GREECE
Oh la Grecia!
Che bel Paese!
Soprattutto per passarci le vacanze!
E soprattutto per me e Matteo, visto che a entrambi ricordava la seconda vacanza fatta insieme, subito dopo gli Europei.
Sì, quell'estate avevamo deciso di andare ancora a Mykonos. Ero stata io a chiederlo a Matteo, perché mi era piaciuta davvero tanto quando ci eravamo stati quattro anni prima, e quindi volevo tornarci per scoprire altri posti non ancora visitati.
Ma, purtroppo per me, la vacanza non andò come mi aspettavo. Almeno non all'inizio.
«Ti suona il cellulare» dissi a Matteo poco dopo essere entrati nella casa che avevamo affittato.
Non era la stessa di quattro anni prima, ma ci assomigliava molto.
Comunque, quando Matteo rispose al telefono, dal modo in cui parlava mi resi conto che a chiamarlo era stato Riccardo.
«Siamo qui... Sì, siamo arrivati» stava dicendo Matteo «Voi siete già in spiaggia?» chiese poi «Perfetto, tempo di sistemarci un attimo e arriviamo» aggiunse.
A quel punto io aggrottai le sopracciglia.
Ma arriviamo dove?
E in che senso loro erano già in spiaggia?
Ma loro chi poi?
«Ti va se sistemiamo dopo? I ragazzi ci aspettano in spiaggia» mi chiese Matteo appena chiuse la chiamata con Riccardo.
Io lo stavo ancora guardando con le sopracciglia aggrottate.
«I ragazzi chi?» gli chiesi confusa.
«I miei amici» rispose Matteo.
A quel punto io alzai le sopracciglia.
I suoi amici erano a Mykonos?
«Perché non lo sapevo?» gli chiesi.
«Non mi sembrava così di vitale importanza» rispose Matteo alzando le spalle con noncuranza.
«Beh, forse non lo è, ma avresti potuto avvisarmi che saremmo stati in più di due in questa vacanza» gli feci notare io.
Matteo mi guardò spaesato, così io sbuffai.
Ma possibile che non capiva mai?!
«Teo, ero convinta sarebbe stata una vacanza per noi due e basta, e adesso che sono qui invece scopro che ci saranno anche i tuoi amici. Capisci che non è molto gradevole la cosa?» dissi con aria ovvia.
«Non ti piacciono i miei amici?» mi chiese Matteo aggrottando le sopracciglia.
Io lo guardai male.
«Non ho mai detto questo» gli feci notare «È solo che pensavo avremmo fatta una vacanza romantica per stare un po' da soli, e il fatto che ci siano loro mi ha un po' scombussolato i piani» ammisi.
«Ceciu, viviamo insieme, siamo sempre da soli» disse Matteo, che chiaramente non aveva capito il problema.
Io alzai un sopracciglio scettica.
«Va beh, a parte quando viene a trovarci Ricky» si corresse allora Matteo.
«Cioè tutti i giorni?» chiesi io retoricamente.
«Non tutti tutti...» provò a dire Matteo.
«Amore, io voglio bene a Ricky e ai tuoi amici, e mi stanno anche molto simpatici, ma... beh, passare una settimana di tranquillità solo io e te mi sarebbe piaciuto molto» lo interruppi però io «E soprattutto, mi sarebbe piaciuto sapere prima che i tuoi amici ci avrebbero fatto compagnia in questa nostra vacanza» aggiunsi con rimprovero.
Matteo mi guardò dispiaciuto.
«Non pensavo sarebbe stato un problema» disse.
«Beh, invece lo è» dissi io secca «Avevo preparato un itinerario carino, che però ora sarà infattibile perché era a misura di coppia, non di gruppo di venti persone» mi lamentai poi.
Matteo sospirò.
«Guarda che non dobbiamo stare con loro tutto il giorno tutti i giorni» mi disse con calma.
«Lo dici adesso che non ci sei insieme, poi quando però ti propongo qualcosa puntualmente storci il naso e mi dici che ti sembra scorretto staccarti da loro» gli feci notare con rimprovero.
Matteo sospirò di nuovo.
«Non andrà così, te lo prometto» mi assicurò.
Toccò a me sospirare, ancora leggermente scettica.
Conoscevo Matteo, e per quanto mi amasse e gli piacesse passare tempo con me, quando era con i suoi amici niente sembrava poterlo schiodare.
«Mi fai un sorriso, amore?» mi chiese Matteo facendomi gli occhi dolci.
