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«Ragazzi, è tutto pronto? Perché sento l'ascensore, secondo me è arrivato?» chiesi in panico.
«Come fai a sentire l'ascensore?» mi chiese Fede aggrottando le sopracciglia stranito.
«Ti sembra importante ora, Bubi?» gli chiese Benni guardandolo male.
«Qui è tutto pronto, Ceci» mi rispose Federica, comparendo dalla cucina.
«Se i palloncini stessero fermi sarebbe meglio» si lamentò invece Carlotta, che stava litigando con i palloncini.
Mi scappò una risatina, mentre sentivo l'ascensore aprirsi sul nostro pianerottolo.
«Veloci, ragazzi, nascondetevi!» dissi allora.
Poi mi misi dietro la porta seguita dagli altri, pronta alla sorpresa.
Era la sera del 21 aprile, giorno del compleanno di Matteo, e io, grazie ai nostri amici, a Carlotta e a Filippo, avevo preparato una festa a sorpresa per il mio ragazzo, che lo attendeva al ritorno dagli allenamenti.
Non credevo si aspettasse nulla, e sapevo anche che aveva solo organizzato una bevuta veloce con i suoi amici quel weekend, quando non aveva la partita.
Quel giovedì sera però non aveva nulla da fare, ne ero certa, quindi non c'era occasione migliore per fargli una festa a sorpresa.
Giusto?
Quando sentimmo girare la chiave nella serratura spensi le luci, e appena la porta si aprì, nonostante il buio, vidi le sopracciglia di Matteo aggrottarsi confuse.
A quel punto accessi le luci e urlammo tutti un «Sorpresa!» sorridente, che gli fece fare uno scatto per lo spavento.
Poi Matteo spalancò gli occhi effettivamente sorpreso, e, ancora leggermente confuso, fece un sorriso.
«Mi avete fatto cagare addosso!» esclamò divertito, mentre tutti gli facevano gli auguri.
Scoppiammo a ridere.
«Sei sempre stato un cagasotto» disse Carlotta tra le risate.
A quel punto mi avvicinai a Matteo divertita, chiudendo la porta per far iniziare ufficialmente la festa.
«È stata un'idea tua vero?» mi chiese Matteo in un sussurro, mentre gli altri iniziavano a mangiare dal buffet che avevamo preparato.
«Potrebbe» risposi io tirandomela e facendo oscillare la testa.
Matteo sorrise.
«Sei la migliore del mondo» mi disse poi, prima di lasciarmi un bacio sulle labbra e uno in fronte, per poi raggiungere Fede, Loca e Barella.
Sì, eravamo pochi, ma sapete come si dice... pochi ma buoni.
In realtà volevo invitare anche gli altri amici di Matteo, ma visto che dovevano uscire nel weekend avevo evitato per non avere la casa troppo affollata.
«Allora, Pess, com'è avere 26 anni?» chiese a un certo punto della serata Barella, come a prenderlo in giro.
Tutti, ma proprio tutti, lo guardammo straniti.
«Guarda che anche tu hai 26 anni. Da qualche mese ormai» gli fece notare Matteo voltandosi a guardarlo.
Barella spalancò gli occhi allarmato.
«Oh cazzo! Ho 26 anni!» esclamò in panico.
Scoppiammo tutti a ridere.
Ma quanto poteva essere stupido?
«Scusatelo, ogni tanto bisogna riaccenderlo perché va in stand by» disse Federica, accarezzando una spalla a Barella e facendo ridere di nuovo tutti.
«Comunque, stand by a parte, Bare ha dato uno spunto corretto...» iniziò a dire Loca in quel momento «Pess, è ora del discorso!» esclamò rivolto a Matteo, incitandolo ad alzarsi.
Matteo spalancò gli occhi e poi scosse la testa.
«Nessun discorso» disse.
«E dai, Pess! Alza quel culo e parla!» esclamò Fede.
Matteo si guardò intorno in cerca di aiuto, ma nessuno lo appoggiò, e quindi fu costretto ad alzarsi da davanti a me, dove era seduto, e tentare di fare un discorso.
«Non ho molto da dire, solo davvero grazie a tutti per essere qui e per aver organizzato questa festa» iniziò a dire «E sopratutto, grazie a te» continuò girandosi verso di me «È stata una bella idea, che mi ha anche fatto passare la stanchezza dell'allenamento, e, anche se mi stavo già pregustando una serata per due, con una buona bottiglia di vino e tanto sesso...» disse ancora, facendo alzare un coro di esclamazioni di incoraggiamento dai suoi amici «...sono felice che tu abbia organizzato tutto questo» concluse facendomi l'occhiolino.
Io sorrisi e gli mandai un bacio, prima di dargliene uno sulle labbra quando Matteo si abbassò.
«Ti amo» mi sussurrò.
«Anche io, amore mio» dissi io.
Poi sorrisi di nuovo, mentre Matteo si rigirava verso i suoi amici per prendersi gli applausi.
~~~
«Non mi trovi vecchio vero?» mi chiese Matteo mettendo un finto broncio, dopo aver visto la storia di instagram di sua sorella.
Io feci una risatina.
«No, amore mio. Non sarai mai vecchio per me» gli risposi con un sorrisetto, prendendogli il volto tra le mani e avvicinandomi per lasciargli un bacio sul naso.
Matteo tornò a sorridere.
«Però questa storia mi ha ricordato che ne ho una anche io da mettere» dissi poi, prendendo il cellulare per postare un video nelle storie di instagram.
Ce lo aveva fatto Francesca qualche settimana prima, quando eravamo usciti a mangiare insieme, e da subito avevo pensato sarebbe stato perfetto per fare gli auguri al mio amore il giorno del suo compleanno.
Matteo sorrise di nuovo guardando quella storia, prima di concentrarsi sulla torta e poi sui regali.
