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LET IT SNOW

Sì, Natale stava tornando, e io non potevo essere più felice.

Adoro il Natale!

Adoro l'atmosfera!

Le decorazioni!

Le feste con amici e parenti!

Insomma... adoro tutto del Natale!

Tra l'altro quell'anno avevo anche fatto due alberi di Natale, quello a casa mia e quello a casa di Matteo, quindi il tutto era bello il doppio.

Anche perché, sia a casa mia che a casa di Matteo c'era di sottofondo la playlist di Natale, e per quanto sia bello cantare con mia mamma, farlo con Matteo lo è ancora di più.

Comunque, finito l'albero, e dopo una tazza di té caldo, io e Matteo ci sedemmo sul divano sotto una coperta, con l'intento di guardare un po' di tele, ma Matteo non accese subito la televisione. Prese in braccio Simba invece, e si girò verso di me.

«Amore, io e Simba abbiamo un regalo per te che non può aspettare fino a Natale» annunciò «Vero, palla di pelo?» chiese poi a Simba.

Lui in risposta si leccò le labbra con tenerezza.

«In realtà è più una richiesta che un regalo» continuò Matteo.

Io lo guardai curiosa.

Che cosa mi stava per chiedere?

E cosa c'entrava Simba in tutto quello?

Ero più che certa che non avesse uno stipendio suo, e neanche la capacità di consigliare a Matteo un regalo per me.

«Ok, ti ascolto» dissi a Matteo.

Lui mi fece cenno verso Simba con aria ovvia e di rimprovero.

Io lo guardai stranita.

«Scusa, vi ascolto» dissi poi marcando il "vi".

Matteo fece una risatina, poi, dopo aver dato un'altra carezza a Simba, tornò a puntare lo sguardo su di me.

«Prima di parlare devo farti sentire una canzone però» disse «O meglio, un pezzo di canzone» precisò.

Io lo guardai ancora più confusa, poi mi concentrai sulla canzone che aveva appena fatto partire Matteo con il suo cellulare. Era "Cascare Nei Tuoi Occhi" di Ultimo, di cui però ascoltammo solo la prima strofa.

Bellissime parole, per carità, ma non riuscivo a capire dove volesse andare a parare Matteo.

«Dalla tua faccia immagino che tu non abbia capito, quindi te lo spiegherò con una semplice domanda...» iniziò a dire.

Poi prese un bel respiro, prima di sputare finalmente il rospo.

«Vuoi venire a vivere qui?» mi chiese.

Io rimasi un attimo senza fiato.

Mi aveva appena davvero chiesto di andare a vivere con lui?

Ma sul serio?!

«Stiamo insieme da quasi tre anni e mezzo, siamo certi di amarci alla follia e abbiamo superato una grande litigata che ci ha portato ad amarci più di prima. L'unica cosa che ci manca per coronare del tutto questo magnifico amore (oltre al matrimonio ma ne parleremo più avanti) è vivere insieme» iniziò a dire Matteo «Sento che è arrivato il momento, Ceciu. Voglio vedere il tuo sorriso e i tuoi occhi tutte le mattine quando mi sveglio. Voglio vederti uscire dalla doccia con i capelli bagnati e sentire il profumo del tuo shampoo alla pesca che riempie la stanza. Voglio andare a dormire al tuo fianco tutte le notti, e voglio tornare a casa dagli allenamenti stanco morto e vedere il tuo sorriso luminoso che mi aspetta. Voglio fare tutto quello che hai appena sentito dire da Ultimo nella canzone» continuò «Voglio vivere con te» concluse, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

Intanto io li sentivo pieni di lacrime, mentre un sorriso nasceva sul mio volto.

Mi aveva detto come sempre delle cose bellissime, questa volta coronate da una proposta impossibile da rifiutare.

«Anche io voglio vivere con te, amore mio» dissi tra le lacrime di gioia che mi bagnavano le guance «Voglio fare tutto quello che hai appena detto tu e di più» continuai «Voglio fare l'amore quando più ci pare e piace, farci le coccole quando più ci pare e piace, guardare un film insieme, stare in silenzio ma insieme, ridere, cantare e cucinare con te. Voglio farti tornare il sorriso tutti i giorni quando torni dagli allenamenti stanco, e voglio farti le coccole quando invece voglia di sorridere non ne hai per niente» conclusi con un sorrisetto.

«Quindi è un sì?» mi chiese Matteo.

«È un sì» risposi io annuendo.

Matteo sorrise e poi si fiondò sulle mie labbra con passione, mettendomi una mano sulla guancia e accarezzandola dolcemente.

Io portai una mano tra i suoi capelli e appoggiai l'altra sul suo braccio, ricambiando il bacio.

Che bella sensazione baciarlo sapendo che presto sarei andata a vivere in quella casa insieme a lui!

Quando mi staccai dalle labbra di Matteo mi strinsi al suo petto, sentendolo mettermi una mano tra i capelli.

Io invece allungai una mano per accarezzare Simba.

«Quanto sono felice di venire a vivere con i miei amori!» esclamai con un sorriso.