Non volevo cedere così in fretta, e per chissà quale arcano motivo ce la feci.
«Niente sorrisi, considerati fortunato che vengo in spiaggia con te invece che stare qui in cerca di silenzio» dissi secca ed evitando il suo sguardo.
I suoi occhi color cioccolato mi avrebbero sciolta, ne ero certa.
Matteo sospirò un'altra volta, poi si arrese e andò in bagno a mettersi il costume.
~~~
«Eccoli!» esclamò uno degli amici di Matteo quando finalmente li raggiungemmo in spiaggia.
Vidi il mio ragazzo fare un sorriso smagliante, prima di allungare il passo per arrivare prima dai suoi amici e salutarli.
Anche io li salutai col sorriso, prima di prendere il mio asciugamano, impossessarmi di un lettino e sdraiarmi a leggere il mio libro.
Non fu facile con tutte le chiacchiere che avevo a pochi passi, ma mi costrinsi a non cedere così in fretta allo svago, per far capire a Matteo che la cosa mi aveva davvero infastidita.
«Amore, noi andiamo a fare un bagno. Vieni?» mi chiese dopo circa un'oretta Matteo, alzandosi insieme ai suoi amici.
Io scossi la testa.
«Sto qui a controllare le borse» risposi.
Matteo si bloccò un attimo a guardarmi leggermente dispiaciuto, poi sospirò e seguì gli altri in mare.
"Finalmente silenzio" pensai tra me e me.
Era arrivato il momento di concentrarsi davvero sulla lettura.
Ero così tanto immersa nel mio libro che non mi accorsi del tempo che passava, e dopo quelli che sembrarono pochi minuti Matteo e i suoi amici erano già tornati.
Che bello che era tutto bagnato e con i capelli spettinati!
"Sei infastidita, Cecilia! Non cedere ai suoi addominali!" mi rimproverai.
«Non hai caldo?» mi chiese in quel momento Matteo, sedendosi a bordo del lettino.
Io mi limitai a scuotere la testa.
«Sicura che non vuoi neanche un po' di fresco?» mi chiese ancora Matteo.
Guardandolo mi accorsi che aveva la mano destra a pochissimi centimetri dalla mia pancia, pronto a bagnarmi.
«Matteo Pessina, se appoggi quella mano sulla mia pancia è la volta buona che le prendi» lo minacciai io, puntandogli un dito contro.
Matteo scoppiò a ridere, poi fece esattamente quello che gli avevo detto di non fare.
Aveva la mano freddissima!
«Ti odio!» esclamai, prendendogli il polso per allontanare la sua mano dalla mia pancia.
Poi però non trattenni una risata, mentre scuoteva leggermente la testa.
Era proprio stupido!
«Mi odierai anche, però intanto ti ho fatto ridere» disse Matteo avvicinandosi al mio viso con un sorrisetto innocente «Mi perdoni?» mi chiese poi.
Io sospirai.
«Come faccio a non perdonarti, bell'orsacchiotto coccoloso?» gli chiesi, prendendogli il mento con una mano per avvicinarlo a me e lasciargli un bacio a fior di labbra.
Matteo sorrise sulle mie labbra.
«Però mi prometti che passiamo almeno due giorni da soli?» gli chiesi poi.
«Promesso» rispose Matteo annuendo «Un giorno ti porto in barca, e l'altro facciamo una delle cose che avevi preparato tu» specificò.
Io sorrisi.
Ma quanto potevo amarlo?!
~~~
Lo ammetto, non fu male passare cinque di quei sette giorni di vacanza con gli amici di Matteo.
In realtà non avevo mai pensato sarebbe stato male, solo che ero convinta di godermi una vacanza romantica in cui saremmo stati solo io e il mio ragazzo e invece mi ero ritrovata a passare giornate intere con come minimo altre quindici persone.
Ma comunque, essere al mare, in Grecia, è comunque sempre bellissimo, e pranzare e cenare tutti insieme in ristoranti sulla spiaggia non può sicuramente essere noioso.
«Quanto hai bevuto, amore?» chiesi un giorno a Matteo, guardandolo divertita.
Eravamo a fine pranzo in un ristorante sulla spiaggia arredato con dei gazebo. Avevamo mangiato molto bene, e anche il vino freddo andava giù decisamente bene. Talmente tanto bene che a quanto pare qualcuno aveva leggermente esagerato: Matteo e due suoi amici erano in piedi accanto al tavolo che si scatenavano sulle note della canzone che usciva a tutto volume dalle casse, e addirittura stavano cantando a squarciagola.