Il regalo è qui fuori
Mi scrisse in quel momento Francesca.
Sì, lo so, messaggio strano, ma presto sarà capibile perché me lo aveva scritto.
«Posso iniziare io con il regalo? Non mi sembra il caso di farlo aspettare ancora» chiesi allora.
I miei amici, che sapevano tutto, acconsentirono, così io aprii la porta d'ingresso e presi il pacco infiocchettato ma non chiuso che c'era sul pianerottolo.
«Non lo agitare» dissi quando lo porsi a Matteo.
Lui spalancò gli occhi, poi lo appoggiò delicatamente sul tavolo, prima di togliergli il coperchio.
Appena puntò gli occhi sul contenuto della scatola rimase senza parole.
«Ma... è nostro?» chiese sorpreso, senza staccare gli occhi dall'interno della scatola.
«Nostra» lo corressi io.
Matteo mi guardò quasi commosso.
«È una femmina» disse quasi senza fiato e con gli occhi lucidi.
Poi allungò le mani verso la piccola cagnolina che c'era nella scatola e la prese in braccio.
Sì, avevo regalato una cagnolina a Matteo, perché sapevo che la voleva tanto. Ecco perché il pacco mi era stato portato da Francesca poco prima della consegna, e perché la scatola non era sigillata.
Sì, tranquilli, aveva dei fori per far respirare la cagnolina.
«È bellissima, amore» disse Matteo mentre la accarezzava, senza riuscire a smettere di sorridere.
Sorrisi anche io.
Che bella la sua reazione!
Speravo davvero reagisse così, e vederlo talmente tanto felice aveva reso ancora più bella quella serata!
«Ti amo, ti amo, ti amo» mi disse Matteo sporgendosi per un bacio, che io ricambiai.
Poi allungai una mano per accarezzare la nostra nuova cagnolina, che si stava guardando intorno un po' spaesata.
«Come la chiamate?» chiese Filippo.
Io e Matteo ci guardammo, poi puntammo gli occhi su Filippo.
«Nala!» esclamammo all'unisono con aria ovvia.
Insomma, era palese l'avremmo chiamata così!
L'altro cane che avevamo si chiamava Simba, lei poteva solo chiamarsi Nala!
Filippo alzò le mani in segno di resa, così facemmo tutti una risatina, prima che Matteo mi lasciasse Nala in braccio per aprire gli altri regali.
«Quindi ora c'è un membro nuovo in casa Pessagalli» disse Loca finiti i regali.
Noi lo guardammo straniti.
Cosa aveva detto?
«Dove?» chiedemmo infatti io, Thessa e Benedetta all'unisono.
«Casa come?» chiesero invece Federica e Matteo.
«Casa Pessagalli» ripeté Loca «Pessina... Fumagalli... messi insieme fanno Pessagalli» spiegò.
Quasi tutti arricciarono il naso disgustati, io invece dissi che mi piaceva come nomignolo.
«È carino» aggiunsi alzando le spalle con innocenza quando ricevetti le stesse occhiate che poco prima erano state riservate a Loca.
«Da quando dai ragione a Manuel?» mi chiese Thessa stranita.
«Finalmente si è accorta anche lei della mia genialità» se la tirò Loca.
Io feci una risatina e gli tirai una manata sul braccio facendolo ridere.
«Come si sia accorta della tua genialità non lo so, visto che hai appena detto una grande cazzata» disse Barella alzando le sopracciglia.
Loca lo guardò male, poi gli tirò un coppino decisamente rumoroso e, a giudicare dalla faccia di Barella, anche doloroso.
Scoppiammo tutti a ridere di nuovo.
Che belli i nostri amici!
~~~
«Non ci credo che mi hai regalato una cagnolina» disse Matteo la mattina dopo, mentre pulivamo la casa dai residui della sua festa di compleanno.
Io lo guardai con un sorrisetto.
«Avevi detto di volere un'altra presenza femminile in questa casa, e, visto che per fare una bambina è troppo presto, ho pensato a una cagnolina» spiegai, alzando le spalle con innocenza.
Matteo fece un sorrisetto storto.
«Sei davvero la migliore del mondo» disse, inclinando leggermente la testa verso sinistra.
Sorrisi anche io.
Ma quanto era bello?!
«Lo so che sono la migliore, guarda che bella cagnolina che ti ho regalato!» esclamai tirandomela, prima di abbassarmi a prendere in braccio Nala.
Me la portai ad altezza viso, girandola verso Matteo, e le lasciai un dolce bacio sulla testa.
Era piccolissima!
«Vero, è troppo bella» disse Matteo «Talmente tanto bella che vi meritate una foto» aggiunse poi, prendendo il suo cellulare per scattarci una foto.
Foto che poi finì nelle sue storie instagram.
«Che bella questa foto, amore!» esclamai con gli occhi a cuoricino.
Matteo fece un sorriso fiero.
«Loca mi ha risposto alla storia» mi disse dopo un po' «Mi ha chiesto perché ho usato la sua nuova parola se ieri ho detto che non mi piaceva» aggiunse divertito.
«E tu cos'hai risposto?» chiesi io curiosa.
In effetti era una domanda sensata quella di Loca.
«Che a te piace, e quindi l'ho usata lo stesso» rispose Matteo alzando le spalle con innocenza.
Io lo guardai quasi stupita, poi sorrisi e mi fiondai sulle sue labbra.
Ma quanto potevo amarlo?!
Spazio autrice:
Sì, lo so, stiamo andando molto velocemente con il tempo, ma visto che in questa storia dobbiamo andare molto avanti nel tempo, le cose si svolgeranno anche più velocemente. In più ho aggiornato oggi perché domani ho un esame e non credo di fare in tempo a pubblicare
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