente non lo riceverò subito, ma mi basta sapere che possiamo essere amici, parlarci, vederci, scherzare di nuovo insieme. Voglio chiederti una possibilità, affinchè tu possa capire che non sono sempre il ragazzo cattivo della situazione.
Verresti stasera fuori a cena con me? Ti chiedo solo questo.
Un bacio
Alla ragazza più testarda del mondo
Il cretino n.1
Ryan
Chiusi la lettera e mi asciugai una lacrima che mi stava scendendo lenta lungo il viso. Quella lettera mi aveva davvero commosso, Ryan si era messo a nudo davanti a me mostrandomi il suo animo.
Sarei andata a cena con lui?
Certo che si. Gli dovevo un' altra possibilità.
Gli mandai un messaggio dove accettavo la sua proposta; lui mi rispose con un semplice "fatti trovare pronta per le 8. Passo a prenderti io".
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SPAZIO AUTRICE:
Che cosa succederà tra Ryan e Alis? Risolveranno oppure lei scapperà un'altra volta via da lui piangendo? E che cosa nasconde il passato tenebroso di Ryan?
Scusatemi tanto per l'assenza, ma per il ponte ho avuto parecchio da fare. Spero che questo capitolo vi piaccia e che valga l'attesa. Cosa vorreste succedesse tra i due protagonisti? Commentate sotto o lasciate una stellina, mi fa sempre piacere che interagiate con me. E grazie mille per le 4.3k+ visualizzazioni! ❤
Un bacio, Alis
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