Erano decisamente brilli.
Infatti dopo che feci quella domanda a Matteo, lui, invece di rispondere, si girò verso di me continuando a cantare a squarciagola e facendomi ridere.
Era proprio stupido!
Però era anche proprio bello, con quella camicia parzialmente slacciata sia sopra che sotto, gli occhiali da sole e un'abbronzatura impeccabile.
E con i suoi amici faceva talmente tanto ridere che non riuscii a trattenermi dal fargli un paio di foto che finirono nelle mie storie di instagram in un attimo.
Penso di averlo già detto, ma lo rifarò: Matteo non ha nemmeno un amico normale.
Ma il bello è anche questo, giusto?
~~~
«Hai preso una barca di lusso questa volta» notai il giorno dopo, quando io e Matteo salimmo sulla barca che lui aveva affittato per la giornata.
«Dovevo farmi perdonare per non averti detto che ci sarebbero stati anche i miei amici» mi spiegò Matteo con un sorrisetto innocente.
Io feci una risatina.
Quanto era bello!
«Direi che ti ho perdonato» dissi poi.
Fece una risatina anche Matteo, prima di tornare serio e guardarmi con le sopracciglia aggrottate.
«Quella camicia è mia» notò indicandomi.
Io lo guardai con aria innocente.
«Stava bene con il mio outfit di oggi» dissi in mia difesa.
«Cioè il costume?» mi chiese Matteo alzando un sopracciglio.
Io alzai le spalle con innocenza, facendo fare una risatina a Matteo, mentre scuoteva la testa.
Mi faceva praticamente da vestito, quindi era perfetta.
«Beh, adesso toglila però, perché devo buttarti in acqua» mi disse Matteo con un sorrisetto furbo.
Io spalancai gli occhi.
Non volevo essere buttata in acqua!
Così iniziai a indietreggiare per scappare da Matteo, ma nel dubbio mi tolsi lo stesso la camicia, per non rischiare di bagnarla.
«Tanto ti prendo comunque» mi disse Matteo seguendomi.
Lo sapevo, ma volevo ritardare il più possibile il momento in cui sarei stata presa di peso e buttata nell'acqua fredda.
Per Matteo però non ci volle molto a raggiungermi, perché a un certo punto fece uno scatto che non mi diede il tempo di reagire. In un attimo ero tra le braccia di Matteo, che si stava pericolosamente avvicinando al bordo della barca.
«No, Teo! Ti prego!» lo implorai io cercando di liberarmi.
«Che bello quando mi implori!» esclamò Matteo «Peccato che non ti ascolterò» aggiunse facendo spallucce.
Poi mi lanciò in acqua senza aggiungere altro.
L'impatto con l'acqua fu da brividi, nel vero senso della parola visto che l'acqua era freddissima.
«Non stare lì a ridere, buttati!» urlai a Matteo, che mi stava guardando divertito dalla barca.
Non se lo fece ripetere due volte. In un attimo si era tolto la maglietta e si era buttato in mare, da cui riemerse poco dopo, avvicinandosi a me. Mi prese per la vita e mi strinse a sé, fiondandosi poi sulle mie labbra.
Che bello avere tutti quei muscoli sotto le dita!
~~~
«Vino?» mi chiese poco dopo Matteo, quando tornammo sulla barca per mangiare qualcosa.
Io annuii.
«A cosa brindiamo?» gli chiesi poi.
Matteo mi guardò pensieroso.
«A noi due» rispose «E a infiniti giorni come questo» aggiunse.
Io sorrisi.
«Allora a noi due e a infiniti giorni come questo» ripetei io alzando il mio calice di vino.
Matteo fece lo stesso, così facemmo cin-cin e poi bevemmo.
Dopodiché mi alzai per fare un paio di foto al mare.
Mentre tornavo a sedermi accanto a Matteo mi accorsi che il suo telefono era puntato su di me.
«Mi mandi un bacio?» mi chiese Matteo senza smettere di riprendere.
Io feci una risatina, poi gli mandai un bacio e andai a sdraiarmi sul divanetto per prendere un po' di sole.
Nel frattempo mi arrivò una notifica di tag nelle storie di @pessinamatteo, dove ovviamente c'era il video che mi aveva appena fatto.
Dopo aver postato posò il cellulare e mi raggiunse sul divanetto, sdraiandosi accanto a me. Mi lasciò un bacio sulla spalla e poi chiuse gli occhi per godersi il rumore delle onde che cullavano la barca.
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