Sentii Matteo lasciarmi un bacio in testa, poi accese la televisione e si mise più comodo, tenendomi sempre stretta a sé.

~~~

«Buon Natale!»

Così io e Matteo accogliemmo i nostri amici quel 26 dicembre.

Sì, avevamo invitato Thessa, Loca, Benni e Fede per festeggiare quel Natale e scambiarci i regali, e anche per dar loro la nostra magnifica notizia.

«Bello il tuo maglione natalizio, Ceci» mi disse Loca evidentemente ironico.

Io lo guardai male, poi salutai le mie amiche.

Era bellissimo il mio maglione natalizio!

«Almeno non sono matchati» disse Fede a Loca spalancando gli occhi.

«Vi siete svegliati simpatici stamattina» li rimproverò Benedetta, mentre si toglieva il cappotto e me lo porgeva.

Loca e Fede fecero una risatina, poi si tolsero a loro volta le giacche, che io e Matteo portammo in camera da letto per non avere ingombri.

«Ma che carine queste decorazioni!» esclamò Thessa guardandosi intorno.

«Si vede che c'è lo zampino di una donna. Il Pess non avrebbe mai addobbato la casa così bene» disse Loca, tirando poi un coppino a Matteo.

Lui lo fulminò con gli occhi.

«Ma ciao, piccolo Simba!» esclamò in quel momento Benedetta, chinandosi per salutare Simba, che le si era attaccato alla gamba.

Lo prese in braccio, e nell'istante in cui fu ad altezza umana si avvicinarono tutti a salutarlo.

«Simba è il padrone di casa più gradito a quanto pare» disse Matteo fingendosi scocciato.

Facemmo tutti una risatina.

«Guarda che bel musino che ha» disse Fede con voce tenera.

Ridemmo di nuovo, poi finimmo le ultime cose per sederci finalmente a tavola e mangiare.

«Beh, comunque, siete qui per festeggiare il Natale, ma anche perché io e Teo avremmo una notizia» dissi io a un certo punto, guardando Matteo con un sorrisetto e poi passando lo sguardo sui nostri amici.

Tutti puntarono lo sguardo su di noi sorpresi e spaesati.

«Vi sposate?!» chiese Benedetta spalancando gli occhi e poi facendo un sorriso a trentadue denti.

Anche io e Matteo spalancammo gli occhi.

«No» rispose poi lui «Troppo presto» disse.

«Anche Loca diceva così, eppure ha chiesto la mano di Thessa neanche sei mesi dopo» fece notare Fede.

«Beh, per noi è vero» dissi io «Almeno credo» aggiunsi lanciando uno sguardo a Matteo.

Lui annuì leggermente per confermare.

«Allora sei incinta?!» chiese Loca.

«No!» esclamai io, spalancando di nuovo gli occhi.

Ma insomma!

Era un po' troppo presto anche per quello!

«Possiamo parlare noi?» chiese Matteo scocciato.

I nostri amici annuirono, così io e Matteo ci guardammo con aria complice e poi parlammo.

«Veniamo qui a vivere insieme!» esclamammo all'unisono, facendo due sorrisi smaglianti.

I nostri amici spalancarono occhi e bocca per la sorpresa, poi Thessa fece un saltello sulla sedia mentre Benni batteva le mani e Loca e Fede si congratulavano con noi.

«Che bello! Che bello! Che bello!» esclamò Thessa «Sono così felice!» aggiunse.

Io e Matteo sorridemmo, felici delle reazioni dei nostri amici.

«Era ora, Pess!» esclamò Fede annuendo.

«Ho vinto la scommessa, Fede» gli disse Loca.

Lui lo guardò sbuffando.

«Lo so» disse scocciato.

Noi aggrottammo tutti le sopracciglia.

Scommessa?

Quale scommessa?

«Io e Loca abbiamo scomesso su quanto tempo ci avreste messo ad andare a vivere insieme» spiegò Fede «Io avevo detto non prima della primavera, lui ha detto entro l'anno, quindi ha vinto» aggiunse.

Loca fece un sorrisetto soddisfatto.

«Cosa hai vinto esattamente?» gli chiese Thessa.

«Due drink offerti da Fede» rispose Loca.

«Alla prossima serata in disco» gli disse Fede.

Loca accettò, poi tornò al suo cibo come tutti noi.

~~~

«Dai, ragazzi, vi faccio una foto davanti all'albero così potete annunciare a tutti che questa ormai è casa vostra» disse a un certo punto della serata Benedetta a me e Matteo, facendoci cenno di metterci in posa davanti all'albero di Natale.

Noi accettammo.

«Non dimenticatevi Simba» ci disse Thessa, porgendoci il nostro cagnolino.

Io e Matteo facemmo una risatina, poi lui appoggiò le sue labbra sulle mie con delicatezza mentre Benedetta scattava.

La foto più bella finì nelle storie di Matteo, che io non esitai a ripostare.

Che bel Natale!

~~~

E in realtà fu ancora più bello di quello che pensavo, perché l'altro regalo di Matteo fu portarmi in montagna a sciare. Non lo avevo mai fatto, ma adoravo la neve, e le montagne innevate ancora di più, quindi non potevo dire di no.

«Non sei andata male» mi disse Matteo dopo la prima giornata di sci.

«Sono caduta un centinaio di volta e ho fatto una discesa intera di sedere» gli feci notare io alzando un sopracciglio.

Matteo scoppiò a ridere.

«Oh la mia atleta!» esclamò divertito, avvicinandosi per un bacio.

Feci una risatina anche io, poi ricambiai il bacio.

«Quanto mi piace la neve!» esclamai poi, voltandomi verso il panorama.

«A me piaci tu» mi sussurrò Matteo all'orecchio.

Io sorrisi.

«Anche a me piaci tu» dissi guardandolo «Soprattutto con questo bellissimo cappellino che ti sta davvero bene» aggiunsi, sistemandogli il cappellino di lana sulle orecchie.

Matteo fece una risatina.

Il cappellino era stato il mio regalo di Natale per lui.

Quando quella sera tornammo in albergo per un po' di caldo non esitai un attimo a postare nelle storie la foto che ci eravamo fatti fare davanti al panorama.

Era davvero tutto bellissimo!

Talmente tanto bello che sembrava un sogno!

Ma non stavo sognando vero?

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